Larry Massino is back, dispartito, tornato at home. Un caloroso abbraccio a tutto il suo pubblico, Floarea, Davide, Rita, Francesco: meno dei 25 lettori che immaginava di avere Alessandro Manzoni, ma senz'altro più qualificati.

lunedì 6 dicembre 2010

Libertà dall'informazione?

 
Ho da poco appreso che il linguista Tullio De Mauro, parlando degli italiani, afferma che  “il 66 per cento non è nella condizione di leggere un quotidiano.” Questa, se è vera, è una  notizia che conforta: il 66 per cento degli italiani sarebbero già nella condizione di non farsi  fregare dai giornali e dai giornalisti! Sarebbe troppo bello... Se gli italiani imparassero  a non essere in condizione nemmeno  di guardare i telegiornali, la tv in genere, sarebbe perfetto. Stando così le cose, infatti, la vera libertà di informazione consiste nel non informarsi affatto.

10 commenti:

  1. qui potremmo citare a cascata il nostro Carmelo Bene.
    Ma Sanguineti che ne penserebbe?

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  2. Contadino della sua terra7 dicembre 2010 alle ore 00:09

    Bene ritornato, signore Larry. A dove siete stato? Spero tutto bene.
    Le parole che avete detto, mi pare, che le possiamo collegare pure a quello che dicevate un'altra volta, che, può essere, è meglio che uno non si legge proprio niente. Immaginatevi che uno sta in mezzo e che sente a un altro che parla da destra e a un altro ancora che risponde da sinistra: quello si mette un poco a pensare e vede a chi può dare ragione di più. Poi, si mette a parlare uno che sta sopra e uno che sta sotto...e so quattro. Quel cristiano si può credere che mo, dopo che ha capito quello che viene da destra e quello che viene da sinistra, ma pure a n'altr'e due che si mettono alla stessa distanza da quelli due di prima, ma lo tirano chi sopra e chi sotto, è più informato e si crede che può scegliere. Poi, siccome che c'è questa libertà, si mettono a parlare n'altr'e otto, che si mettono in mezzo a quei quattro di prima; dopo sedici, trentadue che dicono una cosa un poco diversa uno dall'altro. E, da due cose, ti trovi in mezzo a un cerchio che non si può capire niente più.
    Ho letto...madò! ho confessato...solo il titolo, però...che certi scienziati, che non lo sanno nemmeno loro che fanno, hanno concluso che se dentro a una ditta importante metti a comandare le persone a caso, come capita, senza scegliere perchè uno se lo merita di più, dicono questi, che non cambia niente e che può essere che le cose vanno pure meglio di prima.
    Lo sapete che voglio fare? Mo chiudo l'occhi, mi faccio quattro, cinque giri com'a na trottola, e mi metto a dare ragione al primo che vedo quando mi fermo e apro l'occhi un'altra volta.

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  3. Lo cito io Carmelo,non fa mai male ricordare:non libertà di stampa ma dalla stampa che informa i fatti,non sui fatti.

    Un amico ha sempre sostenuto che dei giornali si devon leggere le righe bianche,non le nere.

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  4. @daniz e johnny

    carmelo bene va sempre bene

    @contadino della sua terra

    nessun problema, solo che a volte mi sembra che non ci ho nulla da dire. sempre acuto il Vostro pensiero. a presto.

    @daniz

    commetterò un reato se dico che di sanguineti non me ne frega niente? ci ho litigato a un convegno sulla gurtura teatrale novativa, dove egli sosteneva di essere un intellettuale organico, contro di me che sarei stato anarchico distruttivo, perché li avvertivo che inneggiare a veltroni ministro della cultura era artisticamente suicida. poi, dopo tanti anni, se ne sono accorti... sosteneva anche un'altra cosa, sanguineti, assolutamente vomitevole: che il teatro di eduardo era un teatro inferiore in quanto scritto in dialetto. poveretto.

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  5. Non conoscevo questo"lato organico"di sanguineti,ma nei casi citati non posso che essere d'accordo con larry.

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  6. attention attention. a me sanguineti non piace nemmeno come poeta. ne scrissi anche dopo la morte avvenuta per incuria medicamentosa.
    oltre al lato arcinotamente arcigno del poeta, la sua arte mi sembra robetta da acrostico-sia detto con il rispetto però-.
    quando fioriscono poeti del genere è per via che la poesia è un po' abbandonata al suo destino. si cerca l'artificio, la prodezza, ma siamo davvero all'artificialità, è tutto ghiacciato, distaccato, sanguineti era un ottimo giocoliere a freddo, dotato di numeri, però gli preferisco mille volte i grandi poeti ermetici... figuriamoci.

    ho nominato lui perché come saprete è forte l'accostamento alla "poesia quotidiana da quotidiano" che sempre emerge nelle sue raccolte, specie dopo gli anni ottanta. eppervia del presente come storia da coagulare alla Storia. o meglio flusso... comunque avete capito.

    Larry, sono anche io d'accordo con te se gliele hai suonate, anche se avevi torto ti son d'accordo. su Eduardo era ovvio che la pensasse così, e dopo, noi, che cosa dovremmo pensare di un poeta che si dà al consiglio comunale? i poeti del gruppone 63 son diventati famosi dopo che la critica l'hanno iniziata a fare loro, che prima nun se li inculava manco costanzo!

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  7. Contadino della sua terra8 dicembre 2010 alle ore 00:46

    Pensate un poco, signore Larry, se quelli che fanno il 34% che c'ha la condizione che capiscono un giornale ricapita che si vanno a leggere prorio le cose che scrivono quel 66% di giornalisti che non c'ha la condizione di scrivere...Mamma mia, e che succede?
    Buonanotte signore Larry.

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  8. io ci sto perfetta in quel 66%, sarei in condizione di leggere un quotidiano, ma non lo faccio mai perchè mi annoia tantissimo, sia per il contenuto sia per la pratica stessa di voltar quelle pagine...cosa vuol dire? sarò stupida allora? preferisco informarmi in internet, comunque...

    le commedie di Eduardo mi piacciono, mi piacerebbero di più se capissi meglio cosa dice, come Troisi, non capisco praticamente NIENTE del suo modo di parlare. è un peccato...

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  9. Contadino della sua terra11 dicembre 2010 alle ore 01:02

    Elegante signora Guignol, io non lo so se qua uno si può permettere di parlare co una che non conosce, senza che l'altri pensano che è un maleducato; ma mi sento che vi devo dire, per forza, che avete scritto una cosa bellissima che era molto tempo che non la sentivo: che vi piace Eduardo e Troisi ma che non li capite bene. La sorte ha voluto che io non sono nessuno e che, dico io, pure non volevo essere nessuno; ma poi penso che, se pure lo volevo, non ero buono lo stesso...insomma, la cosa che vi voglio dire è che mi avete fatto sentire in colpa, come se io mi potrei mettere al posto di quei due, per il fatto che non siamo buoni a farci capire, chè siamo meridionali. Che nessuno di quelli che fanno il teatro o le cose di spettaccolo si mettono a pensare che le cose le devono capire bene tutti quanti il più possibile. Scusate se parlo un poco strano: vedete se mi potete comprendere, chè certe volte sembra che parlo personalmente a uno e certe altre volte in generale e spesso voglio dire il contrario.
    L'autori non vedono una cosa grandissima: che non tutti quanti hanno fatto il soldato a Napoli. Avete ragione: non si capisce. E pure se voi sapevate tutte le parole napoletane non potevate capire bene. Quello che, da come la vedo io, non si ficcano nella testa i registi e l'attori che non valgono come a Eduardo e Massimo è che, se loro vogliono fare la commedia a Milano, non è compito dei milanesi che si devono imparare il napoletano: devono essere loro che li devono fare ridere o fare piangere uguale. La situazione la devono aggiustare per quel posto dove si trovano, perchè le risate e le lacrime non parlano una lingua diversa...Mi capite che sto dicendo?...Facetemi fare uno esempio stupido: mettete che due si sono andati a fare una pizza. Che possono essere due che sono giovani, nu maschio e na femmina, due vecchi, due maschi, due femmine, uno ricco una povera o all'incontrario, uno dell'Italia di sopra l'altra di quella di sotto....di tutte le specie, co un parola. Mettete che questi qua si piacciono assai e che li sembra di stare al ristorante di lusso, per quanto stanno contenti e bene. E che colle mani, col sorriso, coll'occhi fanno la domanda "Posso salire da te, dopo che ci siamo mangiati la pizza?, "Vuoi salire da me dopo...". La lingua che tengono non deve contare niente; e non deve contare nemmeno se la risposta è "si" o è "no". Deve contare che una poesia più bella di così non la può scrivere nessuno...Soltanto questo dicono Eduardo e Massimo...Scusate signora, ma ch'avete proprio ragione.

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