Lo specialista di Barcellona, avevo tradotto tra me e me, pensando a un’ umoristica incursione letteraria nella città di Barcellona Pozzo di Gotto (che ha dato i natali nientemeno che a Emilio Fede e Domenico Scilipoti), in provincia di Messina, Sicilia. Dalla quale cittadina immaginavo la voce narrante Aldo Busi avesse voluto dare un’occhiata all’Italia, con lo sguardo appassionato ma disincantato dei siciliani, penso in particolare a Leonardo Sciascia (ma anche a quel grandissimo umorista che è Nino Frassica, nato proprio a due passi, nella città di Messina: l'arte si divide in l'arte intera e l'arte parzialmente scremata). Invece mi sono dovuto subito disilludere, perché ho saputo che la città in cui è ambientato il romanzo è quella spagnola, e che il romanzo è stato dedicato sì a un narratore, ma contemporaneo, il magistrato Antonino Ingroia, siciliano di Palermo. Purtroppo Sciascia, siciliano di Racalmuto, provincia di Agrigento, non c’entra nulla, in questo nuovo romanzo di Aldo Busi. E d'altra parte Sciascia mai avrebbe amato immischiarsi a un narratore scarso come Ingroia, nuova icona politica degli italiani spacca tutto, che debbono sostituire l' azzoppato Antonio di Pietro (che nel suo stile strapaesano conteneva almeno un po’ di umorismo, volontario e involontario). Insomma, abbastanza paraculi a fare marketing a questa maniera; pari pari lo scrittore che Busi disprezza tanto considerandolo al massimo un giornalista, Roberto Saviano, colui che fa le dediche a Ilda Boccassini e qui e là (ma lei nemmeno lo ringrazia… almeno non lo fa in pubblico).
Oh, a me Aldo Busi mi sta simpatico, non fraintendiamoci, e lo considero uno dei pochi scrittori italiani degni di attenzione, anche se penso che ormai possieda la maturità per dedicarsi a tempo pieno alla tv. Intendo dire la tv commerciale: che non gli venga in mente di scadere anche lui nella tv culturale, della quale già si occupano Baricco e il solito S.. Dirigessi una tv gli proporrei di fare un programma di educazione di base, che ce n'è bisogno, sul modello del maestro Manzi agli albori della tv italiana, dal titolo Non si è mai troppo tordi, con valletta la splendida siciliana di Messina Marina la Rosa (o, in subordine, l’assistente di Bersani, Alessandra Moretti, pure lei assai telegenica, e non più intelligente del necessario).
Ps: sì, lo so, dicono che il romanzo è brutto, ma non lo compro lo stesso.
Aldo Busi, El especialista de Barcelona, Dalai editore, euro 19
Aldo Busi, ne avesse voglia, potrebbe fare anche La Valletta di sé stesso senza La Rosa. Però poi mi sovviene che il programma dovrebbe intitolarsi Guatemala. Anche se intitolandolo Guatemala il programma poi sarebbe da affidare a Nino Frassica, che se in Guatemala avessero in palinsesto il programma notturno della Rai, avrebbero già da un bel po' nominato Ministro dell'Educazione di Base. Quindi, tecnicamente, di base, non si farà nulla.
RispondiEliminailMatt., mi sembra una logica stringente
Larry, ma sì, ma no, ma su, ma dài... tuttapposto?
RispondiEliminailMatt., mi chiedevo: il Paleolitico è l'epoca dei mulini a vento? il verbo transitivo Monetizzare sta per l'espressione "vendere impressioni"? El Alameil è una località telematica egiziana? ma sopra tutto: il sostantivo singolare femminile "Massoneria" è sinonimo di venerabile avviso di chiamata? ;) :P
votantoniovotantoniovotantoniovotanitonio
cia'
Matt scusa per il ritardo con cui ti pubblico, ma erano un po' di giorni che non passavo da bottega.
RispondiEliminaIo abbastanza in forma, ma non quanto te, vedo. Chapeau.
Grazie Capo(comico)!
RispondiEliminaIl tuo silenzio hdemico aveva impensierito mia nonna. E così mi sono affidato ai commenti.
ilMatt., detto anche (Gino) il Cannibale, mangiatore di carta-
ginesi ;)
Tutto ilblog è delirante, allucinato
RispondiEliminaGentile signora Gaetano, come sanno tutti i frequentatori di questa botteguccia, quelli che fanno i complimenti li considero poco, ma prendo parecchio sul serio quelli che denigrano e offendono, prima di tutto perche' so bene che potrebbero avere ragione loro... Sicchè ho pigiato sul suo nome, Gloria, per andare a vedere chi è e chi non è. Ho quasi subito trovato questi versi, a sua firma:
RispondiEliminaSe un giorno perdessi
un tempo per fare l’amore
sarebbe come perdere l’onda
che ti prende a sorpresa.
Un treno che fischia tra covoni dorati
porta lontano sogni e rimorsi,
resta il vestito di tutti i giorni,
resta la vita da vivere adesso.
Ebbene, mi scusi se ritengo insignificanti le critiche e le offese provenienti da chi scrive versi così petulanti. Torni quando vuole.