Ezio Vendrame dicevano che era un erede di Sivori, ma però si soffiava il naso con la bandierina del corner: non ci aveva la testa, come si dice anche di tanti artisti non industrializzabili. Vendrame era uno dei pochi calciatori ribelli: amico di Piero Ciampi, durante un incontro allo stadio Appiani con la maglia del Padova fermò il gioco per salutarlo pubblicamente, dopo averlo riconosciuto per caso sugli spalti. Un'altra volta fece un tunnel al suo idolo, Gianni Rivera, e immediatamente dopo dicono abbia lasciato perdere l‘azione per inginocchiarsi ed esultare per l’impresa compiuta, e soprattutto per aver beffato il “Golden Boy” del calcio italiano. Un'altra volta ancora, superati tutti gli avversari, si mise in piedi sulla palla per scrutare l'orizzonte con la mano aperta a taglio sulla fronte. Fece anche finta di fare un autogol, dribblando tutti, compreso il suo portiere, e fermandosi sulla linea di porta, giusto per dare un po' di brivido, durante una partita noiosa, secondo i suoi racconti combinata per il pareggio: pare che un tifoso morì d'infarto sulle tribune. Cose così. Adesso scrive anche libri che penso non ci sarebbe nulla di male a leggerli.
Ps: il calcio piaceva anche a Pasolini, penso in particolare il calcio praticato da giocatori come Vendrame.
secondo me a Pasolini piaceva lo spettacolo agonistico che si sprigiona da una gara di calcio. anche perché ne praticava anche lui, assieme allo sport ampiamente inteso. e non andava facendo le appariscenti entrate di Vendrame. geniali, per carità. giusta rappresentazione al piccolo teatro-calcio. ma preferisco le gare tirate, le atmosfere, le pazzie del fato rotola-rotola.
RispondiEliminaNon lo conoscevo questo Vendrame,anche perchè non mi interessa granchè il calcio,ma dopo alcune di queste trovate,mi sarebbe certamente piaciuto,come sempre la vita trasformata in genialità ,seppur su un campo di calcio.
RispondiEliminaCerto che oggi se qualcuno facesse un paio di queste cose finirebbe ricoverato.