Larry Massino is back, dispartito, tornato at home. Un caloroso abbraccio a tutto il suo pubblico, Floarea, Davide, Rita, Francesco: meno dei 25 lettori che immaginava di avere Alessandro Manzoni, ma senz'altro più qualificati.

domenica 19 giugno 2011

Concita De Gregorio lascia la direzione dell’Unità al FQ non ci va di certo Renato Soru la stima che ha telefonato a Pippo Civati che è comunque colpa di D'Alema che Dagospia è peggio dell'Ora ma la Mondadori un posto per lei secondo me lo trova Fulvio Abbate esulta.


Ammiratori di Concita che discutono amabilmente coi dirigenti del PD


post di Larry Svizzero, in fase di correzione, sia il testo che il suo autore

I fatti. La Dottoressa Concita De Gregorio ha lamentato, in due successivi editoriali sull'Unità, di essere oggetto di un attacco della macchina del fango, messa in moto questa volta da Roberto D'Agostino e dal suo sito, che altro non sarebbe che una moderna versione di antiche veline dei Servizi secondo le precise parole della ex direttrice dell'Unità. Sticazzi. Alla faccia del Giornalismo di serie A... Scommetto che D'Agostino querela... però dopo essersi consultato coi suoi avvocati, perché se il più pulito ci ha la rogna... meglio essere prudenti... nelle intercettazioni ultime potrebbe essere che c'è roba imbarazzante anche per lui... se no la direttora è completamente impazzita... ma per gli idioti lettori-elettori-cittadini italiani, ancora non è dato sapere. Vedremo. Secondo la De Gregorio qui e qui, D'Agostino avrebbe scritto panzane sulla sua uscita dall'Unità qui e qui.
 
Da non sempre difficilmente comprensibile blogger, sono costretto a intervenire in questa disgustosa  querelle. Secondo la direttora - che essendosi  fatta le ossa lavorando  nientemeno che al VERNACOLIERE non tollera le facezie, perlomeno quelle sul suo conto -  chi scrive sul sito Dagospia avrebbe sostituito Bisignani due o tre fra le migliaia di aspiranti sottopancia che quotidianamente fanno "filtrare", come si dice in gergo, quattro menzogne miste a un dettaglio reale che dia credibilità all'insieme nella speranza di ottenere - gli aspiranti servi - qualche credenziale che assicuri loro quel che non può dargli la credibilità e il talento che non hanno. Pur non sapendo cosa siano i sottopancia, e non avendocela affatto coi servi, semmai coi padroni, faccio minimamente parte della servitù aspirante, essendo un abituale commentatore nel sito Dagospia, che mi piace abbastanza, ed essendo del resto stato un abituale commentatore del Blog della De Gregorio, che si chiama Invece, prima di essere stato censurato tre o quattro volte, facendomi capire che l'Unità non è casa mia, essendo io una semplice persona di sinistra Invece che un unto dal signore (Veltroni...). L'altro giorno ho quindi commentato l'attacco spropositato delle De Gregorio a D'Agostino, accusato di essere un moderno Mino Pecorelli, ma senza esibire prova alcuna, alludendo a sapienze arcane, come, appunto, faceva Pecorelli... Lo stile, di ambedue, va detto, è basso basso: il primo fa male a chiamarla Lady Cecioni, per denigrarla, alludendo al cognome casereccio del simpatico marito, che semmai è lui il Mr De Gregorio.... (Concita, del resto, sarebbe una perfetta signora Cecioni della sinistra fru fru, ma intesa come signora Cecioni della mitica Franca Valeri); la seconda fa male a mostrare tanto livore nei confronti del sarcasmo a volte pecoreccio di D'Agostino  e della sua servitù (ma Pizzi è addirittura il più importante antropologo italiano, in stile leopardiano, intendo dire che le sue foto, peraltro  spesso leopardate... di gente che magna, sono una sintesi perfetta del moderno carattere italiano). Comunque, sono pèni loro. Io ho commentato sul sito cazzaro, al quale scrivo abbastanza frequentemente, sempre per cazzi mii, in questa maniera: “ Caro D'Agostino, ora capisco meglio la mancanza di pubblicità nel suo sito, che mi risulta frequentatissimo: non ce la mette per far rabbia a Concita de Gregorio, che se no l'accusa di fare le peggiori nefandezze neanche Pecorelli. Come funziona: se uno ha delle fonti devono essere per forza limpide? Allora chi ha detto alla purissima De Gregorio che Bisignani ha un ufficio a palazzo Grazioli? Comunque, mi state tutti sul cazzo, con rispetto parlando, s'intende “. Se non altro ho dato l'occasione a D'Agostino di mostrare una certa dose di stile, pubblicando una lettera del genere dopo averla vagliata (come qualunque rubrica di lettere al direttore, funziona che tu scrivi, lui pubblica quello che gli pare);  che INVECE la direttora, che pure vagliava gli interventi esterni, o chi per lei, mi censurò questo intervento, critico sui finanziamenti alla cultura, prima apparso poi sparito, diventato poi un post del mio blog qui.

Scriveva B.Brecht, più o meno,  che  si è reazionari quando si descrivono i problemi senza mostrare le soluzioni ai problemi. Si è  quantomeno dalla parte degli oppressori, aggiungo io. In questo senso la dottoressa Concita de Gregorio è involontariamente reazionaria, come l'antiberlusconismo di cui è paladina in mezzo  a tanta sinistra milionaria.

Grazie addio i granitici dirigenti del PD hanno deciso che insieme al berlusconismo deve finire l’antiberlusconismo, che ci hanno alla pari oppressi tutti quanti  per tanti anni (in realtà, secondo me, i dirigenti del PD mirano a “ correggere " la linea editoriale di Repubblica e il Fatto Quotidiano, per via che l'Unità la leggono quattro gatti).

Anche Roberto D’Agostino è reazionario, anzi, lui è forse  imperial-faraonico, e non fa nulla per nasconderlo. Ma D’Agostino - allievo di Francesco Cossiga, e ho detto tutto,  nel bene e nel male - non va in tv a fare il paladino della povera gente, che oggi come oggi sono i precari e i disoccupati (altro che dignità e dignità, il più delle volte persa avendo venduto i propri contenuti editoriali al magnate Berlusconi attraverso Mediaset, Mondadori, Einaudi, Medusa ecc e voluta ipocritamente indietro dalla piazza di sinistra...); il pur perfido D’Agostino, non si perita di dire in tv, circa il caravanserraglio politico-editoriale, che quelli che si vedono non contano un pisello, che sono solo fantocci, che chi conta veramente non si vede. Non per essere dietrologico, ma penso che le cose stiano così più di quanto sembri. Nei miei deliri arrivo perfino a pensare che il patrimonio di B non appartenga a B, se non in minima parte, che appartiene ai suoi finanziatori occulti, prima nell'edilizia poi nell'editoria (vedremo). Per questo, secondo me, spende e spande e, storicamente, paga i suoi collaboratori più di quanto meritino.

Comunque, allafineallafine, se è vero che sono sempre i migliori che se ne vanno... la dottoressa Concita de Gregorio non se n’è andata di sua volontà. Questa è la mia impressione. Ancora ieri, dopo aver infangato D'Agostino ben bene,  scriveva orgogliosamente nel suo editoriale che non sapeva nulla, che il suo contratto non era in scadenza ecc ecc. Oggi, INVECE, in perfetto stile sovietico, appare sull'Unità un comunicato congiunto proprietà direzione che annuncia la fine della direzione di Concita De Gregorio. Bella figura di merda.

Fulvio Abbate festeggia su Telederruti qui e qui

qui  come la pensa Giovanni Valentini, uno dei padri (af)fondatori del moderno giornalismo italiano, sull'editore Renato Soru, del quale è stato collaboratore in quanto direttore del portale di news di Tiscali. Anticipo questo brano da una storica intervista:  è un piccolo padroncino sardo che non ha avuto altri obiettivi che fare denaro. Nulla di male, ma almeno non si spacci per uomo di sinistra.



3 commenti:

  1. NON SE N'ABBIA LARRY MASSINO MA IL CUGINO MI STA PARECCHIO PIU' SIMPATICO. EQQUESTO è UNO.

    DUE: SECONDO TE, SVIZZERO COME DEBENEDETTI, SENZ'OFFESA INDIGEN(Z)A, COSA SUCCEDERà NEL DOPO BERLUSCONI A RE PUBBLICA E AL FATTO QUESTURIANO SPECIE PENSANDO NON TANTO CHE E' MORTO IL BECCAMORTO (S'ARRAPRANO LE SCOMMESSE: DOVE SCSCAPPA BERLUSCONI?) QUANTO CHE RE PUBBLICA E' PIENO DI DESTRORSI, COME IL FATTO, TIPO TRAVAGLIO NELL'OCCHIO, CHE FINCHE' C'ERA LUI GLI EDITORIALI ARRIVAVANO IN ORARIO, MO' CHE E' MORTO CHE CI FANNO COGLI EDITORIALI ARRUZZINITI DI RUGGINE?

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  2. Daniz che gli editoriali una volta arrivavano in orario, mi sa che te la frego. Berl se fosse per lui se ne andrebbe in esilio. Purtroppo serve alla sinistra, perché con B fuori dalle palle il centrodestra forse si ricompatterebbe e prenderebbe il 60% dei voti. Per questo D'Alema ci tiene tanto a stare dalla parte di Casini: sa che Casini si può rialleare con il centrodestra in dieci minuti, cosa che non possono fare né Vendola né Di Pietro (che comunque sono destinati a fare opposizione, soprattutto il primo, che quando poi si deve votare la guerra, secondo te che farebbe?). Capì?

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  3. Si è reazionari quando dei problemi ci se ne frega. Ed è una virtù che dovremmo reimparare.

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