Caro Babbo Natale
ti scrivo questa letterina di malcontento che spero non ti offenda troppo. Noi ci conosciamo da tanti anni e sai bene che non è mia abitudine prendermela coi vecchi. Però certe volte, come si dice, le strappate dalle mani... Sono lustri e lustri che si discute con la base di fare la ridistribuzione dei doni. Riunioni su riunioni, alle quali partecipi anche emotivamente, durante le quali fai promesse su promesse. E invece, alla fine, va sempre peggio: porti sempre di più a chi ha di più e sempre di meno a chi ha di meno. Che ti devo dire? Ma vaffanculo, Babbo Natale!
Il problema è che io faccio bene il mio lavoro: porto di più a chi mi chiede di più e prima......I poveri continuano ancora con stè letterine...Ora si telefona, si faxa, si e-maila....Non capiranno mai un cazzo, i poveri...Se, per esempio, non trovassi le case dei ricchi....a qualcuno li dovrei pur portare i doni....
RispondiEliminaA giudicare dalle montagne d'immondizia e dai tassi di obesità, le classi subalterne non possono accusare Babbo Natale d'essere spilorcio, almeno in temini di quantità. I regali di qualità e pregio a chi andranno? Non è così facile a dirsi.
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