Larry Massino is back, dispartito, tornato at home. Un caloroso abbraccio a tutto il suo pubblico, Floarea, Davide, Rita, Francesco: meno dei 25 lettori che immaginava di avere Alessandro Manzoni, ma senz'altro più qualificati.

martedì 31 gennaio 2012

Non succede mai niente (IV)


Quando c'è il merito c'è tutto


Il Presidente Mario Monti dovrebbe cacciare il viceministro Martone. Non tanto per via che dopo avere detto quello che ha detto si è scoperto che è raccomandato. Figuriamoci: la raccomandazione e l'Italia sono la stessa cosa. Quanto perché è un dilettante che non si è fatto raccomandare con le dovute cautele. Una persona perbene, oggi, si fa raccomandare a incrocio, vale a dire che baratta le conoscenze del proprio padre con le conoscenze del padre di qualche persona fidata.


Come si dice? Onore al merito? O il merito è una questione d'onore? Non mi ricordo



SATIRA DA MORI' DA I' RIDERE. Domando allo stimabile Senesi Vauro: rispetto alle secondo lui (anche secondo me) riprovevoli posizioni filoisraeliane e filosioniste, cosa differenzia la deputatessa PDL ed editorialista del Giornale diretto da Alessandro Sallusti, Fiamma Nirenstein, dal suo collega di lavoro in tv e vicedirettore nella carta stampata, Marco Travaglio? Il ben noto giornalista giudiziario, ad esempio, secondo il giornalista Paolo Barnard (che a sua volta ha una posizione politica che non mi piace, specie negli ultimi tempi, nei quali tende assai al complottismo, ma che tuttavia non è stato querelato  per diffamazione a mezzo stampa da Marco  Travaglio), dice questo:

Israele non sta attaccando i civili palestinesi. Israele sta combattendo un’organizzazione terroristica come Hamas che, essa sì, attacca civili israeliani ”.

Fiamma Nirenstein, scrive cose così, come quelle sotto, in un articolo che ha questo titolo Guantanamo, il carcere che ha salvato l’Occidente (clic),  uscito sul Giornale, dal quale del resto proviene Marco Travaglio:

" È facile essere contro la tortura dopo tanti secoli di orrori, dopo che, dagli eretici alle streghe o semplicemente ai nemici, i diversi inquisitori hanno estratto così tante false ammissioni. La giurisprudenza moderna che discende dalla Convenzione di Ginevra, che regola fra l’altro la questione dei prigionieri nei conflitti, ha dunque proibito di farne uso. Ma questo è il vecchio scenario in cui i soldati catturati, deposte le armi, divengono docili prigionieri in attesa della pace. Guardiamo invece alla contemporanea guerra del terrorismo islamico, in cui alcuni uomini di Al Qaida non depongono mai l’arma principale, quella del fanatismo. Essi continuano fino alla fine la loro guerra, anche in detenzione, e sono ben allenati a affrontare la tortura e la morte. Proviamo a immaginare di avere catturato un terrorista che ha appena compiuto una strage. Egli stesso annuncia un nuovo attentato. Potrebbe essere proprio quello all’autobus che porta tuo figlio. Come estrargli la giusta informazione per fermare la strage? E come impedire che il terrorista continui nella sua guerra? "

Mah. Che vi devo dire?


Protesta di un detenuto in attesa di giudizio

Abbiamo un ministro della giustizia che sulle carceri la pensa come Fëdor Michajlovič Dostoevskij, che un paese civile non può avere carceri incivili.  E abbiamo Antonio di Pietro, proprietario della ditta Italia dei Valori (mobiliari e immobiliari), all'opposizione. la Lega Nord allo sfascio. Berlusconi fisso in tribunale. Il comico in declino Beppe Grillo ancora fuori dal parlamento. Napolitano Presidente della Repubblica, con consiglieri i suoi vecchi amici riformisti Emanuele Macaluso e Alfredo Reichlin. Cosa si può volere di più dalla politica?


disegno di Gerry Turano


Oggi inauguro questa rubrica giocosa. Partecipate numerosi. Chi indovina vince una paper ella.

" ...il web è un contenitore senza fine né inizio, ricettacolo di impunità, di pornografia, a volte di violenza e di truffe, spesso di vuote chiacchiere. Ma è anche sapere, occasione di scambio, strumento di civiltà e di conoscenza. Sta soprattutto a noi, ai cosiddetti intellettuali, dare il buon esempio, per fare del web un’arma pacifica, di tolleranza, di apertura verso l’esterno, sempre di più "




A me gli spettacoli di Romeo Castellucci e della Societs Raffaello Sanzio non sono mai piaciuti. Tanti anni fa, ad una recita romana di uno dei suoi soliti spettacoli provocatori lirici spirituali, alla battuta dell'attore “ siamo tutti angeli “ o qualcosa del genere, una spiritosa persona del pubblico, regista ricercativo a sua volta, si alzò gridando: QUA SIAMO TUTTI COMPAGNI! Ci fu una risata generale. Parte del pubblico probabilmente pensò che si trattava di una trovata registica.  Lo spettacolo andò avanti. Noi continuammo a ridere tra i denti, di più fuori (dai denti e dal teatro).  Ciò non significa che io non debba difendere il diritto di Castellucci di fare il teatro come più gli garba, e quello del pubblico di andarlo a vedere. Io non ci vado.

Insomma, considero orribile e a dir poco reazionario l'atteggiamento protestatario di certi politici e di certi credenti (che in ogni caso portano acqua con le orecchie alla compagnia teatrale di Castellucci, mettendola al centro del dibattito sul novativo teatrale, fatto che, come ho già detto, secondo me non merita, ma per ragioni di estetica teatrale, no di blasfemia). Però... C'è un però grosso come un pianeta: come si comporteranno gli intellettuali, mettiamo il sostenitore della Stato di Israele Gad Lerner, che lunedì scorso ha ospitato in studio il regista e la direttrice del teatro, Andrée Ruth Shammah, a sua volta legittima sostenitrice dello Stato di Israele, quando nella stessa situazione si troverà qualche artista considerato inopportuno da frange estremiste della comunità ebraica? Si avrà per esempio diritto (esteticamente non si potrebbe parimenti, ma tant'è) di fare uno spettacolo sulla carneficina di Stato, con la registrazione del martire pacifista  Vittorio Arrigoni che accusa lo Stato di Israele di essere criminale (secondo me abbastanza a  torto, o meglio, non completamente a ragione), e che invita Roberto Saviano, tutt'ora taciturno,  a prenderne le distanze, e che sullo sfondo di una foto di uno dei padri fondatori getta qualche cosa di liquido che evoca la merda?


Mi risulta che il nulla, al contrario del senso, e del bene... non ha mai fatto male  a nessuno



Aspettando Godot. In un articolo, il critico Vivian Mercier scrisse che Beckett "ha realizzato il teoricamente impossibile, un'opera in cui non succede nulla, ma che tiene incollati gli spettatori ai loro posti. In più, considerando che il secondo atto è una ripresa leggermente differente del primo, ha scritto un'opera in cui non succede nulla, due volte." Hai detto nulla!  Che genio che era Beckett.

E poi,  il nulla è parte non còlta del senso, nient'altro.



Scrittori giovani  schierati a difesa dell'autorevolezza critica


Potrebbe essere che certi letterati si sentono sempre attaccati perché sono in guerra permanente?

Giorgio Manganelli in articolo su potere e vilipendio nota che la parola infangare è di ambito militare: “ infatti neanche mamma esercito puoi insultare: più esattamente, ogni tentativo di dar osservazioni anche moderatamente eccitate rientrano nel verbo “infangare”, che pare specifico dell’esercito, così che, anche a provarcisi, è praticamente impossibile infangare qualsiasi altra cosa “.





Chomsky: “ una lingua è un dialetto con un passaporto e un esercito



Giornalista dell'Unità che per prudenza si colloca al centro della corrente


La mamma degli infangatori, notoriamente,  è sempre incinta.
Dice che ce l'ho con l'Unità. Per forza. Se ancora negli articoli di quel giornale si definisce Elemire Zolla intellettuale di destra (clic)... Praticamente consegnandolo legato mani e piedi allo spritualismo che fa da piattaforma estetica e ideologica ai nuovi fascisti. Per via del suo interesse per Tolkien, al quale Zolla fece la prefazione nel lontano 1969.

Ad ogni modo, Zolla, il grande studioso e intellettuale Zolla, la pensava così:

" Oggi mi sento libero, persino esultante perché sono scomparse le due forze che mi avrebbero volentieri chiuso in un campo di concentramento: nel 1945 ebbi la gioia di veder crollare il fascismo e ora di vedere svanire l' Unione Sovietica e il comunismo. Una volta sciolto, lascio i vecchi istituti politici azzuffarsi nel combattimento e ne distolgo lo sguardo? "

Passo tratto da un articolo commemorativo di Cesare Medail sul Corriere della Sera (clic), giornale (di destra?) sul quale Zolla scrisse a lungo.

Insomma, L'Unità, se vuole denunciare gli intellettuali di destra, non farebbe meglio a cercare tra gli intellettuali che razzolano attorno al PD e che a volte pubblicano sull'Unità, o vengono celebrati o intervistati o recensiti sull'Unità?  Tanti scrittori giovani, per esempio, che Goffredo Fofi (a proposito, ce l'ho con l'unità anche perchè non trovo più i magnifici pezzi di Fofi, che la domenica centellinavo qui l'archivio che consiglio a tutti di frequentare, ché ci sono articoli sia belli che bellissimi; invece che non pubblichino più i pezzi di Vincenzo Cerami non me ne frega nulla),  ha definito poco tempo fa, proprio dalle pagine dell'Unità, di destra? L'articolo aveva per titolo proprio questo:

I giovani scrittori sono di destra? (clic)




Rigore, secondo la notoria definizione di un grande  maestro di filosofia, il serbo Vujadin Boškov, è quando l'arbitro fischia. Ma poesia, quand' è? Secondo me, poesia è quando un essere umano emoziona un altro essere umano.



Post e autore del post in fase di correzione (Ah, Basaglia!) Hanno collaborato il cuginetto umorista in erba  Larry Svizzero e il critico letterario italo portoghese Larry Giuseppe Do Santos

12 commenti:

  1. Io un anacoluto nemmeno a dilapidar patrimoni.
    Sicché leggo e me ne sto zitto e muto.
    (Mi sono arricreato!:)

    ilMatt., Larry la speaker radiophonica l'ho indovinata col trucco ... gl'indo vin indo vin elli falli più duri ...

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    1. ps: la merda che puzza di merda mi fa tanto Verga.

      ilMatt., un pescatore bastonato

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  2. Matt, secondo me l'in do vinello non l'hai in do vinato.

    Ti assicuro che Carmelo Bene, la stessa merda, l'avrebbe fatta profumare delle migliori essenze.

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    1. 2. Al meno di menta.

      1. Il pronome di carta a forma di papera non intrattiene anziane lettrici piranha nelle ore pomeridiane?

      ilMatt., "il nulla è parte non còlta del senso" null'altro.

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    2. ps: ti piace Larry Creato? :P

      ilMatt., fine cazzeggi(o). STOP.

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  3. Una mitraglia d'emozioni. Ce n'è di succo!
    Lo spunto sul nulla è interessante, parte non colta del senso.

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  4. a proposito di galera
    maria.m



    Giustizia: il male-Fatto; perché un quotidiano, diretto da un non forcaiolo, s’ispira a Grillo?
    di Luigi Manconi



    Il Foglio, 31 gennaio 2012



    Ma com’è possibile che un quotidiano importante e serio come il Fatto affronti la questione cruciale, e terribilmente politica, del carcere quale precipitato dolente e oltraggioso della crisi del sistema della giustizia, nella maniera in cui l’affronta? Stupisce che un giornale, guidato da un direttore intelligente e non forcaiolo come Antonio Padellare, al fine di criticare la norma che prevede un più ampio ricorso agli arresti e alla detenzione in regime domiciliare, ricorra al seguente argomento: “Da che mondo è mondo i delinquenti sognano di scontare la pena “in luogo diverso dal carcere. Possibilmente a casa propria” (mercoledì 25 gennaio).
    E perché allora non aggiungere anche: “Da che mondo è mondo l’uomo è una bestia”? E magari: “Da che mondo è mondo la femmina è un po’ mignotta”? Insomma, ci sarebbero argomenti di tempra migliore, più raffinati e soprattutto più robusti, per contestare i provvedimenti proposti dal ministro della Giustizia e dal Parlamento.
    Dunque, è mai possibile che una questione così significativa e dalle implicazioni etiche così profonde - l’idea stessa di pena e della sua esecuzione - venga sempre buttata in caciara? O, al più, trattata con argomenti di cortissimo respiro, quando non falsi, e tutti ispirati a una visione angusta e strumentale? Ma è possibile che per una qualche parte della sinistra le categorie giuridiche e i riferimenti ideali siano sempre quelli di giureconsulti della levatura di Beppe Grillo e Antonio Di Pietro?
    Ho parlato di implicazioni etiche non a caso: “Da che mondo è mondo” ci si interroga sul significato della pena, sulla sua fondazione giuridica e morale e sulle sue finalità. Dunque una pena equa e certa è l’esito di molte esigenze e di altrettanti vincoli. Non sola retribuzione simbolica né esclusivamente prevenzione generale, la pena deve rispondere in ogni caso a una sua moralità interna, dove proporzionalità ed efficacia, moderazione e flessibilità costituiscano condizioni ineludibili. E non allo scopo di umanizzare la pena (che è l’obiettivo minimo da perseguire), bensì di renderla coerente con i suoi presupposti e i suoi requisiti, che sono quelli propri di una sanzione legale.
    La quale, del resto, se venisse indirizzata solo verso l’afflittività, anziché verso il principio del reinserimento sociale, rischierebbe “di strumentalizzare l’individuo per fini generali di politica criminale (prevenzione generale) o di privilegiare la soddisfazione di bisogni collettivi di stabilità e sicurezza (difesa sociale), sacrificando il singolo attraverso l’esemplarità della sanzione” (Corte cost., sent. 313/90).
    D’altra parte già Hobbes affermava che “nel comminare le pene non bisogna preoccuparsi del male ormai passato, ma del bene futuro: cioè non è lecito punire se non con lo scopo di correggere il peccatore o di migliorare gli altri con l’ammonimento della pena inflitta”. Ne discendono conseguenze assai concrete. E ne discende, ad esempio, il fatto che la permanenza coatta in situazione domiciliare (in arresto prima del processo, in detenzione dopo) è, né più né meno, che una forma di reclusione. Ovvero di privazione della libertà. Di conseguenza, una delle misure massimamente afflittive previste dalla nostra Costituzione, dai nostri codici e dalla giurisprudenza. Tutto il resto è superfluo: e, nel diritto, ciò che è superfluo è di danno.

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  5. Nonostante il fondamentalismo islamico sia il peggio che poteva capitare a questo povero secolo, su Israele le mie posizioni sono sempre state nette. Sono dei razzisti, degli assassini della peggior specie, e in più avallati dal consenso civile.
    Zolla, come Eliade, sono considerati di destra, come tutti quelli che esplorano le radici arcaiche delle nostre civiltà moderne ... poi si sa, dove c'è un elfo o uno hobbit, lì sta in agguato una camicia bruna ...
    Su i' teatro novativo c'hai raggione ... la merda a teatro di novativo c'ha poco o nulla ...
    A me Fiamma Nierenstein fa venire l'orticaria. E' un prodotto antiumanistico della peggior specie ...

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  6. @Maria

    grazie (il Monnaccio non è che è invecchiato, è che è proprio vecchio; il Cecche già tanti anni fa gli cantava al telefono " Vecchio, ti chiameranno vecchio... ").

    Lo sai che io tifo per Luigi Manconi First Sir, in quanto marito di Bianca Berlinguer, che non solo in virtù del nome che porta (ma la magia del nome conta!) vorrei vedere un giorno a capo dello sgangherato stivale. Ai giustizialisti di sinistra (o sinistri?), che si dimenticano sempre di essere espressione di una minoranza del paese, mi verrebbe voglia di augurare che le maggioranze popolari, sempre più inferocite, li prendessero a bersaglio del loro bisogno di vendetta, e li giudicassero colpevoli mediante giudizio popolare di piazza. Invece mi limito a battermi con le idee, semplicemente, in modo da render sempre più minoritarie e politicamente insignificanti le posizioni politiche, in particolare di politica giudiziaria, di Grillo, Travaglio e Di Pietro, come dovrebbero fare tutte le persone civili (e intelligenti, perchè di solito il giustizialismo fa più vittime tra la povera gente che tra i capi, che in un modo o in un altro riescono a sottrarsi al giudizio sommario).

    @Massimo

    credo sia legittimo pensare quello che tu pensi di Israele, perché ne hanno fatte davvero troppe ai poveri palestinesi. Ma io la penso diversamente da te, perché credo pure che la forza in politica conta. Non dimenticare mai, in questo senso, quanta forza è stata usata nel corso della storia contro gli ebrei, ma più ancora nel corso di vita del loro piccolo Stato. Non sottovalutare il fatto che Israele ha dovuto subire attacchi da parte di Stati confinanti sulla carta assai più forti. Insomma, Israele è oggi una potenza militare, difende la propria sopravvivenza, seppur in modo secondo me sbagliato; ma voler combattere gli errori governativi di quel legittimo Stato con l'indignazione è un po' da frivoli: bisognerà un giorno riuscire ad avere un diritto universale, un tribunale riconosciuto da tutti, le cui sentenze verranno rispettate. Peraltro ci stiamo andando, al rafforzamento degli organismi sovranazionali, da ormai un cinquantennio (sostanzialmente dal tanto avversato Concilio Vaticano II), non a caso con l'opposizione sociale e politica di tanti e tanti reazionari, che agiscono in genere in nome della salvaguardia delle identità locali e delle CULTURE particolari. Pensaci. Ciao.

    @Matt

    non hai in dovi nato. non far troppa confusione, che tra poco ci sono le pagelle, e nella condotta stai scarso.

    @discepolo

    grazie assai.

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  7. @Massimo, Larry

    Tengo un amico che s'è fatto rabbino. veramente sta studiando, come un mulo, per diventare rabbino, e fa tutte le cose ortodosse, segue tutti i precetti, che si devono fare per essere ebreo ortodosso, col fratello che quando lo vede trafficare cogli interruttori e i precetti della luce gli dice "ohh, wagliò tu sì tutt' scemo"... perché sto amico mio è nato in una famiglia cattolica. S'ha cunvertito.

    Quando parliamo di religioni ché sa che sono appassionato, e io gli dico che lo Stato di Israele ammazza barbaramente civili inermi, lui mi dice che me ne devo andare a fanculo, che se le cose non le so è meglio che sto zitto. dice che Israele è stata attaccata da tutti gli stati confinanti da tutte le parti, e che difendendosi ha vinto delle guerre (portando la guerra in quei posti). si volevano prendere Israele? mo se la sono presi nel culo, dice.

    dice pure che non capisce perché chi come me s'è allontanato dalla religione poi venga a parlare di amore universale (che io non parlo poi d'amore universale, semmai di più soldi per tutti)...

    io la prima volta che ho sentito parlare organicamente di quello che dice Larry, cioè di un diritto universale, è leggendo un libro dell'antropologo Remotti che si pronunciava abbastanza contro le barbarie delle culture particolari (compresa la nostra) in difesa dei diritti della libertà della persona, diritti universali.
    la cosa mi convinse subito. però su come realizzare questo diritto non so, per ora seguo quello che si fa in campo di diritto europeo... ed è un gran casino...

    a me la frase di questo post che m'è piaciuta di più è "Mi risulta che il nulla, al contrario del senso, e del bene... non ha mai fatto male a nessuno" (anche se non ho capito se è di larry o del maestro nelle interviste del Quattro momenti su tutto il nulla").
    l'altra frase, quella sul nulla parte non colta del senso, non è che non sia bella, ma non mi suona nuova, la diceva sempre mio nonno prima di aprire e mangiare l'arancia, colta nel suo orto senza senso.

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  8. Dinamo, se avessi citato l'avrei scritto, non ti pare? Ho messo quella precisa foto giusto per segnalare l'affinità di pensiero coi maestri che tu ricordi, se vuoi anche il probabile plagio, contro il quale io non ho nulla (e nemmeno loro). Infatti, come mi insegnarono Paolo Ciarchi e Paolo Rossi, i quali l'avevano appreso dal maestro Dario Fo, il plagio è una arte rispettabilissima, e quando la pratico come si deve, con il cazzo che mi faccio beccare da te. Ad ogni modo...

    Sul resto direi che basterebbe rafforzare gli organismi che ci sono, senza vaneggiare di governo mondiale. Infatti basterebbe funzionasse l'ONU senza diritto di veto, e che funzionasse il tribunale internazionale facendo ratificare il trattato da tutti. Invece un sacco di paesi, tra cui USa e Cina non hanno ratificato; e non ha ratificato nemmeno Israele, guarda caso, incresciosa circostanza che rende improcessabili gli eventuali crimini contro l'umanità commessi dai suoi governanti.
    Ciao.

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  9. Larry, anche io venero la bell'arte del plagio fatto ad arte, delle volte la pratico con spudore, delle volte col cazzo che mi faccio beccare da te e dagli altri (infatti non farmi sputtanare in pubblica piazza....)... si segue la regola del Marino che diceva ai glossatori del tempo: io scopiazzo alla grande, ma voi non sapete dove andare a cercare. gli è andata abbastanza bene per più secoli. ora l'hanno sfoderato tutto.
    comunque, De André non era un artista? allora il plagio è arte.

    è vero, avresti scritto la citazione se avessi citato, solo che stava sotto la foto di CB in una temperie tematica affine e poteva anche bastare quella, magari t'eri scordato solo gli apicetti... le chiedo venia :)

    So delle illustri firme mancanti... così come puzza come un gatto morto la morte di Arrigoni.

    ciao

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