un bel libro |
Nel popolo italiano quelli della cultura sono pochi pochi, lo sappiamo tutti. Esso è formato da incolti, da appena appena alfabetizzati che se va bene leggono i libri di barzellette (quelli mediocri, intendiamoci). Nel mezzo a minoranza colta e maggioranza gnorante resiste un'esigua rappresentanza di scettici, li componenti della quale vorrebbero tanto ci fosse più cultura, almeno nel senso dell'amore per l'arte e l'espressione, ma non si fidano della minoranza mercantile che praticando la cultura ne vuole ottenere il massimo di beneficio, anche in termini di diritto a condurre la società; di quella minoranza che prima cerca di imporre alle maggioranze il principio che debbono comandare i colti (l'illuminismo pragmatico scalfariano), poi si descrive e si fa descrivere, in genere da propri dipendenti o fiancheggiatori, come massimamente colta...
Sappiamo tutti che fra quelli della cultura non c'è alcun accordo, che anzi, la tendenza è quella di dividersi per visione del mondo, capacità intellettuale, corrente artistica, relazioni importanti, età, esperienza, titoli, opere prodotte, risultati di pubblico, appartenenza a logge, loggette e porticati. Quelli accusano quegli altri, e si tolgono il saluto, e te vendi perché fai schifo, e te sei invidioso, e io mi rivolgo alle masse, e il mio pubblico... sono abbastanza patetici... Non a caso, per trovarne uno intellettualmente onesto, tra quelli della cultura, bisogna farsi spazio tra miriadi di teste di cazzo che tendono a proteggere la propria o perina o l'appartenenza a uno o l'altro dei branchi in campo.
Ora, i considerati analfabeti, sapessero quello che sanno certi scettici, avessero visto quello che hanno visto certi scettici, la prosopopea di quelli della cultura la farebbero letteralmente sparire, presi dalla furia ne farebbero sparire anche tante testimonianze (fu il terrore di Nietzsche alla notizia falsa che circolò in Europa circa la distruzione del Louvre da parte dei comunardi; rispetto alla quale falsità giornalistica il filosofo baffuto si rifiutava di incolpare la povera gente per l'eventuale atto iconoclasta, e si domandava: sono o no colpevole quando godo della cultura di cui la classe povera è priva?). Ma non lo sanno... ancora, non lo sanno... altrimenti gli analfabeti si incazzerebbero parecchio, e brandirebbero contro i sedicenti colti qualcosa di più pesante dei libri di barzellette... Possibile che i componenti la minoranza colta questo non lo capiscono? Possibile non capiscano che possedere la cosiddetta cultura, peraltro quasi sempre in senso narcisistico, è al giorno di oggi soltanto una questione di gusto, che in nulla supera il gusto di chi sa giocare a pallone o nuotare o guidare un bolide? Possibile che i sedicenti colti vogliano acquisire il diritto definitivo al comando inducendo i barbari analfabeti alla distruzione di qualche opera di cultura, in modo da accusarli per sempre di essere colpevoli del crimine contro la cultura e poterli governare quali esseri inferiori?
I guidatori di bolidi, appunto: prendiamo loro come esempio, questi individui particolari, questi tipi singoli che penso piacerebbero allo stesso Nietzsche. Essi sono forse gli individui con più autorevolezza riconosciuta dalla maggioranza dei cittadini, maggioranza che sarebbe meglio definire stramaggioranza, la quale fino ad oggi mantiene il diritto al voto... Mettiamo che i guidatori di bolidi, avendo preso il posto dei guerrieri di una volta, intendessero occupare il centro della società e governarla coi propri principi: noi più intellettivi non avremmo il diritto di essere scettici, nonostante le loro indiscutibili capacità e nonostante il consenso dal quale sarebbero circondati? E sì che nella visione del mondo dei guidatori di bolidi non mancherebbe nulla, né in termini scientifici né in termini umanistici, per organizzare la società in modo efficace e forse anche bello. Infatti, un guidatore di bolidi deve avere doti umane non comuni e sfruttare tutte le proprie capacità per avere successo, psicologiche e fisiche (non risulta ci sia una metafisica dei guidatori di bolidi); del resto, dal punto di vista scientifico, nel mondo dei guidatori di bolidi si fa tanta ricerca, e difficilmente un buon ricercatore viene escluso perché non fa parte di un branco, men che mai può venire escluso a priori un buon guidatore (lo so che in certi casi bisogna investire molto per dimostrare le proprie doti; ma non è uguale nel circuito della cosiddetta cultura?)
Vabbè, non mi paga nessuno, chi vòle capi' capisce...
Cavolo, quel libro! L'ho letto e riletto varie volte a partire dagli anni 80 ... ero un ragazzotto allora, e ci capii poco o nulla, ma mi affascinava ...
RispondiEliminaricordo l'episodio del finto incendio del Louvre e la reazione di Nietzsche, aristocratico suo malgrado.
Intendi, se ho ben capito (cosa non facile) che possedere cultura è sempre una manifestazione di potenza, al pari di essere guidatori di bolidi? E che è indifferente che una società venga guidata da guidatori di bolidi o da lanzichenecchi alla Cortellessa? (quest'ultimo poi non mi sembra avere la capacità di incarnare l'élite dominatrice).
E che anzi, magari sarebbe meglio che comandassero i guidatori di bolidi ... e che forse è tutto uguale?
Meglio i guidatori di bolidi che i calciatori ... allora sì che staremmo freschi ...
Ohè, magari 'un c'ho capito nulla ...
Ciao
Splendido, Larry. "Terribilmente" efficace.
RispondiEliminaE quella copertina, quel riferimento... Una chiave che spalanca la porta (la mente?) sulla quantità di abissi a "trazione anteriore" (i bolidi?) di cui ignoriamo l'esistenza (fingiamo?) o a cui offriamo in "pasto" il propellente della nostra ignavia agguisàta in paillettes di rivolta comprate al più vicino ipermercato...
fm
Cortellessa ti sembra paragonabile a un guidatore di bolidi? Ma che sei cecato? Penso ti chiarirebbe tante robe rileggere Nietzsche in chiave lotta contro la cultura (vado a mente perché non dispongo dei miei libri: i primi capitoli del libro in questione; Inattuali e Nascita della tragedia, ma non tutto, basta contro Strauss delle Considerazioni Inattuali e le prime trenta quaranta pagine della nascita della tragedia). Spero di non essere stato invasivo.
RispondiEliminaFM sempre onorato dei tuoi complimenti. Te li faccio anche io per l'ignavia agguisàta in paillettes di rivolta comprate al più vicino ipermercato... e dato che ci sono ti pago anche l'arretrato per quel verso di René Char che dedicasti a...
Il commento dell'anonimo è stato messo nella corretta stanza delle persone in difficoltà
RispondiEliminahttp://accademia-inaffidabili.blogspot.com/2011/06/corsi-di-recupero-collettivo-per.html
Anonimo mi dispiace che sta così male, ma si è sbagliato un'altra volta, la sua stanza è quella che le ho detto. Si fidi del professor Milani, ne guarisce tanti.
RispondiEliminaA un guidatore di bolidi affiderei vita, patrimonio e famiglia senza un attimo di esitazione; a uno scrittore, diciamo che ci devo pensare. Ciò detto, l'ambigua e in fondo perdente posizione di "quelli della cultura" discende in linea diretta dallo smarrimento dell'idea fondamentale che la cultura è privilegio e piacere.
RispondiElimina@ Larry
RispondiEliminaPiù che contro la cultura, Nietzsche era contro l'idea che gente volgare potesse osare pretendere di occuparsene. Lui era l'aristocratico del pensiero par excellence.
Nietzsche, l’antidialettico, incespica nella relazione padrone servo senza poterla vedere nelle sue implicazioni. Egli crede che solo la disuguaglianza renda la cultura possibile: il solito baratro borghese nel quale fare sprofondare chi non ha santi in paradiso nell’inferno dell’ignoranza, salvo poi soccorrerlo amorevolmente.
N. supera l’impasse con l’aristocraticismo, l’amor fati, l’eterno ritorno.
Giustifica la mancanza di giustizia perché, ancorché girovago e solitario al di là del bene e del male, è sempre Herr Professor, dotato di una sia pur piccola pensione statale, può affittare stanze ovunque e ha sempre qualche servetta che gli rassetta la camera e gli prepara l’acqua per lavarsi e radersi.
Può mangiare il pane che qualcuno ha sfornato e vestire abiti che qualcuno ha tessuto, e mentre è rapito dall’estasi a Sils-Maria, qualche capraro l’avrà visto cagare dietro a qualche cespuglio.
È un borghese che può folleggiare perché non muore di fame, perché non deve lavorare, perché può permettersi il lusso di essere aristocratico.
@ Yanez
Io non affiderei la mia vita a nessuno, tantomeno a guidatori di bolidi, gli esseri più arroganti che esistano ... dopo gli scrittori.
Yanez, io continuo a pensare che la società vada fatta amministrare da chi la rappresenta elettoralmente, diciamo democraticamente. So che sarebbe forse più adrenalinico affidarsi a questo o quel guidatore di bolidi (o capo di una scuderia?), ma sono fatto così, sono all'antica...
RispondiEliminaMassimo, Nietzsche borghese borghese non era, apparteneva a una famiglia abbastanza modesta. Aveva studiato e si era meritato una cattedra da filologo, alla quale dovette rinunciare per motivi di salute. Come lo descrivi tu pare un parruccone estetista che si batte contro il progresso... sembra che vuoi offenderlo alla maniera del giornale dandogli del radical chic... lavorare lavorava tutti i giorni: scriveva... e ci ebbe il merito di non creare camarille per affermarsi con le sue pubblicazioni, di allontanarsi dal " famosissimo " Wagner, per esempio, che gli avrebbe consentito di ottenere fama a sua volta tra i contemporanei... mi sa che oggi ci avevi la luna storta... ciao.
@ Larry
RispondiEliminaNietzsche ci teneva parecchio al decoro borghese, nonostante fosse un ribelle ... aristocratico. In questo, è uomo dell'ottocento e dal proprio tempo non si scappa, anche se ti chiami Nietzsche.
Strapparsi da Wagner e dalla filologia, fu indubbiamente un atto di coraggio, e dopotutto stiamo parlando di un uomo dell'ottocento che diverrà il più importante filosofo del 900 ...
un essere eccezionale, senza dubbio.
Quello che intendevo dire è che non ci si deve attendere da Nietzsche istanze sociali liberatorie. C'è un interessantissimo e voluminosissimo studio su N. di Domenico Losurdo, nel quale si evince la radice aristocratica e "gerarchica" del suo pensiero.
N. era curiosamente filosemita, non razzista, in senso strettamente biologico, ma in senso concettuale sì. Basta vedere nella raccolta Volontà di potenza, come descrive un mondo spietato e gerarchico, tristemente simile a quello propugnato dal nazismo ... che d'altra parte ha eletto N. suo nome tutelare non tanto a capocchia come quelli della N.-renaissance pretendevano. COn questo non sto dicendo che N. sia nazista, questo è cronologicamente impossibile, ma che come pensatore è meno innocuo di quello che, con decenni di acqua ormai passata sotto i ponti, appare adesso. Lui stesso proclamava di essere dinamite ... e lo è.
La sua estrema lucidità lo portava a una visione spietata in cui ci sono esseri superiori e esseri inferiori, chi ha "diritto" alla cultura e chi no ... il superuomo che si staglia sopra le masse di uomini troppo umani ...
Non voglio offendere N. e come potrei? Io lo amo. Ma conosco il suo potenziale terribile, proprio perché incarna il lato feroce e inespresso della borghesia ... in senso antiborghese.
N. è il lato oscuro di Spinoza, come aveva ben rivelato Deleuze. Una filosofia tutta in divenire, tutta orientata al di qua.
E' la mistica dell'uomo che sfida il destino, quello che probabilmente N. nella sua vita non riuscì a essere ...
Suo è il concetto meraviglioso che ogni filosofia è sostanzialmente biografia ... e biologia ...
Freud deve tutto, ma proprio TUTTO a N. fino al limite del plagio.
N. è un precursore assoluto.
Ma non è innocuo. E' terribile. E non è per tutti. L'accostamento N. con Marx è quanto di più discutibile la cultura del secondo dopoguerra abbia partorito...
vabbé la sto facendo troppo lunga.
Ciao.
Un circolo di viziosi
RispondiEliminailMatt., viziato
Massimo, N. fu il primo a denunciare la pericolosità delle ideologie che tanto male avrebbero fatto nel novecento. Non si capisce come possa essere stato strumentalizzato a fini di propaganda nazista (l'avida e perfida sorella Elisabeth fece robe assurde coi documenti, pare, per ingraziarsi Hitler e i suoi finanziamenti; fu finanziata del resto anche da Mussolini). Come poteva essere funzionale al nazismo uno che aveva tra l'altro più volte scritto di essere antidedesco e di odiare gli antisemiti? La verità è che si occupò di statuto dell'individuo, il suo superuomo per me altro non è che l'uomo che non è succube delle ideologie - compresa quelle scientista e tecnicista - delle sovrastrutture, direbbero i marxiani. Comunque mi sento ridicolo a fare discussioni così in un blog. Internet è fatto per fare due chiacchiere così, alla cazzodicane, come in piazza. Peggio per chi lo usa diversamente. Ciao.
RispondiEliminaPiloti di bolidi, cambiavalute ebrei, trasvolatori dell'oceano, sollevatori di pesi, un direttore d'orchestra e almeno dodici scimpanzé. Questo è solo un abbozzo, ma la mia squadra di governo ideale si sta lentamente formando.
RispondiElimina"Comunque mi sento ridicolo a fare discussioni così in un blog. Internet è fatto per fare due chiacchiere così, alla cazzodicane, come in piazza. Peggio per chi lo usa diversamente. Ciao."
RispondiEliminaSono d'accordo Larry, ho provato sovente (sovente...) lo stesso imbarazzo.
Internet è come la tv, certe cose le scansa(fatiche).
Però sencondo me, manco la letteratura è il posto per scrivere discussioni simili. Insomma, si deve concludere, discussioni simili sono a casa loro quando sono state sfrattate. Peggio per loro. Ciao