Larry Massino is back, dispartito, tornato at home. Un caloroso abbraccio a tutto il suo pubblico, Floarea, Davide, Rita, Francesco: meno dei 25 lettori che immaginava di avere Alessandro Manzoni, ma senz'altro più qualificati.

lunedì 14 maggio 2012

Bob Generoso: da un racconto

 
      scorci di vita quotidiana in Tellville

C'è un racconto dello scrittore ritirato Bob Generoso. Parla di uno straordinario  calciatore delle americhe che si allena sempre, che si è sempre allenato, altro non ha fatto che allenarsi. Fin da bambino, questo simpatico gingillo  narrativo,  nemmeno  giocava coi coetanei: solo allenamenti sul piccolo campo di calcio che i genitori gli avevano costruito nel grande giardino dietro casa. La sua  infanzia, dunque,  l'aveva tutta  impiegata nel fare esercizi ginnici, palleggi, corse, solo rarissime volte in compagnia di familiari o amichetti (per quanto se ne sappia senza disputare mai una vera e propria partita). 
Diventato ragazzo, poi adulto, lo straordinario  calciatore, che si era allenato giorno dopo giorno tralasciando tutto il resto, non facendo neanche caso al mistico  stato di solitudine nel quale si era cacciato, divenne   specializzato in ogni  possibile  calcio da fermo, colpi di piede destro e mancino  coi quali riusciva a fare goal con una frequenza mai vista, superando imponenti barriere sagomate, sapientemente costruite all'uopo dai migliori artigiani, e decorate dai più rinomati  artisti della sperduta cittadina. Aveva anche inventato colpi di quelli maliziosi (forse studiando i più avanzati trattati di fisica e matematica). La rimessa laterale a girandola, per esempio,  metterebbe   in difficoltà qualunque difesa, come  secondo accreditate  testimonianze risulterebbe da  suoi precisissimi calcoli e da suoi circostanziati inediti appunti con sopra disegnati numerosi  schemi; appunti di valore sempre crescente, oramai in mano a magnati che se li passano   a seguito di serrate trattative, ma che tuttavia non hanno ancora reso pubblici.
La  leggenda dello straordinario  calciatore, secondo il racconto di Bob Generoso,  si  raccontava  in tutti i continenti, tant'è vero che  in paese venivano altissime personalità da tutte le parti per  rammirarlo. Agli allenamenti, tuttavia,  si veniva ammessi soltanto dopo estenuanti discussioni  con gli agenti, due  cugini, brutti ceffi,  almeno uno dei due  tossicodipendente (sempre stando alla comune opinione).  Insomma, per vederlo allenarsi, il nostro non comune calciatore, bisognava pagare. Ma non solo, perché prima di vederlo all'opera bisognava accordarsi circa il racconto che se ne poteva fare all'esterno, mediante stipula di  acribioso contratto. Per dire che  non era roba da tutti, ci volevano giorni e giorni prima di poter osservare il fenomeno per non più di un'ora.
Si diceva che via via le più grandi squadre del mondo  avevano offerto al nostro insolito eroe  contratti cornucopiformi,  anche solo  per svelare in esclusiva i suoi segreti, fosse pure limitatamente alla versione scritta; ma   che lui, attraverso stringate ambasciate affidate ai  ceffi cugini,  aveva sempre garbatamente  rifiutato (addiceva sempre la scusante esistenziale che  nell'animo suo non si sentiva ancora  pronto per il successo durativo).  
Nel corso del racconto, lo scrittore ritirato Generoso fa  diversi andirivieni nell'animo umano proprio dall'interno dello  straordinario  calciatore che si allena di continuo (anche adesso  che è vecchiotto e imbolsito, secondo recenti testimonianze sempre di ambito poetico-narrativo), paragonandolo ora a un  mistico vivente,  riconosciuto da tutte le religioni monoteistiche (da anni sospeso in aria dopo aver appreso tutti i segreti dello pneuma), ora a un'epopea  del sindacato scrittori ricercativi. Di egli, dell'appena denominato epopea,   si sa che non era propriamente un attivista, ma solamente un imboscato nell'organismo minoritario dei poeti rigirati, aventi, sia l'organismo poetico  che lui medesimo,  enormi ambizioni artistiche (regolarmente frustrate, se non ostacolate,  anche  all'interno del sindacato, forse perché nessuno pagava la regolare quota associativa).
L'epopea  si era nientemeno messintesta di  scrivere solo frasi letterariamente perfette; ciononostante, nel corso di decenni e  decenni, mai aveva scritto qualcosa di compiuto, se non distruttive  frasi critiche dell’altrui fatica; limitandosi per il resto del tempo a cercare la formula del perfetto enunciato, a girargli attorno (conformemente alla sua poetica)rigirandosi tra le mani, una volta raggiunta la certa età,  poche dozzine di enunciati abbastanza puri - arrotondati, si potrebbe dire - che aveva via via messo da parte  scavando profondamente nel repertorio letterario delle lingue a lui conosciute; oppure  creato dal nulla, pescando dai pertugi più reconditi di quella che solo lui, per ora,  riteneva un'impavida immaginazione. Si trattava di  enunciati ai quali, sempre  secondo lui, mancava un niente... dai quali continuava a escludere, escludere, escludere, dopo accuratissime disamine durate interi lustri, sicuro di arrivare un giorno o l'altro alla rivelazione dell'enunciato perfetto, quello a partire dal quale si sarebbe finalmente scritto con una lingua definibile oggettiva;  enunciato apocalittico  che avrebbe rigenerato sia la letteratura che l'umanità, e che avrebbe tuttinunavolta svelato gran parte dei segreti dell'inizio, del mezzo  e della fine dell'universo; enunciato unico e  insostituibile   che gli avrebbe assicurato fama e gratitudine  eterna da parte dei suoi simili contemporanei e posteri, che l'avrebbe messo al primo posto tra i suoi colleghi ricercativi di tutto il pianeta e che infine, unico rimasto tra i componenti dell’organismo dei poeti rigirati,  l’avrebbe di certo riscattato dal disprezzo generale da cui era stato avvolto  per tutta la sua miserabile vita, sopra di tutto da parte dei suoi più pragmatici colleghi dell'organismo  poeti generici rimirati applicativi.
Ps: il motto dell'oramai estinto organismo dei poeti rigirati si ritiene fosse il seguente:
gira e rigira sèmo sempre i soliti du' bischeri!
Post e autore del post in fase di correzione

4 commenti:

  1. Non riuscirò mai a capire perché Bob si è ritirato. Eppure storie da raccontare ce ne avrebbe che cene avrebbe...

    fm

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  2. Francesco, Bob si è ritirato, ma la sua produzione è consistente: nei suoi archivi stanno adoperandosi numerosi ricercativi dell'organismo poetico degli infaticabili, al fine di preparare l'opera omnia, la cui pubblicazione è prevista nel 2035, nella prestigiosa collana dei (po)meridiani. Via via che me ne daranno il permesso darò notizia ai profani circa lo svolgersi dei lavori.

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  3. Larry, tienimi infornato, sai bene che un auto re come Bob Generoso mi interessa assaj assaje.

    fm

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  4. Molto (molto) suggestivo questo exemplum.
    (B.G. fino a ieri sera, da fonti sicure, svolgeva le mansioni di parcheggiatore abusivo in quel di X. per la nota ditta La Notabile, poi sembra che durante la notte (sognando cibaria per diabetici) gli si sia rivelato il tennis...)

    [Ma ripeto, Larry: non è bello ciò che è bello ma che bello che bello che bello (cit.) :D]

    ilMatt., agosto 2049

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