Dice che l'avevano arrestato alla stazione, Cristian De Cupis, per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. E il reato vero per cui l'avevano fermato? Non è dato sapere... Ti fermano, ti accusano, com'è come non è, ti portano in caserma, poi davanti al giudice, infine in un ospedale carcerario. Tu denunci (pare) di aver subito un pestaggio: il giudice non ti crede, anzi, ti sgrida, minacciandoti di aggravare la tua posizione con il reato di calunnia a pubblico ufficiale (grave, credo fino a nove anni di carcere); tre giorni dopo sei morto.
Ma in che paese si vive?! Che cazzo di reati sono oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale? Come si fa a provarli? E i pubblici ufficiali, che cosa sono, giuridicamente parlando, se non coloro i quali possono accusare chiunque di oltraggio e resistenza, senza che il giudice possa mettere in dubbio la loro parola, che in ogni caso vale di più di quella dell'imputato, che almeno all'udienza preliminare è sempre solo e senza testimoni, spesso difeso da avvocati d'ufficio assolutamente indifferenti? Vi rendete conto che può succedere a ognuno di noi? Ma l'Italia non era la culla del diritto? Perché gli italiani non si indignano per queste evidenti restrizioni della libertà personale? Possibile che finché non li riguarda personalmente non si muovono? E i politici novativi? E i movimenti? Dicono dicono... Ma se l'andassero tutti a pija 'n der culo!
articolo dell'osservatorio repressione
articolo dell'osservatorio repressione
Sottoscrivo tutto, Larry, incazzatura nera e nausea comprese.
RispondiEliminaTe la ricordi la *barzelletta* tragica che (si) raccontavano intorno alle "poche mele marce"? Qui ormai è marcio l'albero intero, a cominciare dalle radici, altro che pochi frutti bacati...
Sì, hai ragione: "il fascismo non ci garba". Proprio.
Ciao.
fm