Larry Massino is back, dispartito, tornato at home. Un caloroso abbraccio a tutto il suo pubblico, Floarea, Davide, Rita, Francesco: meno dei 25 lettori che immaginava di avere Alessandro Manzoni, ma senz'altro più qualificati.

lunedì 21 febbraio 2011

Arrivederci, Presidente (omaggio a Massimo Troisi)



Benigni o non Benigni,  a me l’inno di Mameli mi sta proprio sul cazzo. Anche il concetto di patria, indeclinabile ovunque, a maggior ragione in questa familistica terra, che se davvero volessimo riscattarci dovremmo chiamare matria, questa sciocca Italia. Che sarà  pure bella, ma anche la bellezza, da un certo punto in poi... stroppia, soprattutto quando la usano i servi per nasconderci sotto le nocive polveri prodotte dai loro panciosi padroni. Comunque non era Benigni, quello di Sanremo, era un clone. Lo so di sicuro: quello vero, che chissà dove lo detengono, non reciterebbe mai come un guitto di provincia, non gli riesce, facendo  le pause per la risata o per l’applauso del pubblico. 

Vabbè, lasciamo perdere il pippone propagandistico con i SSavoiardi bòni e gli angiolini cattivi... sono cose che capitano,  che gli showmen servili  in questo disperato paese debbono fare. Ma, mettiamo, che ci sia la libertà di rinascere e torna  uno che non era servo,  Massimo Troisi, in tempo anche lui per parlare a una celebrazione davanti alle autorità, davanti al Presidente stesso. Che direbbe? Penso qualcosa del genere, nel suo  quasi italiano tipico,  ma marcando bene sui  suoni della sua antica lingua d’origine:

L’Italia? È... bella l’Italia. L’Italia è proprio... bella... ME-MO-RA-BI-LE. Evvero, Presidente, che l’Italia è bella? Ma chi la governa no, Presidente, mica è così bello?! Evvero presidente? Ma come mai?  Come mai Presidente l’italia è così bella, ma chi la governa...   mica è la colpa vostra, pe’ carità, Presidente! Voi mi sembrate una brava persona che pure, non vi mettete scuorno se ve  lo riferisco, llà fuori dicono che non contate niente. No, quello è che chiunque la governi è così, da sempre, Presidente. E mica solo il governo, nossignore: pure le opposizioni!  L’Italia è bella, però. Ma il popolo, Presidente? Lo vogliamo dire o no che  il popolo non è tanto bello?! Facesse pur’isso, lu popolo, nu tantino schifo! ‘o peggio d’o peggio popolo d’Europa, na munnezza ‘e popolo, Presidente. Veramente... Presidente,  bisogna dirlo onestamente: sempre ha fatto.. una ... ...zza ME-MO-RA-BI-LE. Però l’Italia, quello l’ITALIA è bella, Presidente: ME-MO-RA-BI-LE. Al centro!!! Al centro, Presidente... Il centro delle città, per esempio,  è bello dappertutto, ma il resto è una ... ME-MO-RA-BI-LE. Come  mai, Presidente? Come mai tutta questa ...zza ME-MO-RA-BI-LE? Che devo dire, Presidente? Che devo dire? Sarà il destino della bellezza che attorno attorno ci cresce la munnezza, Presidente... io infatti quando che vedo magari 'na femmina bella sapete che faccio, Presidente? Me ne scappo... ma no pe' issa, quello le femmine belle so’ criature diddio che mi piacciono assai. No, me ne scappo perché non mi fido mai di quello che c’è tutt’attorno a 'na femmina bella. Sbaglio qualcosa, Presidente? Mò me ne vado, Presidente,   permettetemi   solo di vi dare un  consiglio: se non volete avere a che fare con la munnezza, Presidente, tenetevi più che potete alla larga dalla bellezza! Pur’io faccio così e mi trovo bbuono. Arrivederci, Presidente.

Cantava il ragazzaccio Rimbaud prima di mettersi a commerciare armi e forse schiavi: ho preso la bellezza sulle ginocchia e l’ho trovata amara... o amareggiata, non ricordo...

http://www.youtube.com/watch?v=SbquOj7evrE&feature=related

21 commenti:

  1. la differenza tra i due l'hai scritta tu, comunque scritta. e benigni è finito in tutti i sensi, clonemente, originalmente. lo dico senza alcuna soddisfazione paesana per le sconfitte altrui.
    sull'allontanamento dalla bellezza sono in pieno accordo, però non facciamo larry come spesso potrei forse aver fatto pure io non ricordo di far parlare i morti ficcandogli le parole nostre. è una cattiva abitudine. anche se vi riescono tante cose a vossie ommini di teatro.

    PS: posso dire una cosa sul post vecchio?
    giovani, gioventù, ricotte, filosofee. va bene tutto, ma il 95% dei vecchi sono solo dei conservatori, al massimo dei casi simpatici e disillusi, e nostalgici. non dovrebbero palare dei cciofani. da quel punto di vista non ne dovrebbero parlare. è solo invidia della vita (anche di quella divertente) e di risonanze amarcordiali.

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  2. Benigni finito non credo. con il cinema potrebbe riservare sorprese, se la smette di farlo per arricchirsi, che tanto non spende nulla perché si vergogna. la tv la saprebbe fare meglio di chiunque altro. in teatro, infine, avrebbe una classe ineguagliabile in termini di tempi recitativi: dovrebbe un po' rispolverarsi, ma potrebbe velocemente ricongiungersi alle proprie origini di genio e potrebbe finalmente decidersi di prendere su di sé lo scettro di tragicomico, ruolo vacante dalla morte appunto di Troisi: un paese senza tragicomico è una calamità, lo si è visto, peggio che senza governo come il Belgio.

    Apprezzo lo spirito benevolo con il quale mi consigli, ma mi tengo care le cattivi abitudini come da sempre le cattive compagnie.

    Sui ggiovani posta di là, che mi piacerebbe continuare la discussione, ma non vedo niente di vecchio in uno come De Unamuno. neanche in me, se è a me che alludevi, che invece amerei lo stato di vecchiaia perenne, come dire, nascere vecchi e morire vecchi, che quindi non posso provare invidia, perché la condizione di ggiovane ritengo da sempre sia una delle più sciagurate nelle quali un essere umano si possa trovare, molto vicina alla carne da macello di cui parla nell'altro post GS.

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  3. In palio un cagnolino da cruscotto originale e tre sassolini da scarpa a chi spiega meglio perché Benigni ha usato così tante volte la parola MEMORABILE senza nessuno scopo comico. per me prendeva per il culo qualcuno di grosso...

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  4. larry, non mi riferivo a te che non penso manco tu sia così vetusto. nevvero? eppoi a te del conservatore non te lo darei mai.
    ti confesso che mi sono vergognato a scrivere che pure io amerei lo stato di vecchiaia perenne e trovo 'ingloriosa' e ingolfa la giuventù, di cui non penso di fare veramente parte per varie ragioni extra-blog-scrivibili e cmq che niente hanno a che fare colla maturità. anche se lo sono anche più cazzuto di loro. altroché.
    parlavo dei vecchi in generale. ne ha parlato bene il caro e troppo spesso offuscato pirandello.

    su benigni, non metto in dubbio le qualità dell'artista, metto in luce lo smarrimento totale in cui versa. non credo si ripiglierà. come non si ripigliò il vecchio Cupiello e così sia che ci vuò ffà?

    sul consiglio, ne aveva il formato, ma non l'intenzione. resta un modo che non mi piace, la prosopopea -è quella no?- i morti sarebbe ora di rispettarne la morte, qualunque merito o colpa siano. a meno che non si voglia far del comico, ma allora dissacriamo davvero!
    ciao larry, good afternoon

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  5. non capir male: non penso tu ne abbia disturbato il sonno. a massi. ma nessuno sa quello che avrebbe potuto escogitare in quattr'equattro=8

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  6. Povero re e povero anche il cavallo!
    GS

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  7. Commentando di là da Daniz mi è sovvenuto che Benigni era l'uomo che cantava l'inno del corpo sciolto.
    E a chi ci dice fai questo e quello gli c......o addosso e lo copriam fino al cervello.
    Rabelais è morto.
    sigh!
    GS

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  8. @Gs
    Larry ne ha dispensati tanti di consigli da quando ci 'conosciamo', a me o alla blogosfera. Niente di male. Basta continuare a pensarla come ci pare. A Larry non volli dar un consiglio ma dire la mia sulla prosopopea e fargli un appunto. figuriamoci che gliene sbatte. se la usa sa di usarla, è conscio il ragazzo di sé stesso.
    comunque, buona serata.

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  9. Daniz ma che pensi che ce l'ho con tu? Ma sei uscito pazzo? Quella frase ( E a chi ci dice fai questo e quello gli c......o addosso e lo copriam fino al cervello.) è una strofa dell'inno del corpo sciolto per dire che un tempo benigni cantava di ricoprir di cacca chi gli avesse impedito di parlare e al festival smozzica e biascica e fa piedino a chi (penso la rai) gli ha chiesto gentilmente di non parlare di questo e di quello. L'accenno a Rabelais era criptico lo so. Rabelais scrittore dei corpi e delle corporalità dell'omini sfidava così li corpi santificati che la chiesa spacciava assenti di cacche, piscio, morti rantolanti e putride carcasse.
    ciao
    GS

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  10. Contadino della sua terra23 febbraio 2011 alle ore 23:16

    Alla facc d'u cazz....!

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  11. @GS
    Rabelais era chiaro, lo conosco un po'.
    Non era chiaro il vecchio sciolto corpulento Benigni: che mi calò nel pozzo dell'inganno, e chiedo venia, umilmente. molto umilmente.
    ciao

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  12. Contadino della sua terra23 febbraio 2011 alle ore 23:43

    .....diceva Troisi, mo!

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  13. Buonasera a tutti quanti.

    " Ho avuto nella mia vita lo stesso vizio di Rabelais. Ho trascorso anch’io il mio tempo a mettermi in situazioni disperate. Come lui, non ho niente da aspettarmi dagli altri, come lui non v’è nulla di cui possa pentirmi ".

    Contadino amabilissimo, pecché ci guardate e non favellate?

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  14. Larry, grazie d'aver messo la citazione- che mi par un tantin di selin- tra virgolette: aiuti non poco le mie poere meningi ad uscir dal guscio. fa che mi ricredevo che ce l'avevate con me? :-)))
    Buonasera to you. anzi bbonanotte.
    mi sto vedendo una commedia der carmelone nazionale -non di caramello (di nazione) indiano- introdotta da Maurizio Grande.

    Al contadino che non favella: grazie d'aver esclamato quel di prima. Conoscea io tre varianti: la sua che ha detto.
    quella giuliese(mio paese): ''a la facc delu-cazz"
    quella romanesca ''ala faccia der cazzo'' (pochissimo usata).
    quella campana, molto musichevole:"a'facc'o'cazz!"
    Forse ne so altri.
    mo non mi ricordo.
    ciao
    quella

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  15. Noi liguri siam di braccino corto e ci spicciamo con "belìn"!
    GS

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  16. Contadino della sua terra24 febbraio 2011 alle ore 00:57

    E che vi debbo dire, signore Larry? Che cosa posso dire?...Non lo so: una cosa che mi viene è che mi dispiace assai che vi sto a dare fastidio. Che pure io mi credo che co le barzellette de la cantina, qua, non ci riusciamo a fare un passo avanti. E non ci vado più a la cantina, chè non serve....E quando andavo non capivo niente, mo me ne sto accorgendo. E poi trovi a quelli che capiscono; che li piaciono, perchè dicono che erano uomini veri che capivano l'arte terra terra, quelli che andavano pure loro nelle cantine, e ti senti dentro a te stesso che ti puoi imparare a campare, che le cose che fai possono diventare più importanti e che se buttavi il tempo, senza che lo sapevi, eri uno che stava nella massa di quei cristiani che nessuno li sente; ma qualcheduno ti pensava lo stesso. E stai più bene, perchè vedi che chi ha studiato non si ha scordato come era lui prima, certe volte; capisce che, quando si sente ca tutte le cose che s'è imparato, qualche volta, può succedere, che no sta bene lo stesso....E ti allunga na mano, che non si capisce se ti vuole dare n'aiuto o si vuole un poco dimenticare le cose che s'è imparato o si vuole ricordare quando andava alla cantina.....ma la mana, mo, non tiene più i calli che ci stavano prima. E' liscia liscia; sta lavata e il sapone non se n'è venuto tutto quanto. Scivola, chè non ce la fai a salvarti nè a salvare a lui. E nella cantina non ci posso andare più, chè pure io so troppo pulito per quelli.....addove mi posso mettere mo....Perchè non parlo? Mi piace a stare a sentire e sto preoccupato: mi sento na cosa curiosa dentro a me stesso. Io lo so che è na cosa buona, ma fino a mo mi credevo che le cose buone ti facevano stare bene.
    Vi faccio una preghiera: non capite male e continuate come se io non ci sto.

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  17. @ daniz

    selin preciso

    http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=11456

    @Contadino della sua terra

    poi se ne parla della cantina: penso anch'io che ridacchiare serve a poco, ma ridere come Diocomanda sposta le montagne.

    @GS

    siccome io c'ero, tante e tante volte, mi domando come sia possibile partire dal Cioni (che è vivo, l'ho visto io per un annetto intorno Livorno qualche anno fa) e dal rabelaisiano inno del corpo sciolto, possa corrompersi fino a fare l'omelie comandato da questo e quello:

    E' questo è l'inno-o
    del corpo sciolto
    lo può cantare solo chi caca di molto
    se vi stupite
    la reazione è strana
    perché cacare soprattutto è cosa umana.

    Noi ci si svegliamo e dalla mattina
    il corpo sogna sulla latrina
    le membra posano
    in mezzo all'orto
    è questo l'inno, l'inno sì del corpo sciolto.

    C'han detto vili
    brutti e schifosi
    ma son soltanto degli stitici gelosi
    ma il corpo è lieto
    lo sguardo è puro
    noi siamo quelli che han cacato di sicuro.

    Pulirsi il culo dà gioie infinite
    con foglie di zucca di bietola o di vite
    quindi cacate
    perch'è dimostrato
    ci si pulisce il culo dopo aver cacato.

    Evviva i cessi
    sian benedetti
    evviva i bagni, le toilettes e gabinetti
    evviva i campi
    da concimare
    viva la merda
    e chi ha voglia di cacare.

    Il bello nostro è che ci si incazza parecchio
    e ci si calma solo dopo averne fatta un secchio
    la vogl'arreggere
    per una stagione
    e colla merda poi far la rivoluzione !

    Pieni di merda andremo a lavorare
    e tutt'a un tratto si fa quello che ci pare
    e a chi ci dice, dice
    te fa' questo o quello
    noi gli cachiam addosso e lo riempiam fino al cervello

    Non sono mai stato cosi' giocondo.
    Viva la merda che ricopre tutto il mondo:
    e' un mondo libero, un mondo squacchera,
    perche' spillacchera di qua e di la'.
    Cacone, merdone, stronzone, puzzone:
    la merda che mi scappa si sparga su di te.

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  18. Larry, grazieeee!
    Io ogni volta che arrivo a "pulirsi il culo da gioie infinite..." comincio a ridere a crepapelle e mi si svolta la giornata. Ritorno poi per commentare meglio.
    Buona giornata
    evviva i cessi
    GS

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  19. Contadino della sua terra24 febbraio 2011 alle ore 14:25

    x GS:...O tenete le morroidi o, può essere, che soffrite il solletico. Pure io dico evviva....chè i cessi come li teniamo noi, a l'altre parti, non se li possono nemmeno sognare.

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  20. La seconda che ha scritto, contadino. Ma che poi chi c'ha le morroidi non so mica quanto ride. Ma lo sa che per tutto il giorno la canzone mi è rimasta nella capa.
    Saluti gentilissimi
    GS

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  21. Contadino della sua terra25 febbraio 2011 alle ore 00:57

    Tante grazie per i saluti...gentilissima GS.
    Ma voi di che canzone state dicendo....mica di........................" scion scion "?
    Se non capite che vi sto domandando, non vi preoccupate: è una stupidaria mia.....
    Dormite bene.

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