Larry Massino is back, dispartito, tornato at home. Un caloroso abbraccio a tutto il suo pubblico, Floarea, Davide, Rita, Francesco: meno dei 25 lettori che immaginava di avere Alessandro Manzoni, ma senz'altro più qualificati.

domenica 22 aprile 2012

Spazio ai giovani

giovane adepto che studia il programma del profeta


Lo sanno tutti, sto coi giovani. In questo caso, con il giovane D'Alema, 63 anni, contro il decrepito Beppe Grillo, 64 anni. Però D'Alema sbaglia  a dire che il comico declinato è una via di mezzo tra il primo Bossi e il Gabibbo: lasciamo perdere l'inarrivabile Bossi, ma il Gabibbo, intellettualmente parlando, è un gigante che se farà un partito riceverà voti almeno doppi a quelli dell'arricchito genovese (secondo me senza bisogno di fare nessuna campagna elettorale: questa sarà la novità politica annunciata da Alf Ano? Scherzaci...)

Di soldi, volevo parlare, proprio di soldi.  Si è recentemente saputo che Lucio Dalla - un cantante importante, ma Cristo, un cantante - avrebbe lasciato un patrimonio di 100 milioni di euro (e allora Celentano, quanto lascerà? Non è che sequestrando il 50% del patrimonio di cantanti, comici, atleti, presentatori e showgirls si risanerebbero le casse dello Stato?). Beppe Grillo pare dichiarare  attorno ai 4 milioni di euro all'anno, ma il suo reddito vero sarà di sicuro più alto, perché le rendite finanziarie non vengono conteggiate; soldi  sudati, dicono i suoi tifosi o adepti, che fanno finta di ignorare che per ricchezza, il loro guru,  tra i politici in attività, è secondo soltanto a Berlusconi. Vabbè... Per parlare di comici ancora in attività, l'ultimo bilancio conosciuto della società di Roberto Benigni superava i 60 milioni di euro di fatturato, in gran parte evidentemente legati a sue prestazioni professionali. I principali direttori dei giornali, in parte finanziati dallo Stato, guadagnano anche loro milioni di euro all'anno. Questi i numeri. Ma gli italiani, gran parte degli italiani - questi lestofanti che non meritano di paragonarsi neanche al più babbeo dei componenti della  Banda Bassotti - si indignano se un parlamentare guadagna 5.000 euro al mese,  se il Presidente della Repubblica, che è capo dello Stato, capo della magistratura e capo delle forze armate,  guadagna poco più di 200.000 euro all'anno (immagino lordi); si indignano se Massimo D'Alema, uno degli uomini di potere italiani più influenti nel mondo, possiede in leasing una barca a vela, che potrebbe magari pagarsi con i diritti d'autore dei suoi libri (che nemmeno pubblica con Mondadori...). Peggio ancora, a fronte di finanziamenti diretti e indiretti alla chiesa cattolica per miliardi di euro, usati anche per dirigere il consenso a favore dei partiti e dei politici più manigoldi, gli italiani si indignano per il finanziamento di poco più di cento milioni di euro all'anno ai partiti, sotto forma di rimborso elettorale. Che popolo di teste di cazzo!

Ps: Marco Travaglio dato per sicuro per la carica di allenatore della squadra maschile  di indignazione acrobatica, che parteciperà alle prossime olimpiadi.

5 commenti:

  1. Stipendi esorbitanti sì ma 'sti dannatissimi soldi non coprirebbero l'immenso debito pubblico. Starsi a contare i soldi persi, lo so che brucia e tanto, serve a poco, questi qui devono andar via tutti.
    Le dicotomie destra/sinistra s'è capito che sono una palla, fuffa per chi si vuol mostrare intellettuale. Le politiche economiche dell'Italia non le decide D'Alema, ma da ora con il fiscal compact le decide la BCE, le banche.
    D'Alema sta dietro a Bersani ma insomma è poca cosa. D'Alema è politicamente non pervenuto.
    La storia sui finanziamenti ai partiti, sugli stipendi va discussa ma prima c'è da abbattere un'intera classe politica, tecnici inclusi. Molto presto staremo a parlar d'altro, ne sono sicuro. Magari del socialista Hollande che vince in Francia le presidenziali e non accetta i diktat Tedeschi sul fiscal compact e ci fa il gesto dell'ombrello.
    Che facciamo noi, ci piangiamo addosso?

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  2. Questi qui debbono andar via tutti, dici. Però non ti domandi chi verrebbe al loro posto...

    I questi qui che tu dici, pur truffaldini e a volte criminali, possiedono una TECNICA, senza la quale non si fa nulla, figuriamoci la politica, che è una roba assai assai complicata. Quelli che dovrebbero prendere il posto di QUESTI QUI, invece, quelli sedicenti più vicini agli interessi del popolo, di tecnica ne hanno poca, e se pigliassero il potere dovrebbero acquisirla nel mentre che governano... dovendo peraltro spiegarla al sacro popolo, che anche lui avrebbe diritto a decidere su quale tecnica acquisire... vale a dire che i RIVOLUZIONARI sarebbero in balia di qualunque maestro di tecnica, anche quelli improvvisati, perché i " nuovi " non sarebbero in grado nemmeno di discernere tra i vari maestri di tecnica politica...

    La verità, a me pare, è che i contenuti messi in campo finora da Grillo e movimenti vari possono fare da piattaforma politica sì e no all'occupazione di un liceo. Per non più di qualche giorno...

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  3. Sono d'accordo su Grillo, neanche per sogno lo voto!
    Diciamo lo stesso che il primo ad andarsene fuori dalla balle, uso un motto conosciuto, deve esser Grillo.
    La rivoluzione come tu dici la si fa con cognizione politica non come i blac blocchete che son dei pagliacci nelle mani probabilmente della CIA, che adoperano falsi slogan simil anarco-comunisti e fanno lo stesso gioco dei banchieri. Allo stesso tempo la rivoluzione parte dal basso, dalla gente che per ora è anestetizzata dagli scandali della Lega e dalle votazioni in Francia.
    Si dorme, il problema è questo!

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  4. I votatori di Grillo, i grilleti o i cinquestelli che dirsivoglia, mi ricordano tanto il mio primo marito, che per punirmi dei miei tradimenti si tagliò le palle in pubblica piazza. Ecco.

    Lina Messa

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  5. caro larry
    posto questo articolo di luigi manconi sul 25 aprile che non penso ot.
    bentornato
    maria

    http://lavoro-ai-fianchi.comunita.unita.it/2012/04/26/dei-diritti-e-delle-pene/

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