Andando ‘n giro pe’ rete, mi sono andato a guardare il sito su Céline Louis Ferdinand Destouches (no Destrouches...). Naturalmente il sito è molto infornato, lettere, documenti, articoli ecc. Senonché... fuori nevica e non ci ho ‘n cazzo da fa’ di meglio che stare al caldo comodo buono sul divano a lavorare al computer. Il fatto che mi sto comodo e con la schiena ammodulata e non diritta... già doverrebbe ‘nsospettir quarcheduno. Insomma, nella ignhome page del blog (celi?)ni(ni)ano, vi si trova un articolo a difesa della razza nostrana, che attribuisce a pensate imbarazzanti di Céline una supposta difesa della razza europea franco ariana. http://lf-celine.blogspot.com/2010/10/celine-e-il-dramma-biologico-della.html
Non mi incazzo più di tanto perché tanto lo so che queste schifezzerie strumentalizzatorie si fanno. Mi fa solo ispècie di averci trovato commenti di commentatori che frequentano questo blog, in particolare Daniz, a cui in definitiva mi rivolgo, con il fegato intossicato in mano, perché è nel suo blog che trovo l’invito di recarmi all’altro. Ma Céline... Céline voleva difendere la lingua...era uno scrittore, non uno sterminatore...
A questo punto, giusto per chiarire che la penna che dà voce al ribelle Larry Massino è tenuta da un pinocchio vivo, isolato ma vivo... Il quale, altro non aspetta che un’umanità mischiata, possibilmente non asservita a nessun negrus. Il quale, altro non aspetta che un paese dei balocchi di tutti i popoli. Il quale, prova disgusto per la piega che ha preso la cultura di sinistra in questo paese, che è una vera palla al piede per il PD di D’Alema e Bersani, che nonostante tutto stima, anche molto, considerandoli degli scienziati dai quali si farebbe fare una diagnosi e financo operare, non fidandosi di maghi e streghette.
Perché sono un Pinocchio di sinistra, perché faccio parte della famiglia socialista per nascita. Della quale sinistra so che ci sono tante teste di cazzo, che quasi sempre sbagliano, che quasi sempre fanno accordi sottobanco con chiunque, anche accordi che favoriscono la loro personale carriera. Tante altre cose so. Ma è la mia gente, quella bandiera lì, quella rossa, per me rappresenta ideali di libertà, tutto il contrario di quella nera, che rappresenta morte, morte, morte e autorità del mio cazzo.
Céline è stato una delle più belle penne di sempre. Ciò non vuol dire che non abbia mai scritto o detto robe a portata di idioti, anche non in malafede, come tocca a tutti, come toccò anche a Nietzsche, che odiava gli antisemiti e gli imbecilli, che più di tutti odiava il tipo ariano... Céline fu leggero, in certi articoli o in certe dichiarazioni che poi sarebbe da vedere quale registrazione o quale manoscritto veramente autografo ce le confermerebbe. Ma come può esser stato razzista un uomo che ha sempre curato i poveri gratis? Tra i quali poveri, ovviamente, c’erano gli immigrati di tutte le etnie? Uno che attraverso i suoi scritti ha mostrato un amore davvero universale per i poveri, difendendoli dall’aggressione dei ricchi, cosa che lo mise in rotta di collisione coi potentati bancari ebraici (ciò non vuol dire che era antisemita, anzi, nel viaggio, che qualcuno dice che era il libro preferito da Stalin!, fa sarcasmo violento contro l’antisemitismo e se ricordo bene anche contro il patriottismo... era solo incazzato perché lo avevano licenziato dalla società delle nazioni, per cui aveva lavorato 4 anni, dove lo aveva messo la fondazione Rockfeller...)
Il viaggio «era un libro comunistoide per quel che vuol dire, era comunistoide – nemmeno i comunisti hanno capito niente – era comunistoide e c’era una novità di stile, vale a dire sempre lo stesso, vale a dire sempre lo stesso piccolo accorgimento di trasmettere l’emozione parlato attraverso lo scritto »
«Alla corte di Luigi XIV era assolutamente proibito parlare di politica; si poteva parlare di tutto ciò che si voleva, meno che affrontare gli argomenti riservati al Re... nevvero, questo era impossibile, sennò era immediatamente la disgrazia e poi la Bastiglia. Ebbe’ i totem così sono dappertutto, allora, il povero scribacchino, deve barcamenarsi per passare attraverso tutti questi scogli. Per esempio, qui ci sono le cricche, c’è la cricca del Figaro, la cricca del Goncourt, la cricca dell’Accademia, la cricca dei Trois Magots, la cricca dei pederasti, la cricca degli antiebrei, la cricca dei proebrei, la cricca eccetera dei gesuiti, la cricca dei cattolici, la cricca dei comunisti, la cricca dei... allora ciascuno ha il suo autore prediletto, e allora si esaltano, si esaltano nevvero enormemente i meriti di chi appartiene a una cricca e poi si ripudiano gli altri, gli si dice di tutto o non li si nomina affatto, nevvero, ecco, c’è un interdetto. Be’. Bah, evidentemente, in fondo tutti quelli che si occuperanno della letteratura di questo secolo, be’, hanno pochissima probabilità di vedere la verità perché la vedranno attraverso... attraverso... intanto i tempi saranno cambiati, allora le cose che appassionano attualmente be’, oppure [non vorranno] dire più niente...»
«io sono nemico della violenza, ma per questo un mostro, perché l’uomo è naturalmente... ama la violenza ed è la sua vita »
Le citazione sono tratte da Céline polemiche edizioni Guanda 1995
«Alla corte di Luigi XIV era assolutamente proibito parlare di politica; si poteva parlare di tutto ciò che si voleva, meno che affrontare gli argomenti riservati al Re... nevvero, questo era impossibile, sennò era immediatamente la disgrazia e poi la Bastiglia. Ebbe’ i totem così sono dappertutto, allora, il povero scribacchino, deve barcamenarsi per passare attraverso tutti questi scogli. Per esempio, qui ci sono le cricche, c’è la cricca del Figaro, la cricca del Goncourt, la cricca dell’Accademia, la cricca dei Trois Magots, la cricca dei pederasti, la cricca degli antiebrei, la cricca dei proebrei, la cricca eccetera dei gesuiti, la cricca dei cattolici, la cricca dei comunisti, la cricca dei... allora ciascuno ha il suo autore prediletto, e allora si esaltano, si esaltano nevvero enormemente i meriti di chi appartiene a una cricca e poi si ripudiano gli altri, gli si dice di tutto o non li si nomina affatto, nevvero, ecco, c’è un interdetto. Be’. Bah, evidentemente, in fondo tutti quelli che si occuperanno della letteratura di questo secolo, be’, hanno pochissima probabilità di vedere la verità perché la vedranno attraverso... attraverso... intanto i tempi saranno cambiati, allora le cose che appassionano attualmente be’, oppure [non vorranno] dire più niente...»
«io sono nemico della violenza, ma per questo un mostro, perché l’uomo è naturalmente... ama la violenza ed è la sua vita »
Le citazione sono tratte da Céline polemiche edizioni Guanda 1995
Larry, in tutta sincerità pensavo fossi più che un provocatore. Sobilla sobilla, ma con me caschi male, per il motivo che le spalle sono granitiche, te l'assicuro. e non per le letture, ma per le legnate. vivo nella vita, non nei teatri (anche se invidio chi ci vive e fuori nevica sempre).
RispondiEliminaCi sarebbero tante cose da dire, tantissime, ma non ho voglia di scriverle perché ti ripeto quello che t'ho scritto ieri, tu hai un chiodo fisso, che non si estrarrà, ha i piedi nella cancrena.
Questo perché dovresti conoscermi, così come mi conoscono i commentatori del blog di Andrea Lombardi, mente di grandissimo spessore, come il suo blog. Ma a te piace provocare... lascia stà.
Sui poveri: io sono un poveraccio. Corro tanto. Vengo da una famiglia povera, con parenti ancora più poveri. In Céline ho trovato sui poveri la stessa cosa che ho sempre pensato io, e non sono le cose CHE CI VUOI VEDERE TU. Oltre all'odio pei ricchi, che possiedo al massimo grado, ho in orrore molti comportamenti dei poveri, è stata una liberazione leggere un autore che lo diceva. E' come trovare una tua fantasia erotica in un porno. Sono volgare, lo so, tu no, tu sei fregno.
E dici delle cose socialiste che non ci sono in Céline, ce le vuoi vedere tu. In Céline troverai la bontà, discolorata, e una reazione famelica alla cattiveria, imperante, discolorata, ammodellata su tutti.
Quindi ti conisglio di leggerlo Céline, il Viaggio e Morte a credito sono dei capolavori. Ma sono capolavori anche gli altri. Non c'entrano niente con benigni però, t'avverto. Ma c'è una bontà direi più che troisana. Quello cui Benigni dovrebbe lustrargli le suole.
Good Night
@daniz
RispondiEliminami sa che a povertà materiale ti supero, ma céline l'ho letto prima di voi, mi sa... niente a che vedere con la difesa della razza. ci avrai le (s)palle granitiche, ma l'articolo al quale mi riferisco è vergognoso, direi hitleriano, anche peggio, visto i danni che hanno fatto le strambalate idee sulle razza. a me i poveri stanno simpatici, e anche a céline, visto che li curava gratis e a sue spese. punto.
non posso saperlo, ma ho l'impressione che tu, Larry Massino, non abbia letto molto Céline, oppure letto male...a cosa serve buttare là qualche citazione da Polemiche? che intendevi? non l'ho capito questo...
RispondiEliminaDaniz, non so come misuri il grado di povertà (mancanza di beni primari, niente concessioni al superfluo?), ma dimmi, l'essere povero porta automaticamente ad odiare il ricco? e perchè? per pura invidia o per altro? mi sbaglierò, ma non riesco ad associarlo a te...
io invece ho trovato riscontro in Céline quando parla proprio dei ricchi borghesi e soprattutto dei loro atteggiamenti nei confronti dei dipendenti, cosa che mi riguarda da vicino...
e Normance? non mi dici nulla? ciao
@guignol
RispondiEliminadi certo non l'ho letto nel verso che interessa a te. che devo fare, sottopormi a esame di ortodossia celiniana da una commissione formata da voi di razza superiore? dai...
i libri bisogna non solo leggerli, nemmeno solo capirli, ma sedimentarli. dato che ho letto il viaggio 30 anni fa, quanti te ne mancano a te per sedimentarlo quanto me?
e non ho mai detto che céline è socialista, ho detto che lo sono io, sbagliando quanto vuoi, ma questa è la mia vita, questa è la mia famiglia, bella o brutta che sia è la mia famiglia, la mia gente, il mio immaginario, le mie passioni, la mia lingua: lo capisci o no? solo che io non strumentalizzo scrittori per legittimare le schifezze socialiste, anzi, sono il primo a criticare ferocemente qualunque stortura del passato e del presente, pagandone da sempre pegni pesantissimi...
per il resto, posso farmi i cazzi miei in pace, o devo chiedere a te e daniz il permesso?
Larry
RispondiEliminaa forza di mettere punti ti sei impuntato, te l'ho detto. comunque, libero di metterli dove vuoi. Leggere un autore prima o dopo, non capisco davvero che cosa c'abbia da spartire colla comprensione. è un elogio alla vetusta? mi sembra un retaggio della sua specie. I primi che hanno letto Céline non hanno capito quasi niente di lui. Con questo non arrivo certo a dire che non l'hai capito tu, ma nella tua astrologia agiografica lo strumentalizzi. Céline è tutto ciò che va contro gli universali. i poveri, per come ne parli, sono un universale.(posso mettere un punto scenico qui?)
ciao
@Guignol
Le citazioni di Larry erano mirate. Miratissime, basta leggere con attenzione. Non gliene faccio alcuna colpa, provocatore è procovatore (poi dice a Johnny... mah!), il volpone non parla a vanvera, lo caapto un po', solo che non mi conosce né di persona né di altro. I post, i commenti, le frasi, qua e là, un blog, non mettono in pericolo nulla, né in ballo, lasciano intravedere qualche sporgenza, ma figurati se sono lo specchio di un' anima...
Povertà? per povertà forse esagero la condizione di uno che è del popolo? Purtroppo oggi beni primari e superfluo si confondono, io sto nella condizione di uno che deve stà attento a non fare il passo troppo lungo per la gamba... non so se... uno normalmente poveruomo.
I ricchi, la vedo come dici. L'atteggiamento mi disgusta, l'idea che sono più su, e che comunque vada, comunque, ti tengono in pugno. Chi arriva è così.
Normance ti saprò dire meglio tra un po'. Non fa una pausa però, che tipaccio!
ciao guignol
@Larry
RispondiEliminaleggo ora il commento precedente all'ultimo mio.
Non siamo nessuna ortodossia accademica. Finiscila di pensare le persone come scompartimenti stagno. A me piace Céline, ma mi piacciono centinaia di altri scrittori. Proust dove lo metti? Beckett? Fedor? e gli altri? Non mi sento Céline quando cammino per strada, non mi sento Bardamu, non mi sento un cazzo di nessuno se non me stesso. Non vivo la vita d'altri. Scrivo le mie cose in pace secondo il mio mondo come tu hai il tuo.
Ma sei tu che provochi in continuazione, quindi non ti lamentare se trovi qualcuno che ti risponde a rima baciata.
Non è reato per un buffone (accezionalo al valore più alto) perdere le staffe?
@daniz
RispondiEliminaio ho stima del tuo spirito libero, e te l'ho detto tante volte. ma non tollero che si falsifichi la storia, tantomeno tollero chi scrive o pubblica articoli propagandistici di esaltazione della razza. e non l'avrebbe tollerato neanche céline. secondo me. questo è il punto.
Larry
RispondiEliminaGuarda che Rimbotti non vuole inneggiare la razza aria. Nel web ne trovi un altro di articolo suo su Céline e la biografia della Alberghini, dove critica aspramente alcune 'scelte' della autrice... che sono lapalissianamente ingenue.
Céline per me va preso in unicuum, tutto, non vanno bene né i tandem né alle rotelle. Quando uno scrive mette dentro tutto, è il suo PUNTO DI VISTA, con altri punti scrivi cose diverse. Non si può azzerare le cose che ha detto sulla 'socialità' in un formulario. Penso non sia stato un uomo di coerenza proprio perché non patteggiava, e perché la sua natura era vulcanica. nella bontà come nella perfidia. nessuno può sapere che cosa avrebbe pensato céline di una questione, di un fatto. Questa cosa la puoi chiamare libertà, oppure a volte spacciarla come spesso céline ha fatto nei romanzi, per pazzia, per profezia, per vaticinio. quelli sui cinesi?
Il razzismo céliniano è detto male, è un razzismo biologico, ma non nel senso hitleriano del termine. nel senso peculiare. nel senso medico, caratteristico. e anche animistico. fortemente animistico. Non vedeva superiorità/inferiorità biologiche, era un Relativista biologico.
COmunque, resta uno degli everest dell'arte, come Dante.
@daniz
RispondiEliminauna volta dicesti che non ti intendi di politica, e io la presi per buona, anche perché mi pare abbastanza vero. rimbotti bla bla... è un fascista! colto, preparato, ma fascista. tra l'altro ha lavorato con marco tarchi, che per me è una persona perbene, che non direbbe mai le cose che invece dice questo suo pessimo allievo rimbotti.
http://augustomovimento.blogspot.com/2010/02/intervista-luca-leonello-rimbotti.html
libero lui e liberi tutti di essere fascisti. ma libero io di non voler avere a che fare coi razzisti e coi nostalgici del fascismo e addirittura del nazismo. spero di essere stato chiaro.
mbè diciamo che a dire quelle parole mi accorciavo i pantaloni. la discussione in sé, politica, m'annoia. le linee guida le sanno pure i muri. conosco le dinamiche, preferisco parlare d'altro. ecco. anche perché, all'orizzonte, di politica ce n'è veramente poca, si striscia nel dietroloquente.
RispondiEliminaPer quello che so, e posso intendere io, pur non essendo organico di niente, Céline un melieu l'aveva pur scelto, ed era di destra, almeno entre duex guerre. quella destra francese lì era molto convulsa,frastagliata, mica come le cose giù da noi molto allineate, come oggi, out out.
D'altronde Céline nei pamphlet auspica un'alleanza col nazismo, sotto al nazismo, per salvare l'europa. capisco l'avversione per il fascismo, ma céline è stato anche questo. ed aveva delle ragioni per sostenerlo. giuste sbagliate ci sono. Rimbotti per me, fascio o no, ammiccherà un po', ma resta fedele ad una istantanea di céline in un certo lazo temporale, molto più fraintendibile di altri della sua vita. ma cui non si staccherà mai, se non per imprecare contro la sorte individuale minata dalle idee salvifiche che aveva professato.
tant'è.
questo per dire che non sono né ingenuo né debole di politica. Tangenzialmente interessato. ecco.
RispondiEliminarambotti resta un fascista abbastanza ortodosso. fatti suoi. ma céline dice tante volte che lui con il nazismo non ha avuto nulla a che fare, che i suoi libri in germania erano vietati... dice di aver avuto la debolezza di aver creduto nella germania come salvatrice della pace. tante volte lo dice. e dice anche di aver sbagliato. essere di destra non vuol dire essere fascisti o nazisti o antidemocratici. alla fine, però, ti dico chiaramente che per se per te rimbotti è uno a posto, anche fosse solo nelle interpretazioni celiniane, vuol dire che non lo sono io. più chiaro di così non posso.
RispondiEliminaUn appunto veloce: per me ogni opinione è legittima, non per altro perchè essendo sul web e non a portata di due schiaffoni chiunque può dire ciò che vuole senza temer di pagar scotto: l'articolo di Rimbotti è sul mio blog non perchè io (Andrea Lombardi, sticazzi) abbia avuto un coup de foutre per il Rimbotti stesso, ma solo perchè detto articolo fa parte dell'"attualità letteraria" su Céline, insieme alle decine di segnalazioni di articoli, saggi, etc su LFC che cerco di pubblicare. Prego quindi di NON confondere la linea "editoriale" del blog http://lf-celine.blogspot.com con quella dei singoli articoli che vi sono riportati. Nel bene e nel male, io sono responsabile SOLO dei post e dei commenti firmati "Admin" o "Andrea Lombardi".
RispondiEliminaNell'Anno Domini 2010, e nel mio blog su Céline, il "fascismo" e l'"antifascismo" in quanto tali NON hanno spazio. C'è solo Céline, e un nutrito gruppo di amici, ai quali va la mia riconoscenza per il loro supporto.
Cordialmente,
Andrea Lombardi
PS i libri di Céline furono pubblicati eccome in Germania sotto il III Reich, compresi i pamphlet:
RispondiEliminaBagatelle per un massacro fu edito da Zwinger Verlag di Dresda con il titolo "Die Juden-Verschworeung in Frankreich", e purtroppo la sua traduzione fu addirittura pubblicizzata in prima pagina sullo "Sturmer" di Streicher del 19 luglio 1939, cfr. Dauphin-Boudillet, Album Céline, Parigi 1977, pagg. 159-160.
ah ciao Andrea,
RispondiEliminati invocavo col pensiero e sei apparso magistralmente...
perchè sai puntualizzare così bene, quando si tratta di Céline e non solo...
certo che uno è libero di farsi i cazzi suoi, Larry, ma se scrive in un blog pubblico, proprio in pace sempre non sarà, se no tienti le tue considerazioni e nessuno le commenterà mai, no? non sembra tu voglia quello, altrimenti non saremmo qui, ovvio.
il bello del blog di Andrea è che si parla solo del ns amato Céline, Lui solo deve esistere lì, chissenefrega del resto, il web è pieno di blog per esprimere le "ideologie"...
se capita praticamente sempre che io sia in linea con Daniz, non ne vedo il problema, non è certo per paraculaggine o per far parte di qualsivoglia "commissione di razza superiore", anche se devo ammettere la cosa sarebbe stuzzicante e divertente.
buona giornata e sedimentazione
Mi sembra di ricordare una breve infatuazione di Celine per l'URSS, prontamente disillusa. Ne fa prova il Mea Culpa, dove dice stracci di ogni possibile comunismo.
RispondiEliminaPurtroppo, Larry, con tutta la simpatia, mi sa che Daniz c'ha ragione. Anche sull'antisemitismo di Celine ci sono ben pochi dubbi. Non era certo uno che se le teneva. E' già tanto non avere timore dei propri odii. E lui odiava, senza remore, con quell'odio che è tipico dell'amore frustrato per l'umanità, che lo spingeva a curare i poveri gratis pur detestandoli.
Anch'io come te, non essendo più esattamente un giovanotto, ho un retaggio socialista (anzi, più comunista che socialista). Ho in culo i razzismi, i privilegi dei ricchi, gli sbrodolamenti borghesi e sono povero. Adesso, per l'esattezza, sto un po' meglio, nel senso che campo e posso pagare le mie spesucce con fatica, come tanti. Ma fino a pochi anni fa, mi sono trovato pure ad avere serie, serissime difficoltà a mettere insieme, come si dice, il pranzo con la cena e non sto esagerando.E so che i ricchi fanno schifo, ma i poveri sono semplicemente dei ricchi senza soldi.
Detto questo (che forse 'un centra nulla) ho letto l'articolo incriminato, ma non c'ho trovato nulla di scandaloso o hitleriano e nulla che non sapessi già.
Forse mi sto evolvendo (o forse semplicemte rincoglionendo) ma da un po' di tempo riesco a guardare cose di 60, 70, 80 anni fa con un certo distacco e contestualizzandole.
Penso però che neanche di un "mostro sacro" come celine si debba fare un santino, nè renderlo più leggendario del dovuto. Era un uomo dalle passioni viscerali che ha preso un sacco di cantonate, vissuto in un'epoca in cui le cantonate (spesso dalle conseguenze mortali) erano all'ordine del giorno. Sarte e Merleau-Ponty, Aragon e Neruda che andavano in brodo di giuggiole per Stalin? Roosevelt che fino alla metà degli anni trenta ammirava Hitler? Tutto il novecento è stato un tragico e meraviglioso errore e noi ne siamo i suoi frutti. Leggendo poi bagattele per un massacro, non c'ho visto niente di diverso nell'impostazione dal libro di Garaudy, miti fondatori della politica israeliana. Garaudy,
ex comunista, ormai vecchietto di quasi cento anni, nel 1941 prigioniero in un campo di concentramento nazista, per aver scritto quel libretto è diventato l'ultima delle merde per gli intellò parisienne.
Mi sa che Celine, più che antisemita, era antilobbista.
Massimo
PS Non litigate, per favore. Già è difficile trovare in giro persone stimolanti e intelligenti, se poi quelle poche che ci sono si incazzano pe' nulla...
Caro massimo
RispondiEliminaquasi sempre il problema non sono i nemici, ma gli amici. céline era uno scrittore, no uno sterminatore. céline difendeva la lingua, non la razza. di céline, in ogni caso, come di chiunque altro, contano i testi, che non sono affatto reazionari, anzi, sono quanto di più progressista ci sia stato nel '900, visto che céline ha dato voce alla povera gente non perché ne descriveva le magagne, anche in termini di degenerazione fisica, ma perché l'ha fatta parlare nella propria lingua. riaprire il processo a céline adesso mi pare ridicolo. riposi in pace. mi fanno pena i fascisti che lo tirano per la giacchetta. lo posso dire?
@lombardi
grazie per essere intervenuto. gli schiaffoni, però, li va a minacciare da un'altra parte. per chiarire, se lei ritiene di poter pubblicare in un neutrale blog letterario, senza prenderne nemmeno un po' le distanze, articoli fascisti che inneggiano alla razza pura, è libero di farlo non grazie alle idee fasciste, ma grazie alla " infame " democrazia, italiana europea e americana... è céline stesso a dire di essere stato censurato in germania e catalogato tra gli artisti degenerati. pazienza se nel '39 gli hanno pubblicato un libro, non io migliore, magari a seguito di suoi articoli favorevoli alla germania, dei quali il nostro mi parve immediatamente dopo più che pentito. in ogni caso se céline o caravaggio fanno una cazzata nella vita, sono del tutto redenti dalla bellezza della loro opera. sempre che conti l'opera di un artista e non la sua biografia... per ora è tutto.
@guignol
qui puoi dire quello che vuoi, ma io rimango libero di farmi i cazzi miei, nel senso di avere le mie idee e puro le mie fisse... un altro diceva se sbaglio mi corriggerete... ma io non sono cattolico. au revoir.
Ma infatti, Larry, preoccuparsi del celine fascista o no, mi pare ormai perfettamente inutile. Lui, nel suo essere reazionario, era più rivoluzionario di tutti. E di sicuro non voleva sterminare nessuno. Che c'è di più antimilitarista del Bardamu che si arruola volontario? Pochi hanno reso lo schifo della guerra meglio di lui. Solo che non se le teneva. E allora stava sul culo a chi avrebbe voluto tirargli la giacchetta, perché lui aveva il pregio o difetto di vedere la stronzaggine umana universale. Mi viene sempre in mente Sartre che prima lo glorificava e poi se appena appena avesse potuto l'avrebbe fatto fucilare. Gli ipocriti tirano sempre tutti per la giacchetta.
RispondiEliminaE poi a mme i nostalgici di tutte le epoche mi fanno un po' cac'are.
Se mai verrà il comunismo o socialismo futuro, sarà malgrado e sopra le teste di tanti tromboni.
Massimo
Cioè, Larry, capisco che quello che ti fa incazzare è l'utilizzo di céline da parte di un ideologo della cosiddetta nuova destra, con i loro deliri sulle razze e così via.
RispondiEliminaSì, sarebbe ora di lasciarlo stare e di non usarlo per sostenere le proprie tesi, tipo che se lo dice celine che c'è la razza eletta, allora sta cazzata della razza eletta si può ritirare fuori come una roba accettabile.
Massimo
Credo anch'io che si sia estratto da questo articolo qualche frase che non ne intepreta invece lo spirito generale,chiunque sia l'articolista.
RispondiEliminaChe LFC sia un grande scrittore non ci piove,ma era anche un uomo con tutte le sue contraddizioni,un passionale asistematico,(come Nietzsche),e odiatore di un genere umano degradato,poveri e ricchi,non fa differenza.
La sua "vita nobile" non è una connotazione elitaria di classe,ma riguada tutti.
E' ovvio che con queste caratteristiche venga tirato con la giacchetta da tutte le parti,destra e sinistra compresa(Piperno cerca di separare da LFC il grano dal loglio,n'est pas possible),ma come uomo,lo devi prendere in blocco,pregi e difetti.
E se uno s'incazza perchè è utilizzato da destra,si deve pure incazzare se utilizzato da sinistra,come ultimamente si tenta di fare.
Ma LFC non si presta a questo giochetto,ne ha avuto per tutti.Ma non era certo l'anima bella,non l'avrebbe mai voluto,che qualcuno vuol dipingere.
Inoltre l'uomo non è mai completamente contenuto nelle opere dello scrittore.E' qualcosa di più e in qualche caso,anche di meno(vecchia querelle Saint Beuve-Proust).
Sopratutto di pregi ne aveva uno che riscatta molti difetti in un uomo :non era un ipocrita.
Lombardi ha perfettamente ragione quando illustra le finalità del suo blog,e l'obiezione di larry è opinabile:
"..se lei ritiene di poter pubblicare in un neutrale blog letterario, senza prenderne nemmeno un po' le distanze, articoli fascisti ...è libero di farlo non grazie alle idee fasciste, ma grazie alla " infame " democrazia, italiana europea e americana..".
In base a questo principio,si dovrebbe prender posizione su centinaia di articoli degli sbandieratori rossi a lei cari,e perchè mai?
Perchè prender posizione, p.e.in un blog neutrale di filosofia su articoli Althusser,Lukács,Heidegger o De Gobineau?
La prenderà eventualmente il lettore.
Si comincia così,poi chissà dove si va a finire..
@johnny
RispondiEliminaio non mi incazzo. primo. sto solo dicendo che non ho voglia di avere a che fare con esaltatori della razza. una questione di gusto. quando riterrà di potermi criticare per mie frequentazioni ambigue, lo faccia, o forse lo ha già fatto, come io l'ho fatto nei suoi confronti. quando mi sgamerà a far sconti alla sinistra culturale italiana... ma gli artisti sono le loro opere, non le loro biografie. se non siamo d'accordo su questo, di che stamo a parla'? punto di nuovo.
..quanto alla lingua,caso mai, quella del suo tempo l'ha proprio sterminata..
RispondiEliminaBeh,per la verità,ha detto anche molto altro...
RispondiEliminaGli artisti sono le loro opere,ma l'artista è prima un uomo,non un'entità estetica astratta,che non è necessariamente l'opera.
L'artista può essere un fregnone di uomo e viceversa.Chieda a Caravaggio.
E qui si stava parlando dell'uomo LFC,non dell'artista,se non sbaglio.
Non ci son solo sconti culturali...
Guardi che lei si confonde con la bandiera nera,e pure con la rossa...
se l'artista è anche un uomo mi dispiace per lui, ma non è colpa dell'opera.
RispondiEliminapur non accusando nessuno, faccio precisa richiesta ai fascisti di non frequentare questo blog. punto.
però mi devo scusare con lombardi per aver scritto ignhome page. il suo blog, che ho analizzato benino oggi, è valevolissimo e non c'entra nulla con l'autore dell'articolo citato nel post.
RispondiEliminaps: scontata la pena, mi perdono per l'espressione ignhome page, perché mi pare parecchio bella, a prescindere.
"se l'artista è anche un uomo mi dispiace per lui, ma non è colpa dell'opera."
RispondiEliminaSe vuol tradurre?
Mancava solo questo..la parolina magica...buona per tutti gli usi...un passepartout dialettico formidabile...da logica roditoria...una argomentazione degna del miglior Berlusca o D'Alema,che è lo stesso..con tanti saluti a tutti i salmi e giaculatorie scrittoriali sparsi al vento.
LFC non ha fatto altro per tutta la vita che dar un calcio in culo a questa filosofia da ometti.
Nei confronti di Andrea siamo ad un altro must,il solito e tipico stile post arrufianamento...ci ha pure pensato..ha detto anche che il sito è molto "infornato",magari in tono laudatorio,vero..?
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