Campagna di sensibilizzazione politica. A sinistra elettori di destra in attesa che compaia il tanto atteso padrone buono
Eddài eddài, le cose vèngano fòra. Lo scrittore pratese Edoardo Nesi si è dimesso da Assessore alla Cultura nella giunta provinciale di Prato, di centrosinistra, dove era in quota PD. Da componente del PD, peraltro, amico dello scrittore Walter Veltroni (qui Massimo D'Alema incoraggia beffardamente il suo storico rivale a fare lo scrittore a tempo pieno, a favore del PD ma a danno... ad ogni modo la letteratura può sopportare), Nesi fu palese sostenitore dello scrittore Matteo Renzi (qui il debutto letterario del sinda'o novativo), pronunciando un empatico discorso durante la convènscion della Leopolda, lo scorso autunno, non so se prima o dopo l'altrettanto empatico discorso dello scrittore Alessandro Baricco. Secondo l'Unità, organo del PD, le cose andièdero a questa maniera:
" Uno dei più attesi alla Leopolda è stato lo scrittore pratese Edoardo Nesi. Lo scrittore vincitore del premio strega 2011 ha partecipato alla stesura del "programma" (anche se così agli organizzatori suonerà un po' da partito tradizionale". E l'ha detto in modo esplicito dal palco: "Caro Matteo, ora tocca a te". Leggi: candidarti alla guida del centrosinistra per guidare l'Italia. "Dillo che ai posti di governo deve andare chi abbia moralità e soprattutto competenze specifiche; dillo che non è vero che le vite dei nostri figli saranno peggiori delle nostre, faremo in modo che non sia così. E diglielo ai nostri figli che non devono spuntare i loro sogni per rassegnarsi a una maledetta vita precaria, sotto una cappa nera di pessimismo. Vai sicuro Matteo, tanto sarà difficile far peggio di chi ti ha preceduto. Forza e coraggio, ciao». Un lungo applauso ha chiosato le parole dello romanziere-imprenditore che con "Storia della mia gente" ha raccontato il declino e il cambiamento del distretto industriale tessile di Prato ".
Per completezza dell'informazione, come si dice, pare giusto ricordare come si espresse Baricco, secondo Il Post che ne riporta il video (qui):
Ieri sera Alessandro Baricco ha partecipato a bing bang, il convegno organizzato dal sindaco di Firenze Matteo Renzi alla stazione Leopolda della città. Baricco è salito sul palco per un breve ed efficace intervento in cui ha parlato delle battaglie di questi anni, dei pochi rischi che si è voluta prendere la sinistra e del tempo speso a " convincere gli altri sulla necessità di cambiare le cose fino a essere arrivato alla conclusione che non si trattasse di gente da convincere, ma da superare ".
Ora, però, Nesi si è dimesso da un incarico politico datogli dal PD, e, contestualmente, si è iscritto al partito di Montezemolo (al quale a questo punto non gli rimane che diventare scrittore anche lui, per il bene del paese), lasciando Matteo Renzi al suo destino. Niente di male, per carità. Si tratta sempre di gente di destra, sebbene Montezemolo potrebbe anche essere che è più a sinistra di Renzi (di Nesi di sicuro). Vabbè, destra e sinistra davvero chi se ne frega. Fatto sta che se tu passi con tale disinvoltura da essere uno dei più qualificati sostenitori di Matteo Renzi a uno dei più qualificati sostenitori di Montezemolo, mi autorizzi a pensare che i due leader politici hanno qualcosa in comune, che appartengono alla stessa area sociale, che hanno più o meno le stesse ricette politiche. Infatti, confrontati i propositi contenuti nei loro programmi di governo, è così. E allora mi viene maliziosamente da pensare che la moderatezza politica di Renzi, di Montezemolo e Nesi, altro non sia che la base di un futuro partito dei padroni buoni, gli stessi che Nesi propaganda nei suoi scritti (o forse più buoni ancora?). E mi viene da pensare che il generale silenzio sul curioso trasferimento politico dello scrittore pratese, in piena campagna per le primarie alle quali partecipa il suo (ex?) faro politico, contenga qualcosa di più che una distrazione giornalistica. In buona sostanza, mi sa che Matteo Renzi gli abbia detto, a Nesi, vai avanti tu (che a me mi viene da ridere).
Ps: a proposito di scrittori e partiti dei padroni: della abbastanza opaca delazione dello scrittore parmigiano Paolo Nori (qui), pubblicata sul giornale padronale Libero, ai danni del sempre più rocambolesco PD, ne parlo un'altra volta.