Quando c'è il merito c'è tutto
Il Presidente Mario Monti dovrebbe cacciare il viceministro Martone. Non tanto per via che dopo avere detto quello che ha detto si è scoperto che è raccomandato. Figuriamoci: la raccomandazione e l'Italia sono la stessa cosa. Quanto perché è un dilettante che non si è fatto raccomandare con le dovute cautele. Una persona perbene, oggi, si fa raccomandare a incrocio, vale a dire che baratta le conoscenze del proprio padre con le conoscenze del padre di qualche persona fidata.
Come si dice? Onore al merito? O il merito è una questione d'onore? Non mi ricordo
SATIRA DA MORI' DA I' RIDERE. Domando allo stimabile Senesi Vauro: rispetto alle secondo lui (anche secondo me) riprovevoli posizioni filoisraeliane e filosioniste, cosa differenzia la deputatessa PDL ed editorialista del Giornale diretto da Alessandro Sallusti, Fiamma Nirenstein, dal suo collega di lavoro in tv e vicedirettore nella carta stampata, Marco Travaglio? Il ben noto giornalista giudiziario, ad esempio, secondo il giornalista Paolo Barnard (che a sua volta ha una posizione politica che non mi piace, specie negli ultimi tempi, nei quali tende assai al complottismo, ma che tuttavia non è stato querelato per diffamazione a mezzo stampa da Marco Travaglio), dice questo:
“Israele non sta attaccando i civili palestinesi. Israele sta combattendo un’organizzazione terroristica come Hamas che, essa sì, attacca civili israeliani ”.
Fiamma Nirenstein, scrive cose così, come quelle sotto, in un articolo che ha questo titolo Guantanamo, il carcere che ha salvato l’Occidente (clic), uscito sul Giornale, dal quale del resto proviene Marco Travaglio:
" È facile essere contro la tortura dopo tanti secoli di orrori, dopo che, dagli eretici alle streghe o semplicemente ai nemici, i diversi inquisitori hanno estratto così tante false ammissioni. La giurisprudenza moderna che discende dalla Convenzione di Ginevra, che regola fra l’altro la questione dei prigionieri nei conflitti, ha dunque proibito di farne uso. Ma questo è il vecchio scenario in cui i soldati catturati, deposte le armi, divengono docili prigionieri in attesa della pace. Guardiamo invece alla contemporanea guerra del terrorismo islamico, in cui alcuni uomini di Al Qaida non depongono mai l’arma principale, quella del fanatismo. Essi continuano fino alla fine la loro guerra, anche in detenzione, e sono ben allenati a affrontare la tortura e la morte. Proviamo a immaginare di avere catturato un terrorista che ha appena compiuto una strage. Egli stesso annuncia un nuovo attentato. Potrebbe essere proprio quello all’autobus che porta tuo figlio. Come estrargli la giusta informazione per fermare la strage? E come impedire che il terrorista continui nella sua guerra? "
Mah. Che vi devo dire?
Abbiamo un ministro della giustizia che sulle carceri la pensa come Fëdor Michajlovič Dostoevskij, che un paese civile non può avere carceri incivili. E abbiamo Antonio di Pietro, proprietario della ditta Italia dei Valori (mobiliari e immobiliari), all'opposizione. la Lega Nord allo sfascio. Berlusconi fisso in tribunale. Il comico in declino Beppe Grillo ancora fuori dal parlamento. Napolitano Presidente della Repubblica, con consiglieri i suoi vecchi amici riformisti Emanuele Macaluso e Alfredo Reichlin. Cosa si può volere di più dalla politica?
disegno di Gerry Turano
Oggi inauguro questa rubrica giocosa. Partecipate numerosi. Chi indovina vince una paper ella.
" ...il web è un contenitore senza fine né inizio, ricettacolo di impunità, di pornografia, a volte di violenza e di truffe, spesso di vuote chiacchiere. Ma è anche sapere, occasione di scambio, strumento di civiltà e di conoscenza. Sta soprattutto a noi, ai cosiddetti intellettuali, dare il buon esempio, per fare del web un’arma pacifica, di tolleranza, di apertura verso l’esterno, sempre di più "
A me gli spettacoli di Romeo Castellucci e della Societs Raffaello Sanzio non sono mai piaciuti. Tanti anni fa, ad una recita romana di uno dei suoi soliti spettacoli provocatori lirici spirituali, alla battuta dell'attore “ siamo tutti angeli “ o qualcosa del genere, una spiritosa persona del pubblico, regista ricercativo a sua volta, si alzò gridando: QUA SIAMO TUTTI COMPAGNI! Ci fu una risata generale. Parte del pubblico probabilmente pensò che si trattava di una trovata registica. Lo spettacolo andò avanti. Noi continuammo a ridere tra i denti, di più fuori (dai denti e dal teatro). Ciò non significa che io non debba difendere il diritto di Castellucci di fare il teatro come più gli garba, e quello del pubblico di andarlo a vedere. Io non ci vado.
Insomma, considero orribile e a dir poco reazionario l'atteggiamento protestatario di certi politici e di certi credenti (che in ogni caso portano acqua con le orecchie alla compagnia teatrale di Castellucci, mettendola al centro del dibattito sul novativo teatrale, fatto che, come ho già detto, secondo me non merita, ma per ragioni di estetica teatrale, no di blasfemia). Però... C'è un però grosso come un pianeta: come si comporteranno gli intellettuali, mettiamo il sostenitore della Stato di Israele Gad Lerner, che lunedì scorso ha ospitato in studio il regista e la direttrice del teatro, Andrée Ruth Shammah, a sua volta legittima sostenitrice dello Stato di Israele, quando nella stessa situazione si troverà qualche artista considerato inopportuno da frange estremiste della comunità ebraica? Si avrà per esempio diritto (esteticamente non si potrebbe parimenti, ma tant'è) di fare uno spettacolo sulla carneficina di Stato, con la registrazione del martire pacifista Vittorio Arrigoni che accusa lo Stato di Israele di essere criminale (secondo me abbastanza a torto, o meglio, non completamente a ragione), e che invita Roberto Saviano, tutt'ora taciturno, a prenderne le distanze, e che sullo sfondo di una foto di uno dei padri fondatori getta qualche cosa di liquido che evoca la merda?
Mi risulta che il nulla, al contrario del senso, e del bene... non ha mai fatto male a nessuno
Aspettando Godot. In un articolo, il critico Vivian Mercier scrisse che Beckett "ha realizzato il teoricamente impossibile, un'opera in cui non succede nulla, ma che tiene incollati gli spettatori ai loro posti. In più, considerando che il secondo atto è una ripresa leggermente differente del primo, ha scritto un'opera in cui non succede nulla, due volte." Hai detto nulla! Che genio che era Beckett.
E poi, il nulla è parte non còlta del senso, nient'altro.
Scrittori giovani schierati a difesa dell'autorevolezza critica
Potrebbe essere che certi letterati si sentono sempre attaccati perché sono in guerra permanente?
La mamma degli infangatori, notoriamente, è sempre incinta.
Rigore, secondo la notoria definizione di un grande maestro di filosofia, il serbo Vujadin Boškov, è quando l'arbitro fischia. Ma poesia, quand' è? Secondo me, poesia è quando un essere umano emoziona un altro essere umano.
Post e autore del post in fase di correzione (Ah, Basaglia!) Hanno collaborato il cuginetto umorista in erba Larry Svizzero e il critico letterario italo portoghese Larry Giuseppe Do Santos
Potrebbe essere che certi letterati si sentono sempre attaccati perché sono in guerra permanente?
Giorgio Manganelli in articolo su potere e vilipendio nota che la parola infangare è di ambito militare: “ infatti neanche mamma esercito puoi insultare: più esattamente, ogni tentativo di dar osservazioni anche moderatamente eccitate rientrano nel verbo “infangare”, che pare specifico dell’esercito, così che, anche a provarcisi, è praticamente impossibile infangare qualsiasi altra cosa “.
Chomsky: “ una lingua è un dialetto con un passaporto e un esercito ”
Giornalista dell'Unità che per prudenza si colloca al centro della corrente
La mamma degli infangatori, notoriamente, è sempre incinta.
Dice che ce l'ho con l'Unità. Per forza. Se ancora negli articoli di quel giornale si definisce Elemire Zolla intellettuale di destra (clic)... Praticamente consegnandolo legato mani e piedi allo spritualismo che fa da piattaforma estetica e ideologica ai nuovi fascisti. Per via del suo interesse per Tolkien, al quale Zolla fece la prefazione nel lontano 1969.
Ad ogni modo, Zolla, il grande studioso e intellettuale Zolla, la pensava così:
" Oggi mi sento libero, persino esultante perché sono scomparse le due forze che mi avrebbero volentieri chiuso in un campo di concentramento: nel 1945 ebbi la gioia di veder crollare il fascismo e ora di vedere svanire l' Unione Sovietica e il comunismo. Una volta sciolto, lascio i vecchi istituti politici azzuffarsi nel combattimento e ne distolgo lo sguardo? "
Passo tratto da un articolo commemorativo di Cesare Medail sul Corriere della Sera (clic), giornale (di destra?) sul quale Zolla scrisse a lungo.
Insomma, L'Unità, se vuole denunciare gli intellettuali di destra, non farebbe meglio a cercare tra gli intellettuali che razzolano attorno al PD e che a volte pubblicano sull'Unità, o vengono celebrati o intervistati o recensiti sull'Unità? Tanti scrittori giovani, per esempio, che Goffredo Fofi (a proposito, ce l'ho con l'unità anche perchè non trovo più i magnifici pezzi di Fofi, che la domenica centellinavo qui l'archivio che consiglio a tutti di frequentare, ché ci sono articoli sia belli che bellissimi; invece che non pubblichino più i pezzi di Vincenzo Cerami non me ne frega nulla), ha definito poco tempo fa, proprio dalle pagine dell'Unità, di destra? L'articolo aveva per titolo proprio questo:
I giovani scrittori sono di destra? (clic)
Rigore, secondo la notoria definizione di un grande maestro di filosofia, il serbo Vujadin Boškov, è quando l'arbitro fischia. Ma poesia, quand' è? Secondo me, poesia è quando un essere umano emoziona un altro essere umano.
Post e autore del post in fase di correzione (Ah, Basaglia!) Hanno collaborato il cuginetto umorista in erba Larry Svizzero e il critico letterario italo portoghese Larry Giuseppe Do Santos
23 dicembre 2011 alle 13:16