L'archispettore del popolo, Gianni Biondillo (a destra) e il Procuratore Generale Marco Rovelli, nella nuova versione di un successo degli anni '70
Che il clima è da guerra civile (in), non c'è bisogno che ve lo dica io. Lasciando da parte la vergognosa campagna di stampa contro i seminatori d'odio, dove faccio la parte di protagonista assoluto, voglio oggi segnalare che sul nuovo bel Sito di informazione e critica letteraria diretto da Gian Paolo Serino, Satisfiction, c'è una nuova rubrica intitolata I FURBETTI DELL'INCHIOSTRINO. L'intenzione è buona, intendiamoci, ma asseconda fortemente il clima guerra civile, anche nel mondo letterario.
La rubrica (clic) iniziò segnalando ai lettori che una certa giornalista del Corriere della Sera aveva recensito il libro del suo direttore. Non si dovrebbe fare... Mi permisi di interloquire con Serino stesso, incontrato per caso in Facebook – che, per inciso, non frequento né so usare - durante una ricerca. Gli dissi così:
Serino, mi dispiace dirlo, ma l'articolo è sbagliato. O meglio, dice cose vere, ma in una forma sbagliata. Dice il vero ma non il giusto, se mi è consentito ricorrere a Shakespeare. Non ce ne frega nulla, infatti, che una recensisca il proprio direttore, perché non sarebbe cambiato nulla se avesse recensito il direttore di un altro giornale, magari incrociandosi con una sua amica che avrebbe poi recensito il suo. L'Italia è questa roba qui, inutile farsi il sangue amaro più di tanto; e in più, farne un caso singolo, una somma di casi singoli, è puro giustizialismo. Se proprio uno non può fare a meno di invocare una pericolosissima rivoluzione etica (in ogni caso, servono secoli), bisogna che si sforzi di andare a cercare l'origine del problema, che sta nel familismo, assolutamente imbattibile, ad ogni livello della scala sociale: noi tutti troviamo normale proteggere prima di tutto i nostri cari, e non ce ne frega nulla se ciò danneggia altri. Di questo si tratta, non di mafia. Diventa mafia quando di mezzo c'è la costrizione. Ma finché uno si prostituisce spontaneamente...
Di mafia aveva parlato lo stesso Serino citando un passo di Giovanni Falcone, il cui giudizio ugualmente reputo eccessivo, specialmente in Italia:
La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio che inizia dai nostri atteggiamenti più piccoli e quotidiani.
Vabbè, Serino continua per la sua strada, segnalando giustamente che questo recensisce quello e quello recensisce quell'altro, in un coacervo inestricabile di microconflitti di interesse (che sopra di tutto se osservati da sinistra, procurano dolore, tanto dolore). Dove continuo a non essere d'accordo è nello sparare ad altezza d'uomo, in questo caso di donna, a fini, potrebbe sembrare, di regolamento di conti (a meno che non si tratti di fascistoide Fallocritica, nella quale è esperto anche il suo collega Massimiliano Parente, che sempre sullo stesso soggetto si espresse...). Nell'articolo di ieri, infatti, Serino se la piglia con la pur antipaticissima penna di Gilda Policastro (per altro mia nemica intima, se così posso esprimermi, in varie recenti discussioni). Parlando dell'inserto letterario del Corriere della Sera, descrivendone gli interessanti contenuti e invitando a comprarlo, Serino scrive così (clic):
Unico neo l’articolo di Gilda Policastro che cerca di riscattarsi dall’articolo marchetta che ha scritto sul numero 8 de “La Lettura”: un elogio sperticato al nuovo saggio del Professor Guido Mazzoni. Mazzoli è nel comitato direttivo di “Allegoria”, rivista di teoria e critica letteraria a cui collabora proprio la Policastro! Sempre meglio del caso “Baresani- Di Piazza”. Almeno Gilda Policastro il suo vero e unico “Manifesto” se lo porta nell’etimo greco-latino del cognome: donna “dai molti accampamenti” (poli castro).
Al di là del comportamento della raccontessina, anche secondo me stigmatizzabile, si può arrivare a tanto? Non era già troppo l'articolo dello scrittore Gianni Biondillo su Nazione Indiana, considerato il più autorevole blog letterario italiano, che per rinforzare la polemica nei confronti dell'aristocratica e disprezzante critica scrittrice - secondo la quale, va detto, chi non ha il dottorato vale meno di zero e i critici sono superiori agli scrittori - titolò l'articolo La Gilda del Romano (Luperini), a torto o a ragione considerato uno dei più autorevoli critici letterari italiani, mettendoci pure due foto affiancate, una della bella ragazza e una dell'attempato ma affascinante professore, affiancamento che secondo alcuni aveva un preciso significato allusivo (però, va detto, la Policastro è ritratta in piedi). Mai che il sagace Biondillo abbia scritto circa i suoi amici la Helena del Roberto, come feci invece io, in un'infuocata discussione sempre su Nazione Indiana (clic per leggere), dicendo che era indecente che lo scrittore recensisse la sua editing in Mondadori (non di più, appena indecente). Ma tant'è... Siamo alla guerra per bande. Ci credo che la preparatissima Policastro è avvelenata e minacci querele a destra e sinistra! (una tempo fa al Serino medesimo, sul vecchio Satisfiction, io presente) Fra poco, prevedo, a me...
Ps: che dire su l'Unità, sulla quale ritornerò a incazzatura passata, che in uno scambio di mail con un caporedattore mi liquida dicendo sostanzialmente che non sembra ci siano i termini per una diffamazione a mezzo stampa, visto che il nostro collaboratore non la cita mai apertamente (mi dice poi di scrivere una lettera al direttore, cosa che naturalmente farò fare dal mio legale). Peccato che l'articolo del loro collaboratore che ha dato il via a una infangatoria caccia all'uomo (IO!) fosse completamente falso, come falso era l'articolo di Alesassandro Bertante dal quale prendeva spunto, uscito sul Fatto Quotidiano, dal quale giornale, però, io non mi aspetto nulla, quindi quello che viene di buono è benvenuto, il resto pazienza. Falsi, tutti falsi i contenuti dell'articolo da loro pubblicato, come ho certinosamente dimostrato al simpatico caporedattore del giornale fondato da Gramsci che mi ha concesso attenzione. Già, il problema della verità è un problema secondario nel giornalismo italiano, che come sapete reputo il mestiere più antico del mondo, a questo punto Unità compresa: dispiace per i giornalisti che ci lavorano, ma confermo la mia opinione che stando così le cose prima chiude meglio è, anche per il PD.
Il dottor Marco Rovelli cerca di guarire Larry Massino, colpito da una misteriosa malattia che gli fa seminare odio
Post e autore del post in fase di correzione
In flagrante delitro.
RispondiEliminaUna sbornia d'autorevolezza (sigh!) (& burp!)
Larry, mi potresti passare un sinonimo di "arrivismo"?
ilMatt., si può arrivare a.
Paraculismo è troppo facile e generico. Arrivismo artistico potrebbe essere l'ancora facile Paracubismo. Arrivismo Culturale potrebbe invece essere Para Cul Turismo. Letterario non mi viene. Ma ci penso.
RispondiEliminaIl paracubismo so ch'è generalmente praticato a Cuba.
RispondiEliminaPara Cul Turismo mi sembra appropriato, tonificante, ecco.(polic, ser, bion: one nation one satisfigation)
I miei due cent.: arri(no)vis(si)mo lett'erario.
In ogni caso, grazie Larry, gentilissimo (slurp slurp)
ilMatt., I can't get no
Ah, e quanta robaccia sto leggendo a causa tua, Larry (:(
RispondiEliminailMattroll
Matt, a frequentare la gentaccia... si impara a zop picare... non te lo dice mai la tua nonna? Comunque ho trovato un altro nomignolo, adatto per quando frequento certi posti di gran monto: Larry Vista. Come ti sembra?
RispondiElimina(clap clap :) Bell'assaje! Mi par un nomignolo perfetto per quando passi a rivista le riviste ... etc.
RispondiEliminailMatt., hasta la (ri)vista
ricordo che l'anno scorso, proprio di questi tempi, serino se ne stava con baresani al fichissimo caffè taveggia, a dare consigli per la lettura.
RispondiEliminahttp://cosedalibri.blogspot.com/2011/02/letture-tailor-made-se-si-vuole-una-piu.html
poi avranno litigato?
@AA
RispondiEliminaCiò potrebbe far immaginare che l'esercizio di fallocritica o critica del cazzo che viene fatto da anni ai danni di GP è frutto di, come dire, respingimenti di clandestini alle frontiere?
Siamo proprio il più bel paese di merda del mondo.
Scioè, ci si picava allo ZO.P*?
RispondiElimina("Picare" sta per acchiappare [con finalità amorose]? Accussì mi ha detto un amico di Cècina ...)
*Zone Phallocrate, noto luogo d'incontro per scambisti autorevoli.
ilMatt., Bollicino - Data 1983 Etichetta Carosello Durata 5 min : 40 s - Warner Chappell Music Italiana e Star Srl Edizioni Musicali
Caro Larry, un nemico intimo è per definizione qualcuno che si combatte perché rappresenta una parte di noi che non ci piace ...
RispondiEliminaallora mi chiedo: cos'hai in comune con la Policastro, Georgia, la Janeczek ecc, ecc?
E che cosa non hai in comune con Rovelli-Revelli, tuo nemico e basta?
Questa polemica con NI è divertente, fa sentire vivi. Fino a un certo punto. Poi viene 'na tristezza ...
Non solo il problema della verità è secondario nel girnalismo italiano, ma la letteratura è secondaria nel campo della letteratura italiana ... però ci si diverte.
Io è da mo' che farei chiudere Unità e PD.
Al suo posto, prati fioriti e mucche.
Eppure tu sei figlio di operai, se non ricordo male comunisti. Cosa è successo da farci odiare il giornale dei nostri padri, quello su cui era scritta la verità senza discussioni? Sul PD non sono d'accordo con te, lo sai, perché bene o male ha presidiato la democrazia (e ora va all'incasso...)
RispondiEliminaTi piace 'o presepe che mi hanno costruito attorno? A me mica tanto, 'tacci loro! Il fatto è che Rovelli si è comportato da sicario, perché non c'è nulla di vero in quello che dice, a partire dal becero, che usai solo per definire il suo modo di argomentare. Sto analizzando da giorni il rapporto in NI tra me e lui, non c'è nulla che giustifichi tanto livore, se non che le nostre posizioni politiche divergevano, come nel post contro Napolitano, intitolato L'Israeliano Napolitano, che era un articolo di tal Luca Galassi, pubblicato dallo stesso Rovelli, così antisraeliano da imbarazzare finanche Helena Janeczek. Te lo ricordi, dove ti davano del delirante? Si tratta di maggio 2011. Cosa è successo dopo, a parte mie opinioni negative sugli anti tav, espresse pochi giorni prima del fattaccio in uno scambio con Nevio, mai con lo stesso Rovelli? Boh! Sarà stato che facevo sarcasmo contro TQ, la nuova iniziativa degli engagés? Insomma, ci rimugino, per visa che non mi torna che ci sia un sicario senza un mandante. Una volta mi accusavano stalinianamente di avere le manie di persecuzione...
Vuoi sapere cosa ho in comune con la Policastro? In definitiva una parte di conoscenza teorica, la cosiddetta preparazione; ma più di tutto mi ricorda il mio Massimalismo di quando avevo la sua età: ora, per fortuna, non sono più massimalista, sono diventato massinalista...
Il resto è educazione.
Già che ci sono mi complimento con te per il bel racconto che hai pubblicato ieri a casa tua: a volte non capisco tanto i tuoi rigirii mentali, ma se ti servono a produrre roba così elevata, benvengano anche loro. A presto
@ Larry, i miei non erano esattamente operai, anche se erano di ceto medio-basso ... e non erano comunisti.
RispondiEliminaIO ero comunista. E lo sarei ancora, se fosse possbile qualcosa del genere, in questo frangente storico. Non è detto che in un futuro ...
Diciamo che, un po' a la Céline (con tutto il rispetto), proprio perché mi sento veramente comunista, ho in odio tutta l'ipocrisia dell'apparato PCI - PDS - DS - PD.
Non è stata mica la destra a tradire i lavoratori diecimila volte. Dalla destra si sapeva bene cosa aspettarsi.
Il PD è Fabio Fazio ... la Dandini e compagnia bella, cioé gente che rappresenta la buona borghesia con venature Radical Chic, quelli che cazzo i lavoratori va bene ma io c'ho casa a Capalbio, più la sterminata (ma non troppo) serie di wannabe, accomunati soltanto, nell'ultimo decennio, dall'odio per il Merda.
Non riesco proprio a farmelo piacere, Larry. Quelli che slinguano a Monti come salvatore della patria mentre sta finendo di far sprofondare i poveri cristi ... non parlo dei tassisti. Quelle facce da c***o di Vendola (che non è PD, lo so, ma il legame c'è..), Bersani, la compagnia dell'Acqua ecc, ecc.
No, non mi piace il presepe (se ti riferisci a NI), infatti me ne sono allontanato.
Un tempo conoscevo molto bene uno di loro (avrai capito chi) ed è brutto vedere come ci si può trasformare pur di pubblicare la propria roba. Si arriva a mentire a sé stessi, ma ne vale poi la pena? Io non credo.
Riderci sopra è un esercizio salutare, così come è stato salutare sputtanarli per qualche tempo. Ovviamente si sono incazzati come delle bestie, perché capisci, si sentono puri, loro. Ma davvero, non val la pena.
Però c'hai ragione ad andare fino in fondo con sta storia dell'articolo di Bertante. Se ci sono gli estremi della calunnia a mezzo stampa l'han fatta grossa.
Anch'io al tuo posto ci rimuginerei, perché hanno agito da vigliacchi, e se questo tipo di persone produce la nuova letteratura italiana, ne faccio a meno, grazie.
Ma poi faccio proprio fatica a seguire tutto quanto (Minima & Moralia, Le parole e le cose, Nazione Indiana, Il primo amore ...) la vita è troppo breve ... e loro sono troppo incistati in una critica alla Deleuze-Guattari-Foucault, che, senza nulla pretendere, me li ha fatti come due cocommeri ...
No, Larry, al di là delle facili battute sulla Policastro che (purtroppo per lei) fa pensare a tutto meno che alla critica letteraria, tu non hai niente in comune con lei.
Tu sei un accademico in-affidabile, lei è un'accademica, e basta. E' questo il suo limite, poverina.
La conoscenza teorica è importante, ma è più importante avere fatto lavori di merda, almeno per un po'. Magari non fa scrivere meglio, ma potrebbe aiutare ...
Grazie per i complimenti, mi fa molto piacere riceverli da te. Ti so preparato e lungimirante.
Ciao
Larry Massino, noto con piacere che sei sei un duro, e mi rammarico di non averti scoperto prima (ero molto disattento). Quando dici che nazione indiana è "considerato il più autorevole blog letterario italiano" mi viene da ridere:
RispondiEliminat'invito a leggere questo commento che ho lasciato dall'amico Angelini, e anche quest'altro.
saluti.
Uno che monta una rubrica sui furbi mi pare il più furbo di tutti, cioè uno che prende i furbi al balzo: è una buona idea, voglio dire, editoriale, che porta lettori, e i lettori che gli interessano, da una postazione di antipaticissima ve(n)detta... ma poi? poi baruffa ad autolimento e appiattimento di conti.
RispondiEliminaOra, Serino è intelligente e dovrebbe anche saper scrivere, a memoria mia, ma il punto è che si devono guardare le cose che si scrivono, no a chi è indirizzato il pacco e a chi le paste. Anche perché seguendo questo bel livello (di lavabo) a Serino si potrebbe chiedere perché è sempre tutto rose per Vasco.
In italia, nel campo delle liti condominiali letterarie, non c'è verso di prendere la sostanza e piazzarla al centro della discussione.
Se si prendessero da parte i contenuti, la prosa e le idee e si lasciassero a parte le persone che le veicolano (e con loro le piccole e le grandi vittorie e sconfitte di ognuno), il mondo (delle lettere) sarebbe molto migliore, perché prima di iniziare una battaglia, si dovrebbero riempire i foglietti di idee, no di croci e foto segnaletiche. Ed è questo che non conviene a molti.
Chiediamoci perché mai un Celati o un Rugarli o un Di Ruscio sono fuori da queste logiche piccolo-borghesi da pianerottolo? perché sono sempre i prosatori dalla prosa meno interessante a muoversi a bande, armate, e a fare a spinte coi nemici? a cercare di emergere nei modi più viscerali e a voler fare la carriera?
A me tutto questo teatrino viene a noia, questo arrivismo, questo taglieggiamento collaterale alla scrittura, questo schifo di provincialismo parrocchiale...
Non c'è da fare l'imitazione agli specchietti retrovisori, è sbagliato guardare indietro, lo so, ma qualche anno fa, quando i grandi scrittori e i grandi intellettuali potevano ancora fare "polemica" sui giornali senza provarne vergogna perché non si era ancora arrivati a questo rissoso consesso di iconografi, (l'abbiam detto tante volte) Pasolini diede del "troll", del teppista in realtà, a Manganelli, ma lo fece sulla produzione di Manganelli, forse anche per un sotterraneo prurito, ma sulla sua letteratura.
E Manganelli scriveva sulla prosa di Pasolini, non sulla sua persona pubblica o privata.
Erano come due grandi giocatori di dama, e non avevano e conoscevano nulla che s'assomigliasse a questa mortifera volgarità- perché della volgarità si sta parlando.
@ Dinamo
RispondiEliminaSempre per guardare un po' indietro, c'è la formidabile polemica di Giuseppe Berto (Berto e Buzzati sono i miei due numi tutelari italiani, poi ci sono gli altri ...) contro la giovane Dacia Maraini vincitrice di uno Strega perché amica di Moravia. Berto fece una filippica contro l'ipocrisia della pastette che premiano bambocci e bambocce mediocri solo perché ... ecc, ecc. Fu rissa, la Maraini scoppiò in lacrime e scappò dalla sala e Berto ebbe l'ostracismo dalla scena culturale "ufficiale" italiota per sempre. Tant'è vero che morì mezzo dimenticato in Italia, pur se ben conosciuto all'estero.
La pochezza e il provincialismo letterario sono una tradizione ben radicata.
Dovremmo magari essere noi a fare un passetto avanti ... ma non me la vedo bene. Non ancora.
Troppi pesci in uno stagno piccolo. E, come dice Larry, c'è in giro assai permalosità.
Quello che volevo dire è che i colpi bassi, ad personam, si davano anche illo tempore ...
RispondiEliminaMassimo, non lo dubito che i colpi (dei) tassi arrivavano anche prima, e sai che non apprezzo la nostalgia, però bisogna riconoscere che i lavabi del discorso sono calati di brutto. Inutile a volersi incaponire. Il brutto è che chiamare l'idraulico, in questi casi, è peggio che tenersi i lavabi così scassati... costerebbe davvero caro.
RispondiEliminauno che vuole fare l'idraulico sai chi è? Inizia colla esse(lunga) e finisce colla o chiusa.
Il punto bello grosso che nessuno dice per come è sarebbe: ma se uno, tapino, vorrebbe che la sua mercanzia possa avere quel minimo di visibilità occorrente per non più definirsi hobbista, si trova, sempre lui tapino, preso in mezzo a codesta giostra di teste di c***o arroganti, che gli verrebbe da mandarli a c**o ma non può, perchè dice: ma se poi uno di questi mi aiuta ad avere quel minimo ecc, ecc. non si sa mai com'è, no? E quindi non posso mica mandarli a c**o come meriterebbero, perché, come si sa, non si sa mai.
RispondiEliminaE quindi il tapino continua a prendere questa massa di ******* come riferimento per le sue aspettative. L'universo di questi lit-blog e camarille è tutto qui.
C'è tutto un pullulare di aspiranti qualcosa, intorno a queste fiere della vanità, che mette a disagio.
Come aggirare questa gente e provare lo stesso a soddisfare le proprie legittime aspirazioni?
Semplice: non si può. Con loro (se non sono quelli, sono quegli altri, se non è il blog delle riserve è quello soddisfatto di sé, ma ce ne sono altri, tanti, tutti collegati in un modo o nell'altro con chi guida l'industria cartacea) o contro di loro, cioé il nulla.
Questo è il fatto.
Nella loro pretesa di innocenza (!) sono totalmente inseriti nel sistema, lo alimentano e formano un solido anello di un'unica catena ... questo è il fatto.
E' per questo che non accettano critiche. Oppure formano fazioni che si scannano tra loro, si fanno favori, si tradiscono, si calunniano, si sputtanano, si leccano a vicenda ... tutto per non morire.
Il sistema è talmente avviluppato su se stesso che inserirsi da qualche parte senza toccare nulla, è quasi impossibile. E anche se ti riesce una volta, se vuoi continuare devi turarti il naso: a meno che non ti piaccia la puzza. GLi è un bel casino. O rinunci ai sogni di gloria (vabbé) e sei arruolato nella truppa (in una delle truppe).
O un aristocratico anonimato, o la puzza ...
@Paolo Ferrucci
RispondiEliminascusa, non ti avevo visto. Benvenuto e grazie per le belle parole. Torna quando vuoi, ma non farmi così ingenuo...
@Dinamo
chi è che vuol fare l'idraulico?
@Massimo
vogliamo dire una buona volta che il feudalesimo in questo paese non è mai finito? La Maraini è anche di Fiesole, vale a dire che sono suo compaesano... Ma come si fa? Giorgio Manganelli, mi pare, diceva che Moravia aveva risolto tutto: " ha la moglie che scrive meglio e l'amante che scrive peggio ".
Boh. Mia nonna mi ha raccontato che più o meno cinquant'anni fa, un poeta che inizia per S e termina in I scudisciò a colpi di liale Cassola e un altro che non ricordo ..
RispondiEliminaLarry, davvero nn hai capito chi è il fontanierat(t)ore calvo?
ilMatt.
E mo' voglio capire pure io ... chi è S.....o?
RispondiEliminaMatt, mi sa che sei il più arcuto del gruppo. Tra l'altro se stai dove sto io, se cioè io e tu siamo compaesani come il gruppo dei fiesolani, ti offro una bibita d'acqua al bar dei cinesi dove sto sempre quando giocano-forza le squadre della serieB win: te la offro mica perché hai sgamato Saviano che vole riparare le conduttere dei patri cessi fissando col trapano tutti gli scrittori al lavabo alto dell'impegno sociale, quanto perché invece di "idraulico" mi usi "fontaniere".
RispondiEliminaPerò ti dico che il meglio, a sinonimi, per "idraulico", che la vocabularia ci offre è "TROMBAIO".
@Larry
RispondiEliminaIl feudalesimo in questo paese non è mai finito
Maro' e io che mi pensavo a qualche nazindiano comune ... so' proprio incenuo.
RispondiEliminaMa voi siete tutti centro-italici, mi sa. L'unico polentun sono io. Polentun non del tacco, ma della punta.
Bella Fiesole, Bella Firenze, Bella la Toscana tutta. Bella pure l'Umbria e belle le Marche, da dove, se non ho capito male, arrivi tu, Dinamo.
Ma può darsi che invece non ho capito 'na fava.
Sto quasi alle marche(tte), Massimo; ad ogni modo: marche sporche.
RispondiEliminaNon sono marchese ma Napolitano plebreo.
RispondiEliminaVivo al piano di sopra di una magione atticua ad un super mercato cinese volante (qui da me i cinesi volano ...).
Non firmo bollettini, ma gioco bollette.
Al San Paolo ci vado in metro. Di rado col taxi. Durante l'estate con la fantasia. O con un ape.
ilMattolini
Matt sei in forma! Quasi quasi ti aggiungo una B alla patente, ti faccio CBF, Clown Buffono Filosofo.
RispondiEliminaDopo sgabelli, banane, dildo in ceramica (in qualità di buffon giovane) e ci-trull (cit.), è ora che di buona lena mi ci menti nella particina di un bi-locale ad Alberobello, ovvero: un figo Bi-trull-o.
EliminaGrazie per la promozzione, Larry. ;)
ilMatt. ps: stasera Coppa Italia. Non ci sarò. La nonna mi offre una Clitennestra e non posso dirle no. In sala avrò tempo per le prossime puntate. Devo architettare una giocata su Genoa-Napoli che preveda (arrischiando una cifra non superiore ai 50 euri) come soluzione finale un 2-2 o un 3-3 (con l'auspicio di un 3 a 4, a cui forse un cinquino potrei inchiodare ... vedremo :)
pps:G-N 3 2. Pronostico sfiorito di una 'ntecchia senza che mai sbocciasse per davvero. Chesìmpiccasserotutteventidue!
EliminailMatt., Anno Giocastico 2011/12: + 3721,43€