Nel 2013, se il 2013 ci sarà, gli accademici inaffidabili hanno in programma di aprire una scuola per disimparare di tutto. Anche robe facili tipo disimparare a prendere i colpi di fulmine o andare in bicicletta, che per chi sta in città soprattutto sono cose perigliose.
In questa piccola piazza frequentata più che altro da persone interessate ai fatti dello spirito, volevo anticipare i corsi per disimparare a fare arte, soprattutto a far teatro e a scrivere. Affrettatevi a iscrivervi.
Ps: per il corso di scrittura negativa i posti sono limitati. Chi potrà dimostrare la frequentazione continuativa di una primaria scuola di scrittura avrà diritto al 15% di sconto.
(Iscritta! ;) gdm)
RispondiEliminacome dice ermanno cavazzoni, anche per diventare scrittori inutili ci vuole fatica e applicazione. penso che ancora più difficile sia disimparare tutto.
RispondiEliminaci vogliono dei maestri coi controcazzi. tu larry che sai tante cose, sarai all'altezza?
..disimparare a scrivere..la concorrenza non scherza.. già ci pensa Baricicco....per il resto,se i prezzi sono buoni...
RispondiElimina@gdm
RispondiEliminanon dubitavo. grazie.
@daniz
come te gli accademici mi considerano un pivello e mi permetteranno al massimo di disfare le dispense.
@johnny
baricco insegna a scrivere, è diverso, serve a formare giornalisti e autori televisivi. la nostra accademia si propone invece di sformare a tutti i livelli.
penso di non aver bisogno di questi corsi, ma una ripassatina non fa mai male, no? e poi io disimparo alla svelta, ci sono proprio portata...
RispondiEliminaSorvolo su Baricicco che insegna...,guanto allo sformarsi a tutti i livelli credo di praticare questo sport da tempo,ma c'è sempre da disimparare...vedremo..
RispondiEliminajohnny, io Baricco lo chiamo Baroricco, mi suona più consono alla sua portata esistenziale. se stiamo parlando di lui però...
RispondiEliminalarry, tu lo avevo capito dal primo post che vorresti disimpare ma è troppo tardi. poi dipende da quanto sei stato in mezzo alla gente. se te la ricordi come parla essa. solo così penso potrai salire di livello
@johny e daniz
RispondiEliminastorpiare i nomi, lo faccio anche io a volte, è una pratica umoristica quasi sempre vile. ve lo dico con amore...
@daniz
la lingua si forma attraverso i processi più diversi. quello di céline fu un miracolo forse irripetibile, indotto dalla sua professione di medico condotto in un quartiere povero, che lo mise in contatto con la marmaglia sparlante. nel mio modesto ho praticato la gentaglia a lungo, quella sacra delle peggiori genie dialettali. ma salire più di così non voglio, ci ho le vertigini da labirintite come non dico chi, uno bòno: mi basta un piccolo avallamento del terreno per cadere. caro daniz, sempre in amicizia ti dico occhio all'epigonismo...
Certo che ci son nomi che sconfiggono ogni viltà...casini,bocchino,figone,d'avanzo...qualcuno ha pure detto nomen omen...comunque amorevolmente vili...
RispondiEliminalarry
RispondiEliminaho dedicato il blog a Cèline, è vero. considero la sua arte una grande arte (così come considero grande l'arte di altri). l'averlo scelto tra tanti però è anche per via del fatto che (come diceva Gaber) l'uomo è un'animale socievole, quando incontra uno che la pensa come lui, scodinzola.
io sono cresciuto in una famiglia dove s'è sempre parlato dialetto, da-a, con tutte le sue implicazioni valoriali, sociali, retrosceniche. ho sempre amato la mia prima lingua. i suoi modi gutturomelmosi di schernire, confrontare, mettere in ballo. poi però mi sono fatto pure colto. ho imparato per filo e per segno la lingua che tanto melodiosamente tu sai modulare. ho imparato addirittura il latino, l'ermeneutica, pensan'mpò. questo non lo posso licenziare. il mio stile (lo chiamo così per capirci, è roba comune che m'annoia poi) potrà risentire delle letture celiniane, ma si distanzia molto. ho pubblicato delle cose anche più narrativo-personali sul blog, te ne accorgi.
per disimparare non intendevo dire fare la strada di céline, ma pensarci un po' sì. ci sono delle parole che potrei scrivere in un post tipo Coscienza Critica. ma non lo faccio perché so che quella parola assieme a quell'aggettivo dette dove so io t'arriverebbero in mezzo ai gioielli di famiglia. ed avrebbero ragione, perché non significa niente. così come riderebbero della parola Libertà o Anarchia. e non perché sono ignoranti, ma perché il loro pensiero deriva dalla vita, e non da modelli precostituiti. in questo volevo indicare il disapprendimento.
sul fatto di Céline e i quartieri poveri etc sono d'accordo fino un pezzo. e anche sui nomi: nelle culture magiche, storpiare i nomi aveva valenze mistiche.
un saluto in amicizia
@daniz
RispondiEliminama ora i nomi li storpiano Fede e Travaglio a fini di tronfietà... per il resto tutto bene (a parte gaber...).