Larry Massino is back, dispartito, tornato at home. Un caloroso abbraccio a tutto il suo pubblico, Floarea, Davide, Rita, Francesco: meno dei 25 lettori che immaginava di avere Alessandro Manzoni, ma senz'altro più qualificati.

giovedì 20 gennaio 2011

Ci stanno a fa' fessi: Luciana Littizzetto e Che Tempio che fa


Qualche mese  fa, alla prima apparizione della nuova serie di CHE TEMPIO CHE FA, accolta da un enorme mazzo di ROSE ROSSE, del resto come sempre avvolta dalla grafica di apoteosiche  ROSE ROSSE, assai più grandi di lei nello schermo, Luciana Littizzetto si è esibita nel solito monolegotto statal-pedagogico-irriverente, anche godibile, come sempre. Al termine si è domandata perché le nostre showgirls, reali e aspiranti – soprattutto aspiranti aggiungo io  – quando le intervistano non dicano chiaramente che la danno per fare carriera. Secondo me perché tante di loro fanno davvero la showgirl, mestiere assolutamente infamante ma puritano, almeno se  praticato a livelli secondari, e periglioso assai, perché non garantisce nessuna valida etichettatura sociale e nessun futuro in caso di errori. Anzi, se non riesce in un buon matrimonio,  una showgirl finisce generalmente malissimo, assai peggio della escort o prostituta, sia in termini di considerazione sociale che di posizione economica. Infatti, nella morale comune, le showgirls hanno preso il posto delle vecchie attrici, le quali nei luoghi rispettabili fino a pochi decenni fa non avevano accesso, essendo considerate delle prostitute, le stesse che adesso sono diventate intoccabili per via della cultura. Lo so che il ragionamento è contorto, ma dato che debbono fare un buon matrimonio, se vogliono sopravvivere all’infamia sociale, le showgirls non si possono permettere errori e debbono farsi pagare copioso per le loro difficili prestazioni professionali.

Non so, forse... Ammetto anche io che sarebbe bello arrivasse una prostituta e dicesse: mica sono davvero una showgirl,  sono una troia, nel mio appartamento si girano a volte filmini all’insaputa dei notabili presenti, con i quali il capo della mia scuderia  deve fare affari d’oro, perché mi paga parecchio bene. Ma non succederà, non è successo mai, e del resto il punto non è questo. Il punto è che la supposta prostituzione non c’è, altrimenti le tariffe sarebbero radicalmente più basse. Il mondo, infatti, è pieno di belle e oneste venditrici di sesso che sanno prima di tutto stare al loro posto. Qui si scelgono le showgirls perché cì è bisogno di ballare, nel senso di dire balle, cantare, nel senso di confessare l’incoffessabile, recitare, nel senso di interpretare una parte in commedia.  Ci è bisogno, insomma,  di far sapere a tutti quanti  quello che non si sta facendo. Ma a che fine? 
 


Qui siete tutti grandi. Mica crederete davvero che il vecchio presidente del consiglio in condizioni di salute pietose e operato di prostata sia questo portento di uomo?  Dalle mie parti quando uno è così malmesso di salute si dice che lo tèngano 'n piedi co' filetti. Egli è invece, sapete tutti, il  primo fabbricante di showgirls del paese, l’uomo proprietario di uno dei più grandi imperi mediatici del mondo: non è un elettricista qualunque, volete  non sappia quando, come e perché si registrano delle telefonate? Dato che lo sa benissimo,  dato che gli show-writers non gli mancano nemmeno quelli chedebbonocamparepuroloro, essendo di sfuggita proprietario puro delle case editrici più importanti, fa scrivere una fiction, diciamo si modernizza anche politicamente e si mette anco lui a fare la nuova narrazione che dice Niki. Con il fine, secondo gli indizi più evidenti,  di confondere le acque, prima di tutto  mettere in cattiva luce la magistratura, qui, incroyablement, quasi da far pensare di essere allafineallafine collusa con il presidente del consiglio più fetente che ci sia mai stato,  neanche questa volta pare aver le prove di nulla. A meno che non vogliano incriminarlo per inquinamento di immaginario nazionale. Ma il reato ancora non c’è... Purtroppo,  aggiungo ancora io, perché se ne vedrebbero, eccome se se ne vedrebbero... Ma adesso, come sa chi ha letto il bel romanzo della foto di oggi, si può solo sperare che gli show-writers  impazziscano e perdano il controllo della realtà che stanno quotidianamente inventando.

D’altra parte, nommenevoglia la Littizzetto, non  è che si può essere  ipocriti fino al punto di non ammettere, neanche a sé stessi, che non è in base a logiche di merito che si ottengono i primi piani giornalistico-televisivi, le conduzioni e partecipazioni a programmi tv e nemmeno la partecipazione fissa da anni ai maggiori programmi. Per esempio, sa dirmi la Littizzetto - una  discreta attrice comica degli anni ’90, selezionata come aspirante showgirl proprio dalle tv del signore di cui si è parlato, magari proprio da lui, perché quando la signora debuttò a Italia 1 il tycoon ancora si occupava quotidianamente di casting, lo so per certo come fossi un testimone, metteva e levava, metteva e levava, metteva e levava, come pare faccia ora... - sa dirmi la Littizzetto perché io non abbia il diritto di vedere esprimersi comici della mia epoca nelle FUNZIONI di punta della tv, per esempio lo stesso Maurizio Milani che invece è stato cacciato da CHE TEMPIO CHE FA?  O anche genti magari più nuove. Sarà perché Milani, essendo un umorista del suo tempo, è davvero irriverente e indigesto ai veri SACERDOTI del TEMPIO, mentre  la Littizzetto è SUORA più controllabile, riverente e digestiva? Davvero crede la Littizzetto di occupare il  primo posto tra i comici italiani per meriti, e che nessun altro ha meriti paragonabili ai suoi? Non sarà che ella è funzionale e meno rischiosa di altri per i suoi datori di lavoro, la stessa ENDEMOL  di cui è casualmente proprietario il Presidente del Consiglio stesso - che magari andasse a puttane invece che a showgirls... -  che potrebbe sempre casualmente avvantaggiarsi dal diffondere atteggiamenti  anticlericali in tv, dei quali la nostra è MAESTRA? Non sarà che anche il mestiere di attore e comico, in questo PAPPONEPAESE, è un’etichetta di copertura? Non so, irriverenza per irriverenza,  ipotizzo.


Ps: (polizia di strato) secondo voi,  vista l’insistenza con la quale vengono esibite  rose, in particolare ROSE ROSSE, reali e grafiche,   in tanti programmi tv, a volte del tutto ingiustificatamente,  saranno  simbolo di qualcosa che ha a che fare con il potere? Si astenga il nommenevoglia abbastanza paranoico Paolo Franceschetti, compreso il cucuzzaro.

5 commenti:

  1. larry in grande spolvero. rose rosse per te

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  2. Come sempre quando non so rispondere, faccio altre domande. Perché una come la Litty crede di fare un mestiere tanto diverso dalle showgirls? Non lo sa che la Rai la paga quanto la paga perché fa ascolti riguardevoli con spettacoli volgari? Possiamo sperare di non sentire, in un futuro, prediche sulla corruzione e la pochezza del mondo televisivo proferite in televisione?

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  3. Vado clamorosamente off topic solo per dirle, Larry, che sono una sua grande ammiratrice. Leggo gli articoli di Carmilla ma poi vado soprattutto a cercare i suoi commenti con il "Search". "Search Larry" è il mio motto. Adesso che so dove trovarla non avrò più tanto bisogno di serchare.

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  4. Ommioddio. Volevo dire Nazione Indiana. Che strano lapsus. Dovrò parlarne con il mio analista.

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  5. Nietzsche in risposta a una lettera elogiativa di Strindberg: " Ora che lei mi ha trovato, il suo problema è perdermi ".

    Benvenuta Rita, anche io a volte sono un ammiratore sfegatato dei miei ammiratori, sopraditutto di quelli che li faccio ridere.

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