Bisognerebbe riuscire a immaginare un essere umano che cammina perfettamente sospeso nel vuoto. Ne potrebbe ricavare successo e fama mondiale, passerebbe ai posteri per sempre. Ma non lo fa vedere a nessuno, lo fa rimanere il segreto della sua vita. Come bisognerebbe mettere a tutto schermo sul desktop del proprio cervello l'immagine del quadro ottocentesco “ Escapando de la Crítica “ del pittore catalano Pere Borrell del Caso. So per certo che per alcuni è stato liberatorio. Si tratta di un tromp d'oeil, con un bambino con già la testa fuori e il piede destro appoggiato alla base della cornice, che sta uscendo dal quadro.
Ecco, il quadro è l'unica realtà imposta dal limitato immaginario del sistema: bisogna uscirne, per cominciare a fabbricare i nostri immaginari alternativi, perché nessuno ci obbliga a rimanere imprigionati nel quadro che ci viene imposto, come sa bene anche un qualunque bambino catalano. Ci vuole nulla, se si vuol fare la rivoluzione bisogna cominciare a farla dentro di noi, e non aspettare che una rivoluzione già bella e pronta ci venga spadellata e servita fumante in tavola. Di questo si tratta secondo me quando si dice acquisire una coscienza. Però bisogna fare tutto con calma, bisogna rispettare i processi comunicativi: prima si guardano le figure, poi si legge e si pensa, infine, si sedimenta. Poi, solo poi, se non se ne può proprio fare a meno, si scrive. In ogni caso, una volta acquisita una coscienza, ci si deve esimere dallo svenderla al peggior offerente (peggiore!), qualunque sia la cifra, ma ci si deve soprattutto trattenere dall'entusiasmo, dal desiderio di imporla agli altri come nuova e più bella cornice per la loro vita. Certo, bisognerà usarla, la coscienza, anche se facendolo essa si consumerà un po'. Ma è obbligatorio che la nostra irripetibile coscienza rimanga il più possibile il nostro prezioso segreto. Come quello di uno che sa resuscitare i morti, e non lo fa.
up laudi ;)
RispondiEliminame li sono stampati il bambino catalano e il suo articollo.
saluti,
giù da me
una afezzionata lettrice di gianni biondillo
ah, dimenticavo: jarry lei è un incosciente
RispondiEliminaJarry lo considero un complimento non involontario. Essere incoscienti pare oggi l'unico modo per avere una coscienza. Saluti.
RispondiEliminaNon ricordo chi l'ha detta,"non esiste la liberta,ma solo uomini liberi".
RispondiEliminaC'è chi è già fuori con tutto il corpo dal quadro e guarda quelli che compiaciuti se ne stanno dentro con il costante chiagnefotte.
La coscienza non esiste,solo impulsi contrastanti che si agitano e scalpitano per venir fuori,quello che ne esce si sa solo al momento.
Un principio unificante dell'io,la coscienza,è un'illusione.
Ma per chi ci crede non è male questa;"Aveva la coscienza pulita,mai usata" (Lec)
Stanislaw Lec non mi estraneo...
RispondiElimina" La coscienza, mio caro, è uno di quei bastoni che ciascuno brandisce per picchiare il suo vicino, e del quale non si serve mai per se stesso ".
Honoré de Balzac
Ne convengo "giù da me", da stampare, sì, nel cervello.
RispondiEliminaQuesto testo, corredato del quadro, è un manifesto (politico).
Chapeau!