Larry Massino is back, dispartito, tornato at home. Un caloroso abbraccio a tutto il suo pubblico, Floarea, Davide, Rita, Francesco: meno dei 25 lettori che immaginava di avere Alessandro Manzoni, ma senz'altro più qualificati.

martedì 8 marzo 2011

La novella del merito


C’era una volta quelli che decidevano il merito da attribuire a ogni persona meritevole,  esseri irrimediabilmente a posto sui cui gropponi gravava il peso della selezione sociale. Risalire a chi aveva scelto essi stessi come distributori di merito altrui è piuttosto complicato, ma basti dire che a suo tempo già si discusse invano circa il  come mai coloro che li avevano scelti come loro successori erano stati scelti e così via.

Primaditutto c’era una stranezza. Tra quelli che decidevano il merito non c’era neanche un povero. Poi la solita furberia maschile: poche donne...

La novella è finita. Veniamo al dunque. Che infatti, lo sapete  tutti, non riguarda il criterio di scelta dei meritevoli, che quelli è ovvio che si scelgono per intelligenza e percorsi formativi. Il problema è capire le ragioni di esclusione tra queste schiere di eccellenti. Il primo criterio di esclusione è senz’altro la poca soma uguaglianza con quelli della schiera dei meritevoli giudicanti. Poi si escludono le donne in gran quantità, come da tutti accettato, inspiegabilmente anche  dalle donne stesse, che altrimenti sarebbero non solo nel numero superiori ai maschi ovunque. Poi si escludono quelli troppo eccellenti, come è giusto che sia: li si esclude spesso anche includendoli in ambienti per loro tossici, cercando di limitare i danni della loro insana libertà creativa, che comunque, questo tipo di funambolo asociale, accidentàllui, più ostacoli trova più mègliora.  Poi si escludono quelli di dubbia etnia, non si sa mai: cosicché i meritevoli nostrani mai e poi mai si troveranno a dover competere con luridi meritevoli forèsti. Poi c’è il criterio dell’affidabilità: qui, pernonsbagliare, si fa come per la selezione dei carabinieri, si analizza bene la provenienza sociale, e ci si informa bene su almeno tre generazioni di avi affidabili, che vuol dire servili per chi non l’avesse ancora capito, ancora meglio se perunaragioneoperlaltra ricattabili. Poi si escludono quelli che non hanno alcuna protezione, perché, questo è il ragionamento, se certi meritevoli non ci hanno nessuno che li raccomanda una ragione ci sarà pure. Evvia evvia.

Conchiudo con una domanda. Gli eccellenti eccellenti, quelli che tra i meritevoli scartati  se la sono un po' cercata, crescono a costo di morire di gigantismo, a volte in povertà davanti agli uomini ma non importa... gli esclusi di talento normale, invece, una volta esclusi dalla giuria di quelli che attribuiscono il merito, magari dopo i ricorsi ai quali hanno diritto, che fine fanno?

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