Larry Massino is back, dispartito, tornato at home. Un caloroso abbraccio a tutto il suo pubblico, Floarea, Davide, Rita, Francesco: meno dei 25 lettori che immaginava di avere Alessandro Manzoni, ma senz'altro più qualificati.

mercoledì 25 gennaio 2012

Nuovi fascisti e vecchi tradizionalisti, Forza Nuova e CasaPound, Romeo Castellucci e Carmelo Bene

Essere o non essere fascisti?

Forza Nuova e Militia Christi? 20 persone? Di 20 persone parlano i giornali... o di 100 persone presenti alla messa tradizionalista celebrata dal padre lefebvriano don Floriano Abrahamowicz.  Mah! Nun me fa parlà... il Corriere la mette così:

Momenti di tensione in via Pier Lombardo a Milano, quando una ventina di militanti di Forza nuova ha provato a raggiungere il teatro Franco Parenti. I forzanovisti sono stati immediatamente circondati da polizia e carabinieri che presidiano in massa l'intera zona del teatro e quando si sono seduti per terra sono stati sollevati di peso e portati in via Svetonio dove intorno alle 20.15 sono stati identificati. Nel frattempo si è conclusa la funzione religiosa celebrata nella vicina piazzale Libia dal padre lefebvriano don Floriano Abrahamowicz a cui hanno partecipando un centinaio di integralisti cattolici provenienti dal Veneto e da Roma e legati in particolari ai movimenti Christus, Militia Christi, Italia Cristiana e Fondazione Lepanto.

Comunque... Il teatro era pieno. La stampa e la TV parlano finalmente di teatro. Come minimo c'è da auguararsi che gli imbecilli piglino di mira altri spettacoli...

Piuttosto, segnalo una cosa davvero grave per il nostro teatro: i fascisti nuovi di CasaPound si stanno sempre più impossessando della memoria di Carmelo Bene, meditando addirittura di passare dal nome CasaPound (per via che la figlia del poeta si è inviperita e li ha portati in tribunale) a CasaBene, con il consenso, a  quanto pare,  della sorella del grande leccese. Ciò avviene perché c'è un vuoto culturale enorme, nel senso che le istituzioni teatrali non si sono occupate, in questi anni, di nutrire la memoria degli spettatori e dei cittadini (ma direi anche dei teatranti, che probabilmente Bene lo trovano ingombrante, visto quello che producono, dal teatro civile alle nuove drammaturgie, che di nuovo purtroppo non hanno assolutamente nulla). Insomma, bisogna che le grandi istituzioni, i grandi teatri, si impegnino affinché il vuoto diventi pieno, per esempio intitolando un'intera stagione a Carmelo Bene, la prossima. Potrebbero cominciare i teatri diretti da Mario Martone, Gabriele Lavia, Luca Ronconi e Carlo Cecchi.


Link:

Corriere della Sera su CasaPound - Carmelo Bene:

Romagnanoi su prima Castellucci a Milano:

Romagnanoi su messa lefreviana davanti al teatro:


Quattro imbecilli e fascisti avrebbero cercato di impedire l'ingresso al teatro (averne!):


La versione del Giornale:


La versione dell'indignata speciale Conchita de Gregorio, dal blog Lipperatura:


La versione di Romeo Castellucci, dal sito Doppiozero:

http://www.doppiozero.com/materiali/scene/oltre-l%E2%80%99osceno-intervista-romeo-castellucci

La versione di Repubblica e Corriere

http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/messa-in-strada-o-messa-in-scena-e-finita-a-castellucci-tarallucci-modesta-protesta-34756.htm


Lo scrittore Tiziano Scarpa arriva al punto: non è sicuro che uscire dal campo della finzione faccia così bene al teatro. Clic

Sull'Unità intervengono la figlia di Carmelo Bene, Salome, e la moglie, Raffaella Baracchi, naturalmente contro l'utilizzo del nome. Clic

43 commenti:

  1. La cosa che fa riflettere è che le teste (di) rapa(te) di CasaPound cerchino ancora una volta una celebrazione passando per l'arte. Potrebbero chiamarsi in tanti modi, non so quanti nomi della loro mitologia sono permessi per legge (forse tutti, non lo so), ma perché andare proprio a cercare legittimazione dall'arte? Mi rendo conto che siamo davanti a una domanda che può aprire alcune piste, così come può risultare una stupidaggine.
    Gli è che, per quanto si possa congetturare, il nome di Carmelo Bene è talmente alieno da una qualsivoglia organizzazione fascista da reclamare quasi l'intervento del parlamento europeo, o dei caschi blu. o forse sarebbe meglio come dici rinfrescare la memoria sul suo ruolo artistico e basta, ridargli quello che merita per il grande teatro che ha prodotto.
    Purtroppo le esternazioni del Carmelo Bene pubblico per intervista o per televisione non sono sempre state capite fino in fondo, per la loro carica di polemica e rottura della convenzione e del buon senso, capace com'era di mandare in tilt le più oliate trasmissioni come il MCS o altre, spezzandone i cordoni del perbenismo e del conformismo. Forse, c'è da aggiungere, il Carmelo Bene televisivo avrebbe dovuto usare qualche goccia in più di buon senso e non cascare in altri sciocchi cliché, non troppo meno sciocchi di quelli che si prefiggeva di disintegrare colla sua presenza scenica.
    Ciò non vuol dire che un manipolo di neofascisti possano cooptarlo. Il teatro di Carmelo Bene è stato tutto l'inverso delle loro insulse istanze politiche. Sarebbe oltremodo vergognoso ripugnante e mostruoso che si permetta di intitolare una casa di intolleranza, autoritarismo e fascismo, ad uno dei più grandi artisti del teatro di sempre.

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  2. CasaXxxx, suona xxxx per uno ospizio di neo nazionalsocialisti. Tutto è xxxx quel che de-finisce il Xxxx.
    Massacriamolo, annientiamolo ben benino il Xxxx: de-ridiamolo.

    ilMatt., mannaggia ô Pataturco!

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  3. La figlia di Pound si è inviperita. La moglie di Céline non ha voluto che Bagatelle per un masascro fosse ristampato, lei viva. E, se non sbaglio, è quasi centenaria, ma vive ancora.
    Queste donne non vogliono far rimettere le cose al loro posto. Pound era fascista: è giusto che una associazione fascista si appropriasse del nome. A Pasolini che Pound fosse (stato) fascista non gliene calava più di tanto. Lo acclamava per quel grande poeta antiborghese che era.
    Il discorso è complicato assai e spinoso.
    C'è molto di poundiano in Bene. E dato che non si può certo definire Bene uomo de sinistra, la tentazione per casapound è forte.
    Ripeto: il discorso è dolente assai e assai spinoso.
    Il novecento è ancora vicino, troppo.
    Il movimento dei centri sociali di destra e sinistra è un capitolo a parte della sociologia.
    C'è un bisogno di "agire sul territorio" (espressione orrenda) da parte dei giovani, i quali, a seconda della loro indole, dei loro condizionamenti, o semplicemente della zona, confluiscono da una parte o dall'altra.
    I fatti di Firenze, come al solito, hanno creato un polverone immenso. Per gli psicolabili pericolosi certe idee (tipo l'antimondialismo) sono benzina sul fuoco.
    Saviano, se non sbaglio, ha avuto un incontro (o progettava un incontro) con Casapound. Immagino che ora se ne terrà alla larga.
    Pasolini, lui, no: non se ne sarebbe stato alla larga.
    Posso immaginarlo, entrare a Casapound, armato di cinepresa, e fare domande curiose, ficcanti, implacabili con quella sua voce fine da maestro elementare, con quell'accento da piccolo prete bolognese, intelligente, acuto. Ne sarebbe venuto fuori qualcosa di definitivo per la nostra storia.
    Posso immaginare anche CB parlare con quelli di Casapound, senza peli sulla lingua, e chissà cosa ne sarebbe venuto fuori. Non possiamo prevederlo.
    POssiamo però prevedere la valanga di polemiche dei benpensanti, il chiacchiericcio di Concita de Gregorio, gli strali di Umberto Eco o di Scalfari.
    Non si hanno abbastanza c******i per cercare veri confronti, oltre le etichette.
    Si aspetta sempre che ci scappi il morto. Dopo l'abisso diviene incolmabile.

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  4. Massimo, io di Carmelo Bene sono stato uno spettatore assiduo, fin da ragazzino. L'ho visto in decine di circostanze fare lo scostante con chiunque gli si avvicinasse. Dopo, quando la professione in qualche modo me lo consentiva, non l'ho voluto conoscere personalemente, anche se ne ho avuto l'occasione. Ma ho conosciuto tante persone in rapporto cordiale con lui, in genere attori, dai quali ho potuto saper tanti dettagli del suo carattere. Ho visto quasi tutti i suoi spettacoli dal 1977 in poi. Ho letto praticamente tutto quello che ha scritto. Non è possibile che potesse appassionarsi di politica terrena, credimi, né tantomeno di ragazzini piuttosto ignoranti che predicano " Il senso della verticalità, di un approccio al mondo che passa per la politica delle tre “e”:

    etica,
    epica,
    estetica.

    Leggiti il loro delirante manifesto del turbodinamismo

    http://www.ideodromocasapound.org/?p=674

    Insomma, Massimo, la questione non è affatto problematica: Carmelo Bene mai se la sarebbe vista con questi cialtroni.

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  5. Vorrei chiarire che il mio nomignolo su internet non ha nulla a che vedere col turbodinamismo manifestato (nel senso: messo in manifesto mortuario) da questa delirante associazione.

    Anche perché se c'è una cosa che ho manifestato io è il lento-tardotardo-dinamismo-denaturalizzato+.
    Festina lente... ma lente lente: se famo vecchi capità...

    ciao

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  6. Ti credo Larry, ci mancherebbe.
    Ho visitato un po' di siti di ultradestra e li vedo tutti tesi a rifarsi una verginità. Io non mi scandalizzo facilmente e trovare roba tipo il turbodinamismo al limite mi può far pensare a una rivisitazione di marinetti. Ci può anche stare.
    Su CB, ho solo avanzato l'ipotesi che a lui non sarebbe mancato il coraggio di parlarci insieme e magari,nel caso, mandarli a c**o.
    A me fa molto più specie la storia della Militia Christi appostata davanti al Pier Lombardo.
    Però a me sembra che il clima d'oggi sia molto nostaligico, ecco. Ma mica solo da una parte, da tutte. Insomma non si vuole proprio uscire dal 900.

    PS Ho il volume Bompiani con tutti (credo) i suoi scritti.
    Per me CB è un nume tutelare. Tra l'atro su Rai Storia l'ho rivisto qualche giorno fa in Storie dell'anno mille, doppiato, con Franco Parenti e Franco Dettori ... un tuffo nell'infanzia ... che sceneggiati! Che idee! Che attori! Che musiche! Mi sa che sono nostalgico anch'io ...

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  7. Quello di prima era il programma artistico


    questo è il loro delirante programma politico, che in mezzo a una serie di banalità sulle quali cercano di ottenere il consenso sociale, ristrisciano lo Stato etico e la liberazione dei loro camerati imprigionati per reati di terrorismo; il ripristino della leva obbligatoria; la depenalizzazione di tutti i reati ideologici, associativi e d’opinione (vuol dire che vogliono la libertà di ricostituire il partito fascista); la creazione di un Ente nazionale di cultura che coordini l'intera produzione culturale nazionale in ogni ambito e settore (il MINCULPOP); la creazione delle “Olimpiadi della cultura” (giusto per Carmelo Bene...); aumento delle ore di educazione fisica; blocco dei flussi immigratori....

    http://www.casapounditalia.org/images/unanazione.pdf

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  8. Caro Larry, quando penso a Carmelo (non perché lo conoscessi, ma perché di pronunciare il cognome non c'è bisogno, Carmelo è solo lui, quando dici Carmelo intendi Bene) penso inevitabilmente a una mia amica che ha lavorato per anni nella sua compagnia (come attrice) finché non ne ha potuto più. Perché pare che lui non fosse una persona molto semplice. Lei mi ha raccontato diversi episodi gustosi, il migliore dei quali riguarda il momento nel quale abbandonò definitivamente il Maestro (e il mestiere di attrice), urlandogli un sonoro vaffa. E lui le rispose serafico che finalmente, per la prima volta, le sentiva usare la voce nel modo giusto.

    Non mi sorprende che la sorella abbia detto di sì (se non ho capito male, comunque, stiamo parlando di un giorno solo) visto che, come giustamente osservi, tutti gli altri sembrano essersi scordati di lui. Concordo assolutamente sulla memoria teatrale non nutrita, anzi sfilacciata e cancellata dal teatro stesso. Non molto tempo fa però ero al Teatro Valle Occupato qui a Roma e in una serata dedicata alla lettura (ogni tanto aprono il teatro e mettono a disposizione la sala e anche il palco per chi vuole sedersi in un angolo a leggere) e come "colonna sonora" era stata messa una registrazione audio di una prova di Carmelo (di uno Shakespeare, credo, ma ahimè adesso non ricordo quale). Meraviglioso. Ovviamente non si riusciva assolutamente a leggere, ma vedere il teatro che brulicava di gente calma e incuriosita e con un libro sotto braccio, con le luci di sala accese, e la sua voce che tuonava, è stata un'esperienza nuovissima.

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  9. Cara Rita, grazie del bell'intervento. Mi dispaice un po' per tua amica, ma che Carmelo si comportasse a minchia, lo sappiamo tutti... Un suo attore della Cena delle beffe mi racconta sempre che convocava la compagnia mettiamo alle 16; alle 20 non era ancora arrivato; allora gli attori andavano a cena; Carmelo arivava alle 21 e metteva tutti in multa... La gente di teatro gli è un po' sonata... Mica solo Carmelo... (nemmeno io, nel mio piccolissimo ambito, lo dico a capa china, fui tenerissimo con gli attori). Ad ogni modo ho visto Kantor cacciare dal teatro, durante l'allestimento, gli operai dei quali non gradiva le facce... So di Eduardo che insolentiva gli attori che stimava poco, e che massacrava i giovani, quelli che avevano poche battute, facendoli camminare per ore dietro il fondale, minacciandoli di cacciarli se si fossero sentiti i loro passi (così me l'hanno raccontata alcuni suoi attori). Sono stato amico o buon conoscente di tanti, nel cosiddetto teatro sperimentale, e so cose che apparentemente potrebbero sembrare infamanti. Leo De Berardinis mi confessò che a un certo punto voleva che i suoi attori se ne andassero, per crescere, e che perciò si induriva... Carlo Cecchi mi raccontò tra le altre che esasperato aveva legato un attore per tutta la durata di una giornata di prove (oggi un attore primario e credo devoto allo steso Cecchi); tante anche peggio ne raccontano i suoi attori. Castri e Ronconi (che mi onoro di non conoscere) si dice siano abbastanza feroci con gli attori, così dicono gli attori stessi. Tante altre potrei dirne. Arrivo a pensare che il conflitto, sopra di tutto quando il regista è anche un attore, sia nella natura del teatro, specie a seguito delle scoperte formali novecentesche.

    Ma detto questo, come si fa a strumentalizzare politicamente Carmelo Bene? Se vogliono un nume artistico lo intitolassero a D'Annunzio, il loro cazzo di centro... Lo intitolassero a Marinetti, a Papini... Cosa cazzo c'entra Carmelo Bene. Viaaaaaaaaaaaaa...

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    1. Non ho parlato di "comportamenti a minchia" per sminuire il personaggio, ma perché il racconto della mia amica mi ha talmente colpita (e lasciata ammirata: trovo geniale quel ribaltamento della frittata) che è la prima cosa che mi viene in mente quando penso a lui. Ma a questo punto mi sento in dovere di osservare che erano "gente di teatro" anche gli attori multati arbitrariamente da colui che faceva il cavolo che gli pareva. Poi l'aneddotica sul cattivo carattere di molte primedonne (anche se perlopiù sono uomini) è immensa. Io in teatro ho avuto la fortuna di lavorare con grandissimi attori che erano anche grandissime persone, ma temo che in effetti sia una cosa rara.

      Ribadisco: nel citare l'episodio non c'era alcun intento di mettere l'uomo in cattiva luce né, non sia mai, giustificare l'appropriazione della sua memoria da parte dei soggetti in questione. D'altra parte, se Bene è Bene Comune, temo che custodi del suo buon nome siano legalmente i parenti più stretti, come nel caso della figlia di Pound (sarà il caso che mi sposi presto) quindi c'è poco da fare.

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    2. Rita, mica si deve polemizzare noi, che siamo d'accordo e certe cose le sappiamo. fatto sta che Stanislavskij medesimo trovava scoccianti gli attori di seconda fila, tanto da vantarsi di aver scritto un metodo per governarli (me lo indicò un grande maestro del teatro italiano il libro dove stavano scritte queste cose, che contraddicevano quasi tutte le furberie dei registi cosiddetti critici, fatte proprio in nome di Stan; ma ora non mi ricordo più qual'è il libro). Comunque, avevo messo dei precisi riferimenti non tanto per esercizio di egotismo, quanto perché certi comportamenti interpretabili come canaglieschi, per certi versi inspiegabili, fanno parte più di quanto si creda della rivoluzione teatrale novecentesca, che trasferisce parte del conflitto dai personaggi agli attori, facendo diventare il teatro quasi uno sport (e il regista un allenatore... come dico io da trenta anni, abbastanza ascoltato...): Pinter e Beckett prima di tutti. Per questo si sono visti tanti abbandoni, secondo me, i più esemplari quello di Titina de Filippo - come attrice secondo me superiore a Eduardo -; e di Perla Peragallo (lo stesso secondo me superiore al pur grande Leo de Berardinis: feci in tempo a vederla, avrò avuto nemmeno dicott'anni; la prima volta andai anche a parlarci in camerino, che allora usava, e fu molto simpatica con me; giusto per dire che ne ricordo il carisma, sia lì che in altre due recite, una delle quali faceva il tecnico a Leo, ma " pesava " più di lui, che si tirava pugni veri, coi guantoni, recitando versi di Majakovskij... ; lo stesso carisma mi pareva lo esercitasse da lontano su tutta la compagnia...). Il teatro fa male, a farlo come si deve si muore presto, che ci sono state tante morti precosi, fra noi. Ha fatto bene la sua (tu ammirativo) amica a smettere... E anche lei ha smesso per il più rilassato mondo del letterativo, ché uno si mette buono a casa in ciabatte e fa quello che gli pare dalla mattina alla sera... E anche io, allora!

      Comunque.

      Il motivo per cui la (ti?) avevo invitata a questa discussione - che magari andasse avanti! - era per condividere la sensazione che il vuoto attorno a " Carmelo " l'hanno fatto i nostri... e che Bene sarebbe lanciare anche dai nostri piccoli blog un appello ai maggiori teatri perché se ne occupino, dedicandogli stagioni o che altro. Secondo me, faccio iol malizioso, tanti ci hanno interesse a lasciare le cose come stanno, e che Bene se lo piglino pure i fascisti: ciò è funzionale all'abbattimento dell'asticella, per rimanere alle metafore sportive, estetica di cui è da anni vittima il teatro più di ogni altra disciplina. Insomma, tutto questo conviene a chi ha poco da dire, teatralmente parlando, a chi ha un atteggiamento civil-social-educativo (come i turbodinamici...). E ho detto tutto. Voglio dire, io il teatro ho avuto difficoltyà a farlo perché mi confrontavo coi maestri (lo stesso la scrittura), ma mi fossi confrontato solo con il mercato, come fanno tutti, o peggio, con l'emotività del pubblico (assecondare la quale è il peggior crimine per un teatrante, secondo B. Brecht), l'avrei fatto di tacco... Nevvero?

      Non sto a correggere (Perla faceva una bellissima battuta, su questa parola, ma non me la ricordo)

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    3. Caro Larry, devo confessare di essere stremata dalle recenti discussioni in rete sulle agenzie letterarie (ma chi te l'ha fatto fa'? - mi sono chiesta più di una volta). Quindi mi esprimerò brevemente. Non ho conosciuto Carmelo sufficientemente Bene da impegnarmi in qualsivoglia azione a difesa della sua memoria. Io facevo teatro leggero, pensa un po' (la distinzione arte-mercato, comunque, mi è sempre sembrata piuttosto manichea); e adesso non lo faccio più (potrei sempre tornare a farlo, la vita non è poi così breve, ma al momento non lo faccio); quindi lascio queste azioni agli ex colleghi e tuttora amici. Ma c'è un'altra cosa: di me si sa tutto, il mio nome non è uno pseudonimo ma è quello che sta sui documenti e sull'atto di mutuo della casa; anche il mio numero di scarpe si trova in rete, se uno cerca bene; ma io non so chi sia tu. E questo continuo far riferimento a un passato teatrale poi abbandonato per poi abbracciare non so cosa... non sono sicura che continui a sembrarmi una simpatica caccia al tesoro. Se io devo discutere, anche solo in rete (il che rende comunque potenzialmente accessibile la discussione a chiunque nel mondo), voglio farlo alla pari, sapendo del mio interlocutore almeno quel che lui sa di me.
      Il tutto senza minimamente voler polemizzare. E' solo un fatto. Che non mi impedisce comunque di apprezzare quel poco che, dietro velette, viene elargito.
      Un abbraccio amichevolissimo e a presto, Rita

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    4. cara Rita, apprezzabilissima la tua sincerità, anche riguardo alla mia dubbia identità reale. Il fatto è che la mia identità reale è insignificante ancora di più di quella irreale. Un giorno spero avremo modo di conoscerrsi, come ci si ripromette di fare da quasi due anni (che io avanzo una cena, e pure sua russità...), forse capirai meglio quello che sto facendo. Ma in sintesi, ti dico che l'uso degli pseudonimi è per me vitale, significa dare più centralità al contenuto del proprio discorso. Io in teatro, in ogni caso, feci prevalentemente spettacoli comici, pur in mezzo a tanti assi dello sperimentalismo, del quale, ho concluso, non esiste, perché il teatro o è sperimentale o non è affatto, compreso il teatro leggero, che non è mica un rifugio per chi sa fare meno... Io sono un adoratore della farsa, per intendersi bene, in particolare la napoletana, e di attori come Paolo Poli. Vorrei fare, un giorno, un'Acqua Cheta kolossal. Vabbè.

      A me piace la discussione sull'editoria sul tuo blog, ma capisco la fatica di gestirla. Forse ho fatto male a chiamarti qua per questa discussione, che è stata un supplemento di fatica, ma la ritenevo e la ritengo importante. Spero di non averti irritata. A presto.

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    5. Caro Larry, rispondo solo adesso perché non ero a casa. Hai fatto Bene a coinvolgermi, anzi Benissimo! Mi ha fatto molto piacere. A stancarmi non è stata tanto la discussione sul mio blog, quanto quella sul mio post importato altrove. Con te e Sua Russità ci vedremo spero quanto prima! E constaterò, ne sono certa, molta significanza e non avrò nessuna delusione. E non buttiamoci giù, e che cavolo! Buonanotte :)

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    6. @Rita,
      fai bene ad usare prudenza coi Massino, marito e moglie, e a buttare sul vago il suo soggiorno a fiesole.
      Sono uno dei pochi nella pen isola a conoscere la vera identità di Larry Massino primo, che è in realtà nienti altri che Fëdor Michajlovič Dostoevskij, da poco sghiacciato assieme alla moglie e mai morto nel 1881 come vuole la leggenda... durante il comunismo, come puoi immaginare, furono ibernati per via delle loro simpatie zariste, ed allora ad entrambi è rimasta una vecchia fame di bambini e donne scrittrici... pare siano antroposofi o antropofagi ora non saprei bene dire... me lo ha detto larry massino medesimo la differenza, quando sciolse il mistero con me, una persona eccezionalmente discreta... ma ora non mi ricordo la differenza.
      Io al post tuo, declinerei.
      Io declinai (tutto il verbo fio- ne s-fiorii dalla sfacchinata).

      saluti

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    7. Terrò presente il consiglio, ma la prospettiva di un vis-à-vis con Dostoevskij scongelato è troppo allettante...

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    8. La famosa prospettiva massinevskij

      ilMatt., clown prospettico

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    9. Anzi. Meglio:

      ilMatt., il prospettro di un clown.

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  10. Alla domanda di Guerri che chiedeva a Carmelo Bene se era fascista, Carmelo Bene rispondeva con una pernacchia flautata.
    Questa per l'aneddotica.

    Poi, mi verrebbe da chiedere a me una cosa: vi immaginate il teatro di Carmelo Bene dentro il ventennio fascista? Il fascismo avrebbe permesso Carmelo Bene?
    Che sia un giorno che sia un'ora dicono gli antichi, manco mezzo secondo quelli dovrebbero appropriarsi del nome di Carmelo. Punto.

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  11. Carmelo Bene Non-Era.

    ... e continuava schiaffando in faccia agli spettatori Equivoco per equivoco, ho tanta simpatia per il nazismo sano ... :)) Però me lo vedo a merdagliare il Gran Pernacchia sibilando sbilenco E io me ne fregio.
    Certo è che con gli accasatisti saprofiti non c'entra un pazzo! (ciao Din:2-0!:P)

    ilMatt., caro amico di Amleto Di Meno (n. 1972, Cinecittà)

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  12. ps: vruuuuuuuuuuuuum ;)

    lMttln

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  13. Mi ha appena scritto una cara amica di Carmelo Bene, A.M. Ci tengo a mettere la sua testimonianza, quindi riporto il contenuto della mail, sperando non mi quereli...

    GRAZIE lARRY,LEI COME SEMPRE è INFORMATISSIMO!!

    Dunque: La signora bontà sua che mi elogia tanto (ndr OMETTO PERCHE' NON RIGUARDA...)

    In quanto a Carmelo B. era un grande provocatore della vita al di fuori di ogni logica impiegatizia, al largo di meschine fazioni politiche. Al di sopra,o meglio al di sotto, nel magma cocente incendiario del pianeta................
    CasaBene suona bene ma allora perchè non CasaMale? Comunque la treppaglia totalitaria violenta è talmente ignorante che non sa chi è bene ne chi è male:appunto non li distingue!

    Bene-voli saluti

    AM

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  14. Però ha anche ragione un mio intelligente sodale a rimproverarmi, a dire che il male deve accelerare, più accelera prima si esce da questa schifezza. Ci penso.

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  15. @Oh Dinamo! Mannaggia a te!

    @Rita, intuisco che avevi visto il messaggio che ho poi annebbiato. Bene, anche nel senso di Carmelo: si sono mosse figlia e moglie a diffidare i neofascisti dall'infangare la memoria del maestraccio. Tutto è Bene quel che finisce Bene. Però il problema che le istituzioni, i maggiori registi e attori, sono meschinamente silenti, rimane. E i vuoti, prima o poi, si riempiono.

    Come si dice, si rimane come s'èramo: Bene.

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  16. intelligenti sodali suoi, Larry, in questo thread non riesco a ravvisarne. mi riservo la possibilità dell'errore.

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  17. Carmelo Bene non amava l'intelligenza mediana, e nemmeno io, nel mio piccolo. Per me è neglio una stupidità certa che una intelligenza incerta. Ma l'intelligenza alla quale mi riferivo, non è presente in questo thread, dove, tuttavia, si sono a mio avviso espresse sia stupidità certe, come la mia, che intelligenze niente affatto mediane. Benvenuto/a al caustico/a Alan Fard. Anch'io mi riservo la possibilità dell'errore, sia per il benvenuto che per il caustico.

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  18. @larry massino

    immagino tu non abbia bisogno di particolari avvisi in materia, visto che probabilmente l'hai già sgamato per quello che è, ma sappi che l'emerito cialtrone qua sopra che si firma alan fard non ha niente a che vedere con la persona intervenuta sul blog georgiamada, che sono io

    vedi, a sti pugnettari della cultura sedicente rivoluzionaria deve bruciargli talmente tanto il culo per l'ennesima figura di merda di cui si sono resi protagonisti che adesso ricorrono a questi mezzucci da avanspettacolo per intorbidare le acque, anche se l'obiettivo principale a cui mirano ti assicuro che non sei nemmeno tu

    dai una controllatina agli ip e te ne accorgi subito

    ti saluto

    a.f.

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  19. @a.f.

    non so come si fa a tracciare gli IP, e non me ne frega nulla. Però mi sembra anche a me che certi rivoluzionari siano in difficoltà. Che non ce l'hanno con me, è certo, anche perché non conto nulla. Ma con chi ce l'hanno? Ho letto altrove che scrittori e critici si scambiano mail, che nei blog letterari fanno una specie di servizio d'ordine, per abbattere questo e quello. Mah! A me dal giorno del fattaccio con l'anarchico non mi pubblicano più commenti in un sacco di blog, nemmeno in quelli che polemizzano contro la totalitaria e giustizialista riserva. Strano, no? Me ne faccio una ragione, intendiamoci, ma mi pare strano eguale. Per me gli ènno tutti ringrulliti. Comunque grazie per le dritte.

    RispondiElimina
  20. @alan fake
    Trucco pesante. Mi spiace che al tuo occhiofino sia sfuggita la mia intelligenza da centravanti tattico :P

    a.f., gran bel nick! ;)

    Larry (Holmes), che lezione! La leggiadrìa con cui hai tinto di nero l'occhio all'alano è da storia del pugilato (o degli scazzi in rete).

    ilMatt., adu(nco)so a ficcanasare

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  21. Contadino della sua terra28 gennaio 2012 alle ore 14:37

    Provate a scrivere ip ip urà, signore Larry.
    Non ve lo posso garantire, che funziona.
    Ho fatto il sbaglio che ho scritto sopra a lipperatura e, non lo so ch'è successo, mo fanno due giorni che sta scritto che sto in attesa che mi devo dare l'approvazione. Io non lo so, bene, che vogliono dire.
    Non ci c'entra con Carmelo Bene, ma mo ve lo scrivo pure qua; e, un'altra volta, sento ai vostri consigli. Può essere.

    Andavo alla scuola co’ uno che teneva, chè mo’ è morto, il padre che faceva il dentista. Un dentista come stavano prima: che per aggiustarti un dente si mettevano l’anni sani. E, dicevano quei dentisti, che stavano prima, che, per fare il lavoro bene, non ti dovevano fare la siringa per addormentare la sangina, perchè, a come ragionavano, se uno non lo facevi male, non potevi capire fin’a dove potevi trapanare il dente.
    Tenevano, questa famiglia, tanta soldi; e li conoscevano tutto il paese, e pure chi veniva da fuori, perchè erano tutti notai, avvocati, giudici e, questo, che sto parlando, dentista.
    Voi non ci potete credere, ma una volta, ’sta specie di scienziato, che tutti dicevano che era intelligente assai, me l’ha raccontato lu figlio che veniva alla scuola co’ me, ha fatto ‘na figura dello scemo, chè andato a un cinema a vedere un film che si chiamava, mo’ no’ mi ricordo preciso, la dentista, co’ una di quelle attrici che, per me, dovevano fare un altro lavoro e che si so’ trovate a fare l’attrici.
    Lui si credeva che veramente era un film che lo poteva interessare, chè si parlava del mestiere suo. Dopo 5 minuti se n’è scappato fuori, ma tanta marinai e clienti sui già l’avevano conosciuto e pensavano hai capito a il dentista che film che si viene a vedere.

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    1. Contadino della sua terra28 gennaio 2012 alle ore 14:38

      Dove voglio andare a finire, mo’, vi state domandando, lo so; non lo so, però mi sto ricordando che, quando ero molto giovane, nella terra mia, a fare il guardiano, ma quello tutte cose faceva, meno che il guardiano, tenevamo un cane bianco e nero di nessuna razza, ma che li piaceva a fare il pagliaccio, chè, per me, si divertiva a vedere a noi che ridevamo a vedere a lui che faceva il pagliaccio. Io l’avevo mess’a nome testacoda, chè si metteva a girare com’a nu pazz, all’improvviso, chè si voleva acchiappare la coda. Mbè, testacoda, pagliaccio e come era, certe volte mi sembrava ch’era intelliggente assai. Presempio, m’arricordo, ‘na volta, mentre che mi ero messo a camminare per un tratturo che non lo sapevo dove poteva arrivare, lui, che se ne veniva sempre appress’a me, a un certo momento, s’è fermato e s’è messo a bbaiare. E ha incominciato a girare com’a ‘na trottola, chè mi voleva fare ridere; se parlava, sicuro, mi diceva che era meglio se ce ne tornavamo indietro. Non lo potevo sapere, perchè non voleva camminare più avanti, certo è che quel tratturo stava pieno di vipere e, pure che prima stava un bel sole, mi ho preso n’acquazzone che non me lo posso dimenticare più.
      Testacoda, pure che era solo un cane, ve lo giuro, certe volte, mi sembrava che tenevo un fratello più grande, che mi faceva capire quello che dovevo fare o no, pure che non lo sentivo quasi mai.
      Eppure, pensavo in testa a me, chè capisce nu cane? Che ne può sapere, dove devo andare, che cosa è più meglio che non la faccio o si. Può essere che vedeva che stavo tanta tempo da solo e mi voleva fare addivertire; o si sentiva da solo lui e mi voleva fare stare sempre con lui.
      A testacoda l’ho ucciso io; non l’ho fatt’aposta, chè vi pensate. So’ stato a lutto pe’ tanta tempo; e pure mò, mi sento che non sto bene, a pensare a lui.
      S’era mess’a girare vicino alla ruota d’avanti del trattore: non voleva che me n’andavo a fare un lavoro, che lui non lo poteva sapere chè lavoro era. Io, a un certo momento, mi ho girato per vedere, chè sentivo un rumore al motore, e il trattore è partito e l’ho ficcato sotto. E’ morto che teneva la coda in mezz’ai denti e che sembrava che rideva.
      Dopo una o due ore, me ne sono andato giù, dentro a un fosso, che sta nella terra mia, e mi ho fatto un mese di ospedale, chè tenevo una gamba e un braccio tutti spezzati.
      Certo, non si può dire mai, ma, quella giornata, ho capito che mi ero fatto grande; e non ho più sentito a nessuno, chè dovevo fare o no.
      E stanno tanta cani per la strada.
      Ma non lo sanno fare bene, il gioco: si mozzicano, veramente, la coda.

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  22. @Contadino

    credetemi, si può anche dire donne che, per me, dovevano fare le attrici, ma che si so’ trovate a fare le prostitute.

    Mi sa che lo pubblico nell (ign)home page, sempre che non avete nulla in contrario. Ma adesso, come devo scrivere, in bella copia, mo' o mò? Che voi mi pare che tutti e due i modi adoperate.

    La Signora Lipperini, che stava in amicizia almeno professionale con la Vostra vecchia padrona, considera blasfemo l'umorismo, già ve l'avevo detto, meno quello dei suoi adorati Wu Ming (il cui livello sta sotto al livello di umorismo contenuto nel grasso per parafanghi). Comunque, non Vi lamentate, il vostro linguaggio è stato ri cano sciuto da me, che pure non conto un cazzo; ma pure da Francesco Marotta, un poeta di Salerno cano sciuto anche al nord; e pure dalla Contadina, che la letteratura la sa assai, di tante lingue e male lingue; e pure dallo Dinamo che è studiento serio che si è preso la Laura; e pure da Maria che vieppiù ci piaciono le storie sacce di povera gente; poi, eziandio, non mi ricordo più.

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    1. Contadino della sua terra28 gennaio 2012 alle ore 21:07

      Ve l'ho detto, molte volte, signore Larry, che non mi dovete domandare niente e che potete fare come vi pare più bene.
      A voi vi fa ridere questo fatto che scrivo mo' e mò come ricapita; ma, io, veramente, non lo sapete quanta tempo perdevo, prima, per decidere come dovevo scrivere. Ho pensato che facevo più veloce se mi buttavo a indovinare.
      Se tiene ragione la collega mia, che la voglio salutare, che uno spianatore importante mi aggiusta i tratturi miei, tengo la speranza che mi sbaglio mezzo e mezzo.
      Pensate un poco che, mò, tengo un barrista nuovo, che mi fa il caffè buonissimo, che si chiama Harry; ma io lo chiamo com'a voi.

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  23. @Larry
    io sono più conciliante, come il frizzante Dinamo... quindi per dialogo... come re-azione alla casa di intolleranza, propongo di intitolare all'o-sceno Carmelo Bene una casa di tolleranza... ma mi sa che bocciate anche questa, di iniziativa, per via che Bene era pure poco tollerante... così mi dicono, ché io nemmeno l'ho visto mai... è che sta questo nome in giro, girovagando... non ancora ancorato a nessuna casa... o, per mediazione, facciamo Carmelo con intolleranza; ma Bene, per forza, ci deve stare con tolleranza...

    @Rita
    Io che non sono mai d'accordo con nessuno (per non dire che nessuno è d'accordo con me, mai...), mi trovo di nuovo d'accordo con Dinamo... i Massi-no li conosco anche io... per la via dei pseudonimi si conservano in stato di congelamento, non accendono mai né camino né riscaldamento... io le véggo, fo la contadina né podere 'ndo'e gli arbergano... di recenza sono impegnati in una lotta con un branco di cinghiali (spiritualisti, dice la signora, anime girovaganti degli antichi etruschi...), che, da quando che Massino si mésse a scrivere di maiali che gli conviene non mangiare a i' trogolo, mi vièn da pensare che non di maiali magri si tratti, ma di spigolistri...
    So che Massino porta 42 di scarpe...

    @contadino...
    avevo anche io un cane che si portava la testa verso la coda, o la coda verso la testa... non mi ricordo... il mio è morto di vecchiaia... quando non gli riusciva più ad arrivare con la testa alla coda o... forse era la coda che non arrivava più alla testa... lo spazio che rimaneva in mezzo lo fece impazzire...

    voi siete messo bene, vi riesce ad arrivare sia con la coda alla testa, sia con la testa alla coda... cosa assai più difficile... Quindi niente tail risk, andate avanti... ché la strada avanti a voi sembra spianata da Dio...

    Contadina senza terra

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  24. Ringrazio la Contadina senza terra per il "frizzante" e per la simpatia, ed il Contadino per la solita saggezza (spero che non se la sia presa con me per i gol di testa di cui si parlava l'altra volta).

    So anche che Massino porta 42 scarpe (non so se la Contadina è d'accordo con me).

    A Larry ti volevo dire che la laura non l'ho presa, l'ho pagata coi prosciutti, profumati... mi ricordo ancora che vitaccia: il giorno lavoravo ai maiali e la notte... dormivo... sulle navi da croci èra con paolo villaggio cantando Carlo Martello torna dalla battaglia di paté, fino a quando non incagliammo con una parrucca tatuata e andammo a picco per vent'anni... (non userò la parola concordia)

    A parte gli scherzi, qua ci sta bella gente, anche fuori, ma qua ci si sente a casa.
    ciao da Din Scott(o) Frizz-gerald

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  25. Larry,
    ieri la Nazione ricordava carmelo Bene nel decimo anniversario della morte

    maria.m

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  26. @ maria.m,

    Oltre all'articolo sull'amicizia tra Gassman e Xxxx, sai se sono apparsi altri pezzi su LaNazione (di carta)?

    http://qn.quotidiano.net/spettacoli/teatro/2012/01/30/661294-quando_carmelo_parlo_bene_nemico_gassman.shtml

    ilMatt., ciao (e grazie)

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  27. ciao Matt, mi pare di no, ho letto al bar velocemente, non compro certo la nazione, comunque va riconosciuto che il ricordo c'è stato, onore dunque, per un giorno, a quel giornalaccio:-)

    maria.m

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  28. Thx, mm.
    (Sai che lì per lì, quando ho letto la tua segnalazione, ho creduto che il commemorativo l'avessero piagnucolato su Nazindi, tant'è vero che sono anche andato a dare una sbirciatina. Poi dopo etc.)

    ilMattoliniquotidiano

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  29. @Matt

    che vòl'egli dire Thx? Oh, ci mettiamo mica a fare gli esoterici?! Ciao.

    @Maria.M

    Io ne comprai assai di giornali, anche quel giornalaccio lì... che però non è che è più giornalaccio di tanti altri. No? Sta al servizio degli interessi economici e politici del gruppo di potere al quale fa riferimento l'editore. Ma non è tutta così, la stampa italiana?

    Comunque non ne compro più, nemmeno frequento le edicole. Penso che tra giornale e minchiate varie che comunque si comprano quando si va all'edicola quotidiana mente, il risparmio sia per me almeno di 1.000 eurini annui. Spesi in libreria mi sa che producono più calorie... ma anche tenuti in tasca... ché da una certa età in poi il risparmio è anche importante. Il Monni lo conosci? Neanche lui legge i giornali, e nemmeno ci ha internet (anzi, ci dovrebbe avere ancora i' telefono a rotella), e nemmeno la televisione, e sostiene di non essere mai entrato in un supermercato, che se tolgono il mercato smette di fare la spesa... No, lo dico anche perché, insospettabilmente, ci lavorò, con Carmelo Bene, e pure lo frequentò a Roma finché non viènse via (1986).

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  30. larry
    anch'io di giornali ne compro pochi, ma li leggo, in biblioteca, in internet e se mi capita a i' bar.
    Soltanto in estate al mare senza internet e senza biblioteche a portata di mano , allora il giornale è d'obbligo:-)

    Gli euro risparmiati, buttali via di questi tempi.

    Riguardo a come sia la stampa italiana sono d'accordo, ma tuttavia c'è giornale e giornale, in ogni modo la nazione in quanto a notizie è imbattibile, vi si trova ogni cosa , sarà per via delle cronache di tutta l'area metropolitana, sesto, campi, calenzano, prato, bagno a ripoli e via e via...

    Il Monni lo conosco, anche se non personalmente, lo vidi l'estate scorsa in un locale vicino a casa , caspita come è invecchiato!

    maria.m

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