tag:blogger.com,1999:blog-17908351904626418232024-03-05T23:23:31.763+01:00accademici inaffidabiliLarry Massino is back, dispartito, tornato at home. Un caloroso abbraccio a tutto il suo pubblico, Floarea, Davide, Rita, Francesco: meno dei 25 lettori che immaginava di avere Alessandro Manzoni, ma senz'altro più qualificati.Larry Massinohttp://www.blogger.com/profile/16390606521000729932noreply@blogger.comBlogger280125tag:blogger.com,1999:blog-1790835190462641823.post-12699265727043856632023-10-10T08:30:00.005+02:002023-10-18T12:08:40.777+02:00<p>UN OMAGGIO AL SEMPRE PIU' MANCANTE ANDREA CAMBI, UN GRANDE ATTORE CHE NELLA SUA CARRIERA NON HA AVUTO NEANCHE UN MILLESIMO DEL RICONOSCIMENTO CHE MERITAVA. ETTORE SCOLA IN PERSONA, CHE GLI FECE FARE IL FILM LA CENA, LO PARAGONAVA A MASSIMO TROISI, FACENDOLO INCAZZARE ASSAI, ESSENDO ANDREA ISOLATO E SNOBBATO PRATICAMENTE DA TUTTI, SOPRATTUTTO DA QUELLI CHE ALLA SUA MORTE SI SONO SENTITI IN DOVERE DI ANDARE AL FUNERALE A DIRE QUANTO FOSSE GRANDE E QUANTO AVESSE IMPARATO DA LUI E QUI E LA' (IO IL NOME DI CARLO CONTI NON L'HO FATTO)</p><p><br /></p><p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/SYIsVFJI244" width="320" youtube-src-id="SYIsVFJI244"></iframe></div><br /><p></p>Larry Massinohttp://www.blogger.com/profile/16390606521000729932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1790835190462641823.post-71968628898053422322023-10-08T07:08:00.005+02:002023-10-26T15:08:10.231+02:00LO RIMETTO IN ALTO, PERCHE' A RILEGGERLO MI E' SEMBRATO PARECCHIO BELLO, ANZI, ASSOLUTAMENTE DECISIVO (si tratta di un post pubblicato su questo miserabile blog parecchi anni fa)<p> </p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq2mObSWftONY1L2M7QE07wYs0fnLtqW7lyUMAx9dQ-qnoBonE_tNvCzNTek-WMQFluVjl9jSkkYRKN_NeUz2-ewxFORj9OBwM6uTjihMyddPCDGNfGMfBaZi17-37YrnRz6F8rQ6hEvU/s1600/empatia.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" eda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq2mObSWftONY1L2M7QE07wYs0fnLtqW7lyUMAx9dQ-qnoBonE_tNvCzNTek-WMQFluVjl9jSkkYRKN_NeUz2-ewxFORj9OBwM6uTjihMyddPCDGNfGMfBaZi17-37YrnRz6F8rQ6hEvU/s1600/empatia.jpg" /></a></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 24px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: center;"><span style="font-family: Garamond; line-height: 24px; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: x-small;"><em>Lettore empatico</em></span></span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 24px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br /></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 24px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Garamond; line-height: 24px; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Si sbaglia sempre tutto. In fatto di empatia, per esempio, io mi credevo che fosse una cosa brutta metterla al centro della propria visione estetica. Perché ero rimasto a Bertolt Brecht. Figuriamoci, uno che quando nacque lui mica c’era<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>da combattere la criminalità comune, con le parole... C’era da combattere un intero atteggiamento criminale della società borghese, la quale fregava gli oppressi, secondo Brecht, anche costringendoli a partecipare alle proprie passioni, attraverso le opere d'arte, anche intese come opere fatte per favorire il comune divertimento, come gran parte di quelle prodotte per il cinema e il teatro. Per questo introdusse lo straniamento, B.B., che sarebbe quella cosa lì per cui messo di fronte a un evento lo valuti adoperando strumenti analitici invece che immedesimarti e parteciparvi a tua volta in maniera emotiva. </span></span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 24px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br /></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 24px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Garamond; line-height: 24px; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Mettiamo che noi ora si mette in moto il favoloso concetto di straniamento per valutare le eroiche gesta di Roberto Saviano, il quale dice sempre che la criminalità ha paura delle parole. La passione, in effetti, il bisogno popolare di fabbricare eroi, ti fa credere che sia così: il valore della testimonianza civile e qui e là. Invece, distaccandosi e <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>rovesciando la questione in termini analitici, appare<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>abbastanza chiaro che le organizzazioni criminali <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>hanno paura più che altro dell'autorità giudiziaria e della forza delle polizie. Al contrario, hanno tutto l’interesse a che lo scrittore impaurista internazionale Roberto Saviano goda del massimo di autorevolezza e visibilità, in modo che faccia loro da gratuito testimonial. Perché? Da una parte non rivela nulla di più di quanto tutti sappiamo (chi sta nelle zone calde ne sa molto di più, e in maniera più precisa, di quanto ne sappia lo stesso Saviano), peraltro descrivendo le singole organizzazioni criminali come così potenti che non c'è maniera distruggerle, andando ad accrescere, presumo, il super io di ogni singolo malamente; dall’altra lo scrittore è un magnifico deterrente per chiunque abbia da fare contro una qualsiasi organizzazione o qualsiasi singolo criminale, perché se uno che ha scritto un libro limitandosi all’indignazione deve girare con la scorta e vivere nelle caserme, cosa dovrà fare un giornalista che certi fatti li descrive quotidianamente, o un magistrato che incrimina, o un poliziotto che arresta, o un giudice che condanna, o un taglieggiato, o un normale testimone di giustizia? <span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 24px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br /></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 24px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Garamond; line-height: 24px; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;">Brecht, che lottava contro la criminalità in quanto tale e non solo contro la criminalità sciagattata dei disgraziati, direbbe che è così come appena descritto perché il giovane Roberto Saviano sbaglia atteggiamento intellettuale. Da scrittore, infatti, da scrittore politicamente impegnato, ti devi battere a favore degli oppressi, contro tutte le oppressioni, contro il concetto stesso di oppressione. Se non assimili questo principio, prima di immergerti nelle lotte particolari, alla camorra o a che altro, il rischio di diventare strumento favorevole all'organizzazione oppressiva che ritieni di combattere è troppo grosso. Ti devi battere, per esempio, anche a favore degli scrittori oppressi dal processo industriale editoriale del quale hai parte non secondaria. Come ti devi battere, da accolto dalle massime autorità israeliane, per vincere l'oppressione subita dal popolo palestinese. Per dire... </span>D’altra parte, e rimanendo al campo delle teorie intellettuali, i malamente avrebbero un magnifico strumento a disposizione per mettere i bastoni tra le ruote a Saviano, se lo considerassero avverso ai loro interessi stramiliardari: la critica letteraria. Basterebbe analizzare quello che scrive, da Gomorra in poi, per assai diminuirlo nell’autorevolezza, per via che troppo spesso Saviano manca il bersaglio, vuoi in termini estetici, vuoi giudiziari o politici. Ma anche qui, se i malamente <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>non lo fanno, questo lavoro di analisi letteraria, vuol’egli dire, secondo me, che le cose gli vanno bene a questa maniera, se no, attraverso una delle miriadi di emanazioni nel culturale, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>si rivolgerebbero a uno come<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>me, che pure sto (</span><a href="http://lavienbeige.wordpress.com/2012/07/24/sta/" target="_blank"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">senza accento</span></a><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;">) sul mercato; ma in verità no<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a uno come me, che sono ingestibile e voglio sempre fare come minchia mi pare, uguale a un Cardano qualunque (se non l’avete ancora fatto, leggete il romanzo <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><em><strong>Di questa vita menzognera</strong></em>, di Giuseppe Montesano, che affronta il tema della criminalità organizzata in termini tutt'altro che imprevedibili, ma assolutamente originali; peraltro bisogna onestamente dire che il secondo me grande scrittore Montesano si dice sempre ammiratore di Roberto Saviano). <span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></span></span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 24px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br /></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 24px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Garamond; line-height: 24px; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;">Torniamo all’empatia, questo antico strumento di trascinamento degli oppressi nel campo di dominio degli oppressori (dico così, per dare un po’ di enfasi al discorso...). Empatico sarebbe quell’atteggiamento secondo cui leggo un’opera d’arte - come dovrebbe<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>essere anche un <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>romanzo - <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>completamente immerso, immedesimandomi nelle <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>necessità del suo autore, ma anche di quelle del suo narratore interno, o delle vicissitudini dei suoi molteplici personaggi. E non la leggo, l’opera, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>valutandola per quelle che sono le mie necessità <span style="mso-spacerun: yes;"> e vicissitudini </span>di attore, lettore, spettatore, interprete, studioso, critico, osservatore. Un'opera, secondo la teoria di B.B., va letta estraniandosi dall’effetto illusorio che essa contiene, per farla divenire parte del processo artistico e sociale all’interno del quale essa avviene (Brecht era un po' complicato, ma ragionava bene). Senza estraniamento, diceva Brecht, il processo artistico è falsato. Più precisamento Brecht diceva che è attraverso l’empatia e l'immedesimazione che si falsa la realtà (e adesso, Saviano, come la mettiamo?). <span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></span></span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 24px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br /></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 24px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Garamond; line-height: 24px; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Ora, questo pezzo lo sto scrivendo non tanto per dire Saviano qui Saviano là, ché l’ho già detto mille volte... ma perché girellando in rete ho trovato un articolo di uno dei critici più accreditati, Marco Belpoliti, che ha proprio questo titolo: <strong>empatia</strong>. Lì per lì ho pensato che non avrei dovuto farmi fregare sul tempo, che avrei dovuto farlo io l’articolo sull’empatia. Messa da parte la normale quota di narcisismo, però, mi sono risollevato: vai, ho pensato, ora gliene dice, Belpoliti a Saviano, di Brecht e dello straniamento; ora gliene dice che dal punto di vista estetico parlare di empatia è reazionario, equivale a riportare le lancette indietro di più di un secolo e tornare al naturalismo ottocentesco; ora gliene dice che è uno scrittore retrogrado (il che non ci sarebbe nulla di male, intendiamoci, ma con l’empatia risulta anche uno scrittore non realista, almeno nel senso del realismo come disciplina conoscitiva, basata sul materialismo scientifico). Insomma, ho pensato, questa volta è impossibile che Marco Belpoliti non gli dica a Roberto Saviano che di fatto è uno scrittore spiritualista, che non per caso fa leva sulla fede sua e quella dei suoi lettori spettatori (Brecht gliela avrebbe detta così, pari pari). Poi ho letto<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>l’articolo (</span><a href="http://www.doppiozero.com/rubriche/3/201207/empatia" target="_blank"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">clic</span></a><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">). Lo cita, ma non gliene dice. Quello che è peggio, secondo me, è che non gliene fa nemmeno intendere...</span></span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 24px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br /></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 24px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Garamond; line-height: 24px; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><strong>Roberto Saviano</strong>: " <em><a href="http://torino.repubblica.it/cronaca/2012/05/13/news/saviano_al_salone_del_libro_difendete_ci_che_vi_piace-35046559/" target="_blank">La parola deve creare empatia. Questo il potere della letteratura. Quando leggi Se questo é un uomo di Primo Levi, sei ad Auschwitz</a></em> ".</span></span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 24px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br /></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 24px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Garamond; line-height: 24px; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><strong>Bertolt Brecht</strong>: " <em>Le sofferenze non fanno del malato un competente di medicina, e non basta il guardare dappresso, né il guardare da lontano, perché il testimone si trasformi in esperto</em> " (Scritti teatrali, p. 188, PBE Einaudi, 1979)</span></span></span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 24px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br /></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 24px; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Garamond; line-height: 24px; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><a href="http://www.nazioneindiana.com/2009/06/15/diario-dellesilio-da-gomorra/" target="_blank">Qui</a> un articolo piuttosto endorsement di Giuseppe Montesano su Roberto Saviano<o:p></o:p></span></span></span></div><br /><br /><span style="font-family: Times;"><span style="font-size: x-small;"><span style="background-color: #f3f3f3;">Post del critico ufficiale dell'accademia, Larry Francisco Romero de Santis <span style="font-family: Times New Roman;"> </span><span style="font-family: Times;">Viendalumèr</span></span></span></span>Larry Massinohttp://www.blogger.com/profile/16390606521000729932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1790835190462641823.post-84292681996323163922021-05-01T03:59:00.034+02:002021-07-15T16:48:37.842+02:00<p style="text-align: left;"></p><div style="text-align: justify;"><span style="background-color: #f3f3f3; color: #444444; font-size: large;">Negli scorsi giorni il maestro Francesco Marotta, proprietario del sito
letterativo
</span><a href="https://rebstein.wordpress.com/" style="font-size: large;" target="_blank">La dimora del tempo sospeso</a><span style="background-color: #f3f3f3; color: #444444; font-size: large;">, uomo che io farei primo addetto alla poesia mondiale tanto è forte il suo
amore per la bella poesia e la bella letteratura in genere, mi ha concesso di
intervistarmi, anche se a volte ha mostrato perplessità e giusta riluttanza (a
un certo punto ha perfino pronunciato la scontatissima frase fatti una </span><span style="background-color: #f3f3f3; color: #444444; font-size: large;">d</span><span style="background-color: #f3f3f3; color: #444444; font-size: large;">omanda datti
una risposta. Insomma, mi piglia un po' per il culo). Ne è venuta fuori una
lunga chiacchierata che non esito a definire, non per vantarmi, la prima
intervista bella. La metto anche qua, tanto non so mai cosa metterci</span></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2lriXuOYz40_l1NsEj05Bun3ak87mlC3j5KSV1pWAt_-bi1vIXqun2U9sRiS8Fdr_TVmKMJbS1wb9CaX7wcX-7ZRrQ60lllPR-OLACRWfJZV534YVTfrhWAl1ReyqgTbcGOI6HWxEXKI/s329/francesco-marotta.jpg" style="display: block; padding: 1em 0px; text-align: justify;"><span style="background-color: #f3f3f3; color: #444444; font-size: medium;"><img alt="" border="0" data-original-height="189" data-original-width="329" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2lriXuOYz40_l1NsEj05Bun3ak87mlC3j5KSV1pWAt_-bi1vIXqun2U9sRiS8Fdr_TVmKMJbS1wb9CaX7wcX-7ZRrQ60lllPR-OLACRWfJZV534YVTfrhWAl1ReyqgTbcGOI6HWxEXKI/s400/francesco-marotta.jpg" width="400" /></span></a><span style="background-color: #f3f3f3; color: #444444; font-size: medium;"><div style="text-align: justify;">“Sono quell’uno che vi ha capiti, il primo che ha colto la vostra definizione
essenziale: siete gli esseri eterni in attesa della Perfezione, ridotti
quotidianamente a semplici elogiatori della rilegatura, costretti dalla
frustrazione, uno dopo l’altro, giorno dopo giorno, del poema, del romanzo, del
libro; siete i soli che amate e concepite la Perfezione; gli scrittori
tutt’altro, pubblicatori di brutte copie, di libri dettati dalla fretta,
dall’opportunismo, dall’euforia. La Perfezione giungerà un giorno o l’altro in
un libro, proprio come l’avete giustamente attesa e concepita: fino a ora non si
è vista Perfezione alcuna se non nella grazia e nel potere morale di alcuni
uomini e donne che noi tutti arriviamo a conoscere, prima o poi, e che non
raggiungeranno mai una notorietà storica né quotidiana. Eppure fate bene ad
aspettare e sono sicuro che il giorno in cui apparirà in Libro applaudirete
tutti insieme, infinitamente grati.” Macedonio Fernandez, Lettera ai critici</div></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkLICB0p1-e8xw7HlyAT77VFfVRUZy9KuIjAN3wobPXZ8ZeBWPwzUuJ67Bh85MYMF437xJnoHM9hqgQGB8hSusyOn0dfNw39RMXY_Wn43ReUY389gEVSP5t6nnT7SzLw9NMat81VwJVj0/s311/9788832827682_0_221_0_75.jpg" style="display: block; padding: 1em 0px; text-align: justify;"><span style="background-color: #f3f3f3; color: #444444; font-size: medium;"><img alt="" border="0" data-original-height="311" data-original-width="221" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkLICB0p1-e8xw7HlyAT77VFfVRUZy9KuIjAN3wobPXZ8ZeBWPwzUuJ67Bh85MYMF437xJnoHM9hqgQGB8hSusyOn0dfNw39RMXY_Wn43ReUY389gEVSP5t6nnT7SzLw9NMat81VwJVj0/s400/9788832827682_0_221_0_75.jpg" /></span></a><span style="background-color: #f3f3f3; color: #444444; font-size: medium;"><div style="text-align: justify;">Le interviste impossibili LARRY MASSINO </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">F.M. Fuori dai canali ufficiali della comunicazione, gestiti e monopolizzati dalla medietà artistico-letterativa e dai suoi innumerevoli sodali e laudatores (praticamente tutti, con rarissime eccezioni), circola in modo abbastanza clandestino questo tuo annuncio-proclama:
“Sono fondatore e proprietario di OLC, opificio di letteratura clandestina, che ha il compito di osservare il lavoro quotidiano della macchina imparolatrice di mia stessa invenzione, che ha lo scopo primario di scrivere, entro il 2035, tutti i romanzi concepibili, anche quelli potenziali, del presente e del futuro, nonché di ricatalogare quelli del passato, anche quelli che avrebbero potuto essere scritti ma per una ragione o per l’altra non sono stati scritti. La mostruosa macchina, che lavora in segreto collocata in una enorme fabbrica abbandonata dai vecchi facitori di pezze di Prato, ha pure il compito di osservare l’evolversi e l’involversi del teatro italiano, forse il migliore del
mondo, negli ultimi 50 anni, ma adesso sempre più incartato. Questo secondo
compito lo svolge per passatempo, per amore e per semplice curiosità.” </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Beh, se
alle parole farà seguito anche meno della metà dei fatti, siamo di fronte a una
vera rivoluzione, capace di scardinare, ridefinendoli nel quadro di una nuova
estetica, tutti i vecchi istituti del fare artistico. Siamo amici digitali da
oramai più di 10 anni, come del resto testimonia la pubblicazione sul mio sito
di diversi suoi articoli e di un libretto che pubblicai a occhi chiusi, senza
nemmeno tentare di fare, insieme a lui, un minimo di cura editoriale. Ma tanta
mi appariva la forza di quel testo che non mi sembrò necessario (a proposito, mi
ha annunciato che a giorni mi manderà una versione revisionata della
<a href="https://rebstein.files.wordpress.com/2012/07/larry-massino-cronache-del-ducato-nc3b2vo.pdf">Nòva Fiorenza</a>
https://rebstein.files.wordpress.com/2012/07/larry-massino-cronache-del-ducato-nc3b2vo.pdf,
di cui ho appena pubblicato sul sito delle significative
<a href="https://rebstein.wordpress.com/2021/04/21/prolegomeni-alla-nova-fiorenza/">appendici</a>
https://rebstein.wordpress.com/2021/04/21/prolegomeni-alla-nova-fiorenza/). Dopo
un paio di anni di assidua frequentazione, tutto a un tratto, è sparito nel
nulla, quel nulla, dice lui, che ci coccola come una mamma amorosa, dove tutti
quanti noi conviviamo in maniera un tantino più pacifica, senza il solito
coltello tra i denti. Poche settimane fa si è rifatto vivo, implorandomi di
pubblicare alcune sue cose e dicendomi che si è servito di questo lasso di tempo
per scrivere un’opera omnia (è megalomane, questo, pur amichevolmente, gli va
detto). Dunque volentieri gli ho pubblicato dei pezzi, mi accingo a rinnovare il
librettino fiorenzino e mi sono accordato di fargli un’intervista, la seguente. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">FM: Vorrei iniziare questa nostra conversazione con la domanda che tutti i tuoi
estimatori vorrebbero farti. Sarebbe, questa, una buonissima ragione per non
farla, ma si dà il caso che io sia un tuo estimatore, e quindi… Allora,
mettiamola così: al netto del tuo eteronimo-ortonimo, e dei suoi tanti
eteronimi, chi è Larry Massino? </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">L.M. A prima vista sembrerebbe un giochino
stucchevole di marca pessoiana. In realtà si tratta di un uso di pseudonimo per
necessità, che iniziai a fare quando si affermò un autore teatrale che ha il mio
stesso nome, Gianni Clemente. Capite che in teatro non possono coesistere due
autori con lo stesso nome… Allora iniziai a usare pseudonimi, specialmente John
Lenient, che vuol dire Gianni (Giovanni) Clemente, o Tom Marinelli, o Larry
Piccolo, o Larry Generoso, fino al Larry Massino con con cui mi hai conosciuto
tu quando partecipavamo alle focose discussioni su Fazione indiana; soggetto
scaturito dal nulla, appunto, questo Massino, da dove va e viene, per
scompigliare un po’ le certezze di una genia di ambiziosi giovani narratori; che
di scrittori non c’è n’era uno, a parte forse Sergio Garufi (non quotato lo
scrittore certo Emanuele Trevi, che infatti partecipava alle discussioni solo
raramente). Si tratta di una covata di narratori che coprendosi le spalle con la
patina sociologica hanno cercato, in parte riuscendoci, di occupare l’intero
panorama letterario italiano, allineandosi dietro al portabandiera Roberto
Saviano, un giornalista modesto e un narratore ridicolo, anche marcatamente di
destra, se vogliamo dirla tutta, il che non sarebbe un male di per sé,
intendiamoci, ma è un male se diventa un’icona della sinistra che nessuno può
criticare senza pigliarsi del mafioso assassino, e che Bersani, appena ricevuto
dal Presidente della Repubblica un incarico esplorativo, convoca per le
consultazioni. Per tornare alla tua domanda su chi è Larry Massino, che come sai bene mai nascose le sue velleità letterarie diciamo così controcorrente, ti devo
confessare che però la sua natura è profondamente giocherellona, come un setter
inglese, insomma, sai quelli sale e pepe che scondinzolano da mattina a sera
come stessero eseguendo una danza permanente della coda? Perché Massino non è
altro che l’unificazione delle particelle mah, sì, no… Che poi non è altro che
l’atteggiamento che ho io, Giovanni Clemente, difronte alla cosiddetta comunità
culturale, che è raro non mi disgusti, così intrisa di persone compromesse con
il potere per via partitica, massonica, clericale ecc. Potrei esporti per filo e
per segno, per esempio, delle filiazioni insospettabili di artisti notissimi che
al pubblico si presentano come cavalieri della purezza, ma che debbono la loro
carriera in gran parte alla filiazione che hanno scelto o che si sono trovati a
dover scegliere per via familiare o amicale. Che so, il giovane figlio artista di un
massone, specialmente se rimasto orfano, figlio della vedova è l'esatta definizione, anche a sua insaputa ha diritto ad essere aiutato dalla
loggia del padre. Ciò vuol dire in pratica che gli mettono a disposizione una
infinita rete di contatti, se necessario di livello internazionale, ciò che gli
consente di trovare spazi per fare mostre, teatri per mettere in scena i propri
spettacoli anche quando sono scorreggine di infante, televisioni e radio per realizzare i loro programmucci, case editrici
per pubblicare i loro libri, ma dire libri è quasi sempre una grossa castroneria, trattandosi quasi sempre di involucri di carta macchiata dalle macchine stampatrici ecc. Ti faccio un esempio nella mia città, città,
Prato, in cui la duratura lotta tra clericali e massoni è ben rappresentata
dall’imperioso monumento – a pochi passi dal pergamo più bello del mondo,
sull’angolo destro della facciata del Duomo – al granmaestro Giuseppe Mazzoni,
fondatore nientepopodimeno che della loggia Propaganda, quella che diventerà un
secolo dopo la loggia P2 di Licio Gelli: io, che sono sì figlio di muratore –
muratore semplice, no massone, ma comunista berlingueriano simpatizzante di
Giorgio Almirante -, non ho mai, dico mai, fatto un lavoro nel principale
teatro, il teatro Metastasio, uno dei più titolati d’Italia, da quando appunto
la massoneria decise di riaprirlo, a fine anni '60 dello scorso secolo, dove però il figlio dell’importante massone,
che del teatro poi si è completamente disinteressato, orientandosi su altre
forme d’arte, ci ha debuttato a 20 anni poco più, celebrato come un Gassman
nascente dalla stampa cittadina, in particolare La Nazione, giornale
storicamente filomassonico, a quanto ne so. Così vanno le cose… D’altra parte questa insopportabile
ingiustizia ai danni dei non affiliati (vale anche per clero e partiti) va a
volte a danno dei protetti stessi, perché se uno ti favorisce la carriera a 20 anni è
raro che non ti porti verso la rovina, come fu il caso del mio concittadino e
fino a un certo punto amico fraterno Francesco Nuti, povero lui, aiutato alla
morte, è proprio il caso di dire, dal clero, pompato dalla critica là riconducibile (Gian Luigi Rondi) al punto da fargli credere
di essere Billy Wilder, invece che un bravo comico d’istinto che per diventare
attore, almeno attore, avrebbe dovuto studiare studiare studiare, come gli
suggerivo io disperatamente e come stavo facendo io, altrettanto disperatamente, abbastanza deriso da tutti quanti, ahimè
anche da lui. Studiare, doveva, altro che fare l’autore e il regista senza aver
letto e visionato quanto minimamente necessario. Ciò varrebbe anche per
quell’altro pratese ancora più noto, che però era ai tempi così baciato dalle
grazie che poteva davvero fare come gli pareva, la cui parabola, però, è passata
dall’anticlericalismo spinto di Raitre, diciamo, al papismo teologicamente
ispirato di Raiuno (ti ripeto, puoi essere d’animo pulito quanto vuoi, come lo è
la persona in questione, che solo per averci fatto ridere in quella maniera per
tanti anni, e qui mi riferisco proprio alla mia personale esperienza di
adolescente e giovanotto, meriterebbe di essere nominato Senatore a vita, ma che
dico Senatore, Granduca di Toscana, o ancora meglio Minorduca… ma fosse anche
che tu ottenga protezione involontariamente, in Italia non puoi far strada
alcuna se non sei coperto da una o l’altra delle principali fazioni). Roberto
Benigni, certo, che però oltre che dalle Grazie suddette si avvantaggiò leggendo di suo qualche ora durante la notte, perché pare che dopo una serata romana di bagordi
non riuscisse ad addormentarsi, come a me testimoniato da chi viveva sotto il
suo stesso tetto romano a cavallo tra i ’70 e gli ’80. A proposito di questo, quello che ha studiato
duro è invece il pure pratese Sandro Veronesi, come si può capire leggendo i suoi libri, in
particolare Caos Calmo, che a parte il titolo ossimorico del cazzo, è un vero
capolavoro. M’intendi, France’? </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">F.M. Ci sarebbe da parlare a lungo sul nostro
impegno demolitorio – sul tuo in particolare, che in quanto a impegno
demolitorio non ti batte nessuno… </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">L.M. Questo non è vero, SSS, cioè Sergio Soda
Star, nome di penna di Sergio Maria Cerruti, non a caso nipote del più
qualificato componente dei mitici Squallor, mi batte alla grande, anche in
abilità scrittoria, come pure testimonia il
<a href="https://rebstein.wordpress.com/2012/07/16/spam-i/" target="_blank">raccontino sulla scuola</a>
che pubblicò qua da te su mia sollecitazione. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">F.M. Effettivamente anche lui è
un bel soggettino… Se volete un consiglio da un’oramai anziano poeta (?), da
anni ampiamente dimissionario, dovreste fare una società letteraria, in sostanza
diventare editori di voi stessi, anche con Davide Ruffini, che è più giovane di
voi ma sempre di più dimostra di avere la stoffa per diventare un importante
scrittore. Ma torniamo a te: all’interno della “fazione“ indiana, come dici tu,
e degli altri recinti letterari principali, miseramente crollati al suolo uno
dopo l’altro al seguito del miserabile fallimento del
<a href="https://accademia-inaffidabili.blogspot.com/2013/06/la-prevedibile-fine-di-tq-mestamente.html">Manifesto TQ
</a>
(qui rimando volentieri al tuo esemplare epitaffio dell’epoca
https://accademia-inaffidabili.blogspot.com/2013/06/la-prevedibile-fine-di-tq-mestamente.html),
già indicasti che stavi indagando in una zona pericolosa, almeno da noi,
confinata in uno spazio politico e letterario assai assai ambiguo. Del resto ti
indicavano con massima cattiveria come epigono di Houellebecq, dandoti cioè del destroide, per loro massimo insulto, come se Céline, mettiamo, fosse stato di sinistra, o Borges, o tanti altri; quando invece, se
proprio vogliamo trovare filiazioni, tu saresti più epigono di Macedonio
Fernandez, Vonnegut, Bolaño, Vila-Matas. Puoi illustrarci la genesi e le
finalità dell’Opificio letterario e il funzionamento della mostruosa macchina? </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">L.M. Prima di tutto di ringrazio per gli accostamenti a quelle divinità, che
però non credo di meritare. Per quanto riguarda la macchina imparolatrice, un
serpentone meccanico lungo circa 6 chilometri, è in moto oramai da qualche anno.
È battezzata Canterel ed è stata collocata in un complesso industriale di scarto
della vecchia industria dei fili intorcinati di Prato, spazio che mi è stato
donato da una famiglia benevola di mecenati che crede nella parola. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">F.M.
Spiegacene il funzionamento. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">L.M. Spiegare è davvero difficile, in questi rari
casi che fanno pianeta a sé. La macchina di Locus Solus di Raymond Roussell, appunto, che
tu conosci bene, si può spiegare? Non credo. La si può forse mostrare
descrivendola con puntiglio maniacale in un romanzo, ma non spiegare. Però, se vuoi, con la mia, di
macchina, posso tentare. Siamo nel campo della fisica quantistica (non so bene
bene cosa voglia dire, ma giù di lì si dev’essere per forza), cioè degli oggetti
di cui si sta tentando di provare l’esistenza senza produrli (così come si
conosce l’esistenza di miliardi e miliardi di pianeti che nessuno ha mai
osservato e forse non osserverà mai). E insomma, data per scontata, come
l’esistenza di Dio, l’esistenza della macchina, nessuno si deve meravigliare se
scrivendo dal 2095 -, come fa una delle voci narranti del primo tomo dell’opera
omnia, con cui a giorni mi butteranno fuori a calci dal “Calvino” (e faranno
bene, ciao Pincio) -, ne suppongo il pieno funzionamento in combutta con tutti
gli scrittori del mondo, praticamente metà popolazione, nonché con i lettori di
tutto il mondo, praticamente l’altra metà: un lettore per ogni scrittore, come
prevedeva quel genio vero che era Italo Svevo da vecchio, anche se
inevitabilmente c’è chi può averne anche dieci, di lettori, lasciano a
boccasciutta 9 suoi colleghi. E qui, però, niente allarmi e pianti disperati
(che palle il piagnucolio continuo di tutti quanti, anche il nostro, a volte).
Qui interviene infatti un’altra mia trovata, il recupero del roboto
dall’immondizia in cui si trovava, roboto che non è altro che un robot normale
in crisi esistenziale, il quale, invece di andare a insegnare all’università,
funzione per cui il pure geniale Tommaso Landolfi lo inventò, sta a casa a
leggere 24 ore su 24 testi, anche inediti mai letti da nessuno (da tempo
sostengo che legge anche i testi mai scritti da nessuno, ma è un’analisi
complicata per cui rimanderei al libro), senza protestare minimamente o
annoiarsi mai. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">F.M. Il teatro è sempre stato al centro dei tuoi interessi, lo si
evince anche dalla lettura attenta (almeno la mia mi porta a questo
convincimento) di quanto hai scritto e vieni scrivendo, e non parlo solo di
contenuti specifici quanto piuttosto della struttura e dell’organizzazione
formale e stilistica dei testi, del linguaggio e della sua “manipolazione”
affabulatoria in funzione di un’espressione che è pura rappresentazione
dialogante. Vorrei che tu ci parlassi di questo specifico settore, partendo
magari da una chiosa a una tua affermazione di una decina di anni fa che mi aveva particolarmente colpito: “il teatro italiano è stato forse il migliore del mondo
negli ultimi cinquanta anni”… </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">L. M. Beh, dal punto di vista della forma e della
cosiddetta presenza attoriale il teatro italiano ha iniziato negli anni ’60 una
rivoluzione di cui oggi, purtroppo, si vanno perdendo le tracce a causa
dell’azione letteralmente reazionaria del cosiddetto teatro di narrazione e di
cosiddetto impegno sociale (quando l’unico vero impegno di tanti, troppi
sedicenti artisti è solo quello di non andare a lavorare regolare). Attori e
autori di atti teatrali straordinari che per me furono Carmelo Bene, Leo de
Berardinis, Perla Peragallo, Carlo Cecchi, Antonio Neiviller, Victor Cavallo,
Danio Manfredini, Alfonso Santagata, Claudio Morganti ecc., accomunati dal rispetto e dall'amore
per il grande Eduardo de Filippo, che era un sodale di Pinter, da cui era
stimatissimo, no uno scrittore vernacolare come pensava quel deficiente di
Edoardo Sanguineti, professorucolo di cui Dio (Vila Matas) se ne disinteressi più che può; ma anche
personaggi più ameni, se vogliamo, come Roberto Benigni e Massimo Troisi,
talmente evoluti, nel loro modo di esprimersi, che senza quel retroterra
teatrale non sarebbero mai nati (vale per Antonio Rezza, per Andrea Cosentino, per Roberto Abbiati e chissà quanti altri). Teatrale del resto fu la formazione, poca,
proprio di Benigni, che posso considerare il mio padre artistico, o meglio il mio zio artistico, visto che fu
la visione, molteplici volte, del suo Cioni Mario, quando avevo appena 15 anni,
a sconvolgermi la vita e dirigermi verso il teatro, deviandomi dalla scrittura
cui ero destinato fin da bambino, per via che gli insegnanti già dalle
elementari proprio da quel punto di vista mi elogiavano e qui e là. Non so
ancora se questo deviamento fu un bene o un male, ma ti posso dire che ho
maturato nei decenni una invidiabile, credo, tecnica teatrale, soprattutto nel
mettere in scena spettacoli con un solo attore (ho anche rifatto con discreto
successo proprio il “Cioni Mario”, sfidando il confronto che a prima vista sembrava improponible), tecnica che da scrittore, almeno per ora, anche dopo dieci anni di intensa ed esclusiva attività scrittoria, mi sogno. Quanto
all’affabulatorio non è di derivazione teatrale nel senso appena detto, anche
perché il teatro che considero migliore al mondo lo diventò mettendo la parola
al posto suo, soprattutto l’enfasi della parola su ci si basavano, e si basano, i
cosiddetti attori mattatori, Vittorio Gassman su tutti. Fu infatti un teatro
borbottato, bisbigliato, semmai strutturato in maniera musicale, come i celebri
monologhi di Carmelo Bene, affabulatore alla rovescia, se così posso dire.
Spesso, soprattutto durante gli anni ’80, un altro grande di cui mi vanto di
essere stato amico e in qualche modo allievo, Carlo Cecchi, biascicava al punto
che le vecchie signore che frequentavano il suo teatro fiorentino si rivoltavano
dicendo a voce alta: sine, gliè bravo e bello, ma quine ‘un si capisce nulla! </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">F.
M. Abbiamo citato prima, tra gli altri, Roberto Bolaño e Enrique Vila- Matas,
due scrittori che hanno tracciato, o stanno tracciando, un solco profondissimo
di autorevolezza autoriale, rispetto alla quale il panorama italiano degli
ultimi decenni risulta ancora più miserevole, forse, di quello che appare e
sostanzialmente è. C’è a tuo modo di vedere qualche eccezione da sottolineare,
qualche esempio virtuoso che sia almeno il sintomo di una possibile inversione
di tendenza rispetto alla palude venefica dove sguazzano allegramente mediocrità
e insignificanza diffusa, editors arrembanti, l’afrore nauseante di sedicenti
scuole di scrittura (o di frittura) e una critica da avanspettacolo? </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">L. M. Ti
sembrerà strano, Francesco, ma io ti ribadisco che ho grande rispetto e stima per
il romanziere Sandro Veronesi, pratese, non dimenticare, pure una volta mio
amico nella vita, non grande amico ma amico; e ho grande rispetto e stima per
Edoardo Albinati, due allievi di Alberto Moravia che hanno talmente superato il
maestro da diventarmi quasi sveviani… Certo, il primo non è affatto
un’inversione di tendenza, anche se il suo personaggio di Caos Calmo e Terre
Rare, Pietro Paladini, rappresenta una svolta letteraria forse pari a quella di
Zeno Cosini. Il secondo, forse, sottraendosi in maniera così prepotente
all’egotico, diciamo così, dimostrandosi di una statura etica quasi tolstoiana,
ostinandosi a fare per tutta la vita l’educatore in carcere invece di dirigersi verso una sicura carriera di dirigente o autore televisivo, per esempio, che gli sarebbe spettata quasi per codice genetico (lo
stesso Veronesi, no? Prima dirigente a Telepiù, esperienza sulla quale si basa
Caos calmo; in futuro, prevedo malamente per lui, in Rai come Presidente o giù
di lì), dimostrando che si può davvero scomparire dentro o a lato o sotto o
sopra la propria opera. Poi io non è che leggo tutto tutto, ma Emanuele Trevi, di nuovo per esempio, ancora giovane e scrittore coi fiocchi, come si dice, potrebbe non
aver nulla da invidiare proprio a Vila-Matas, anche se quest'ultimo, sapendo di
essere diventato via via un Dio, immagino, ha così accelerato il processo di
sparizione, rispetto al pur abbastanza etereo Trevi, da risultare quasi
irraggiungibile. Forse Trevi non ci crede di essere un Dio... (NDT il tema del
Dio che non crede in sé stesso è l'architrave del volume 11 dell'opera Omnia di LM).
Di Bolaño non ce n’è e non ce ne possono essere, ovvero ci sarebbe Larry
Massino… non per vantarmi, di nuovo, che però un personaggio compiuto come
Arcimboldi se lo sogna. Solo speriamo che non mi venga il cancro al fegato e
patatracche. Quanto alla palude, io ho letto le inattuali di Nietzsche a 18 anni
appena, dove il filosofo baffuto, scusami per la banalità, liquida tutto il lerciume accademico-estetico
della sua epoca, così come nelle prime 30 pagine della Nascita della tragedia
liquida tutta la patina di sociologismo che aveva infestato per decine di
secoli, e che ancora, purtroppo, infesta, proprio la parte maggioritaria (che
brutta parola!) del teatro; fragile patina che riveste come un belletto che non dura
neanche mezza serata la smisurata ambizione di tutti quegli impiegati del
putrido culturificio nazionale, per non dire nazionalista, o ancora peggio
nazionalsocialista, che altro non vogliono che predicare pagati profumatamente
dagli schermi delle televisioni, pubbliche e private. Ogni rifermento a Roberto
Saviano è puramente voluto, anche al suo fascismo esplicito che gli permette
proprio dagli schermi del malefico elettrodomestico di spernacchiare gli
scrittori e i narratori che osano un minimo sul piano formale e si distaccano
dai bisogni imbelletatòri del cosiddetto pubblico, che fosse per esso nessun
vero artista avrebbe diritto di nascere, pubblico che peraltro per la
letteratura non c’è più da mo, essendoci rimasti solo scrittori e narratori,
pubblicati e no, che leggono, neanche troppo, altri scrittori e narratori (te la
ricordi la
<a href="https://accademia-inaffidabili.blogspot.com/2011/06/epistola-sesta-agli-editori.html" target="_blank">lotteria Gratta e pubblica</a>?
https://accademia-inaffidabili.blogspot.com/2011/06/epistola-sesta-agli-editori.html).
I narratori-giornalisti come Saviano, ma in questo caso è perfettamente
appropriata la definizione di scriventi di Roland Barthes, scriventi questurini,
aggiungerei… con la scusa di voler comunicare con il maggior numero di persone
portano a zero, e anche meno, il contenuto espressivo delle loro oper(in)e,
riducendo il campo letterario a una fetida stanzetta di un qualunque redattore
giornalistico di provincia. E andiamo avanti così… Quando vedo l’altro
questurino pontificare quasi quotidianamente in Tv, Gianrico Carofiglio, mi va
il sangue al cervello. Per fortuna quando uno c’ha da fare un’opera omnia
complicata come la mia, non è che guarda tanta televisione. Quanto alla critica,
non ne può più esistere una, perché è un compito che si sono assunti gli
scrittori stessi, grazie a Dio (Vila Matas di nuovo), così come, lo sai meglio
di me, c’è tanta meravigliosa critica nell’opera di Bolaño, specializzato pure,
come Houellebecq, nel demolire l’intero mondo letterario, artistico,
intellettuale e accademico universitario. Speriamo che l’università stessa ne
prenda atto, un giorno, rifacendosi all’esperienza di straordinari professori che
rinunciarono schifati alla cattedra a favore della libertà nella scrittura, come
Giorgio Manganelli e Alfonso Berardinelli. Ma non succederà mai, temo, perché
sono loro, i critici decrepiti (qualche eccezione ci sarà per forza...), a decidere sulla loro stessa sorte accademica, poveri
studenti, che gli toccherà ancora minimo per decenni sorbirsi le lezioni di
questi sfioriti professori invece di quelle di scrittori e narratori affermati e no, che almeno sanno come si fa un romanzo, o un racconto, o una poesia,
sanno cioè che nei casi migliori si tratta di carne viva finemente triturata e
trasformata in parole. Tra i libri notevoli vorrei citare Di questa vita
menzognera, di Giuseppe Montesano, che però non si è mai più espresso a quei
livelli, e Animale notturno di Andrea Piva, che pure ritengo due capolavori. Di
Montesano che si può dire? Scrive meno fiction e più critica, da un po' di tempo, facendo
immaginare che stia andando nel verso del romanzo critica alla Vila-Matas,
appunto. Piva invece, che è ancora molto giovane, è un altro caso che mi indigna
e me lo rende ammirevole insieme. Il fatto che nessuno se lo inchiappetti, che
se ne resti appartato a scrivere sceneggiature e a partecipare a tornei di poker
on line, dove pare sia un campione, me lo rende simpaticissimo anche umanamente,
avendo avuto io stesso un remoto passato da studente giocatore, i dieci anni più
svagati della mia vita, perché praticamente i miei compagni di gioco, che
sapevano di essermi inferiori, non si sottraevano in nessuna maniera al quotidiano travaso
monetario che mi permetteva di condurre una vita quasi di lusso, che Dio (Vila
Matas, Vila Matas, Vila Matas), anche se non c’è, gliene renda merito a tutti quanti. Speriamo che qualcuno un giorno
me lo faccia conoscere, Andrea Piva (ciao Davide). Mi fermo qua, che già sono
andato troppo lungo, non senza anticiparti che se mi fai una domanda sui comici
di adesso non posso che farti una testa tanto sul meraviglioso Ricky Gervais.</div></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8XUU9R6zh7kAQFa8Au7SnHc4mSRPUUjdxbB5Xm3S2wGCeEIWcMGH_woPs5wzEQ120WrwhHT6dYUvihFdr6DSi1Yk2kWmLiHT-vJL23lfTjbpOGWeHDI8vh2iQ0FrOiBE4IwQq5VtEtiY/s640/ad414eb7-e5d1-4e69-9af5-079a9b68137f.jpg" style="display: block; padding: 1em 0px; text-align: justify;"><span style="background-color: #f3f3f3; color: #444444; font-size: medium;"><img alt="" border="0" data-original-height="480" data-original-width="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8XUU9R6zh7kAQFa8Au7SnHc4mSRPUUjdxbB5Xm3S2wGCeEIWcMGH_woPs5wzEQ120WrwhHT6dYUvihFdr6DSi1Yk2kWmLiHT-vJL23lfTjbpOGWeHDI8vh2iQ0FrOiBE4IwQq5VtEtiY/s400/ad414eb7-e5d1-4e69-9af5-079a9b68137f.jpg" width="400" /></span></a><span style="background-color: #f3f3f3; color: #444444; font-size: medium;"><div style="text-align: justify;">F. M. In effetti il “comico”, nella sua dimensione artistica prima ancora che
ludica, è un vestito che ti calza a pennello. Ma prima di farci girarelacapa col
meraviglioso R. G., mi piacerebbe tu entrassi un po’ più nel merito del rapporto
estetica-etica al quale pure facevi riferimento. È un tema che mi sta
particolarmente a cuore e, nel mio pluridecennale artigianato verbale ormai
passato agli archivi, ho sempre fatto di quel binomio la base imprescindibile di
ogni esplorazione. Penso, stando a quello che dici, che la questione non sia
molto diversa per te… </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">L. M. L’etica dell’estetica, se così vogliamo dire, è che
l’espressione non può quasi mai prescindere dal possesso di una forte capacità tecnica di chi
la produce. Se vogliamo riferirsi alla letteratura italiana, al contrario di
quanto possa pensare il volgo cultural-giornalistico, è in questo senso
profondamente etico Ermanno Cavazzoni, non il reazionario Roberto Saviano. So
che almeno tu mi capisci. Comunque a questo punto voglio anche rispondere alla
domanda su chi sono secondo me gli scrittori italiani viventi più importanti.
Presto detto: Gianni Celati, Ermanno Cavazzoni, Walter Siti e Emanuele Trevi, tutti e quattro, sottolineo, scrittori profondamente etici, oltre ai già citati Veronesi e Albinati. D’altra parte,
tornando all’arte del teatro – che mi sono trovato a praticare per caso, perché
nella mia città, una delle capitali tessili del mondo, c’erano più attori che
tessitori, come aveva ben inquadrato Benigni in un’intervista di una trentina di
anni fa -, il regista inglese Peter Brook, al cui comportamento e pensiero mi
sono ispirato fin dall'inizio del mio teatrare, ha sempre sostenuto che senza etica non si può fare arte.
E ha ragione marcia. Si può fare magari spettacolo, aggiungo io, ma non arte,
anche se, va ammesso, in rari casi diventa arte anche lo spettacolo,
specialmente nel caso dei comici, basti pensare a Petrolini, Totò, Renato
Rascel, Paolo Panelli, Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi, Bice Valori, Franca Valeri, Renato Pozzetto, Massimo Troisi, Nino Frassica ecc. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">F. M. Ti faccio una domanda conclusiva,
perché so che è un argomento che ti piace trattare: cosa ne pensi della
cosiddetta satira politica? </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">L. M. Detto in due parole penso che è una truffa ai
danni delle menti deboli. La satira, sappiamo tutti, è un sottogenere del
comico. Il comico, te lo dico io che ci ho dedicato tutta la vita, scaturisce
sempre da una grossissima disperazione, nonché da un rigore formale da cui non si può prescindere, senza rispettare il
quale, penso soprattutto alla complicata faccenda dei tempi comici, non fai ridere nemmeno
il tuo gatto. La satira, invece, è solo speculare alla brutta politica, ciò che
per me vuol dire che è sostanzialmente brutta comicità. I satirici, insomma,
cercano consenso, nel caso italiano più disgustoso cercano proprio voti nelle
urne elettorali, con un cinismo che a volte non hanno nemmeno i politici; e
cercano la risata spiccia anche quando è del tutto evidente che ovunque
l’estetica della comicità va contro le esigenze immediate del pubblico e contro
la risata fragorosa strappata con le barzellette e con il livore, penso di nuovo
a Gervais, ma anche all’italianissimo Antonio Rezza. Insomma, se volevi farmi
dire che il ragionier Giuseppe Piero Grillo mi fa letteralmente schifo sia come
uomo che come attore satirico, ci sei riuscito perfettamente. Ciao a te e ai due
tre lettori che mi seguono. Alla prossima.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">PS: Post e autore del post in fase di correzione.</div></span><p></p>Larry Massinohttp://www.blogger.com/profile/16390606521000729932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1790835190462641823.post-35952182310152953692021-04-21T10:04:00.001+02:002021-04-21T10:17:27.978+02:00Su stupri e dintorni perché non chiedono l'opinione di Edoardo Albinati? Mi domando come sia possibile che in questi giorni si parli tanto di una presunta, fondatamente, assai fondatamente presunta violenza sessuale su una ragazza da parte di quattro pischelletti della Genova Bene, potenzialmente di estrema destra, senza neanche citare il più bel libro di Edoardo Albinati, La scuola Cattolica, che contiene una riflessione esaustiva e assai lucida sull'intreccio neofascismo/stupro.<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhf_g3p6Gk8RsWTw3u6CE0GsysqkSBz_IeGGtvDW7Vr45eywjVNw14XOr8t7H0uUEUqJRyH8ECMBLnI_fbQTVnA5Fn71hY3AiBGHIa-2y9R9x6cg3lE14pWCZ0UTI_ARsFInTUfgTkias8/s640/albinati.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="400" data-original-height="399" data-original-width="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhf_g3p6Gk8RsWTw3u6CE0GsysqkSBz_IeGGtvDW7Vr45eywjVNw14XOr8t7H0uUEUqJRyH8ECMBLnI_fbQTVnA5Fn71hY3AiBGHIa-2y9R9x6cg3lE14pWCZ0UTI_ARsFInTUfgTkias8/s400/albinati.jpg"/></a></div> Ma forse è vero che i libri non li legge più nessuno, come da tempo si sente dire in giro. Figuriamoci se li leggono i giornalisti, specie se sono libri di mille e rotte pagine. In buona sostanza tutti scrivono e nessun legge, come aveva capito bene il grandissimo Massimo Troisi https://www.youtube.com/watch?v=UrvR3y977bk. A parte me, naturalmente, che in questi anni di pausa dalla vita arrabbiata La scuola cattolica l'ho letto due volte (per intero) a estremo ristoro della mia mente e del mio cuore. Ripeto, è un esaustivi trattato sul perché il fascismo, vecchio e nuovo, non può prescindere dall'esercitare soprusi e violenze sul corpo delle donne.
PS: Com'era la storiella che il Movimento(SocialeItaliano)5Stelle dell'anziano satirico in declino non era né di destra né di sinistra?
" Noi viviamo dunque in una società dello stupro. Ostilità rapacità e potenza trovano una manifestazione sessuale. Il sesso è il linguaggio, non la cosa. È il modo di volere, non l’oggetto voluto. Si declina attraverso il sesso qualsiasi pulsione: vendicativa, rivendicativa, esibizionistica, identitaria. I ragazzini stuprano le loro compagne di classe e le filmano col cellulare. Libertà intesa come facoltà di nuocere. Libertà = delitto. Una piena realizzazione di se stessi può avvenire solo se si è pronti a prevaricare gli altri, e capaci di farlo. L’io coincide in pieno con la potenza "Larry Massinohttp://www.blogger.com/profile/16390606521000729932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1790835190462641823.post-7056960675227141282021-04-17T06:53:00.000+02:002021-04-17T06:53:12.516+02:00<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhs_NWiDUFy80FGK85d1MaLR6AdR4LRzFVNShZKDryDkHJ2VfLyITqLWQbce1HuTJLg6gKFvrGKLj0JLqX7G2Djj-kNc3mdT622eB48MSTHUfGvBLWOfzZJ3pd5Wbj5mGUUi-ceEyypCHs/s400/Lautreamont-Opere-complete-i-canti-di-Maldoror.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="600" data-original-height="400" data-original-width="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhs_NWiDUFy80FGK85d1MaLR6AdR4LRzFVNShZKDryDkHJ2VfLyITqLWQbce1HuTJLg6gKFvrGKLj0JLqX7G2Djj-kNc3mdT622eB48MSTHUfGvBLWOfzZJ3pd5Wbj5mGUUi-ceEyypCHs/s600/Lautreamont-Opere-complete-i-canti-di-Maldoror.jpg"/></a></div>Plût au ciel que le lecteur, enhardi et devenu
momentanément féroce comme ce qu'il lit, trouve, sans se
désorienter, son chemin abrupt et sauvage, à travers les
marécages désolés de ces pages sombres et pleines de poison;
car, à moins qu'il n'apporte dans sa lecture une logique
rigoureuse et une tension d'esprit égale au moins à sa
défiance, les émanations mortelles de ce livre imbiberont
son âme comme l'eau le sucre. Il n'est pas bon que tout le
monde lise les pages qui vont suivre ; quelques-uns seuls
savoureront ce fruit amer sans danger. Par conséquent, âme
timide, avant de pénétrer plus loin dans de pareilles landes
inexplorées, dirige tes talons en arrière et non en avant.
Écoute bien ce que je te dis : dirige tes talons en arrière
et non en avant, comme les yeux d'un fils qui se détourne
respectueusement de la contemplation auguste de la face
maternelle; ou, plutôt, comme un angle à perte de vue de
grues frileuses méditant beaucoup, qui, pendant l'hiver,
vole puissamment à travers le silence, toutes voiles
tendues, vers un point déterminé de l'horizon, d'où tout à
coup part un vent étrange et fort, précurseur de la tempête.Larry Massinohttp://www.blogger.com/profile/16390606521000729932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1790835190462641823.post-41169120568961322672021-04-13T20:05:00.005+02:002021-07-09T08:50:38.115+02:00<div class="separator" style="clear: both;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/YzMDhz40C7w" width="320" youtube-src-id="YzMDhz40C7w"></iframe></div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVRI5_NnocRreDVSQQPvjfhIwSNWXKjlTR3AEdbYIgBhuMMMpAFLGSzqNy2BfWncixEFRwBsMkKwVP7ZElGivlBInGE1Fn-zyaLvJF6nD5AoUtXmVj_GLK6RZkAOzRiOrn0k-KTgMipYk/s1200/pozzzetto1.jpg" style="display: block; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="621" data-original-width="1200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVRI5_NnocRreDVSQQPvjfhIwSNWXKjlTR3AEdbYIgBhuMMMpAFLGSzqNy2BfWncixEFRwBsMkKwVP7ZElGivlBInGE1Fn-zyaLvJF6nD5AoUtXmVj_GLK6RZkAOzRiOrn0k-KTgMipYk/s600/pozzzetto1.jpg" width="600" /></a></div>Oggidì si omaggia il talento comico smisurato di Renato Pozzetto Larry Massinohttp://www.blogger.com/profile/16390606521000729932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1790835190462641823.post-12029769231839182972021-04-12T04:12:00.003+02:002021-04-12T05:02:00.138+02:00Oggi si omaggia uno dei pochi arhttp://www.klpteatro.it/leo-bassi-buffone-non-venduto-al-potere-videointervista?fbclid=IwAR2fd__PfRBWjcSzUUYFXTHvCcnon_nX_xPOJjqRHQPPG0rl8D8BQAALVfwtisti davvero popolari che io conosca, il circense Leo Bassi
Qui un'intervista bella: http://www.klpteatro.it/leo-bassi-buffone-non-venduto-al-potere-videointervista?fbclid=IwAR2fd__PfRBWjcSzUUYFXTHvCcnon_nX_xPOJjqRHQPPG0rl8D8BQAALVfw
https://www.youtube.com/watch?v=VPwpgblZRjILarry Massinohttp://www.blogger.com/profile/16390606521000729932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1790835190462641823.post-81430861973835131532021-04-12T01:47:00.001+02:002021-04-12T01:47:50.379+02:00<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS9Z8E2X08kJSm0UTSdT_itLuECEfvGoDyBw3pr0sjxh7TSb4h27VaW7fDYWy0cn2Ljah2TQFKwvqR4v6etrQZ7OwWsFaIihbmajUvhnGC6uhMEzcqEI2Gywix6K0Fni9EtI76g1LGSjA/s640/do+you+pray.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="400" data-original-height="427" data-original-width="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS9Z8E2X08kJSm0UTSdT_itLuECEfvGoDyBw3pr0sjxh7TSb4h27VaW7fDYWy0cn2Ljah2TQFKwvqR4v6etrQZ7OwWsFaIihbmajUvhnGC6uhMEzcqEI2Gywix6K0Fni9EtI76g1LGSjA/s400/do+you+pray.jpg"/></a></div>Larry Massinohttp://www.blogger.com/profile/16390606521000729932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1790835190462641823.post-53723447334398246712021-04-11T20:22:00.003+02:002021-04-12T01:49:59.089+02:00Nineddoche 999
Stare fermi come si deve è sicuramente meglio che muoversi a cazzo di cane. Ecco.<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh427FyCJvYH1VVYBkYfeclw2HBqC4x1tUTwSisreCYOOjPn3FkadMzGDY9IemBfch3qxp4_eWGQrnXpU2XEvWidIuwBcMImxqG8nGCuBKjIfJSagHihOw9f2qJQXWQwjCSTm9dShpyMMc/s512/il+piu+bello+spettacolo+teatrale+di+tutti+i+tempi.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="400" data-original-height="368" data-original-width="512" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh427FyCJvYH1VVYBkYfeclw2HBqC4x1tUTwSisreCYOOjPn3FkadMzGDY9IemBfch3qxp4_eWGQrnXpU2XEvWidIuwBcMImxqG8nGCuBKjIfJSagHihOw9f2qJQXWQwjCSTm9dShpyMMc/s400/il+piu+bello+spettacolo+teatrale+di+tutti+i+tempi.jpg"/></a></div>Larry Massinohttp://www.blogger.com/profile/16390606521000729932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1790835190462641823.post-12589034291259463632021-04-10T05:36:00.002+02:002021-04-10T05:37:11.236+02:00Maurice Maeterlink 1
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhf3R_hsLB8WS90QEfdBbBCUdDNOi-Y-WV6zqOoiU8iWxykAgRwkqFaW5uz-vY4_niKtXvJx-gQ68Ye7i02ePD8co1VDjIOUhXfns4-36unpAAePqM7rh1GkJC7TdTwBNlZ2GHN0bs78hU/s620/lite+di+coppia.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="320" data-original-height="438" data-original-width="620" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhf3R_hsLB8WS90QEfdBbBCUdDNOi-Y-WV6zqOoiU8iWxykAgRwkqFaW5uz-vY4_niKtXvJx-gQ68Ye7i02ePD8co1VDjIOUhXfns4-36unpAAePqM7rh1GkJC7TdTwBNlZ2GHN0bs78hU/s320/lite+di+coppia.jpg"/></a></div>
Così Maeterlink un centinaio di anni fa:
" Lorsque je vais au théâtre, il me semble que
je me retrouve quelques heures au milieu de mes
ancêtres, qui avaient de la vie une conception
simple, sèche et brutale, que je ne me rappelle
plus et à laquelle je ne puis plus prendre part.
J'y vois un mari trompé qui lue sa femme, une
femme qui empoisonne son amant un fils qui
venge son père, un père qui immole ses enfants,
des enfants qui font mourir leur père, des rois
assassinés, des vierges violées [...] Que peu-
vent me dire des êtres qui n'ont qu'une idée fixe
et qui n'ont pas le temps de vivre parce qu'il leur
faut mettre à mort un rival ou une maîtresse? "Larry Massinohttp://www.blogger.com/profile/16390606521000729932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1790835190462641823.post-11990496132990723172019-05-04T21:41:00.000+02:002019-05-04T22:14:24.714+02:00Su stupri a Roma e dintorni maturati in ambienti neofascisti perché non chiedete l'opinione di Albinati?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Mi domando come sia possibile che in questi giorni si parli tanto di una presunta, fondatamente, assai fondatamente presunta violenza sessuale su una ragazza da parte di due pischelletti neofascisti nel laziale (Viterbo), senza neanche citare il più bel libro di Edoardo Albinati, La scuola Cattolica, che contiene una riflessione esaustiva e assai lucida sull'intreccio neofascismo/stupro, proprio a partire dal massacro del Circeo (provincia di Latina) avvenuto nel 1975. Ma forse è vero che i libri non li legge più nessuno, come da tempo si sente dire in giro. Figuriamoci se li leggono i giornalisti, specie se sono libri di mille e rotte pagine. In buona sostanza tutti scrivono e nessun legge, come aveva capito bene il grandissimo Massimo Troisi <a href="https://www.youtube.com/watch?v=UrvR3y977bk" target="_blank">https://www.youtube.com/watch?v=UrvR3y977bk</a>. A parte me, naturalmente, che in questi anni di pausa dal blog La scuola cattolica l'ho letto due volte (per intero) a estremo ristoro della mia mente e del mio cuore<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9wi5SL7cELWUoxjuHU0m2hWfMSuVnxX42UZzeEjXdcgwnExi63QrtvJZOsAcikAjrDD-yygvyPnZYWfKTCrdJlhbVJQFHdHTnm89QpskFXbCJBavsO16nFN5_AUO-bSVNGzqyRBSF6xM/s1600/SCUOLA++CATTOLICA+COPERTINA.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="424" data-original-width="285" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9wi5SL7cELWUoxjuHU0m2hWfMSuVnxX42UZzeEjXdcgwnExi63QrtvJZOsAcikAjrDD-yygvyPnZYWfKTCrdJlhbVJQFHdHTnm89QpskFXbCJBavsO16nFN5_AUO-bSVNGzqyRBSF6xM/s320/SCUOLA++CATTOLICA+COPERTINA.png" width="215" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<i>" Com’era
vestita? Che ci faceva lì? Perché ha dato retta, perché ha
accettato l’invito/il passaggio/la proposta? Come mai non si è
difesa con maggior vigore eccetera. Questi argomenti un tempo evocati
esplicitamente, adesso, in un’epoca di pseudocorrettezza, passano
tra le pieghe del linguaggio come un mormorio invece che come una
netta affermazione, sono le cellule di pensiero che si moltiplicano
intorno al nucleo dello stupro, connettendo tutti i protagonisti, i
colpevoli quanto le vittime, e se i primi non sono casuali non lo
saranno nemmeno le seconde. Anche a queste si applica il principio di
responsabilità: se non fosse stato per le vittime e per il
comportamento o spavaldo o provocante o ingenuo o stupido, il fatto
non sarebbe accaduto, o sarebbe accaduto a qualcun altro. Tra i
crimini, la violenza carnale è quello che meno sopporta di restare
inspiegabile, quello di cui ci si sforza di sottolineare le ragioni
con maggiore accanimento, anche perché sono ragioni che appaiono
ovvie, salta subito all’occhio il rapporto causa-effetto, e se
l’effetto è la violenza messa a segno dallo stupratore, la causa
non potrà che essere la donna. Il ragionamento è: una bistecca
lasciata incustodita, non ci si può lamentare che se la pappa il
cane ".</i></div>
<br /></div>
Larry Massinohttp://www.blogger.com/profile/16390606521000729932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1790835190462641823.post-9632924985007020962013-06-12T10:23:00.000+02:002013-06-13T10:53:32.622+02:00La prevedibile fine di TQ mestamente annunciata da Vincenzo Ostuni<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;"></span><br /></span>
<div align="justify" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><br /><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgladRYAS6TOFiQcGzfu-MAoSQ7vzDXSLiNDjO6ynmId6gFooj4HDc5w3R857PKDAKyQ-uLboyukz4iLV5iEMe6_OXrU4O2nSG9tqFuyWSPFuNw-JsLV6RMyRY-PigxJKICTJ6wD9ILnbU/s1600/benn+tolemaico.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><img border="0" cya="true" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgladRYAS6TOFiQcGzfu-MAoSQ7vzDXSLiNDjO6ynmId6gFooj4HDc5w3R857PKDAKyQ-uLboyukz4iLV5iEMe6_OXrU4O2nSG9tqFuyWSPFuNw-JsLV6RMyRY-PigxJKICTJ6wD9ILnbU/s200/benn+tolemaico.bmp" width="119" /></span></a></div>
<div align="justify" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><br /></span></div>
<div align="justify" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><br /></span></div>
<div align="justify" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Ai funerali non ci vado quasi mai. Mi innervosisce il fatto che quando un parente del morto ti <span style="font-size: small;"> </span><span style="font-size: large;">annuncia </span> che quello lì è morto, sembra sempre dica che... non è proprio morto morto... non può essere... magari resuscita... Sai quando uno ti dice ieri stava bene, sembra vivo, è mancato all'improvviso? Invece poi vai lì e vedi che non sta per niente bene, non sembra affatto vivo, non è mancato, niente fa pensare che possa resuscitare: è proprio morto morto (quasi sempre, era marcio da mò...). D'altra parte Gottfried Benn esprimeva un concetto del genere: stiamo attenti a dire che uno è vivo... il fatto che uno sia nato non vuol per niente dire che è vivo... (era Gottfried Benn a dirlo? E del resto: è morto Gottfried Benn? Bah, io non sono suo parente, ma mi viene da dire che non è morto morto, che di un poeta come Benn qualcosa è rimasto... ci sta che resusciti...).</span></div>
<div align="justify" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><br /><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span></span></div>
<div align="justify" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Negli scorsi giorni è apparso nel sito di Alfabeta2 appunto un articolo di Vincenzo Ostuni sulla morte della Generazione TQ (</span><a href="http://www.alfabeta2.it/2013/06/04/che-fine-ha-fatto-tq/" target="_blank"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">qui</span></a><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">), intellettuali Trenta Quarantenni che si erano autodefiniti in maniera sinistramente sindacal-burocratica: lavoratori della conoscenza. Ora, non per dire l'avevo detto... che era nato ma non era vivo... che <em>vivacchiava</em>... Però, la disfatta di quella iniziativa di un gruppo di nuovi <i>ostacolatori letterari</i> (i cosiddetti critici), che sostanzialmente volevano pigliare il posto di quelli vecchi, era del tutto prevedibile, e da me prevista subito, sia discutendo su vari siti con vari osserva tori e prot agonisti (forse con lo stesso Ostuni), sia attraverso alcuni articoli su questo blog, a sua volta nato ma non vivo. </span></div>
<div align="justify" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><br /><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span></span></div>
<div align="justify" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Prima di tutto, a scanso di equivoci, voglio dire che Vincenzo Ostuni è uno che mi sta simpatico: mi sta simpatico perché per quanto ho potuto vedere io è uno di spirito, che se capita si fa canzonare anche da chi non conta nulla come me, come successe qualche tempo fa quando sembrava viva Nazione Indiana (una prece), senza fare troppo l'offeso lei non sa chi sono io. Mi sta simpatico, Ostuni, anche perché ha mandato in libreria il romanzo di Emanuele Trevi, <i>Qualcosa di scritto</i>, di cui era curatore, credo, con un per me magnifico refuso, <strong>Massino</strong> invece di Massimo (pag 152, prima edizione terza ristampa). E più di tutto mi sta simpatico perché ho da poco spedito un romanzo alla casa editrice nella quale lavora.</span></div>
<div align="justify" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><br /><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span></span></div>
<div align="justify" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Però, anche il <em>parente</em> Ostuni fa l'errore affettivo di dire che il suo parente TQ non è... dice infatti anche lui che il mancato <em>langue</em>... cioè che non è morto morto: </span></div>
<div align="justify" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><br /><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span></span></div>
<div align="justify" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">“ <em>Va detto: Generazione TQ, che oggi langue, è stata il tentativo meno fallito di articolare proposte collettive radicali – di stampo grosso modo marxiano – e di uscir fuori dal pelago d’irrilevanza, o d’ignavia che ha impeciato gli intellettuali di quella generazione. TQ ha lasciato documenti e forse qualche eredità; eppure ha finito di funzionare. Non perché le sue proposte non siano state realizzate; ma perché neppure sono state ascoltate: le parti con cui TQ avrebbe potuto dialogare le hanno opposto un muro di disinteresse</em> “ </span></div>
<div align="justify" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><br /><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span></span></div>
<div align="justify" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">E soprattutto dice, come dicono tutti: ci sta che resusciti...:</span></div>
<div align="justify" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><br /><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span></span></div>
<div align="justify" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><em>“ Forse dovremmo scioglierci e accostarci, come singoli, ai pochi barlumi che si apprezzano in giro, nei teatri occupati, nei movimenti politici. E ricominciare, novecentescamente da soli o in gruppi sparuti, a lanciare ormai flebili urletti d’allarme. Forse invece no: forse è ancora possibile e utile una voce radicale collettiva e qualificata, più omogenea e agguerrita di TQ. Le due chance sono separate da un crinale strettissimo, e alcuni di noi lo percorrono senza realmente decidere da che parte discendere “.</em></span></div>
<div align="justify" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><br /><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span></span></div>
<div align="justify" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Vabbè, non la sto a fare tanto lunga... Detto in due righe, prima di lasciarvi a un articolo pubblicato in rete (o un lungo commento pubblicato su un esimio blog letterario, ai piedi di un articolo di qualcuno di <em>peso</em>, non ricordo) scritto lì per lì quando TQ pareva esser nato, vi dico perché non poteva diventare vivo: era un iniziativa dichiaratamente fatta per aumentare la visibilità (fa abbastanza ridere che il falstaffiano </span><a href="http://accademia-inaffidabili.blogspot.it/search/label/Andrea%20Cort%C3%A8ll%20essa" target="_blank"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Andrea Cortellessa</span></a><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"> chieda più visibilità...) dei suoi promotori, per ottenere ulteriori spazi su tv, stampa, assessorati, eventualmente ministeri (si espressero fortemente a favore della nomina di un certo ministro, secondo loro <i>er mejo der bigoncio</i>, al posto di quello che fu effettivamente nominato, secondo loro <em>'na chiavica -</em> </span><a href="http://www.generazionetq.org/2011/11/17/sulla-nomina-di-lorenzo-ornaghi-a-ministro-dei-beni-culturali-una-riflessione-politica-e-istituzionale/" target="_blank"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"> pigiare qui per leggere articolo e non credere ai propri occhi</span></a><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">). Niente di generale, dunque, solo ambizioni personali appena appena imbellettate con la cipria del supposto interesse generale (i beni comuni e quelle minchiate lì). Nel testo che segue spiego meglio (penso); comincia con un riferimento a Goffredo Fofi, che pochi giorni prima si era espresso (</span><a href="http://www.unita.it/commenti/goffredofofi/i-giovani-scrittori-sono-di-destra-1.290887" target="_blank"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">qui</span></a><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">) con un articolo molto severo contro questi e altri scrittori impegnati, nel quale li collocava politicamente a destra (curiosamente assai, perché alcuni dei TQ collaborano stabilmente alla sua rivista <strong>Lo Straniero</strong>).</span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><br /></span></div>
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<u><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Vecchio testo, giugno 2011, appena corretto per l'esistenza duratura del blog:</span></u></div>
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<span style="font-size: large;"><br /><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span></span></div>
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<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;">Fofi è un vecchio arnese, sarà almeno un ON (Ottanta Novanta), ma ne dimostra CC (Cento Centonovanta, indistintamente): non ha certo partecipato all’adunata. Quindi immagino abbia letto le dichiarazioni d’intenti contenute in numerose interviste rilasciate ai giornali padronali da alcuni importanti <em>camerati</em> TQ, all’insegna del <b>(D)Io (Letteratura) Patria e (reddito di capo) Famiglia!</b> Oppure: <b>Scrivere, Asserire, Dibattere!</b></span></span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><strong></strong><br /></span><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Fofi fa certo parte di un manipolo di disfattisti che secondo sacrosante logiche cameratesche va annientato, quantomeno sottoposto a cura rieducativa a base di colpi di Manganelli [questo non per dire che Manganelli, Giorgio, non va bene, che io lo adoro, che quando lo incontretti tanta fu la gioiezza che ne parletti a tutti per anni, tanto da imporlo come cura <strong>deducativa</strong> a numerosi amichi mii esageratamente intellettivi, anche im portanti artisti teatrivi che all'epoca mi toccava di frequentare, i quali non solo lui ignoravano (ignoravano anche Simenon, per esempio, che proprio disprezzavano, così, per sentito dire, o per giusto odio del pessimo attore Gini Cervi che interpretò Maigret in bianco e nero, nella tv della loro infanzia e adolescenza; ma, ancora più ig nobilmente, ignoravano gli scritti est etici di B. Brecht); quindi ben venga Manganelli, solo che non va bene, secondo me, l'uso che alcuni ne fanno, di fatto <em>degradondandolo</em> alle proprie mo teste o immo teste capacità di com prendonio].</span><br />
<br /></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Rimane che le dichiarazioni di intenti contenute nel manifesto dei TQ (Tali e Quali quelli delle generazioni precedenti) (</span><a href="http://www.generazionetq.org/i-documenti-di-tq/" target="_blank"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">qui</span></a><span style="font-size: large;"> i manifesti e l'appello iniziale uscito sul Sole 24 Ore<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;">) non sono state altro che patetiche rivendicazioni di superiorità scrittoria sui PQ (Para Quli) delle generazioni precedenti, o penose rivendicazione di maggiori spazi, invocanti attenzione nei propri confronti da parte di programmi televisivi, giornali e istituzioni politiche come i pessimi assessorati alla cultura.</span></span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Perciò ha sostanzialmente ragione Fofi a definire di destra i protagonisti di questa iniziativa. Nel linguaggio politico, lo sanno tutti, quando le rivendicazioni e le lotte sono fatte per migliorare la condizione lavorativa e sociale di tutti i soggetti in campo, sacrificando anche un po’ dei propri eventuali privilegi, si tratta di qualcosa di sinistra. Quando, invece, si fanno battaglie minoritarie per migliorare la propria condizione lavorativa o sociale, ovviamente a danno di quella di qualcun altro, allora si tratta di qualcosa di destra. Più o meno. Si tratta di ABC. E quindi, il movimento intellettuale letterario TQ, esprimendosi come si è espresso, c’è poco da fare, è un movimento culturale di destra. Non a caso è cooptativo e impoetico, non a caso le prime dichiarazioni di intenti partirono dalle colonne del giornale di Confindustria, Il Sole 24 ore <em>su di loro</em>.</span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Noto infine la limitazione geografica: trattasi di TQ romani, per di più Roma centro. Bisognerebbe almeno allargare a TQ Roma Garbatella, TQ Roma Tartufello, TQ Roma Dragona, TQ Roma Settebagni ecc Ma alla fine allargare all’inverosimile le cellule TQ alle province, alle regioni e alle macroregioni, che poi si dividerebbero di nuovo in microcellule TQ di paese, di quartiere, di condominio, di cortile e di corte. Dimodoché, se per esempio la Tv dovesse dare spazio a uno qualsiasi dei TQ, mettersi tutti a far caciara, attaccarsi alla par condicio, pretendere uguale spazio per ognuno, che un’intervista da Marzullo non sia negata più a nessuno. Dacché ancora in democrazia siamo, e la democrazia ci ha questo di bello, che è stronza alla pari con tutti quanti.</span></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;">________________________________</span></div>
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<span style="font-size: large;"><br /><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span></span></div>
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<br />
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Questo un altro pezzo che stava nel mio archivio, non so se pubblicato da qualche parte (testo sempre un po' accivettato a fini di durata):</span></div>
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<span style="font-size: large;"><br /><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span></span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">A me quando si fanno i raggruppamenti di individui di una particolare categoria, viene sempre in mente che siccome non riescono a sfangarla come individui, si organizzano in gruppo, sperando di ottenere ciò che si aspettavano come singoli. Naturalmente devono mettere in conto, gli individui, che organizzandosi in gruppo debbono rinunciare alla loro individualità e trasferirne i poteri alla nuova entità costituita; che poi, allafineallafine, vorrà dire trasferirla ai capi del gruppo, che se sono brave persone non ne approfitteranno, come potrebbero, per favorire i loro interessi personali; ma se non sono brave persone sono cazzi (in Italia?). Del resto, anche a voler essere europei, permarrà sempre il dubbio che i capi del “ sindacato “ fregano. Per depotenziare il rischio fregatura, penso, sarebbe il caso che certi gruppi non avessero testa, sopraditutto in termini di voce e volto. Invece...</span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;">Mi riferisco a questo gruppo di scrittori che si fa chiamare TQ (TQ dicono che sta per Trenta-Quarantenni, ma secondo me è il compromesso tra Trenta-Quarantenni, Tarantino Quentin e l’ oramai mortissimo magazine letterario d’oltralpe Tel Quel, a suo tempo influente assai negli affari letterativi). Tralasciamo che vogliono <strong>incidere sulla realtà</strong>, cioè su qualcosa che altro non è che racconto di realtà, qualcosa che i loro racconti, piaccia o no, contribuiscono a costruire, a danno della vita vera delle città e dei paesi, e sopraditutto delle persone che ci vivono e che non leggono i romanzi, né </span><span style="font-size: large;"> vanno al cinema d’essai a disperarsi per le peripezie esistenziali degli architetti. Che cosa vogliono davvero, questi TQ? Vogliono avere di più di quello che hanno, questo è chiaro. In particolare, pare che vogliano più visibilità in Rai e più ascolto dagli assessorati alla cultura. Sul primo punto, un programma Rai, non è chiaro se vogliono che Gigi Marzullo li chiami a parlare di libri nelle sue copiose rubriche notturne o se vogliono un programma tutto per loro editori minori, condotto dalla spazioso critico TQ Andrea Cortellessa, dato che i programmi di riferimento della sinistra culturale sono abbastanza ingolfati da autori ed editori maggiori, a partire da Mondadori (mi riferisco naturalmente a Fazio e Dandini, che visto quello che guadagnano non è troppo cattivo storpiarne deficentemente i nomi in Sazio e Dindini). Comunque, in Rai possono appoggiarsi all’ex scrittore Giorgio Van Straten, che sta nel consiglio d’amministrazione per volere del patrono della cultura Walter Veltroni, e che sarà sicuramente comprensivo. Però, non potrebbe venirgli il dubbio, agli scrittori bravi TQ, che la rai è sostanzialmente in mano ai politici (adesso e per diversi anni ancora alle destre) e che se si fanno gli spazi per un gruppo minoritario di scrittori e <em>ostacolatori letterari</em> (critici) <span style="font-family: Times New Roman; font-size: small;"> </span><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;">da loro considerati bravi, la destra ne approfitterà, a mò di rappresaglia, per dare spazio a scrittori e </span></span><em><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;">ostacolatori letterari</span></span></em><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;"> di nessuna bravura, in quantità magari cento volte superiore? Lo stesso, in linea generale, non potrebbe succedere con gli assessorati? </span></span></span></span></div>
<div>
</div>
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><br /></span>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Tornando seri, se fossero persone intelligenti (<em><span style="font-size: small;">nota di ora: naturalmente intelligenti lo sono tutti, ma dovrebbe trattarsi di un'intelligenza capace di afferrare lo spirito dei tempi torbidi che stiamo subendo tutti senza fiatare, l'intelligenza che ebbero i nostri migliori maestri, da Landolfi a Gadda appunto a Manganelli; per non dire l'immor(t)ale Carmelo Bene, o il superbo Carlo Cecchi</span></em>), questi TQ, chiederebbero alla Rai di disoccuparsi completamente di libri e di cosiddetta cultura; così come chiederebbero la soppressione degli assessorati alla cultura, che essendo in mano ai mediocri politici locali agiscono a danno di qualunque qualunque virgulto artistico espressivo (per forza...). Secondo me, se fossero i cervelloni che dicono di essere, dovrebbero anche darsi da fare per inventare parole nuove per sostituire quelle vecchie: la parola cultura, per esempio, oggi davvero usuratissima. Così come, pur sapendo di rimetterci, almeno in un primo momento, dovrebbero lottare perché lo Stato e le pubbliche amministrazioni locali eliminino totalmente i finanziamenti alla cultura. D’altra parte ci sono tanti scrittori, nel rassemblablamento: agli artisti le cose che riescono meglio non sono quelle a rovescio? </span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Mi pare infine giusto lottare per ottenere posti da menestrello anche per le nuove generazioni. Si potrebbe sfilare con a capo il capace critico Andrea Cortellessa (<span style="font-size: small;">alla cui persona rinnovo ovviamente le congratulazioni per via che ospita con ampio merito, nella parte est del suo corpo, il più esteso parco nazionale della letteratura d’Europa, aperto tutti i giorni con onorario continuato</span>), sotto lo slogan “per descrivere un paese grande, non ci vuole un menestrello grande, ma un grande menestrello “ e chiedere la fondazione immediata del <strong>ministero alla finzione pubblica</strong>. </span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikzqWxQh3nTZzOXWpT6FwfPlWfeDuSvoMTLehh5zdibGFZZDILzwYi3UqsS5HKUsfKXqeYAWHTka9llNYcCyYSYFw5qFaj0DT7VpPq6BNxvd4T4wj1FAqa945O8xvgj21Com7rQhc0E68/s1600/trevi+qualcosa+di+scritto.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><img border="0" cya="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikzqWxQh3nTZzOXWpT6FwfPlWfeDuSvoMTLehh5zdibGFZZDILzwYi3UqsS5HKUsfKXqeYAWHTka9llNYcCyYSYFw5qFaj0DT7VpPq6BNxvd4T4wj1FAqa945O8xvgj21Com7rQhc0E68/s1600/trevi+qualcosa+di+scritto.bmp" /></span></a></div>
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<span style="font-size: large;"><br /><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span></span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Messaggio personale a Vincenzo Ostuni. </span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;">Mi viene il dubbio, caro Vincenzo, che tu non condivida del tutto le idee contenute nei libri che amorevolmente prepari per appagare la nostra ingordigia (tuttavia calante). Emanuele Trevi, per esempio, scrive subito all'inizio, a pag 30 di <i><strong>Qualcosa di scritto</strong>, </i><span style="font-style: normal;">impietosamente: <em>non intendo affatto trasformare lo spettro di P.P.P. in un'insulsa metafora da terza pagina, affermando che questo spettro eserciti, o abbia esercitato, una qualche influenza sulla </em></span><em><span style="font-style: normal;"> <em>" cultura " o sulla " società " italiana. </em></span><em><span style="font-style: normal;"><em>Tra l'altro " cultura " e " società " esulano totalmente dai miei interessi; la loro natura di convenzioni sostanzialmente ipocrite, mi fa sospettare</em> <em>che in realtà non interessino davvero a nessuno – tanto meno a</em> <em>coloro che, in mancanza di meglio, se ne riempiono la bocca.</em></span><span style="font-style: normal;"><em> Padre Jouet, l'inventore delle Anime del Purgatorio, non avrebbe mai sragionato</em> <em>al punto di affermare che i suoi spettri fossero in grado di spaventare ed ammonire</em> <em>la Chiesa, o la comunità dei cattolici. Non funziona così. L'azione degli spettri è efficace in quanto si rivolge al singolo, alla sua debolezza e alla sua solitudine.</em></span></em></em></span></span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><br /></span></div>
<div align="justify">
<span style="background-color: blue; color: #cfe2f3; font-size: large;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-style: normal;">Testo e autore del testo in fase di correzione.</span></span></div>
</div>
Larry Massinohttp://www.blogger.com/profile/16390606521000729932noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-1790835190462641823.post-54547078090922157562013-05-21T13:12:00.001+02:002013-05-21T13:18:56.829+02:00La grandissima Rita Bernardini dà una lezione a Roberto Saviano (tempo perso)<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYA6F2Am4tKYu2MH_HdlD0Hw9C7YaPfftd6MeBvCjl1dnAG6nzCoq30eMtu0xH49L2NQyaJr9gOGzFbrjYh8Q_DHEZsoi4FS1qHFqxqKo61Evy7EvRv9_TzD4MzU0RHjW_pOLDmeCoS14/s1600/TORTORA.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYA6F2Am4tKYu2MH_HdlD0Hw9C7YaPfftd6MeBvCjl1dnAG6nzCoq30eMtu0xH49L2NQyaJr9gOGzFbrjYh8Q_DHEZsoi4FS1qHFqxqKo61Evy7EvRv9_TzD4MzU0RHjW_pOLDmeCoS14/s1600/TORTORA.jpg" ya="true" /></a></div>
<br />
Faccio peccato se mi domando come sarebbe stato trattato il caso Tortora dal " garantista " Robero Saviano?<br />
<br />
<br />
<a href="http://espresso.repubblica.it/dettaglio/saviano-tortora-e-noi-radicali/2207337" target="_blank">QUI </a> lettera di Rita Bernardini a Roberto Saviano, e risposta</div>
Larry Massinohttp://www.blogger.com/profile/16390606521000729932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1790835190462641823.post-80618716682825032992013-04-22T09:47:00.001+02:002013-04-22T09:52:38.879+02:00Lettera riaperta a Pierluigi Bersani<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJ_E13CNlBSCyVO6QIA40LhcPnaKzimgrkyiWh6YjCYFhaShN7Org-JPVVWAoMszlVl0BkW5kbv55lAsewtVP8crC48d2yBhaEc9EQ2_JET5ysozbZ4q5-OJWB2Te4penMaJkkCA475yY/s1600/mario+pachi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="192" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJ_E13CNlBSCyVO6QIA40LhcPnaKzimgrkyiWh6YjCYFhaShN7Org-JPVVWAoMszlVl0BkW5kbv55lAsewtVP8crC48d2yBhaEc9EQ2_JET5ysozbZ4q5-OJWB2Te4penMaJkkCA475yY/s320/mario+pachi.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-size: xx-small;">Mario Pachi. In fondo " groppone " Carlo Monni. Scena del film Berlinguer ti voglio bene (1977)</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: xx-small;">Questo post l'avevo pubblicato un paio di anni fa. Mi sembra si approprinqui ancora.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<span style="font-size: large;">Mi scuserà Bersani, al quale, lui lo sa, voglio bene e mando spesso messaggi dai Blog, anche per conto della meravigliosa Accademia di cui faccio parte, per esempio circa il concepimento di una BANCA DEI SALARIATI, o tipo fare il prossimo programma elettorale con un unico punto: ridurre del 15% pensioni e stipendi pubblici nella fascia più alta, quel 30% di privilegiati che se magnano il 60% del reddito disponibile, <b>'tacci loro</b>. Elezioni vinte di sicuro e conti rimessi in ordine, anche per garantire un salario minimo a tutti i maggiorenni italiani. Ma non è questo il punto. Il punto è l'azione politica. Noi della nostra ACCADEMIA DEGLI INAFFIDABILI, che siamo costretti ad agire nell'ombra per via della resistenza, sappiamo che dietro la sua faccia rassicurante, segretario, c'è un vero leader che ha un bel progetto per salvare il paese, e che solo per prudenza mostra in pubblico un modesto profilo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Lo sappiamo, Bersani, dentro di lei c'è un combattente forte e coraggioso che sta preparando la <strong>svolta immobilista</strong>. Infatti, nella nostra sede clandestina di via Ricasoli 4 a Firenze ci prepariamo all'evento studiando tutti i possibili contraccolpi: si informi nei blog nei quali do conto quotidianamente da diversi mesi. Noi, segretario, siamo pronti e in armi, cervelli lucidati bene e tutto, fermi come sassi. Il cambiamento è nell'aria, si sente: basta l'accensione dell'interruttore, che le ci dia i' via, basta le ce lo urli dagli schermi tv, una sera quarsiasi al TG3: </span><b><span style="font-size: large;">COMPAGNI, CONSERVAZION</span></b><span style="font-size: large;"><b>E!!!</b> E noi si parte! Nel senso... si rimane fermi immobilizzati come siamo ora e i' governo è nostro!!! Siamo 'n tanti, Bersani, che s'aspetta i' momento. Siamo io, i' Cioni, Bozzone, Buio, Renzone, i' Casaglieri, Morando, Mivio, Parisino, Vladimiro, Don Valdemaro, Dinamo, Gnorante, Ester, Marta, Wanda, i' Martini, Rina, Moreno, Fabiana e una sua amica, Furio, Silvia la trans, Marottone, Rosadoni, Santino i' Playboy di Saint Moritz e quasi tutti gli stornellatori in ottava. Segretario... basta che le ci dia i' via, e noi si parte, nel senso che si riman fermi come statue: <b>CONSERVAZIONE!!!</b></span></div>
</div>
Larry Massinohttp://www.blogger.com/profile/16390606521000729932noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-1790835190462641823.post-29342379009155010542013-04-16T23:22:00.000+02:002013-04-17T09:40:26.867+02:00Risultati Inaffidabilarie<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Risultato certificato. Hanno votato tutti gli aventi diritto.<br />
<br />
1) Fulvio Abbate (<a href="http://www.glialtrionline.it/2013/04/15/fulvio-abbate-candido-drupi-al-quirinale/" target="_blank">clic qui per dichiarazione di accettazione della candidatura</a>)<br />
<br />
2) Paolo Poli <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/QmePjtdNoXY?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />
3) Rosalia Porcaro<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/Q3FP5Cdx-gE?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />
4) Carlo Cecchi<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<object class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="http://img.youtube.com/vi/qHS_81t7m20/0.jpg" height="266" width="320"><param name="movie" value="http://youtube.googleapis.com/v/qHS_81t7m20&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><embed width="320" height="266" src="http://youtube.googleapis.com/v/qHS_81t7m20&source=uds" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true"></embed></object></div>
<br />
5) Giampaolo Rugarli (<a href="http://www.amicisciascia.it/a-futura-memoria/afm-dal-2007/afm-5-6-2009/item/295-giampaolo-rugarli-un-anticonformista-contro-il-potere.html" target="_blank">qui Rugarli su Leonardo Sciascia</a>)<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigonsSCZD35m1zVSXTIlhQw7AmkN6SyFOqDnj7ePpCUg6PWxi1d6vaX-eB6h3Pj3Teavn7U5bGN32wSAkrICo6BTNPqLtvfAPqzCihiTFqmEcsmGTNnt29Z1ikkbqqlsl530b11gX2MPE/s1600/rugarli+troga.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" dua="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigonsSCZD35m1zVSXTIlhQw7AmkN6SyFOqDnj7ePpCUg6PWxi1d6vaX-eB6h3Pj3Teavn7U5bGN32wSAkrICo6BTNPqLtvfAPqzCihiTFqmEcsmGTNnt29Z1ikkbqqlsl530b11gX2MPE/s1600/rugarli+troga.jpg" /></a></div>
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6) Rosa Matteucci<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixOV0eeqvo4o8J4LGF8pt5OuX3oFvTFQg-nMsQoW7G9Mb_HsDULaMXAtdkEi3dmc-mCesmlmnDiTmSqschvZCAu5oBqNKLmoJGKU_YBX9n3nZZRDjnjyLT3GnAY5WjJm9YXll5k4qmysM/s1600/matteucci+tutto+mio+padre.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" dua="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixOV0eeqvo4o8J4LGF8pt5OuX3oFvTFQg-nMsQoW7G9Mb_HsDULaMXAtdkEi3dmc-mCesmlmnDiTmSqschvZCAu5oBqNKLmoJGKU_YBX9n3nZZRDjnjyLT3GnAY5WjJm9YXll5k4qmysM/s1600/matteucci+tutto+mio+padre.bmp" /></a></div>
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7) Antonio Rezza<br />
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<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/u3h4XgqIiv8?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
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8) Mario Perniola <br />
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9) Leo Bassi<br />
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<object class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="http://img.youtube.com/vi/9V5vX4jO_rA/0.jpg" height="266" width="320"><param name="movie" value="http://youtube.googleapis.com/v/9V5vX4jO_rA&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><embed width="320" height="266" src="http://youtube.googleapis.com/v/9V5vX4jO_rA&source=uds" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true"></embed></object></div>
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Larry Massino ringrazia tutti, ma si è ritirato dopo i risultati del primo turno.<br />
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Larry Massinohttp://www.blogger.com/profile/16390606521000729932noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1790835190462641823.post-25496271345301301932013-03-05T18:28:00.002+01:002016-01-11T21:39:59.565+01:00A pensar male di Grillo e Casaleggio si fa peccato o ci s'azzecca?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0m6FfhPG6p7EioTh9lYjG3TYU4OLuFK59IEwuwG0AP7raNT-Byq07UYjZUpWluQJtj8ZQvSe2RzHmoDhpfIG2KnRqey-2PtE0nZ8sDzehB85KhbLbUI7Gr8imapS6kPWMQcanqcueRH0/s1600/SCHIAVO+URNE.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" jsa="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0m6FfhPG6p7EioTh9lYjG3TYU4OLuFK59IEwuwG0AP7raNT-Byq07UYjZUpWluQJtj8ZQvSe2RzHmoDhpfIG2KnRqey-2PtE0nZ8sDzehB85KhbLbUI7Gr8imapS6kPWMQcanqcueRH0/s1600/SCHIAVO+URNE.jpg" /></a></div>
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<span style="font-size: large;">Essendo di carattere tendenzialmente autodistruttivo, per farmi del male da solo seguo da diversi anni l'evoluzione del pianeta Beppe Grillo, così, anche per capire dove vogliono andare a parare. Il blog beppegrillo.it, detta in sintesi, è un ricovero di repressi fanatici idolatri che fanno a gara a esaltare le gesta di BEPPE, in gran parte qualunquisti, privi delle minime basi di cultura politica, per non dire della loro mancanza di dominio delle più elementari leggi di convivenza. Ognuno di loro, in una qualunque sezione di partito, verrebbe isolato alla prima partecipazione (ovvio che ce l'hanno coi partiti...). Se appare qualcuno in possesso di facoltà mentali e di un minimo fattore di spirito critico viene immediatamente bollato come nemico del popolo e cacciato, impedendogli di far valere le proprie ragioni (dannato-bannato). Per qualche giorno ho fatto io stesso questa esperienza, negli scorsi mesi, ritenendomi in diritto di far parte di un movimento, ma esigendo analisi un minimo fondate, e contestando la furia incensatoria di gran parte dei commentatori che per dar ragione al capo non esitano a diffamare, calunniare, finanche incitare alla violenza e minacciare, amplificando la perfidia di quel giustizialismo giornalistico che è il vero volto della nuova destra, rappresentato più di tutto da un altro loro guru: Marco Travaglio (che però, va onestamente ammesso, non ha mai nascosto di essere manettaro e di destra). </span><br />
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<span style="font-size: large;">La tecnica con cui si agisce è quella di estendere il contenuto degli enunciati dei loro tribuni riconosciuti. Esempio: Travaglio scrive che l'Ilva ha finanziato il Partito Democratico per 98.000 euro? Vero, si trattò di un finanziamento per una campagna elettorale di Bersani, assolutamente legale, anche se forse sconveniente, almeno alla luce dei successivi fatti. Lui, Travaglio, non si sognerebbe mai di scrivere che è una tangente; si limita a farlo intendere, perché sa che si beccherebbe una querela, ma forse anche perché sa che il lavoro sporco lo fanno i commentatori della libera rete, anche direttamente nel portale del Fatto Quotidiano (e qui può sorgere il dubbio che gli stessi giornali, al giorno di oggi, fomentino la discussione attraverso i cosiddetti influencers, soggetti più o meno pagati che hanno in rete il compito di orientare l'opinione pubblica a favore di un qualsiasi contenuto o brand, che agiscono nell'anonimato, abbastanza al riparo dalla legge contro la diffamazione, e possono scrivere quello che un giornale, a rigore, non può scrivere). Ben presto Grillo in persona, in un post, o in un comizio, o in una dichiarazione alla stampa dirà: " Bersani ha preso 98.000 euro dall'ILVA ", facendo pure intendere che non solo piglia le tangenti, ma le piglia dalle industrie che provocano tumori, e che dunque è doppiamente criminale. Il mantra si diffonderà in tutti i rivoli della rete, senza del resto che Bersani sporga querela (mi domando perché). <br /><br /><br /><br />Ancora: si scopre che un incensurato imprenditore piemontese, successivamente indagato per mafia, era stato contattato da un sostenitore di Fassino durante le scorse primarie a Torino? Allora Fassino è in combutta con la ndrangheta. Crocetta è alleato con l'UDC? Allora è con Cuffaro ed è sostenuto dalla mafia. Ecc ecc.<br /><br /><br />Ad ogni modo non era questo che volevo dire, almeno non solo questo. La questione che mi interessa di più, stamattina, è capire se i diarchi Grillo e Casaleggio hanno interessi economici dei quali non siamo a conoscenza, se guadagnano con la politica partendo dal marketing. <br /><br /><br />Vediamo. Si sa che Grillo è assolutamente contrario a rendere trasparenti e pubblici i redditi delle singole persone (fece una violenta campagna contro il ministro Vincenzo Visco, quando durante il secondo governo Prodi provò a introdurre questa cosa, anche secondo me piuttosto liberticida). Ma si sa anche che l'ultimo suo reddito conosciuto, mi sembra risalente al 2006, a blog già in piena attività, fu di oltre 4.000.000 (quattro milioni) di euro, tra i politici secondo solo all'altro intrattenitore maschilista e omofobo, ancora più anziano di lui. Insomma, è opinione comune, in rete, che il reddito di Grillo sia di molto aumentato proprio da quando ha aperto il blog (che il suo assistito " attira di più " da quanto c'è il blog mi sembra lo dica anche il suo agente Marangoni, ma non vado a ricercarmi l'intervista). Così, a occhio, non penso ciò sia dovuto alla vendita di libri e dvd nel blog, né alla pubblicità da poco copiosamente inserita. Secondo me Grillo e Casaleggio vendono altri servizi. Non faccio dietrologia, intendiamoci, mi limito ad analizzare i fatti dei quali sono a conoscenza, da tutti verificabili.<br /><br />Tempo fa, fu pubblicato sul blog di Grillo un post nientemeno che dell'ex parlamentare Willer Bordon (</span><a href="http://www.beppegrillo.it/2012/06/passaparola_tre_1.html" target="_blank"><span style="font-size: large;">pigiare qui per leggere</span></a><span style="font-size: large;">), un girandolaio di prima specie. Merita riportare la sua carriera politica, da Wikipedia:<br /><br />"Già sindaco di Muggia (TS), è stato eletto per la prima volta alla Camera dei deputati nel 1987 per il Partito Comunista Italiano, poi iscritto contemporaneamente al Partito Radicale. È anche stato un esponente del Partito Democratico della Sinistra, nato dalla trasformazione del PCI. Nel 1993, con Ferdinando Adornato, uscì dal PDS per aderire al nuovo partito politico di centro-sinistra Alleanza Democratica, fondato da Mario Segni. Dopo che nel corso del tempo AD si disfece, Bordon ne rimase a capo, per poi farla confluire nel 1996 in Unione Democratica. Nel frattempo fu sottosegretario ai Beni Culturali durante il governo Prodi I, Ministro dei Lavori Pubblici durante il governo D'Alema II e Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio durante il Governo Amato II. Bordon nel 1998 partecipò anche alla fondazione dell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, e nel 1999 de I Democratici. Confluì insieme a I Democratici ne La Margherita: nel 2001 venne eletto al Senato ed è stato capogruppo del suo partito per la XIV legislatura. Alle elezioni politiche del 2006 è stato rieletto al Senato. Nel settembre del 2007 lascia la Margherita e con il senatore Roberto Manzione fonda una nuova Unione Democratica, in protesta contro il Partito Democratico da loro considerato sommatoria di partiti. Due mesi dopo il suo partito avvia una collaborazione stretta con i Liberal Democratici di Lamberto Dini e altri fuoriusciti della Margherita. Il 25 novembre 2007, firmando un "contratto con gli Italiani" a Crozza Italia su LA7, ha promesso che il 16 gennaio 2008, giorno del suo compleanno, si sarebbe dimesso da senatore. In tale data, infatti, Bordon ha presentato le sue dimissioni al Presidente del Senato in carica, Franco Marini. « Il mio non è un atto di rassegnazione, né tantomeno un gesto aventiniano, ma un atto forte di testimonianza di chi sente il dovere di difendere le istituzioni dalla deriva di sfiducia che investe la politica». Alle successive elezioni politiche del 2008, presenta il suo movimento, unito ai Consumatori Uniti di Bruno De Vita, ottenendo lo 0,25% dei voti".<br /><br />Va ricordato, già che ci siamo, che in seguito emerse che Bordon fu uno dei parlamentari contattati dall'opposizione per convincerli a far cadere il governo Prodi, pare anche comprando alcuni deputati (è di questi giorni la notizia che B. è stato incriminato con l'accusa di aver corrotto il senatore De Gregorio con 3 milioni di euro; B. si difende con le unghie e con i denti, sostenendo che gliene ha dato solo uno); emersero alcune intercettazioni telefoniche, nelle quali si brigava per offrire lavoro alla moglie di Bordon (</span><a href="http://www.repubblica.it/politica/2010/03/12/news/ritratto_innocenzi-2606971/" target="_blank"><span style="font-size: large;">pigiare</span></a><span style="font-size: large;">), attrice, in una fiction RAI, e si insinuò che questo sarebbe stato il modo per convincere Bordon stesso a passare nel centrodestra (</span><a href="http://usenet.it.rooar.com/showthread.php?t=5539815" target="_blank"><span style="font-size: large;">pigiare</span></a><span style="font-size: large;"> </span><a href="http://www.corriere.it/politica/08_giugno_26/espresso_intercettazioni_cf6819d0-4370-11dd-bb33-00144f02aabc.shtml" target="_blank"><span style="font-size: large;">pigiare anche qui</span></a><span style="font-size: large;">). Soliti intrugli all'italiana, ma niente di penalmente rilevante. Bordon, che pure era stato intercettato mentre parlava con il direttore di Rai Fiction per perorare la causa della fiction in questione, a rischio chiusura, si difese dicendo che mai aveva fatto mancare il suo voto di fiducia al governo Prodi. Però, cazzo, appare chiaro che uno così è l'ultimo che ti aspetti di trovare in un movimento di puristi della politica come quello in questione. Il post di Bordon, udite udite, era nientemeno che contro la casta, e cercava di lanciare un libro dello stesso dal titolo Manifesto per l'abolizione dei partiti politici sulle orme del noto articolo di Simone Weil (</span><a href="http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/weil/soppressione.htm" target="_blank"><span style="font-size: large;">pigiando qui</span></a><span style="font-size: large;"> si può leggere il testo della Weil, in un'edizione tradotta non so quanto affidabile; </span><a href="http://etienne.chouard.free.fr/Europe/Simone_Weil_Note_sur_la_suppression_generale_des_partis_politiques.pdf" target="_blank"><span style="font-size: large;">pigiando qua</span></a><span style="font-size: large;"> in francese). Naturalmente furono in molti a indignarsi, fra i grillologyani. Allora lo staff del blog (una specie di invisibile cerchio magico, di cui tutti conoscono l'esistenza, ma nessuno sa da chi è composto esattamente, da chi è diretto e in base a quali regole agisce) fece intendere che le idee di Bordon non sono le idee del movimento, che Bordon aveva comprato lo spazio per pubblicizzare l'uscita del suo libro, o l'aveva fatto l'editore (almeno io la intesi così). Ad ogni modo nel blog di libri se ne pubblicizzano parecchi, anche a seguito di post autopropagandistici. Di solitosi tratta di testi antisistema o antiprogresso, ad ogni modo anti qualcosa, di autori come Paolo Becchi, Massimo Fini, Ida Magli, quest'ultima, stimata antropologa, da anni editorialista del Giornale, in versione patriottica antieuropeista (ha un blog che si chiama Italiani Liberi; suo, da Grillo, il post antieuropeo il giorno delle elezioni, </span><a href="http://www.beppegrillo.it/2013/02/la_riscoperta_d_0.html#page_7" target="_blank"><span style="font-size: large;">pigiare qui</span></a><span style="font-size: large;"> per leggere). <br /><br /><br /><br />Guardiamo adesso, brevemente, alla figura di Gianroberto Casaleggio, che lo scorso anno dovette render noto di essere il cofondatore del movimento, rivelandone la sostanziale opacità fin dalle prime gettate (prima, a quelli del blog-movimento che esprimevano dubbi, si rispondeva insolentiti che era il gestore tecnologico del blog e basta, che non aveva nessun ruolo politico). Casaleggio, secondo Wikipedia, è fondatore e Presidente della Casaleggio Associati srl, azienda derivata da una serie di avventure imprenditoriali all'interno della galassia Telecom (TELECOM!!! Sarà la stessa azienda di telefonia contro la quale Giuseppe Pietro Grillo ha fatto tante violente battaglie, per anni e anni, sul modello dell'ultima contro MPS?). La Casaleggio associati, se andate a vedere nel sito, vanta clienti tra le grosse multinazionali (è strano, no?). Negli ultimi anni è spesso venuta fuori questa cosa che questa azienda è specializzata nel marketing virale in rete, possiede cioè la capacità professionale di far lievitare l'interesse attorno a brands, partiti compresi, evidentemente (ma non può avere anche la capacità di far sminuire l'interesse? E se facesse questo, cosa che sono sicuro non fa, sarebbe legale?). Per quanto riguarda la politica, da quello che si può direttamente osservare frequentando la rete, si fa marketing virale applicando precise tecniche a partiti e movimenti, o a singoli politici, mediante l'uso dei cosiddetti influencers (la Casaleggio stessa spiega cosa sono, <a href="http://www.casaleggio.it/2009/06/gli_influencer.php" target="_blank">pigiare qui</a>, <em><strong>L'influencer è un asset aziendale, senza l'influencer non si può vendere...)</strong></em>, persone che inseriscono contenuti in rete solo con lo scopo di orienare le discussioni a favore del brand per cui lavorano, o contro... (per capire meglio basta guardare i commenti nei forum dei principali siti di informazione, a partire dal blog di Grillo, dove agiscono nickname che lavorano in questo senso). Beppe Grillo, in una recente intervista, ha detto che aveva presentato ad Antonio Di Pietro il guru della comunicazione Roberto Casaleggio, e che durante la cura del sito IDV da parte di quest'ultimo il partito aveva raddoppiato i voti. Dai bilanci dell'IDV, del resto, si sa che affidarsi all'agenzia marketing milaniana costa cifre quasi a sei zeri. Sempre in casa IDV, la parlamentare europea Sonia Alfano (ma poi cacciata dal partito in circostanze piuttosto strane), eletta con un sacco di voti anche grazie al forte sostegno del blog di Beppe Grillo ( liberale, o faceva parte dei servizi a pagamento della Casaleggio Associati?), ha recentemente dichiarato che la sua caduta politica è stata fortemente condizionata dalla decisione di non affidarsi più, dopo l'elezione, alle cure di Casaleggio Associati, che per proseguire la collaborazione le chiedeva un milione di euro all'anno per la cura del sito. La Alfano non la fece nemmeno tanto lunga, né fece troppo la vittima di un meccanismo del quale si era in un primo momento servita, ma con una sola dichiarazione, lo scorso settembre, si tolge parecchi sassolini dalle scarpe (è breve, si ascolta </span><a href="http://www.youtube.com/watch?v=IcCr4N_USF8" target="_blank"><span style="font-size: large;">pigiando qui</span></a><span style="font-size: large;">), e disse giustamente che peraltro non disponeva affatto del milione all'anno che le veniva richiesto per la cura del sito. </span><br />
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<a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/10/guru-%E2%80%9Cgengis-khan%E2%80%9D-cerchio-magico/225142/" target="_blank"><span style="font-size: large;">Pigiando qua </span></a><span style="font-size: large;">si legge un bell'articolo che descrive Gianrobert(spierre) Casaleggio e il suo trascorso politico. <br /><br /><br />E il modesto attore satirico (satirico non vuol dire comico...) Giuseppe Piero Grillo, come si è comportato in questi anni di leaderaggio semiclandestino? Secondo me da testimonial pubblicitario, come ai tempi dello yogurt (in quest senso non credo di essere io a scoprire che fare il testimonial, non solo di prodotti commerciali, sia una delle normali vie, da parte di persone famose, per riconquistare popolarità o semplicemente per sbarcare il lunario quando la carriera è in declino). Si sa che tutto ciò che tocca Grillo, da un po' di anni a questa parte, diventa oro, sia nel mondo politico che in quello editoriale. Si pensi ai voti presi da Di Pietro stesso, De Magistris, Debora Serracchiani e la stessa Sonia Alfano, ma pure Tavolazzi e Favia (prima osannati poi scaricati nel monte del letame...), e in un primo momento anche Beppe Civati e Matteo Renzi, descritti come il PD giovane e buono, non corrotto e anticasta (ma durante le primarie sul candidato del centrosinistra alle elezioni, il giorno prima della sfida decisiva, apparve nel blog un post contro Matteo Renzi, <a href="http://www.beppegrillo.it/2012/12/le_folli_spese_di_renzi.html" target="_blank">pigiare</a>, probabilmente diffamatorio, scritto da un certo Alessandro Maiorano, un impiegato del Comune di Firenze non nuovo alle crociate contro le pubbliche amministrazioni per cui lavora, spalleggiato da Forza Nuova, <span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-size: large;">formazione politica di estrema destra, <a href="http://www.forzanuova.org/notizie-sezioni/stalkingalessandro-maiorano-e-fn-il-comune-di-terni-chiarisca-questo-silenzio" target="_blank">pigiare qui</a>; del resto Maiorano aveva già fatto ricorso in Tribunale, nel 2009, contro il sindaco Matteo Renzi, per via che era stato trasferito, <a href="http://www.lettera43.it/attualita/31860/il-sindaco-di-firenze-denunciato-da-un-dipendente-comunale_breve.htm" target="_blank">pigiare</a>. Va detto, anche qui, che a oggi non si hanno notizie di querela da parte di Matteo Renzi contro Alessandro Maiorano). </span><br />
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<span style="font-size: large;">Andando avanti nel descrivere le fortune ottenute dai contenuti sostenuti da Beppe Grillo, si pensi anche al successo immediato del Fatto Quotidiano e di Servizio Pubblico (oggi fortemente sospetti di intelligence con il nemico da parte di tanti adepti, che non tollerano la pur minima critica), sostenuti quasi esclusivamente dal Blog di Grillo. La campagna di lancio del Fatto Quotidiano, in particolare, fu clamorosa: tutta all'interno del blog, dove giorno dopo giorno si rendicontava sull'incredibile numero di abbonati raggiunto ancor prima di aprire (abbonati pare oggi scomparsi, al pari degli acquirenti in edicola, ridottisi a meno di 50.000). Ma fu lo stesso per la campagna di autofinanziamento di Servizo Pubblico, che, anche se l'impresa era più facile, raggiunse in un battibaleno la cifra necessaria all'autoproduzione del 2011.<br /><br /><br />Prima di venire al punto di questa abbastanza confusa e sintetica ricostruzione, c'è un'altra questione che mi preme segnalare: il legante più evidente tra Casaleggio, Grillo, Fatto Quotidiano e in particolare Marco Travaglio (editorialista del blog di Grillo fino a poco tempo fa, con frequenza settimanale), è la casa editrice Chiarelettere, editore di tutti e quattro i soggetti (possiede una sostanziosa quota del giornale, ed è anche editore di numerosi altri personaggi vicini ad esso o a Grillo, tra i quali De Magistris, Massimo Fini, Loretta Napoleoni, Peter Gomez, Marco Lillo, Beatrice Borromeo, Gianni Barbacetto, Eugenio Benettazzo). Anche recentemente un libro in uscita da Chiarelettere è stato lanciato con un post dell'autore sul blog di Grillo, nel caso specifico il libro sul femminicidio del secondo me bravissimo Riccardo Iacona. Niente di irregolare, per carità, ma le tante coincidenze farebbero pensare quantomeno che gli interessi della casa editrici e di tanti suoi autori vanno a formare un groviglio che, volendosi attenere ai principi etici, potrebbe definire numerosi conflitti di interesse.<br /><br />Un altro collante del gruppo editoriale-politico, sono le violente campagne contro il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e, per estensione, il suo convinto europeismo, per non dire l'area politica di provenienza (il nemico principale di Grillo e del FQ, stranamente, non è più il PDL, ma il PD...). Detto en passant, sono convinto che l'antieuropeismo sarà l'approdo di tutto questo gruppo, antieuropeismo non solo liberale euroscettico (all'inglese, per intendersi, contro l'asse franco-tedesco), ma sempre più di marca populista e identitaria, fondato sulla sovranità politica e monetaria, del quale fanno testimonianza in Europa vari partiti e singoli politici collocabili nell'estrema destra. Il più pittoresco testimone di questo antieuropeismo, nel blog di Grillo, è Eugenio Benettazzo, saggista economico e operatore di borsa indipendente. Benettazzo è quel biondino che qualche volta si vede in tv, anche chez Michele Santoro, che ha l'aspetto del predicatore, e che può essere confuso con un personaggio interpretato da Corrado Guzzanti. Leggete come inizia un suo recente post: <em>Se volete limitare i danni in questa fase epocale per il nostro paese, evitando di vivere i prossimi anni in piena depressione economica, allora non ci sono tante soluzioni, ma solo una: sospendere la democrazia per qualche anno e affidarci a un regime totalitario, decidete voi se preferite uno di sinistra o uno di destra. Tutto il resto sarà pura perdita di tempo, portando ad un aggravamento ulteriormente delle condizioni di salute della nazione</em> (<a href="http://www.eugeniobenetazzo.com/risanamento-italiano.htm" target="_blank">pigiare</a> per leggere l'intero post).<br /><br />Insomma, volendo deliberatamente pensare male, ma poco poco, in buona fede, solo a fini di azzeccamento: non è che questi qua, ognuno a loro modo, stanno facendo i propri interessi alla facciaccia degli interessi dei loro lettori e, soprattutto, dei loro elettori? Non è che i vari endorsement che si fanno reciprocamente (ultimo il clamoroso di Beppe Grillo a favore di Di Pietro nientedimeno che Presidente della Repubblica, peraltro nel momento peggiore della carriera politica dell'ex magistrato) stanno sul mercato, in questo speciale mercato parallelo di salvatori della patria? Volendo pensar ancora peggio, non è che dietro al mercato marketing-politico-editoriale ci sono soggetti che commissionano massicce campagne contro un contenuto-brand, invece che a favore? Per esempio contro grosse personalità politiche (primi fra tutti Giorgio Napolitano, Massimo D'Alema, Giuliano Amato per il gruppo politico-editoriale del quale stiamo parlando), vedi caso tutte europeiste e di area Partito Socialista Europeo? Non è che le campagne pesantemente diffamatorie hanno come bersaglio vero il riformismo socialista, e che qualcuno ci guadagna a ostacolarlo, ritardarlo, annacquarlo, non solo in Italia? Vale la pena leggere, in questo senso, un articolo di autodifesa di Giuliano Amato (<a href="http://ragionamenti-a-bassa-voce.com.unita.it/politica/2013/03/per-una-volta-parliamo-di-me" target="_blank">pigiare</a>)<br /><br />E quindi chiudo così, facendo un solo esempio concreto, tanto al resto ci arrivate da soli: sappiamo tutti che l'Euro, durante lo scorso anno, è stato difeso dagli attacchi degli speculatori dalla BCE, che ha sostenuto le banche per 1.000 miliardi di Euro, rimpinguandone le casse ormai a secco, molte delle quali, del resto, piene di fogli di carta dove c'è scritto che lo Stato italiano pagherà alla scadenza bla bla bla... Dato l'intervento non obbligatorio della BCE, ci rimettono gli speculatori. Ma siamo sicuri sicuri che questi signori, che guadagnerebbero decine se non centinaia di miliardi da una crisi dell'Euro, che è accelerabile con la crisi politica italiana, si rassegnino a perdere e che se ne stiano buoni buoni a farsi spennare dalla BCE, invece di rivolgersi al mercato politico-editoriale per favorire i propri legittimi interessi?<br /><br /><br />Larry Massino (no missino)<br /><br /><br />PS: PEZZO E AUTORE DEL PEZZO IN FASE DI CORREZIONE.</span><br />
<br />
<span style="font-size: large;">PS2: PEZZO FINITO DI CORREGGERE ALLE 12.20 DEL 6 MARZO 2013; AUTORE DEL PEZZO ANCORA IN FASE DI CORREZIONE. </span><br />
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Larry Massinohttp://www.blogger.com/profile/16390606521000729932noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-1790835190462641823.post-47763454333961172462012-12-04T18:39:00.001+01:002012-12-04T19:29:49.837+01:00El especialista de Barcelona<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiexYcDXqcIb2wtECnHAOvFMJdSJkIy0EIKkY7PhoIAzLYQyMcA1x7Yb0K4MqSmIzYeqTAoYrTEHpFeUKunTD1HV5PDckc_AM31mpXFfOd3H9r_PtwGJE0IndG0wcvL5TR2prr6bLW_vZc/s1600/manzi.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="237" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiexYcDXqcIb2wtECnHAOvFMJdSJkIy0EIKkY7PhoIAzLYQyMcA1x7Yb0K4MqSmIzYeqTAoYrTEHpFeUKunTD1HV5PDckc_AM31mpXFfOd3H9r_PtwGJE0IndG0wcvL5TR2prr6bLW_vZc/s320/manzi.png" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"></span><br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond","serif"; mso-ansi-language: IT;"><span style="font-size: large;"><o:p></o:p></span></span> </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond","serif"; mso-ansi-language: IT;"><span style="font-size: large;"><o:p></o:p></span></span> </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond","serif"; mso-ansi-language: IT;"><span style="font-size: large;"><o:p>Lo specialista di Barcellona, avevo tradotto tra me e me, pensando a un’ umoristica incursione letteraria nella città di Barcellona Pozzo di Gotto (che ha dato i natali nientemeno che a Emilio Fede e Domenico Scilipoti), in provincia di Messina, Sicilia. Dalla quale cittadina immaginavo la voce narrante Aldo Busi avesse voluto dare un’occhiata all’Italia, con lo sguardo appassionato ma disincantato dei siciliani, penso in particolare a Leonardo Sciascia (ma anche a quel grandissimo umorista che è Nino Frassica, nato proprio a due passi, nella città di Messina: <em><strong>l'arte si divide in l'arte intera e l'arte parzialmente scremata</strong></em>). Invece mi sono dovuto subito disilludere, perché ho saputo che la città in cui è ambientato il romanzo è quella spagnola, e che il romanzo è stato dedicato sì a un narratore, ma contemporaneo, il magistrato Antonino Ingroia, siciliano di Palermo. Purtroppo Sciascia, siciliano di Racalmuto, provincia di Agrigento, non c’entra nulla, in questo nuovo romanzo di Aldo Busi. E d'altra parte Sciascia mai avrebbe amato immischiarsi a un narratore scarso come Ingroia, nuova icona politica degli italiani spacca tutto, che debbono sostituire l' azzoppato Antonio di Pietro (che nel suo stile strapaesano conteneva almeno un po’ di umorismo, volontario e involontario). Insomma, abbastanza paraculi a fare marketing a questa maniera; pari pari lo scrittore che Busi disprezza tanto considerandolo al massimo un giornalista, Roberto Saviano, colui che fa le dediche a Ilda Boccassini e qui e là (ma lei nemmeno lo ringrazia… almeno non lo fa in pubblico). </o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond","serif"; mso-ansi-language: IT;"><span style="font-size: large;"><o:p></o:p></span></span> </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond","serif"; mso-ansi-language: IT;"><span style="font-size: large;"><o:p>Oh, a me Aldo Busi mi sta simpatico, non fraintendiamoci, e lo considero uno dei pochi scrittori italiani degni di attenzione, anche se penso che ormai possieda la maturità per dedicarsi a tempo pieno alla tv. Intendo dire la tv commerciale: che non gli venga in mente di scadere anche lui nella tv culturale, della quale già si occupano Baricco e il solito S.. Dirigessi una tv gli proporrei di fare un programma di educazione di base, che ce n'è bisogno, sul modello del maestro Manzi agli albori della tv italiana, dal titolo <strong>Non si è mai troppo tordi</strong>, con valletta la splendida siciliana di Messina Marina la Rosa (o, in subordine, l’assistente di Bersani, Alessandra Moretti, pure lei assai telegenica, e non più intelligente del necessario).</o:p></span></span> </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond","serif"; mso-ansi-language: IT;"><span style="font-size: large;"><o:p> </o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond","serif"; mso-ansi-language: IT;"><span style="font-size: large;"><o:p></o:p></span></span> </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond","serif"; mso-ansi-language: IT;"><span style="font-size: large;"><o:p>Ps: sì, lo so, dicono che il romanzo è brutto, ma non lo compro lo stesso. </o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond","serif"; mso-ansi-language: IT;"><span style="font-size: large;"><o:p></o:p></span></span> </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond","serif"; mso-ansi-language: IT;"><span style="font-size: large;"><o:p><u>Aldo Busi, El especialista de Barcelona, Dalai editore, euro 19</u></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond","serif"; mso-ansi-language: IT;"><span style="font-size: large;"><o:p><br /></o:p></span></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"></span><br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond","serif"; mso-ansi-language: IT;"><o:p><span style="font-size: large;"> </span></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond","serif"; mso-ansi-language: IT;"><span style="font-size: large;"><u><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><o:p></o:p></span></u></span></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"></span><br /></div>
</div>
Larry Massinohttp://www.blogger.com/profile/16390606521000729932noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-1790835190462641823.post-70842915100299432212012-10-27T14:14:00.001+02:002012-10-28T12:04:39.955+01:00Edoardo Nesi, Luca Cordero di Montezemolo e Matteo Renzi<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8fqQaSS-FobEHSuYvoHB3uMXZ4_9Bvm6tgOp7LDOLCl-LzlHAVjy9Hw08q_zhkfcUf1JzZvS_vyfcBtby99UWCDobQd4YPBOAPHk6OZEZq99a5U4BkL9gKIeuikYHlu5CvMTyNRV2WXk/s1600/padroni+buoni.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="190" oea="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8fqQaSS-FobEHSuYvoHB3uMXZ4_9Bvm6tgOp7LDOLCl-LzlHAVjy9Hw08q_zhkfcUf1JzZvS_vyfcBtby99UWCDobQd4YPBOAPHk6OZEZq99a5U4BkL9gKIeuikYHlu5CvMTyNRV2WXk/s400/padroni+buoni.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"> </span><span style="font-size: x-small;"><em>Campagna di sensibilizzazione politica. A sinistra el</em><em>ettori di destra in attesa che compaia il tanto atteso padrone buono</em></span></div>
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<span style="font-size: large;">Eddài eddài, le cose vèngano fòra. Lo scrittore pratese Edoardo Nesi si è dimesso da Assessore alla Cultura nella giunta provinciale di Prato, di centrosinistra, dove era in quota PD. Da componente del PD, peraltro, amico dello scrittore Walter Veltroni (<a href="http://www.ilpost.it/2012/09/02/dalema-sul-libro-di-veltroni/" target="_blank">qui</a> Massimo D'Alema incoraggia beffardamente il suo storico rivale a fare lo scrittore a tempo pieno, a favore del PD ma a danno... ad ogni modo la letteratura può sopportare), Nesi fu palese sostenitore dello scrittore Matteo Renzi (<a href="http://rizzoli.rcslibri.corriere.it/libro/5642_stil_novo_renzi.html" target="_blank">qui</a> il debutto letterario del sinda'o novativo), pronunciando un empatico discorso durante la convènscion della Leopolda, lo scorso autunno, non so se prima o dopo l'altrettanto empatico discorso dello scrittore Alessandro Baricco. Secondo l'Unità, organo del PD, le cose andièdero a questa maniera: </span></div>
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<br /></div>
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" Uno dei più attesi alla Leopolda è stato lo scrittore pratese Edoardo Nesi. Lo scrittore vincitore del premio strega 2011 ha partecipato alla stesura del "programma" (anche se così agli organizzatori suonerà un po' da partito tradizionale". E l'ha detto in modo esplicito dal palco: "Caro Matteo, ora tocca a te". Leggi: candidarti alla guida del centrosinistra per guidare l'Italia. "Dillo che ai posti di governo deve andare chi abbia moralità e soprattutto competenze specifiche; dillo che non è vero che le vite dei nostri figli saranno peggiori delle nostre, faremo in modo che non sia così. E diglielo ai nostri figli che non devono spuntare i loro sogni per rassegnarsi a una maledetta vita precaria, sotto una cappa nera di pessimismo. Vai sicuro Matteo, tanto sarà difficile far peggio di chi ti ha preceduto. Forza e coraggio, ciao». Un lungo applauso ha chiosato le parole dello romanziere-imprenditore che con "Storia della mia gente" ha raccontato il declino e il cambiamento del distretto industriale tessile di Prato ". </div>
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<span style="font-size: large;">Per completezza dell'informazione, come si dice, pare giusto ricordare come si espresse Baricco, secondo Il Post che ne riporta il video (<a href="http://www.ilpost.it/2011/10/29/lintervento-di-alessandro-baricco-alla-leopolda/" target="_blank">qui</a>)</span><span style="font-size: large;">: </span></div>
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Ieri sera Alessandro Baricco ha partecipato a bing bang, il convegno organizzato dal sindaco di Firenze Matteo Renzi alla stazione Leopolda della città. Baricco è salito sul palco per un breve ed efficace intervento in cui ha parlato delle battaglie di questi anni, dei pochi rischi che si è voluta prendere la sinistra e del tempo speso a " convincere gli altri sulla necessità di cambiare le cose fino a essere arrivato alla conclusione che non si trattasse di gente da convincere, ma da superare ".</div>
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<br /></div>
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<span style="font-size: large;">Ora, però, Nesi si è dimesso da un incarico politico datogli dal PD, e, contestualmente, si è iscritto al partito di Montezemolo (al quale a questo punto non gli rimane che diventare scrittore anche lui, per il bene del paese), lasciando Matteo Renzi al suo destino. Niente di male, per carità. Si tratta sempre di gente di destra, sebbene Montezemolo potrebbe anche essere che è più a sinistra di Renzi (di Nesi di sicuro). Vabbè, destra e sinistra davvero chi se ne frega. Fatto sta che se tu passi con tale disinvoltura da essere uno dei più qualificati sostenitori di Matteo Renzi a uno dei più qualificati sostenitori di Montezemolo, mi autorizzi a pensare che i due leader politici hanno qualcosa in comune, che appartengono alla stessa area sociale, che hanno più o meno le stesse ricette politiche. Infatti, confrontati i propositi contenuti nei loro programmi di governo, è così. E allora mi viene maliziosamente da pensare che la moderatezza politica di Renzi, di Montezemolo e Nesi, altro non sia che la base di un futuro partito dei <strong>padroni buoni</strong>, gli stessi che Nesi propaganda nei suoi scritti (o forse più buoni ancora?). E mi viene da pensare che il generale silenzio sul curioso trasferimento politico dello scrittore pratese, in piena campagna per le primarie alle quali partecipa il suo (ex?) faro politico, contenga qualcosa di più che una distrazione giornalistica. In buona sostanza, mi sa che Matteo Renzi gli abbia detto, a Nesi, vai avanti tu (che a me mi viene da ridere).</span></div>
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<br /></div>
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<span style="font-size: large;">Ps: a proposito di scrittori e partiti dei padroni: della abbastanza opaca delazione dello scrittore parmigiano Paolo Nori (<a href="http://www.paolonori.it/smart/" target="_blank">qui</a>), pubblicata sul giornale padronale Libero, ai danni del sempre più rocambolesco PD, ne parlo un'altra volta. </span></div>
</div>
Larry Massinohttp://www.blogger.com/profile/16390606521000729932noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1790835190462641823.post-73669170726596826862012-09-30T11:43:00.000+02:002012-09-30T11:49:40.836+02:00Il peso della coerenza di Christian Raimo (meno di 21 grammi)<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9_78fobOzR3Ebg6O1U92StFe15QXXt19VU_oxizcBHW2fnmYyYjns5CvpYzE7WGNAUId1Kw8kTuevXCQ4_YhyphenhyphenwyD_J80q3FNXuhhg8xf1T67nU8s73m8LaoilQ2ZW23gfpUOYRVx-9Kc/s1600/21+grammi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" kea="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9_78fobOzR3Ebg6O1U92StFe15QXXt19VU_oxizcBHW2fnmYyYjns5CvpYzE7WGNAUId1Kw8kTuevXCQ4_YhyphenhyphenwyD_J80q3FNXuhhg8xf1T67nU8s73m8LaoilQ2ZW23gfpUOYRVx-9Kc/s1600/21+grammi.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span class="st"><em><span style="font-size: x-small;">Naomi Watts e Sean Penn alla fine di uno sfiancante confronto culturale (dal film 21 grammi)</span></em></span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Christian Raimo, uno dei componenti più autorevoli della generazione TQ, neo direttore dell'inserto culturale del nuovo quotidiano Pubblico, è uno che all'integerrimità morale ci tiene, lo sanno tutti, e lo dice bene nell'articolo dove spiega che il suo comportamento, da direttore, non sarà come quello di tanti che sfruttano i collaboratori e fanno pastette (<a href="http://pubblicogiornale.it/cultura-2/sincerita-metodo-benvenuti-a-orwell/" target="_blank">qui</a>). Nell'intervista che ha rilasciato ad Affari Italiani (</span><a href="http://affaritaliani.libero.it/culturaspettacoli/l-inserto-culturale-di-pubblico-affidato-al-tq-raimo-intervista-su-orwelle290812.html" target="_blank"><span style="font-size: large;">clic</span></a><span style="font-size: large;">) c'è scritto tra l'altro così: <span style="font-size: small;"> </span><cite class="western"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">< </span></span></span></span></cite> Nella scelta dei collaboratori, Raimo sta "pescando" dal suo ambiente. " Cito solo alcune firme che avremo: Nicola Lagioia, Francesco Pacifico, Marco Mancassola, Giorgio Fontana, mia sorella Veronica (scrittrice, ndr), Daniela Ranieri, Carolina Cutolo e Antonella Lattanzi " <span style="font-size: small;"> </span><cite class="western"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">></span></span></span></span></cite>. Ora, a parte il " mia sorella Veronica ", che potrebbe essere il titolo di un prossimo film iconoclastico di Nanni Moretti: chi ha scritto la prima importante recensione dell'atteso romanzo di Raimo, Il peso della grazia, uscita su Repubblica lo scorso 21 settembre, un giorno prima dell'uscita in edicola del decisivo inserto culturale del quotidiano Pubblico diretto da Raimo? Antonella Lattanzi, che tra l'altro risulta essere giovane scrittrice edita da Einaudi, la stessa casa editrice che manda in libreria Raimo. Che dire? Questi scribacchini mestieranti (fin qui si può!) andassero tutti a pigliarsela in der... si potrà? Naturalmente non riferito alle persone, che non sta bene, ma alle loro sempre meno trasparenti azioni nel campo della produzione culturale italiana. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<span style="font-size: large;">Post del critico ufficiale del blog, Larry Francisco Romero Do Santos Viendallumèr</span></div>
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Larry Massinohttp://www.blogger.com/profile/16390606521000729932noreply@blogger.com16tag:blogger.com,1999:blog-1790835190462641823.post-54122908053828744422012-09-21T12:55:00.000+02:002012-09-21T12:57:06.791+02:00Giuseppe D'Avanzo fa lezione di giornalismo agli italiani (anche a Marco Travaglio...)<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj32PsZLNJBjM1WZcYvUfk7v4lu1pcuJ82tbKDqPmofbfsFNTS9XmpNFbxnpYjIWcYw58tcnKGedzi81ZgVv35faEVtnlxa-Rnqlnn8phBWSuvYDwptCtPhxfP5-zSo4kQKRLlsd1S6e0g/s1600/nazisti++giovani.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" hea="true" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj32PsZLNJBjM1WZcYvUfk7v4lu1pcuJ82tbKDqPmofbfsFNTS9XmpNFbxnpYjIWcYw58tcnKGedzi81ZgVv35faEVtnlxa-Rnqlnn8phBWSuvYDwptCtPhxfP5-zSo4kQKRLlsd1S6e0g/s320/nazisti++giovani.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;"><em>Convegno di militanti del Movimento 5 stelle; sessione dedicata alla riflessione sulla calunnia sparsa da certa stampa sul fatto che siano di destra</em></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Oggi mi sento di fare un omaggio a Giuseppe D'Avanzo. Leggetelo o rileggetelo, questo suo profetico articolo sulle sorti del giornalismo, della politica e dell'Italia (</span><a href="http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/politica/insulti-schifani/lezione-schifani/lezione-schifani.html" target="_blank"><span style="font-size: large;">CLIC</span></a><span style="font-size: large;">)</span></div>
</div>
Larry Massinohttp://www.blogger.com/profile/16390606521000729932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1790835190462641823.post-79192735968412966272012-08-09T12:17:00.003+02:002012-08-09T16:22:49.105+02:00Non succede mai niente estate (post con periodici inserimenti)<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyxqhpcV2AQ3vptxdYsKF6thkbjg6mY-flg33CBp0RWSFzEHYkMNYKdzv55NCZYtQmKhPxCnvIM-nBtk89UnPO5mzqIUJsPeQ1b5EEbdHJze_jcpj2h1dJ5S3KLWzWm10FQvp59bUkY-4/s1600/della+valle+tot%C3%B2+nino+taranto+fontana+di+trevi.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" eda="true" height="298" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyxqhpcV2AQ3vptxdYsKF6thkbjg6mY-flg33CBp0RWSFzEHYkMNYKdzv55NCZYtQmKhPxCnvIM-nBtk89UnPO5mzqIUJsPeQ1b5EEbdHJze_jcpj2h1dJ5S3KLWzWm10FQvp59bUkY-4/s400/della+valle+tot%C3%B2+nino+taranto+fontana+di+trevi.bmp" width="400" /></a></div><div style="text-align: center;"><span style="font-size: x-small;"><em>i fratelli della Valle in una vecchia foto di repertorio, mentre trattano con un fotografo che vuole immortalare una delle loro prime imprese artistiche avute in custodia, la fontana di Emanuele Trevi (<a href="http://www.youtube.com/watch?v=ghu-E6PUUDk" target="_blank">clic per vedere filmato</a>)</em></span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;">Avvertenza ai turisti: non vi fate fregare, il Colosseo non è di Totò e Nino Taranto. Infatti, d</span><span style="font-size: large;">icheno che a Roma si è fatto l'accordo: il Colosseo è stato " <a href="http://www.lettera43.it/politica/restauro-colosseo-lavori-al-via-il-31-luglio_4367559131.htm" target="_blank">concesso a Diego della Valle, in cambio di un finanziamento di 25 milioni Iva inclusa, l'esclusiva per 15 anni sul logo del monumento più amato e più visitato d'Italia</a> ". Vorrà dire che chi vorrà fotografare il Colosseo, d'ora in poi, dovrà trattare con Diego della Valle in persona? O va bene anche il fratello? Mica faranno come con la Fiorentina, che si vendono tutto?</span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvonufjN0__31HcZ4zCCPPHLGulqtkOiqLIfCVAXWQPHA9JnmkK0BwFfE9cRY7ZgE-QZTa1g_ChLrlW2XeJGgnCHe91ERNQYHnilSEHVGr-M5esWx_FYJo4PqCwwUt2YiSQlO_eFu-XJI/s1600/bertolaso+al+suo+arrivo+in+africa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" eda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvonufjN0__31HcZ4zCCPPHLGulqtkOiqLIfCVAXWQPHA9JnmkK0BwFfE9cRY7ZgE-QZTa1g_ChLrlW2XeJGgnCHe91ERNQYHnilSEHVGr-M5esWx_FYJo4PqCwwUt2YiSQlO_eFu-XJI/s1600/bertolaso+al+suo+arrivo+in+africa.jpg" /></a></div><div style="text-align: center;"><em><span style="font-size: x-small;">Bertolaso al suo arrivo in Africa, mentre si fa aiutare a scegliere una massaggiatrice per farsi dare una ripassata</span></em><br />
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</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;">Dice Guido Bertolaso che è emigrato in Africa, che vuole essere lasciato in pace. Senzameno. Solo volevo chiedergli di salutarci Walter Veltroni, se lo incontra. Lo dice in questa intervista <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/05/parla-bertolaso-perche-non-escono-mie-telefonate-con-napolitano/317618/" target="_blank">qui</a>, rilasciata al bollettino politico dei bar sport di tutta Italia, dove è scritto chiaramente che è colpa del Presidente Giorgio Napolitano, e che se c'era l'unico Presidente onesto che l'Italia abbia mai avuto, Sandro Pertini - uno che ebbe la tempra di nominare Bettino Craxi PdC e di tenerlo quattro anni senza farlo mai sgarrare - nessun mascalzone di giornalista si sarebbe mai permesso di scrivere che Guido Bertolaso, da ministro e capo della protezione civile, si è comportato come un gangster; lo stesso, nessun magistrato si sarebbe mai permesso di metterlo sotto processo. </span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipX_motoM7aHNFJUQVm4Q3BMExKIwbLx81DeOJfg8fO_aKCQsPGF1ZI7ENfluKg8iw0rSh0asqQY2Ybf36ZlTCEAeLYfE7cP__7TtQzYni65H10QPaN0jGeRmdGl9o3w8fNhIhKh7deuM/s1600/bertolaso+papa+ratzinger+in+africa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" eda="true" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipX_motoM7aHNFJUQVm4Q3BMExKIwbLx81DeOJfg8fO_aKCQsPGF1ZI7ENfluKg8iw0rSh0asqQY2Ybf36ZlTCEAeLYfE7cP__7TtQzYni65H10QPaN0jGeRmdGl9o3w8fNhIhKh7deuM/s320/bertolaso+papa+ratzinger+in+africa.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: center;"><em><span style="font-size: x-small;">Amico di Bertolaso circondato da africani poco convinti dal promesso arrivo di un messia da Roma.</span></em></div><div></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyBIuuwdIZWO3z-vA8lk6wjRGD-9pD1Poa4h-NxP83_p6mnqhXednhzy_ymw5hQriNa1_tdx5ID2wlbLXezAOBo6DbezT4ehaH1ZkAe1Bf-LYYhR_c6nSijGBES-M8o6WOdfBEz9tjUuk/s1600/bertolaso+papa+ratinger+parla+con+massaggiatrice.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" eda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyBIuuwdIZWO3z-vA8lk6wjRGD-9pD1Poa4h-NxP83_p6mnqhXednhzy_ymw5hQriNa1_tdx5ID2wlbLXezAOBo6DbezT4ehaH1ZkAe1Bf-LYYhR_c6nSijGBES-M8o6WOdfBEz9tjUuk/s1600/bertolaso+papa+ratinger+parla+con+massaggiatrice.jpg" /></a></div><div style="text-align: center;"><em><span style="font-size: x-small;">Amico di Bertolaso spiega a giovani africane che fare le massaggiatrici professioniste non è un lavoro immorale</span></em></div><div style="text-align: center;"><br />
</div><div style="text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8Nhl7h-ud4NS1TbSZrkN2E3-iuvOkqBW0K_oCALq5uKlh4vU5z2llKr5z8jd7toG0QUknUdCQofZLcn8KTr7_LrhTd8zNcAdYq2Knme1g8M-YI6JZfXlcWLbamT7TjlEZPGV5BK1l8QY/s1600/SAVIANAROLA.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" kda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8Nhl7h-ud4NS1TbSZrkN2E3-iuvOkqBW0K_oCALq5uKlh4vU5z2llKr5z8jd7toG0QUknUdCQofZLcn8KTr7_LrhTd8zNcAdYq2Knme1g8M-YI6JZfXlcWLbamT7TjlEZPGV5BK1l8QY/s1600/SAVIANAROLA.jpg" /></a></div><div style="text-align: center;"><em>recente ritratto di Roberto Savianarola</em></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="background-color: red; font-size: large;">LA VERITÀ E' CHE questi comportamenti non sono altro che il segno tangibile della crisi istituzionale che ha caratterizzato la Seconda Repubblica sin dagli inizi, che si è consumata e manifestata in maniera evidente nella dialettica violenta, costante e sempre sotto traccia, tra Politica e Giustizia. Su questa tensione ha giustificato la propria esistenza politica Silvio Berlusconi, soggetto plurinquisito, pluri-sospettato, che ha avuto tutto l'interesse a sovvertire, con la sua stessa presenza in politica, il concetto di persecuzione. Concetto traviato e strumentalizzato nel corso degli anni, cui prima o poi dovremmo <strong>restituire dignità</strong>. (<a href="http://espresso.repubblica.it/dettaglio/formigoni-e-lalibi-per-non-dimettersi/2188350#commentatutti" target="_blank">Dalla rubrica L'Antitaliano sull'Espresso di questa settimana clic</a>)</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="background-color: white; font-size: large;">Invece LA VERITA' E' CHE se uno scrittore scrive in un articolo che vuol restituire dignità alla persecuzione, o è poco preparato o non sa scrivere. Secondo me ambedue le cose. Però, nel suo caso di scrittore, la seconda è più grave, perché la scrittura non è proprio il suo campo. Niente di male, è giovane. Potrebbe provare con la musica, con la pittura, con la scultura o con la frodografia...</span><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg962TisFBcIze_Psb2Y6wTSA12lgkAKH23WhsKvEPWiAqzxLhXZp6NF9VmIhaeK2kyD6eyVyAmWnRxGKpRGIXLwJS465bpH8RIzYIr5rRLsGbvQnpr57aOGD4Z3s_Uq6vYr6ufOrzN0no/s1600/coelho+e+segretaria.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" kda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg962TisFBcIze_Psb2Y6wTSA12lgkAKH23WhsKvEPWiAqzxLhXZp6NF9VmIhaeK2kyD6eyVyAmWnRxGKpRGIXLwJS465bpH8RIzYIr5rRLsGbvQnpr57aOGD4Z3s_Uq6vYr6ufOrzN0no/s1600/coelho+e+segretaria.jpg" /></a></div><div style="text-align: center;"><em><span style="font-size: x-small;">Coelho e segretaria mentre mettono in ordine la produzione letteraria di un mattino</span></em></div><br />
<span style="font-size: large;">Da un frodografo a un altro. Paul Coelho su James Joyce: <span style="font-size: small;"><span style="font-size: large;"><em>«Oggi gli autori scrivono per impressionare i loro colleghi. Uno dei libri che ha causato questo male all’umanità è stato l’Ulisse, che è soltanto stile. Non c’è nulla, lì dentro»</em></span> <span style="font-size: large;"><a href="http://www.corriere.it/cultura/12_agosto_07/bozzi-coelho-joyce-letteratura_eaba3a44-e08b-11e1-8d28-fa97424fa7f2.shtml" target="_blank">(qui l'articolo di Ida Bozzi sul Corriere).</a></span> </span></span><span style="font-size: large;">Benedetto il cielo: se io ignobile pedatore dicessi che Maradona ha giocato a calcio solo per impressionare i suoi colleghi, che è stato sopravvalutato, non mi piglierebbero tutti a sputazza? Nel letterativo, al contrario, un modestissimo penninmano come Coelho può dire che Joyce... Che dire? Tante persone impreparate hanno scritto un inutile romanzo - o vorrebbero scriverne uno, senza peraltro possedere neanche un briciolo del necessario temperamento artistico. Tra queste, quelle che ho incontrato io personalmente, tutte leggono robaccia come Coelho o Livingston o Tamaro o Baricco. In effetti questa è la funzione di questi scrittori qua: parificare chi scrive a chi legge, mandare il messaggio che tutti possono scrivere, che tutti siamo artisti ecc ecc. Marketing, nient'altro che marketing: sembrano dire, questi penninmano, che intanto i futuri artisti comprino i romanzi che loro fornisce l'industria editoriale (i loro medesimi...), ché prima o poi essa si occuperà anche dei testi degli aspiranti, e li renderà ricchi e felici, e li metterà al centro dell'attenzione come meritano... Ma così non è, e non può essere... Insomma, come sempre gli editori stanno fregando i lettori, con la complicità di un po' di penninmano. E poi dice che la gente segue il calcio invece di leggere...</span><br />
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<span style="font-size: large;">Ps: ad ogni modo è vero che Joyce ha scritto più che altro per i suoi colleghi (pochi). Ma se qualche penninmano lo vuol leggere, così come qualche lettore, non c'è nulla di male, anche saltando le pagine che trova faticose. Però una domanda mi sorge spontanea: in Dedalus, Gente di Dublino, gran parte dei capitoli di Ulisse, cosa c'è di così faticoso? E se per assurdo il merito di Joyce fosse solo quello di aver scoperto Italo Svevo, non sarebbe già solo per questo almeno 500 volte più importante di Coelho, per la storia della letteratura? </span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="background-color: #eeeeee; font-size: xx-small;"><em>Post a puntate di Larry Svizzero e Larry Francisco Romero de Santis Viendalumèr</em></span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div></div>Larry Massinohttp://www.blogger.com/profile/16390606521000729932noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-1790835190462641823.post-6179257630926059512012-08-03T17:23:00.002+02:002023-10-08T07:05:46.452+02:00L'empatia di Roberto Saviano<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq2mObSWftONY1L2M7QE07wYs0fnLtqW7lyUMAx9dQ-qnoBonE_tNvCzNTek-WMQFluVjl9jSkkYRKN_NeUz2-ewxFORj9OBwM6uTjihMyddPCDGNfGMfBaZi17-37YrnRz6F8rQ6hEvU/s1600/empatia.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" eda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq2mObSWftONY1L2M7QE07wYs0fnLtqW7lyUMAx9dQ-qnoBonE_tNvCzNTek-WMQFluVjl9jSkkYRKN_NeUz2-ewxFORj9OBwM6uTjihMyddPCDGNfGMfBaZi17-37YrnRz6F8rQ6hEvU/s1600/empatia.jpg" /></a></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: center;"><span style="font-family: Garamond; line-height: 150%; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: x-small;"><em>Lettore empatico</em></span></span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Garamond; line-height: 150%; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Si sbaglia sempre tutto. In fatto di empatia, per esempio, io mi credevo che fosse una cosa brutta metterla al centro della propria visione estetica. Perché ero rimasto a Bertolt Brecht. Figuriamoci, uno che quando nacque lui mica c’era<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>da combattere la criminalità comune, con le parole... C’era da combattere un intero atteggiamento criminale della società borghese, la quale fregava gli oppressi, secondo Brecht, anche costringendoli a partecipare alle proprie passioni, attaverso le opere d'arte, anche intese come opere fatte per favorire il comune divertimento, come gran parte di quelle prodotte per il cinema e il teatro. Per questo introdusse lo straniamento, B.B., che sarebbe quella cosa lì per cui messo di fronte a un evento lo valuti adoperando strumenti analitici invece che immedesimarti e parteciparvi a tua volta in maniera emotiva. </span></span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Garamond; line-height: 150%; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Mettiamo che noi ora si mette in moto il favoloso concetto di straniamento per valutare le eroiche gesta di Roberto Saviano, il quale dice sempre che la criminalità ha paura delle parole. La passione, in effetti, il bisogno popolare di fabbricare eroi, ti fa credere che sia così: il valore della testimonianza civile e qui e là. Invece, distaccandosi e <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>rovesciando la questione in termini analitici, appare<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>abbastanza chiaro che le organizzazioni criminali <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>hanno paura più che altro dell'autorità giudiziaria e della forza delle polizie. Al contrario, hanno tutto l’interesse a che lo scrittore impaurista internazionale Roberto Saviano goda del massimo di autorevolezza e visibilità, in modo che faccia loro da gratuito testimonial. Perché? Da una parte non rivela nulla di più di quanto tutti sappiamo (chi sta nelle zone calde ne sa molto di più, e in maniera più precisa, di quanto ne sappia lo stesso Saviano), peraltro descrivendo le singole organizzazioni criminali come così potenti che non c'è maniera distruggerle, andando ad accrescere, presumo, il super io di ogni singolo malamente; dall’altra lo scrittore è un magnifico deterrente per chiunque abbia da fare contro una qualsiasi organizzazione o qualsiasi singolo criminale, perché se uno che ha scritto un libro limitandosi all’indignazione deve girare con la scorta e vivere nelle caserme, cosa dovrà fare un giornalista che certi fatti li descrive quotidianamente, o un magistrato che incrimina, o un poliziotto che arresta, o un giudice che condanna, o un taglieggiato, o un normale testimone di giustizia? <span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Garamond; line-height: 150%; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;">Brecht, che lottava contro la criminalità in quanto tale e non solo contro la criminalità sciagattata dei disgraziati, direbbe che è così come appena descritto perché il giovane Roberto Saviano sbaglia atteggiamento intellettuale. Da scrittore, infatti, da scrittore politicamente impegnato, ti devi battere a favore degli oppressi, contro tutte le oppressioni, contro il concetto stesso di oppressione. Se non assimili questo principio, prima di immergerti nelle lotte particolari, alla camorra o a che altro, il rischio di diventare strumento favorevole all'organizzazione oppressiva che ritieni di combattere è troppo grosso. Ti devi battere, per esempio, anche a favore degli scrittori oppressi dal processo industriale editoriale del quale hai parte non secondaria. Come ti devi battere, da accolto dalle massime autorità israeliane, per vincere l'oppressione subita dal popolo palestinese. Per dire... </span>D’altra parte, e rimanendo al campo delle teorie intellettuali, i malamente avrebbero un magnifico strumento a disposizione per mettere i bastoni tra le ruote a Saviano, se lo considerassero avverso ai loro interessi stramiliardari: la critica letteraria. Basterebbe analizzare quello che scrive, da Gomorra in poi, per assai diminuirlo nell’autorevolezza, per via che troppo spesso Saviano manca il bersaglio, vuoi in termini estetici, vuoi giudiziari o politici. Ma anche qui, se i malamente <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>non lo fanno, questo lavoro di analisi letteraria, vuol’egli dire, secondo me, che le cose gli vanno bene a questa maniera, se no, attraverso una delle miriadi di emanazioni nel culturale, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>si rivolgerebbero a uno come<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>me, che pure sto (</span><a href="http://lavienbeige.wordpress.com/2012/07/24/sta/" target="_blank"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">senza accento</span></a><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;">) sul mercato; ma in verità no<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a uno come me, che sono ingestibile e voglio sempre fare come minchia mi pare, uguale a un Cardano qualunque (se non l’avete ancora fatto, leggete il romanzo <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><em><strong>Di questa vita menzognera</strong></em>, di Giuseppe Montesano, che affronta il tema della criminalità organizzata in termini tutt'altro che imprevedibili, ma assolutamente originali; peraltro bisogna onestamente dire che il secondo me grande scrittore Montesano si dice sempre ammiratore di Roberto Saviano). <span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></span></span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Garamond; line-height: 150%; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;">Torniamo all’empatia, questo antico strumento di trascinamento degli oppressi nel campo di dominio degli oppressori (dico così, per dare un po’ di enfasi al discorso...). Empatico sarebbe quell’atteggiamento secondo cui leggo un’opera d’arte - come dovrebbe<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>essere anche un <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>romanzo - <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>completamente immerso, immedesimandomi nelle <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>necessità del suo autore, ma anche di quelle del suo narratore interno, o delle vicissitudini dei suoi molteplici personaggi. E non la leggo, l’opera, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>valutandola per quelle che sono le mie necessità <span style="mso-spacerun: yes;"> e vicissitudini </span>di attore, lettore, spettatore, interprete, studioso, critico, osservatore. Un'opera, secondo la teoria di B.B., va letta estraniandosi dall’effetto illusorio che essa contiene, per farla divenire parte del processo artistico e sociale all’interno del quale essa avviene (Brecht era un po' complicato, ma ragionava bene). Senza estraniamento, diceva Brecht, il processo artistico è falsato. Più precisamento Brecht diceva che è attraverso l’empatia e l'immedesimazione che si falsa la realtà (e adesso, Saviano, come la mettiamo?). <span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></span></span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Garamond; line-height: 150%; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Ora, questo pezzo lo sto scrivendo non tanto per dire Saviano qui Saviano là, ché l’ho già detto mille volte... ma perché girellando in rete ho trovato un articolo di uno dei critici più accreditati, Marco Belpoliti, che ha proprio questo titolo: <strong>empatia</strong>. Lì per lì ho pensato che non avrei dovuto farmi fregare sul tempo, che avrei dovuto farlo io l’articolo sull’empatia. Messa da parte la normale quota di narcisismo, però, mi sono risollevato: vai, ho pensato, ora gliene dice, Belpoliti a Saviano, di Brecht e dello straniamento; ora gliene dice che dal punto di vista estetico parlare di empatia è reazionario, equivale a riportare le lancette indietro di più di un secolo e tornare al naturalismo ottocentesco; ora gliene dice che è uno scrittore retrogrado (il che non ci sarebbe nulla di male, intendiamoci, ma con l’empatia risulta anche uno scrittore non realista, almeno nel senso del realismo come disciplina conoscitiva, basata sul materialismo scientifico). Insomma, ho pensato, questa volta è impossibile che Marco Belpoliti non gli dica a Roberto Saviano che di fatto è uno scrittore spiritualista, che non per caso fa leva sulla fede sua e quella dei suoi lettori spettatori (Brecht gliela avrebbe detta così, pari pari). Poi ho letto<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>l’articolo (</span><a href="http://www.doppiozero.com/rubriche/3/201207/empatia" target="_blank"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">clic</span></a><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">). Lo cita, ma non gliene dice. Quello che è peggio, secondo me, è che non gliene fa nemmeno intendere...</span></span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Garamond; line-height: 150%; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><strong>Roberto Saviano</strong>: " <em><a href="http://torino.repubblica.it/cronaca/2012/05/13/news/saviano_al_salone_del_libro_difendete_ci_che_vi_piace-35046559/" target="_blank">La parola deve creare empatia. Questo il potere della letteratura. Quando leggi Se questo é un uomo di Primo Levi, sei ad Auschwitz</a></em> ".</span></span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Garamond; line-height: 150%; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><strong>Bertolt Brecht</strong>: " <em>Le sofferenze non fanno del malato un competente di medicina, e non basta il guardare dappresso, né il guardare da lontano, perché il testimone si trasformi in esperto</em> " (Scritti teatrali, p. 188, PBE Einaudi, 1979)</span></span></span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Garamond; line-height: 150%; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><a href="http://www.nazioneindiana.com/2009/06/15/diario-dellesilio-da-gomorra/" target="_blank">Qui</a> un articolo piuttosto endorsement di Giuseppe Montesano su Roberto Saviano<o:p></o:p></span></span></span></div><br />
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<span style="font-family: Times;"><span style="font-size: x-small;"><span style="background-color: #f3f3f3;">Post del critico ufficiale dell'accademia, Larry Francisco Romero de Santis <span style="font-family: Times New Roman;"> </span><span style="font-family: Times;">Viendalumèr</span></span></span></span></div>Larry Massinohttp://www.blogger.com/profile/16390606521000729932noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-1790835190462641823.post-14660562946099338782012-07-19T13:02:00.001+02:002012-07-19T13:58:45.958+02:00Per Gigi Marzullo non c'è scampo<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhV2Z3SPxG5T7-wBO-iIR59ENPSNfxLvtNfbt9zvJX0oPSd9dTvMDzIMXPMlX8G0oo_p3nwoc3q-WDdwzTt4cUwbImPVCfjcGKrbUAw6qoDiH7IsA8ObAdUxf67_jN0IzP0VR-ywTLmubo/s1600/Veltroni+in+Africa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" hda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhV2Z3SPxG5T7-wBO-iIR59ENPSNfxLvtNfbt9zvJX0oPSd9dTvMDzIMXPMlX8G0oo_p3nwoc3q-WDdwzTt4cUwbImPVCfjcGKrbUAw6qoDiH7IsA8ObAdUxf67_jN0IzP0VR-ywTLmubo/s1600/Veltroni+in+Africa.jpg" /></a></div><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-size: x-small;"><em>Walter Veltroni e un amico durante una delle tante avventure africane</em></span></div><br />
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<div style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Spiace per l'ottimo Marzullo, ma a Rai completamente rinnovata, sarà Walter Veltroni a prendere il suo posto di uomo più banale d'Italia. Leggete </span><a href="http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/veltroni-non-ci-sono-paragoni-giornalista-politico-sindaco-scrittore-artista-cine-critico-doppiatore-e-41738.htm" target="_blank"><span style="font-size: x-large;">qui</span></a><span style="font-size: x-large;">. </span></div><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjH0qp1G72dWgYnczga-LYwdGZ1vw3R3hm_AWNdCcsuUwxb3naGXYqa4D098kDHgeaYKF6elDx2RRiCEYpGOQ_1AXX-YIHiFNL5hJT7cJtqx0bEdRpnLVEnLP0eEeuUM0LAePEwz0xjeQg/s1600/VELTRONI+FESTICCIOLA+AFRICA.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" hda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjH0qp1G72dWgYnczga-LYwdGZ1vw3R3hm_AWNdCcsuUwxb3naGXYqa4D098kDHgeaYKF6elDx2RRiCEYpGOQ_1AXX-YIHiFNL5hJT7cJtqx0bEdRpnLVEnLP0eEeuUM0LAePEwz0xjeQg/s1600/VELTRONI+FESTICCIOLA+AFRICA.jpg" /></a></div><div style="text-align: center;"><em><span style="font-size: x-small;">Walter Veltroni sempre in Africa, durante una festicciola in onore del suo amico Massimo D'Alema, tenuto carinamente in mano un po' da uno un po' dall'altro ospite</span></em></div><div style="text-align: center;"><br />
</div><div style="text-align: center;"><br />
</div><div style="text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPY4JMaEveOcD4OMsQfLbzcUnSEqE20ZTdPh1cEKNTaGXiTTIcsKkVkg_X_rms6tE2wuZxy_AHAX6oDQ9sFQ9nqN6pWOVl5A4z4eRcIyVwTKLq7G665m21lw5P8kLhymJWTX5eCcgDkKY/s1600/VELTRONI+TESTIMONIANZA+RISCHIO+ULTIMA+VISITA+AFRICA.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" hda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPY4JMaEveOcD4OMsQfLbzcUnSEqE20ZTdPh1cEKNTaGXiTTIcsKkVkg_X_rms6tE2wuZxy_AHAX6oDQ9sFQ9nqN6pWOVl5A4z4eRcIyVwTKLq7G665m21lw5P8kLhymJWTX5eCcgDkKY/s1600/VELTRONI+TESTIMONIANZA+RISCHIO+ULTIMA+VISITA+AFRICA.jpg" /></a></div><div style="text-align: center;"><em><span style="font-size: x-small;">Scoop: foto testimonianza dell'ultima pericolosa avventura di Walter Veltroni in Africa</span></em></div><div style="text-align: center;"><br />
</div><div style="text-align: left;"><br />
</div><div style="text-align: left;"><span style="background-color: #cccccc;">Post di Larry Svizzero</span></div></div>Larry Massinohttp://www.blogger.com/profile/16390606521000729932noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1790835190462641823.post-69828656424540128122012-07-17T17:05:00.000+02:002012-07-17T17:05:58.539+02:00Libertà facoltativa: Lorella Zanardo presenta il curriculum per candidarsi ad allenatrice della squadra di indignazione acrobatica che parteciperà alle olimpiadi di Londra<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5iywepOK9Ya5RrHJDDGXibGUZq2eyHSUUntfxuJW2i95xTNX4pARoHKVHSbK6eNw4wFye9_Bm5VBJc_FfdDl2e7brLrBIgmA3FugRLjcjbBELQzdz4MXzUnbiYtMhMQfze57CauJEY-w/s1600/se+non+ora+quando.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" hda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5iywepOK9Ya5RrHJDDGXibGUZq2eyHSUUntfxuJW2i95xTNX4pARoHKVHSbK6eNw4wFye9_Bm5VBJc_FfdDl2e7brLrBIgmA3FugRLjcjbBELQzdz4MXzUnbiYtMhMQfze57CauJEY-w/s1600/se+non+ora+quando.jpg" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Se non mi assumete ora, quando?<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"></span></div><br />
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Sul principale organo della nuova destra populista e revanscista, Il Fatto Quotidiano, la pasionaria Lorella Zanardo <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/16/al-rogorai-i-curricula-per-il-cda/295007/">clic</a> lamenta la mancata valutazione dei curriculum (curricula per i puristi), tra i quali il suo, per scegliere i nuovi consiglieri di amministrazione Rai. Perché?</span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Così uno dei nostri accademici, che si firma Democratico Non Diretto, ha lasciato detto nello spazio commenti, senza naturalmente venir pubblicato: </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="background-color: #f4cccc; font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Nel curriculum della Zanardo, a un certo punto, c'è scritto a questa maniera: " <em>Ho lavorato in Bulgaria agevolando il passaggio al mercato di un Paese del ex Unione Sovietica</em> ". Noi dell'accademia l'avremmo esclusa appunto per questo grave errore nel curriculum. </span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times; font-size: large;">Ps: <strong>libertà facoltativa</strong> è la nuova rubrica del blog, che tenderà a sottolineare la poca libertà di cui si gode in rete, soprattutto nei siti di chi dice di lottare per la libertà di parola, o per la libertà tout court. </span></div></span></div>Larry Massinohttp://www.blogger.com/profile/16390606521000729932noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1790835190462641823.post-90236381048078072412012-07-06T16:47:00.002+02:002012-07-06T21:13:11.399+02:00Un appello alle biblioteche: comprate numerose copie del libro di Emanuele Trevi<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUuT1ddttQ00TUAcGmP5JKHXXRVXgw4ICzThpjNwjFGYKYAKuxLaWLRJjxvcCxr7wT90syYuGAUfX54_BKUXLH5yfU-m_k6rBxsdSU_3cTwf0sbDccvWVIHUS153SV4fUb0VIVBcyaYy8/s1600/una+mia+amica+che+legge.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" sca="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUuT1ddttQ00TUAcGmP5JKHXXRVXgw4ICzThpjNwjFGYKYAKuxLaWLRJjxvcCxr7wT90syYuGAUfX54_BKUXLH5yfU-m_k6rBxsdSU_3cTwf0sbDccvWVIHUS153SV4fUb0VIVBcyaYy8/s1600/una+mia+amica+che+legge.jpg" /></a></div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;">In una intervista, lo scrittore <span class="st">Enrique Vila-Matas </span>(</span><a href="http://www.minimaetmoralia.it/?p=3709"><span style="font-size: large;">qui</span></a><span style="font-size: large;">) indica la giovane Chiara Valerio come una delle scrittrici che gli piacciono. Invece il critico italiano Andrea Cortellessa, nella sua antologia di scrittori importanti del nuovo millennio (</span><a href="http://www.minimaetmoralia.it/?p=8440"><span style="font-size: large;">qui una recensione di Francesco Longo, uscita su Minima & Moralia</span></a><span style="font-size: large;">), non la indica. Secondo voi io di chi mi fido? Dirò di più, che quasi quasi mi dispiace di aver già letto qualcuno dei 24 antologizzati: avessi aspettato un po' avrei fatto in tempo a ignorarli del tutto (qualcosa, effettivamente, mi sarei perso; ma insomma, bisogna pur avere dei principi...), continuando a fidarmi esclusivamente dei consigli di lettura di una mia amica che legge tanto (nella foto. Lo scrivo giusto perché non vorrei pensaste che la ragazza sopra ritratta è Chiara Valerio)</span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;">Ho visto che il mio amico telematico Dinamo Seligneri (<a href="http://ilpontelunare.blogspot.it/2012/07/sul-premio-strega-2012-e-altre-storie.html">qui</a>) si sta precipitando in libreria per acquistare la copia del libro di Emanuele Trevi, che ha appena scampato per un pelo la disgrazia del Premio Strega (ma non ha scampato quella di essere antologizzato tra i <em>qualitatevoli</em>). Dinamo, voglio dirti forte, non lo comprare <em>Qualcosa di scritto</em>. Non perché mi stia antipatico Trevi. Anzi, lo trovo brillante, intelligente e ottimo scrittore. Di lui penso da tempo che sia l'erede di Enzo Siciliano, e che in quanto tale la sua vita professionale sarà sempre più in discesa. Ne risentirà l'artista, temo, perché Trevi avrà sempre da fare, ciò che ostacolerà la sua crescita, o decrescita, ché forse nel suo caso sarebbe più necessaria la seconda (lo dico senza ironia). Tornando all'amico Dinamo, se mi legge in tempo, il libro di Trevi aspettalo in biblioteca, quando sarà già maturo e vissuto dall'altrui frettolosa o meditata lettura (io di solito aspetto anni, perché mi piace leggerli quando sono consunti, questi libri, per via che mi piace leggere a loro volta le zampate lasciate dai lettori, in forma di macchie di inchiostro o di caffè o di vino o di semplice sudore; orecchie, segni grafici, scritte, capelli, foglietti ecc). Compra invece un qualunque libro di scrittori meno sulla cresta dell'onda, Dinamo, tipo Sergio Garufi, Flavio Santi, Gianni Solla o, appunto, Chiara Valerio. In ogni caso, segui come regola, in libreria, di comprare solo libri che se ne stanno nelle scaffalature in disparte, che se non li compra nemmeno uno come te <em>ciao cocca</em>... E mettere come regola, tutti noi, per pochi che si sia, che se i libri che si trovano nelle scaffalature seminascosti riescono a moltiplicarsi come alieni e trascinarsi sui banconi centrali delle librerie, a quel punto, li si piglia in prestito in biblioteca. </span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div></div>Larry Massinohttp://www.blogger.com/profile/16390606521000729932noreply@blogger.com15