Larry Massino is back, dispartito, tornato at home. Un caloroso abbraccio a tutto il suo pubblico, Floarea, Davide, Rita, Francesco: meno dei 25 lettori che immaginava di avere Alessandro Manzoni, ma senz'altro più qualificati.

martedì 14 settembre 2010

Tragicomico

Da alcuni articoli  apprendo ciò che so da sempre, cioè che molti  letterati  sono contrari alla comicità, per l’esattezza sono stanchi degli atteggiamenti derisori, dell’ironia, del sarcasmo ecc. E’ da non credere, ma ci sta. Primariamente perché far ridere è un’arte difficile, che si pratica (si dovrebbe praticare) con il corpo, che è il vero bersaglio della polemica contro il comico dei letterati stessi, che ce l'hanno con il corpo sostanzialmente perché  la loro lingua ne è quasi sempre priva. Farebbero meglio, gli intellettuali, a prendersela con l’umorismo mediano, militarizzato, embedded, mentale, quello di striscia la notizia, per esempio, ma in genere tutto l’umorismo televisivo, compreso quello definito satira politica, scaduto a livelli impensabili per un paese nel quale già negli anni ’60 si potevano gustare esperimenti di enorme qualità artistica, da Tognazzi-Vianello, a Panelli ai Gufi. E farebbero meglio, gli intellettuali e gli scrittori, a cercare di capire perché in questo paese è vacante il ruolo di tragicomico, l’unica espressione del comico veramente decisiva. L’ultimo è stato Massimo Troisi, che secondo me, come narratore e critico della attuale degenerazione dei costumi, manca quanto e più di Pasolini.

2 commenti:

  1. potrei sbagliarmi, ma ricordo di aver letto una riflessione di Pasolini sull'ironia. ad un certo punto, Pasolini sostenne la necessità di eliminare l'ironia dalla sua opera perché considerava il meccanismo del comico un modo borghese di mascherare la realtà. in vero, poi, Pasolini tradì questa posizione. menomale.

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  2. L'ironia ed il sarcasmo sono le uniche armi che ci consentono di vivere in qualunque tempo e posto,specialmente quando tutti si prendono sul serio,cosa abituale ormai per gli intellettuali e scrittori italiani,un pollaio autoreferenziale che si immaginano di star con i Joyce,i Cèline,i Beckett....invece che al livello di semplici truppe cammellate al servizio di.
    Certo,ci sono eccezioni,ma il pensiero è sempre obnubilato dalla militanza pro o contro qualcuno.
    Questi sono i veri tragicomici...involontari fin che si vuole,ci fanno ridere ma nello stesso tempo avvertiamo la tragicità dei loro pensieri...
    Vedi l'articolo di Sebaste su NI.
    Viene dalla Terra di Mezzo,c'è da augurarsi la malafede,perchè altrimenti bisognerebbe davvero preoccuparsi....intellettuali in preda ad una crisi di nervi,ossessionati dal Caimano....che ne ha combinate di cotte e di crude,d'accordo,ma sembra li abbia mandati fuori di testa...dipingono un paese che è solo nelle loro fantasie,nonostante i mille problemi e non riescono a capire che via mister b,non cambierà nulla,perchè gli altri e molti di loro,son l'altra faccia della stessa medaglia...
    Parlano di fascismo....non san nemmeno che vuol dire,bisogna provare a vivere in un paese come loro s'immaginano....

    Mi auguro sempre che molti di questi ossessionati siano in malafede...il male minore.

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