Larry Massino is back, dispartito, tornato at home. Un caloroso abbraccio a tutto il suo pubblico, Floarea, Davide, Rita, Francesco: meno dei 25 lettori che immaginava di avere Alessandro Manzoni, ma senz'altro più qualificati.

venerdì 27 aprile 2012

Il mercato ortofrutticolo di Milano è gestito dalla 'ndrangheta


                                                        
attuale capo 'ndrangheta milaniano                                


In che paese si vive? Possibile che nessuno quereli il sempre più stupefacente Roberto Saviano? Non  perché scrive articoli deliranti sui codici camorristi clic (tanto nessuno potrà dimostrare il contrario...), giacché gli articoli deliranti li scrivono tutti, uno più uno meno... Ma come si può pubblicare su uno dei principali quotidiani un articolo il quale sostiene che nella capitale economica del paese " la 'ndrangheta gestisce il mercato ortofrutticolo " (che ha verosimilmente un giro d'affari di miliardi di euro)? Perché le migliaia di persone che lavorano al mercato ortofrutticolo di Milano non si sentono offese?  Forse c'è qualcosa di vero? Forse, provo a dare una spiegazione,  i commercianti del mercato evadono un po' il fisco, e pur di non andare sotto i riflettori si fanno accusare in blocco di mafiosità, che alla fine alla fine, in Italia, non è un marchio così infamante... In ogni caso, quali sono le fonti di Saviano? Perché a Repubblica nessuno chiede conto delle fonti informative dei suoi articoli? E se fosse vero, perché la polizia e la magistratura non intervengono? Vedrete che anche questa andrà in cavalleria, come quando durante una conferenza a Trento clic  lo scrittore impaurista disse che le mele del Trentino stavano per cadere in mano alle mafie: poi venne interrogato dai carabinieri e ringambò, disse che era così, per dare enfasi al discorso, per mettere in guardia da pericoli virtuali... Lo stesso adesso, se verrà interrogato, lo scrittore profeta, dirà che era così per dire... si sa che a Milano portano tutti la coppola, che ci sono più lupare che showgirls, che è inutile stare a sottilizzare, se le Mafie non hanno il mercato ortofrutticolo avranno il macello pubblico, o le pompe di benzina o il mercato dell'usato, qualcosa ci avranno di sicuro... Insomma - così dirà Saviano alla prima occasione in tv - siamo noi blogghisti critici, con il nostro atteggiamento legalitario e pregiudiziale nei suoi confronti, a impedire la vera lotta alle mafie; siamo noi i disfattisti, i repressi, i seminatori d'odio; magari ne approfitterà per spiegarci  ancora meglio il suo novativo concetto di legalità,  recentemente espresso:  non mi importa se un imputato risulterà in tribunale non colpevole di un reato, per me rimarrà un non innocente.

Ps: perché la comunità letteraria continua a considerare  importante scrittore chi scrive sciocchezze del genere, che invalidano la capacità di testimonianza degli scrittori sia in termini di profondità d'analisi che di verità?

domenica 22 aprile 2012

Spazio ai giovani

giovane adepto che studia il programma del profeta


Lo sanno tutti, sto coi giovani. In questo caso, con il giovane D'Alema, 63 anni, contro il decrepito Beppe Grillo, 64 anni. Però D'Alema sbaglia  a dire che il comico declinato è una via di mezzo tra il primo Bossi e il Gabibbo: lasciamo perdere l'inarrivabile Bossi, ma il Gabibbo, intellettualmente parlando, è un gigante che se farà un partito riceverà voti almeno doppi a quelli dell'arricchito genovese (secondo me senza bisogno di fare nessuna campagna elettorale: questa sarà la novità politica annunciata da Alf Ano? Scherzaci...)

Di soldi, volevo parlare, proprio di soldi.  Si è recentemente saputo che Lucio Dalla - un cantante importante, ma Cristo, un cantante - avrebbe lasciato un patrimonio di 100 milioni di euro (e allora Celentano, quanto lascerà? Non è che sequestrando il 50% del patrimonio di cantanti, comici, atleti, presentatori e showgirls si risanerebbero le casse dello Stato?). Beppe Grillo pare dichiarare  attorno ai 4 milioni di euro all'anno, ma il suo reddito vero sarà di sicuro più alto, perché le rendite finanziarie non vengono conteggiate; soldi  sudati, dicono i suoi tifosi o adepti, che fanno finta di ignorare che per ricchezza, il loro guru,  tra i politici in attività, è secondo soltanto a Berlusconi. Vabbè... Per parlare di comici ancora in attività, l'ultimo bilancio conosciuto della società di Roberto Benigni superava i 60 milioni di euro di fatturato, in gran parte evidentemente legati a sue prestazioni professionali. I principali direttori dei giornali, in parte finanziati dallo Stato, guadagnano anche loro milioni di euro all'anno. Questi i numeri. Ma gli italiani, gran parte degli italiani - questi lestofanti che non meritano di paragonarsi neanche al più babbeo dei componenti della  Banda Bassotti - si indignano se un parlamentare guadagna 5.000 euro al mese,  se il Presidente della Repubblica, che è capo dello Stato, capo della magistratura e capo delle forze armate,  guadagna poco più di 200.000 euro all'anno (immagino lordi); si indignano se Massimo D'Alema, uno degli uomini di potere italiani più influenti nel mondo, possiede in leasing una barca a vela, che potrebbe magari pagarsi con i diritti d'autore dei suoi libri (che nemmeno pubblica con Mondadori...). Peggio ancora, a fronte di finanziamenti diretti e indiretti alla chiesa cattolica per miliardi di euro, usati anche per dirigere il consenso a favore dei partiti e dei politici più manigoldi, gli italiani si indignano per il finanziamento di poco più di cento milioni di euro all'anno ai partiti, sotto forma di rimborso elettorale. Che popolo di teste di cazzo!

Ps: Marco Travaglio dato per sicuro per la carica di allenatore della squadra maschile  di indignazione acrobatica, che parteciperà alle prossime olimpiadi.