Come fu che Ombrino venne attenzionato, dossierato, infangato e diffamato in poche decine di minuti il giorno 10 novembre 2010 tra le ore 15.00 e le ore 16.00.
Ombrino (
per chi vuole conoscere meglio) è un privilegiato, durante il giorno ci ha da fare poco, giusto proiettarsi in qua e in là dove meglio gli pare a lui. Interessandosi per assoluta accidia del letterativo, senza avere più tanta voglia di respirare la polvere dei libri, fa asettiche letture (e scritture) sullo schermo del suo computer, prima di tutto perché non ci vede più tanto e si può ingrandire i caratteri quanto vòle lui senza mettersi gli occhiali. Ombrino frequenta le piazze letterarie principali da qualche mese, che ognuno sa quali sono: Nazione Indiana, Minima e Moralia, Lipperatura, Primo Amore, La Poesia e lo Spirito, Vibrisse, Satisfiction. Nonostante tutto frequenta anche il bel blog di Paolo Nori (fatti nostri!) Anche altri blog piccini ai quali si è via via affezionato o affeschifato. Oh, quante volte gli viene voglia di dire la sua a Ombrino. Perché alle volte legge delle cose che ci è da non credere. A malincuore il più delle volte riesce a trattenersi. E dunque, a parte Nazione Indiana, dove commenta quotidianamente ma senza affanno, avrà lasciato si e no 20 commenti in tutti gli altri blog messi insieme (quelli che lo permettono, naturalmente).
Si dà il caso che nella giornata d ieri Ombrino abbia commentato sia su Satisfiction che su Lipperatura, per via della quistione primaria di Vieni via con me, trasmissione che ha l’ingrato compito di risollevare le sorti morali del paese, ma con un esercito pagato male e con armi culturali che sparano quasi sempre a salve, a volte addirittura a rinculo, ferendo anche gravemente chi le usa in buona fede. Su Lipperatura lascetti questo intervento, di getto, forse sgrammaticato ma non sprammaticato:
«Chi ha letto ” Dialettica negativa ” sa che il lavoro di Saviano rende Sandokan più forte che mai, qualunque Sandokan possibile e immaginabile, magari nelle vesti buone del criminale pentito che vuol fare del bene alla società. Del resto è quello che chiede Saviano stesso a Sandokan Schiavone, come il convitato a Don Giovanni: PENTITI! Questo è uno degli effetti ” imprevisti ” di azioni nella prassi sbagliate. Le questioni di giustizia, se no è un casino, vanno lasciate in mano alla magistratura, no agli eroi, menochemeno agli eroi di carta. Ma su questo aspettiamo l’annunciato incontro tra Saviano e Dal Lago in una delle prossime puntate del programma. Ps: è vergognoso anche che si usi Falcone come stampella delle proprie vanità intellettuali, per non dire del vomitevole attacco a Sciascia. Vedrete, finiranno per criminalizzare chiunque abbia da ridire sulle loro prassi, e, semmai, sui loro risultati artistici, modesti, anche se contenuti in grandi numeri di ascolto televisivo (ma anche il mio gatto e il solo Benigni avrebbero fatto quell’ascolto, magari alzando pure il livello artistico)».
Postato mercoledì, 10 novembre 2010 alle 3:03 pm da Larry Massino
Poco dopo rispondette Lipperini in persona:
«Spavento condiviso, Alessandra.
(a proposito di spaventi: Larry Massino, il giorno che avrà un po’ di tempo - magari sottraendolo a quello che impiega a concepire geniali battute come quella sulle senzatette - mi spiega come si concilia l’aggettivo “modesti” con “grandi numeri di ascolto televisivo”)».
Postato mercoledì, 10 novembre 2010 alle 3:17 pm da lalipperini
Per educazione ricevuta nei migliori college del regno rispondei alla Lipperini:
«@Lippperini
mi scuso prima di tutto per il mio modesto umorismo, magari mi faccia sapere in privato quali e quante penitenze debbo fare per redimermi, se sono bastevoli le penitenze o se devo intraprendere qualche cammino spirituale più serio, se devo fare qualche pellegrinaggio a piedi scalzi, sottopormi a fustigazione, a qualche salasso o digiuno o quello che vuole Lei. Poi mi congratulo vivissimo sempre con Lei: se non capisce la differenza tra risultati numerici (enormi) e risultati artistici (modesti) questo va tutto a suo vantaggio, della sua copiosa audience e dei suoi numerosi incarichi professionali».Postato mercoledì, 10 novembre 2010 alle 3:40 pm da Larry Massino».
Poi Daniele Marotta che mi accusebbe sostanzialmente di essere colluso con la mafia:
«E’ chiaro Larry Massimo che l’appello di Saviano a Schiavone è di pentirsi alla magistratura e quindi di cambiare fronte, e non a Saviano stesso o all’opinione pubblica. Qui esiste un conflitto secco tra civiltà dell’umanità e parassite forze della morte. Non voglio sempre fare il bacchettone ma, in questo caso o se non si sta con gli umani, anche non volendo, facciamo un favore ai disumani. Gli eroi di carta purtroppo poi si beccano proiettili veri. Facciamo così Larry Massimo, alla prossima persona ammazzata per essersi opposta a una mafia, ci troviamo e andiamo al funerale insieme, e parliamo, che dici?»
Postato mercoledì, 10 novembre 2010 alle 3:42 pm da Daniele Marotta
E’ chiaro che fubbi attenzionato. A questo punto, è normale, partettano le calunnie da un corvo anonimo:
«Larry Massino è un troll, già bannato da parecchi blog. Non rispondetegli e passate avanti».
Postato mercoledì, 10 novembre 2010 alle 3:45 pm da Unochesa
Dopo subitaneo ancora Lipperini:
«Grazie, mi stanno dicendo la stessa cosa via mail :) Provvedo».
Postato mercoledì, 10 novembre 2010 alle 3:47 pm da lalipperini
Di nuovo io (ma il commento vienghi trattenuto qualche decina di minuti nel limbo “ In attesa di approvazione “):
«Solo per dire che non sono un troll né sono stato mai bannato da nessuna parte. Ho opinioni che a molti non piacciono, ma sono solo opinioni. Mi domando con che faccia fate le battaglie per la libertà di informazione, quando censurate, o peggio lo infangate, calunniando (” è un troll ” ” mi stanno dicendo la stessa cosa per mail ” ” provvedo “), chiunque non la pensi come voi. Boh».
Postato mercoledì, 10 novembre 2010 alle 3:59 pm da Larry Massino
Da questo momento in poi vengo vivaddio ignorato. Ci sono abituato all’ignonimia, non è male. Del resto alla gente piace stare al sole per poi potersi indignare delle scottature.
Come sapete, il mio nome linkato rimanda al mio piccolo blog, che dalle 16.00 di ieri ha aumentato il numero delle visite (a fine giornata aveva quasi quintuplicato la media dei contatti, anche a causa di un link che mette un mio cugino su un sito umoristico primario: ringrazio tutti).
Mi dicono che potrei querelare, perché la calunnia e la diffamazione in questo sciaguratissmo ma civile paese, che secondo i parrucconi delle accademie dovrebbe essere la patria del diritto, sono ancora un reato. Macchissenefrega. Giudecheranno i lettori se questi comportamenti sono compatibili con le battaglie di libertanza e civilanza di cui le persone come Lipperini si sono fatte paladini negli ultimi anni, occupando il centro della scena informativa, temo non gratuitamente come il benefattore Benigni (che se vende uno show del genere a Sky, e non capisco perché non lo fa, lo pagano almeno il doppio dei 250.000 che ha dovuto immollare alla causa gomorristica, magari appena appena seccato, anche se non lo dà a vedere perché è un signore).
Quello che invece non posso far passare alla maestra bacchettatrice è l’estrapolazione del “ senzatette “ usato appropriatissimamente nel suo contesto originale e usato senza nessun altra intenzione se non quella di giocare con l’assonanza senzatetto-senzatette, categorie delle quali mi premeva accomunare le infelicità, pur se di qualità diversa, in un intervento critico apparso ieri sia su Satisfiction che sul mio blog. L’intenzione dispregiativa verso le donne invece ce la mette Lipperini, in modo a mio avviso scorrettissimo, perché non si può estrapolare da una discussione per riportare, a fini denigrativi, nella propria. Vorrei però far notare a tutti che nel suo contesto completo la parola appare correttamente usata a fini di calembour, mi dice chi pratica la retorica per motivi lavorativi, perizia professionale che, bisogna essere onesti, non si può certo pretendere da chi si occupa di critica letteraria civile.
Ma il punto è un altro, spero non me ne voglia nessuno per un mio rigurgito di vanità. Il punto è che nessuna Lipperini, il cui livello di umorismo è inferiore a quello del grasso per parafanghi, può dare a me lezioni etiche circa l’uso distorto che si fa dell’umorismo in questo paese, abbassandolo quasi sempre a clava apriaudience e spianasuccessi (del grave problema della fama nel mondo mi sono occupato già, e me ne occuperò di nuovo tutte le volte che lo riterrò necessario).
Me medesimo posso vantare proverbiali insuccessi in quasi tutto l'arco dello scibile artistico, ma mai quanto nella pratica teatrale della comicità, nella quale si usano i corpi e i suoni, maanche, fatalmente, articolazioni sonore significanti con più o meno precise intenzioni denotative, le cosiddette parole. Il mio teatro comico è sempre stato difficile, tanto che mi ha messo nella traiettoria di tanti tanti comici italiani, anche i più geniali e poetici; tra essi alcuni divi nazionali e internazionali dell'attuale, alcuni altri sotterrati semisconosciuti al cimitero (un bacio: ci ritroveremo! E spero non interpretiate il saluto come una minaccia). La mia è stata una comicità tra le più complicate (in)disponibili su piazza. La parte letteraria, quando non scritta direttamente sul corpo dell’attore, faceva riferimento alla letteratura più complicata, da Cervantes a Flaubert a Kafka a Joyce a Beckett, facendo ridere il pubblico inconsapevole (che altrimenti si sarebbe culturalmente rifiutato: che diamine!). La parte fisica, quella teatrale vera e propria, è sempre stata così lontana dalle pratiche mediane da avermi messo in contrasto finanche con gli attori, i quali temevano e temono di allontanarsi troppo dal pubblico che gli (s)fama. Ricordo che ancora pochi anni fa uno degli ultimi geniali tragicomici si maravigliava come un bimbo del funzionamento davanti alla prova del palcoscenico di certi meccanismi che invece a tavolino gli sembravano assolutamente folli: non ci credeva proprio! A cena mi diceva che aveva imparato a modulare la comicità fino al pianto, che decideva secondo il suo stato d’animo, con lo stesso brano, se far ridere o far piangere il pubblico (questo fanno i veri comici!) Certi impresari, nonostante riempissimo i teatri, non ci pagarono. Ma dal punto di vista artistico ricevemmo copiosi riconoscimenti e imbarazzanti complimenti. Da un comico-fantasista enorme, il seguente: «finalmente si ride con roba non banale e si vede qualcosa di creativo!». Il regista teatrale oggi più in vetrina tra i giovani mi fece sapere che assistendo a un nostro spettacolo aveva capito tutto del teatro, come un’illuminazione, e del resto l’anno successivo cercò di capire ancora meglio mettendosi in discussione, utilizzando i miei stessissimi attori e buttandosi nel mio stesso genere, da lui lontanissimo per preparazione (ma non per sensibilità, credo). Ma il complimento che mi fece più piacere fu quello a una prima, a spettacolo appena finito, ancora durante gli applausi, da parte della figlia di Paolo Panelli, un DIO della comicità, che mi abbracciò cercando di trasmettermi l’emozione che secondo lei avrebbe provato il suo stesso padre assistendo allo spettacolo.
Dichiaro infine non spentaneamente che se vivessimo davvero in un paese civile Maurizio Milani sarebbe considerato il primo umorista e Antonio Rezza sarebbe considerato il primo comico. Bustric sarebbe come minimo ministro con portafoglio alla fantasia.
Bustric
PS (Polizia di Stato): se ci sono errori gravi di battitura pazientate: non ci ho voglia di redimermi.
ps (polizia di svago): signora Loredana Lipperini, penso che lei mi abbia deliberatamente provocato perché voleva ottenere un ritratto letterario come quello che avevo dedicato alla castellana di Nazione Indiana (la quale pur a malincuore apprezzò!). Invece io, Lipperini, non l'apprezzo ancora quanto l' eterea entità del sito rivale, che del resto mi sento di rispettare di più in quanto anche romanzattrice; ma pure, lo può ben immaginare, la stimo, altrimenti non avrei impiegato tutto questo tempo appresso a lei.
senti Larry parliamoci chiaro: svelerai la tua vera identità solo nell'ultimo post? barlumi e t'infittisci.
RispondiEliminaa parte le ciance, bella la storia dell'attenzionamento. la lipperini chiede ai servizi segreti deviati credenziali sul tuo conto. la democrazia di internet... basta attenderla al varco, o alla porta d'ingresso.
Come lui stesso ha detto,ci sono diversi larry,abbiamo tanti doppi,a volte esce uno a volte l'altro a seconda di quanto abbiam mangiato ma sopratutto bevuto,così mi disse Carmelo a notte fonda a Verona nel '94.
RispondiEliminaC'era anche FMR,che da buon esteta,pensava al doppio misto.
Questo di larry è il doppio che preferisco,quello che spulcia i maestrini alla Marotta e Cippa Lippa e pure al banale Cortellessa di mignottocrazia (a proposito quando parleremo della mignottocrazia dei critici?),
Peccato che quel che usa a mio vantaggio sia sempre quel che ha digerito male e bevuto peggio,ma come si dice,non si può aver tutto dai doppi nella vita.
@Johnny a me il suo linguaggio sembra sempre più ardito e sempre meno anarchico. Non ho avuto il piacere di avere l'amicizia di Carmelo Bene, però l'ho sentito tante volte esternare sia dal vivo che in tv: il suo linguaggio era provocatorio, ma meno del suo magnifico pensiero di scienziato del nulla. Invece nel suo caso, Johnny, mi sembra che spesso avvenga il contrario, nel senso che il linguaggio straprovocatorio non sembra supportarsi su un adeguato apparato scientifico. Non me ne voglia, ma anche nella questione Camilleri, che Sciascia stimava e del quale era buon amico, lei è davvero dalla parte del torto.
RispondiEliminaPS. a proposito di torto, ha visto che hanno condannato il suo amico Feltri per via delle calunnie su Boffo?
PS2: quanto sono stronzo! Lo dico per venirle incontro, e, dicendomelo da solo, risparmiarle del lavoro.
Per la verità,pensavo anch'io la stessa cosa di lei, a una sua discrepanza tra linguaggio e pensiero,e poi mi fa troppa grazia paragonandomi a Carmelo!E come se io la paragonassi la sua logica a quella di Bertrand Russell.
RispondiEliminaAggiungo che forse lei non ha ben conosciuto Carmelo o,come spesso le accade dimentica facilmente,ne ha dette ben di peggio anche in pubblico,se per questo.
Che Sciascia fosse amico di Camilleri,in altri tempi però caro amico,quando non diceva le fesserie che va dicendo ora,non significa nulla,molti,me compreso,hanno amici che la pensano diversamente su tutto e che comunque stimano.L'amicizia obbedisce ad altri criteri da quelli a cui forse lei pensa.
Non ho il piacere di conoscere Feltri,ma pare sia stato sospeso per tre mesi e non condannato...sa ,le parole...
Se per questo dovrebbero sospendere a vita uno come D'Avanzo...
Feltri o non Feltri,resta sempre il fatto che questo Boffo è un squallido molestatore(agli atti)e sciacallo di morti.
Non penso affatto quanto al suo ultimo PS,altrimenti glielo direi,come invece le dico che il suo disinvolto uso a tappeto di un certo understatement è alquanto dubbio.Alcuni pensano che sia tutto il contrario,ma sa com'è la gente....
E' ovvio che stia dalla parte del torto,e si sta molto bene,da quello della ragione lei occupa già tutti i posti!
Caro Johnny, non se la pigli se cerco in tutti i modi di differenziarmi da lei e dalle sue pratiche diffamatorie, è solo una questione di maledetta educazione e di collegi che mi hanno improntato al rispetto delle persone, educazione della quale non riesco a disfarmi e che tanti guai mi ha provocato nella vita. Su Feltri sono andato a vedere su un giornale della sua area politica anarchica, Il Foglio: " Dall'ordine dei giornalisti mi dicono che Vittorio Feltri è stato appena condannato a tre mesi. Con 66 voti contrari e 66 favorevoli (in caso di pareggio la decisione è pro reo) ". © - FOGLIO QUOTIDIANO di Claudio Cerasa.
RispondiEliminaPS: non sono io che occupo tutto lo spazio della ragione, è lei che esagera con il torto. E' diverso. Quanto ai non accomunamenti, se proprio deve non accomunarmi a qualcuno, preferirei l'inaffidabile Wittgenstein all'affidabilissimo Russell.
Via caro larry,lei è sempre troppo buono con se stesso anche se fa di tutto per non farlo vedere.Una cosa in cui si differenzia c'è,ma non quella che lei cita,è la vecchia pratica ruffianatoria,in cui lei eccelle divinamente da qualche parte.Purtroppo pare che i suoi pasticcini,seppur ben mimetizzati in carta povera,non abbian comunque effetto in certi ambienti.
RispondiEliminaArte imparata forse in quei famosi collegi che non gli han poi lasciato quella grande educazione e rispetto di cui va cianciando se guardiamo certi suoi commenti,che invece fatti nei suoi confronti la portano a piangere come uno scolaretto presso i gestori di un certo blog.
Sospeso...non condannato...sa le parole...so che lei ci tiene...quando le aggrada.. ca va sans dire..
Lei è molto bravo ad incollar etichette e individuare a vanvera aree altrui,peccato che la sua sia sempre vaga, un po' oscura,a seconda di quel che beve o mangia,lei direbbe inaffidabile...già.. buona tattica..altri direbbero diversamente.
No,no,non si sottovaluti...lei è un buon occupante di tutte le ragioni,lei è bravo,è giusto,lei ha scienza...ce lo ricorda sempre..i francesi hanno un bel nome colorito per questo...peccato che tanti ottusi non la capiscano...forse dovrebbe buttar lì qualche balla in più e qualche understatement d'artista(?)in meno...sa com'è..poi non ci credono..
A proposito della famosa pratica di cui sopra,aspettiamo sempre il suo pezzo promesso nel suo blog su Nazione Indiana...tutt'altro che rose e fiori a sentir lei..
Ricorda? Era il suo primo post del blog.
Ah sì..dice che ha cambiato idea..chissà mai perchè...dice inaffidabile..beh,come scusa non è certo degna di Wittgenstein..
Se poi vuole un editore,io son sempre affascinato dagli inaffidabili...,glielo procuro in due secondi,e pure buono.
@johnny
RispondiEliminavabbè, qualche menzogna me la concederà, sono arrivato a un'età nella quale mi resta solo di gradassare con le menzogne; mi lasci però dire che le cose che racconto sarebbe stato bello se fossero avvenute davvero. Quanto alle pratiche arruffianatorie sono sempre state la mia specialità e ne vado fiero. Feltri è stato condannato anche secondo la pravda corriere della sera, vada a vedere. Riguardo al minaccioso finale, che dire? Un aiuto da lei? No grazie, sto male così.
caro larry,lei è un vero bijou quando si accuccia sotto traccia nella carrozzina col ditino in bocca a far il solito giochino...non le si può rifiutar nulla,figuriamoci poi un editore...ma forse ha ragione..meglio non aggravar la bua..
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RispondiEliminase c'è un linguaggio sacro è quello che deriva dal diritto. il diritto, larry, sostiene la sospensione. perché quello è, una sospensione. tra l'altro arrivata da un organo parente stretto del minculpop, inquisitorio, semiinsindacabile, unicuum mondiale.
RispondiEliminanoto poi che tu con feltri ce l'hai parecchio. è superficiale questo tuo modo di ragionare, e offuscato. hai parlato spesso di killeraggio, larry, e ora in cuor tuo cinguetti per quella sospensione (in misura distanziata, certo). una sospensione che se fossimo in un paese più civile, tutti i muscoli del giornalismo avrebbero dovuto scattare in piedi. invece da noi, l'indignazione è commissionata, dipende dalle coordinate di trincea. se salta santoro, sallusti s'arrapa, padellaro piange. al contrario, stesso capivolgiume. feltri è un lestofante, per molti versi, una mente molto acuta per altri. proprio proprio identico ai suoi colleghi, quelli almeno che la fama li sfama. feltri non ha fatto più di altri; repubblica, il fatto, l'unità... non ne parliamo. eppoi questi dossier, che ridere! ogni giornalista possiede cartelle dove si conservano in custodia le ferite, i ricatti, le unghie sporche degli avversari. un giornalista senza un inventario biografico altrui non è un giornalista, è un ciarlatano. e di questo posso garantirti la fondatezza, perché se tu piroetti per teatri, io qualche scarabocchio sui giornali l'ho lasciato. il dramma non è feltri o d'avanzo, il dramma è dover rappresentare dei problemi senza averli. è pensare di avere una coscienza critica. quando si ha il sangue nelle tasche, e negli occhi, la coscienza critica è l'ennesima boiata pubblicitaria. a quel punto basta sputarlo, il sangue... e questo non compete certamente al giornalista professionista. la verità non esce dall'onesta oggettività, ma dal pus delle nostre incomposizioni. questo sarebbe.
@Daniz, di Feltri non me ne può fregare di meno, né del giornalismo italico che ritengo per qualità morali peggiore del caravanserraglio politico. Facevo per far incazzare l'anarchico Johnny, citandogli il bollettino degli anarchici, Il Foglio di Giuliano Ferrara, che aveva riportato " condanna ". Comunque, per una guestione di gusto, devo dire che Feltri e la sua band sono inguardabili. Spero che il simbolo del giornalismo di destra diventi Buttafuoco. Maanche, chissenefrega di nuovo.
RispondiEliminaPS: perché si parla di Feltri in questo post?
di feltri non si parla nel post però l'hai tirato fuori tu. poi si sa, i post non sono pagine di catenaccio. parte come testo, chiuso da un punto, quello dell'autore, ma tra commenti, rimandi, immagini, link, finestre... diventa un ipertesto. in quanto tale pluriplana sulle nostre teste, dove solitamente deposita qualche escremento. questo è uno dei motivi per cui ero contrario al blog di feltri.
RispondiElimina"Comunque, per una guestione di gusto, devo dire che Feltri e la sua band sono inguardabili. Spero che il simbolo del giornalismo di destra diventi Buttafuoco. Maanche, chissenefrega di nuovo"
assodato che non te ne frega (infatti avevo parlato di cinquettio moderato, però li trovi inguardabili...). Buttafuoco è molto colto, è vero, ma non mi sembra eccessivamente diverso da quella frangia che trovi inguardabile. specie quando pubblicò le sue "Uova", scoppiò l'atomica sui giornali. ferrara promosse paragoni da pelle d'oca. mauro dal suo pallone si sforzò a smembrarlo pezzo pezzo. mah. buongiorno
@daniz
RispondiEliminagraziaddio non sono uno specialista di giornalismo di destra, ma le poche volte che ho visto buttafuoco in tv mi è sembrato un uomo composto e con un notevole senso dell'umorismo. Poi è siciliano, io ho un debole per l'intelligenza dei siciliani...