Lo scrittore ritirato Bob Generoso, che godeva di enorme e meritata fama abbastanza al di là delle immaginarie ma solide muraglie del paesello, aveva smesso di scrivere e si era appunto ritirato in paese. Si fa per dire, perché dal paese non si era quasi mai mosso. Comunque aveva smesso di scrivere. Ciò era avvenuto ormai da un pezzo, perché, diceva lui, gli erano finite le parole. Per lo stesso motivo, dopo alcuni anni, nemmeno parlò più.
Anche ora che era muto, i suoi amici del bar centrale, dove si recava con la stessa regolarità di tutta la sua vita, facevano finta di nulla, nel senso che non è che siccome che era scrittore importante lo trattavano diversamente da un muratore o da un allevatore o da un carrozziere, ché infatti trattavano tutti come nullità alla pari. Però, al contrario di come si fa quando gli amici sono in difficoltà, gli volevano ancora più bene, perché con le sue storie, magari questa era un'altra delle sue, aveva, come vedremo, alimentato il benessere generale, nonché aveva divertito tutti per generazioni, storie talvolta un tantino spinte che lui stesso definiva boccalonate, che erano però quelle che i paesani veraci preferivano e memorizzavano meglio, quelle che raccontavano nelle occasioni giuste per galleggiare almeno un minimo in società, nel senso di fare i galli ma anche di affiorare almeno un po' in superficie, appena rimaneggiandole per personalizzarle e farsele tornare addosso in questa specie di torneo al quale era sempre stato considerato disdicevole sottrarsi, ma che nello stesso tempo spediva nel girone inferiore dei buffi tutti i contendenti, nessuno escluso, cosicché, chi per amore o per forza raccontava le storie dello scrittore ritirato, veniva senz'altro sminuito nella sua verticalità, e per sempre epitettato di boccalone, Marco il boccalone, Maria la boccalona, Franco il boccalone eccetera. Furono subito così tanti, che il paese si chiamò il paese dei boccaloni, dove nessuno riusciva più ad accumulare abbastanza autorità da potersi permettere di commettere soprusi ai danni di ipotetici inferiori, sia nella vita familiare che nella vita socievole. Questo, per altro, era secondo molti il motivo di tanta bontà e saggezza nel paese (segue).
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